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Celle Enomondo
Asti
chiesa
parrocchiale
Sant'Antonio Abate
Parrocchia di S. Antonio Abate
Pianta; Facciata; Impianto strutturale
presbiterio - aggiunta arredo (1970 (?))
XIV (?) - 1960(preesistenze intero bene); 1961 - 1961(costruzione intero bene); 1961 - 1961(costruzione intero bene); 1980 - 1980(modifiche intero bene); 1984 - 1984(modifiche facciata); 1986 - 1986(passaggio di proprietà intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio Abate <Celle Enomondo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

XIV (?) - 1960 (preesistenze intero bene)

Fabbrica originaria molto antica a pianta centrale, con l’ingresso sul fianco perché la parete di fronte all’altare dava, come oggi, su uno sbalzo del terreno. Nel 1704 la chiesa è saccheggiata e incendiata dai francesi. L’edifico è successivamente riparato ma nel 1960, per volontà dell’allora parroco, è definitivamente abbattuto.

1961  (costruzione intero bene)

Costruzione sul sito della precedente chiesa su progetto dell’architetto don Alessandro Quaglia. Della struttura dell’antico edificio si conserva il campanile, collocato a sinistra del presbiterio. La nuova chiesa è allargata verso la piazza; sono mantenuti, per quanto possibile, i muri perimetrali, soprattutto quelli verso il campanile che erano di origine medioevale. Si è unita alla chiesa attuale la confraternita che è venuta a far parte del presbiterio e del coro. Siccome non era in asse con la nuova chiesa, causa la presenza del campanile, si è ridotto di qualche centimetro un tratto del muro del campanile, ed è venuto a vista uno spicchio del catino absidale della precedente chiesa con un frammento di affresco raffigurante San Tommaso e San Giuda Taddeo, databile tra la fine del XIV sec. e l’inizio del XV sec. Dietro l’altare, per evitare la luce proveniente dalla finestra della Confraternita si è fatto dipingere da Piero Dalle Ceste un pannello di notevole dimensione. L’interno

1961  (costruzione intero bene)

La cappella laterale, situata sul lato sinistro della chiesa, ospita un altare di scagliola proveniente da una delle cappelle dell’antica parrocchiale. Sulla parete al di sopra dell’altare è situata la tela raffigurante l’Immacolata Concezione e le Figlie di Maria, realizzata nel XIX sec. da pittore di ambito astigiano. Sul lato destro di questo altare si trova la graziosa statua, in legno dipinto, della Madonna con il Bambino, realizzata nel 1907 da artigiani locali in occasione degli esercizi spirituali tenutisi nella parrocchia di Celle. Sulla tribuna della controfacciata della chiesa è collocato l’organo a canne del XVII sec., proveniente dall’oratorio della confraternita dell’Annunziata di Villanova d’Asti. L’organo è dotato di 22 registri, un manuale da 56 tasti e una pedaliera da 18 pedali.

1980  (modifiche intero bene)

Realizzazione e installazione delle vetrate della navata, opera di padre Costantino Ruggeri.

1984  (modifiche facciata)

Realizzazione in facciata del grande graffito opera del pittore bergamasco Luigi Arzuffi (1931-1995), raffigurante la Madonna del Rosario.

1986  (passaggio di proprietà intero bene)

Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale di S. Antonio Abate a quello dell’ente Parrocchia di S. Antonio Abate per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.
Descrizione

La parrocchiale di Sant’Antonio Abate sorge nel comune di Celle Enomondo (AT). La chiesa ha origine antica, la facies odierna deriva dalla ricostruzione quasi integrale della struttura avvenuta nel 1961. Sono stati reimpiegati i perimetrali, è stata inglobata nella nuova chiesa la confraternita confinante a oriente. Gli unici elementi preservati dell’impianto medievale sono il campanile e un frammento di muro dell’abside recante un affresco quattrocentesco. L’impianto ha l’orientamento canonico, il tipo architettonico è ad aula unica con presbiterio quadrangolare sporgente e copertura interna piana. Le condizioni del sito hanno imposto la realizzazione dell’ingresso principale e di una nuova facciata a meridione. Il tetto è a due falde. Sacrestia e campanile, dotato di campane e orologio, sono posti dal lato del Vangelo, sul lato opposto è addossata la casa canonica. L’illuminazione naturale è garantita da 8 finestre di forma rettangolare allungata dotate di vetri colorati. La facciata è raggiungibile dalla piazzetta antistante tramite breve scalinata, è tripartita verticalmente, ai lati la superficie è realizzata in laterizi a vista, al centro si trova il graffito della Madonna del Rosario. L’ingresso è coperto da una cornice aggettante con profilo a linea spezzata, simile per forma al coronamento. La porta è lignea a due battenti.
Pianta
Pianta orientata lungo l’asse est-ovest, dotata di sacrestia, campanile e casa canonica. La pianta è ad aula unica terminante con presbiterio e piccolo coro quadrangolari. La sacrestia e il campanile si collegano al presbiterio dal lato del Vangelo e con un passaggio in testa all’aula. Sempre in testa all’aula, ma dal lato destro, è possibile accedere alla canonica che presenta soffitto voltato. A nord è presente una cappella laterale dotata di altare. La morfologia del sito ha imposto la costruzione dell’ingresso a meridione dove è stato realizzato un volume di facciata nel quale sono state ricavate la bussola d’ingresso e una soprastante tribuna per organo a canne. L’illuminazione naturale è garantita complessivamente da otto finestre istoriate di forma rettangolare allungata. Il presbiterio è rialzato di due scalini, separato dall’assemblea da una balaustra marmorea sulla quale è collocato un leggio in legno per la proclamazione della Parola; al centro del presbiterio, rialzato di due scalini, si trova l’altare maggiore in scagliola decorato a finto marmo, completo di tabernacolo, ciborio con crocifisso da altare e candelieri; l’altare volto a popolo utilizzato dal celebrante è mobile, di legno, posizionato davanti all’altare maggiore. Al fondo della navata è collocato il battistero settecentesco in scagliola, recuperato anch’esso dall’antica chiesa: sulla porticina, al di sopra della vasca battesimale, è dipinto il Battesimo di Gesù al Giordano.
Facciata
Facciata ad un ordine, non in asse con il presbiterio, conclusa superiormente da una cornice in forte aggetto con profilo a linea spezzata. È tripartita verticalmente, con ai lati due fasce in laterizi a vista e al centro il graffito della Madonna del Rosario; l’ingresso è coperto da una cornice aggettante simile per forma al coronamento. La porta è lignea a due battenti.
Impianto strutturale
Struttura portante verticale in pareti e paraste binate in muratura di mattoni laterizi intonacata internamente e in parte a vista all’esterno. I soffitti sono piani, realizzati con travetti in calcestruzzo armato precompresso sui quali poggia la soletta. Nel presbiterio e nella parte centrale dell’aula i travetti decorati rimangono a vista, nelle altre porzioni sono nascosti da elementi piani appesi (tavelle). Il tetto è a falde con manto in coppi di laterizio. Il campanile è a pianta quadrata realizzato in muratura di mattoni parzialmente a vista, con torre per orologio e cella campanaria con soprastante cornice a ballatoio e copertura a padiglione sommitale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 (?))
Collocazione di altare a tavolo volto a popolo, leggio per la proclamazione della Parola in posizione laterale appoggiato su balaustra in marmo e leggio per il celebrante la cui sede è composta da seduta davanti all’altare maggiore; gli arredi sono lignei; i leggii sono decorati da formelle metalliche raffigurante la Sacra Scrittura.
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