chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Cantarana Asti chiesa parrocchiale San Giovanni Battista e Santa Dorotea Parrocchia di S. Giovanni Battista Pianta; Facciata; Impianto strutturale presbiterio - aggiunta arredo (1965 - 2009 (?)); aula - aggiunta arredo (1965 - 2007 (?)); presbiterio - aggiunta arredo (2009 (?)); fonte battesimale - intervento strutturale (1965) 1585 - 1668(preesistenze intorno); 1695 - 1695(costruzione intero bene); 1743 - 1743(descrizione intero bene); XIX - XX(descrizione intero bene); XIX - XX(descrizione intero bene); 1914 - 1916(modifiche intero bene); 1929 - 1929(modifiche intero bene); 1933 - 1933(modifiche cella campanaria); 1941 - 1948(modifiche presbiterio e coro); 1980 - 1980(restauro intero bene); 2017 - 2019(restauro intero bene)
Chiesa di San Giovanni Battista e Santa Dorotea
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giovanni Battista e Santa Dorotea <Cantarana>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche
1585 - 1668 (preesistenze intorno)
Descrizione di oratorio, molto comodo alla popolazione del luogo, in cui si esercita la cura d'anime. La struttura è in buono stato, intonacata e pavimentata. Occorre riparare il tetto e imbiancare le pareti. Oltre all'altare maggiore, vi è un altare laterale in pessimo stato. C'è il fonte battesimale, ma manca la sacrestia. L'oratorio, secondo alcune fonti, nel 1663, diviene parrocchia, anche se, nella visita del 1668, si ribadisce che la chiesa, descritta con buoni redditi, può amministrare i sacramenti grazie al permesso ottenuto dalla pievania di Villafranca.
1695 (costruzione intero bene)
Costruzione del sacro edificio intitolato a Santa Dorotea, come ricorda l’iscrizione sulla facciata, ad opera di Antonio Castus (o de Casti, ricco agricoltore di Cantarana), che lascia un legato col quale si colloca una croce di ferro sulla sommità della chiesa e una cancellata in legno per l'altare.
1743 (descrizione intero bene)
Descrizione dell’interno della chiesa dove si trovano l'altare maggiore (spettante alla comunità e legato alla compagnia del Corpus Domini), l’altare del Santo Rosario (appartenente alla comunità e collegato alla compagnia eretta nel 1682, oggi dedicato al Sacro Cuore), l’altare di Sant’Antonio da Padova, sormontato dallo stemma della famiglia Cacherano (poi dedicato all’Immacolata).
XIX - XX (descrizione intero bene)
Descrizione, a fine Ottocento e primo Novecento, a tre navate ma appena sufficiente per contenere la popolazione. Il pavimento è sano e in buono stato, il tetto internamente è a volta, di mattoni e calce con tinte e quadrature, esternamente ha travi, listelli e tegole. Ci sono tre finestre grandi e quattro più piccole munite di vetrate. Vi è un coretto a destra dell'altare maggiore munito di cancello. C'è il coro di forma quadrata, piccolissimo, provvisto di sedili fissi al muro per i cantori e uno distinto per il sacerdote. L'altare maggiore, probabilmente eretto nel 1663, quando la chiesa divenne parrocchia, sotto il titolo di San Giovanni Battista e Santa Dorotea, ha tre gradini ed è di scagliola; ha il tabernacolo in scagliola di forma quadrata, ornato all'esterno di due colonnine di forma quadrata con capitelli.
XIX - XX (descrizione intero bene)
Sopra l'altare si trova un baldacchino in legno dorato di forma quadrata. L'altare è cinto da balaustra di pietra intonacata di vernice bianca. Nel presbiterio non ci sono sedie ed è elevato di un gradino rispetto al piano della chiesa. Accanto all'altare maggiore, scavato nel muro, c'è un armadio per gli oli santi. Dal lato del Vangelo c'è un altare laterale di scagliola sotto il titolo di Maria del Santissimo Rosario con tabernacolo di legno dorato. A sinistra dell'altare maggiore c'è un altro altare di scagliola sotto il titolo di Maria Vergine Immacolata, con tabernacolo di legno verniciato di forma quadrata. Vi è il pulpito. Il battistero si trova in fondo alla chiesa dal lato del Vangelo, scavato nel muro, con bussola di legno di noce al di fuori. Ci sono tre pile per l'acqua santa. La chiesa ha tre porte. C'è la sacrestia con pavimento sano e in buono stato e copertura a volta. Al di sopra vi sono due stanze.
1914 - 1916 (modifiche intero bene)
Abbattimento, per volontà del parroco Giovanni Soria, del tozzo campanile antico per sostituirlo con l’attuale torre campanaria, agile e altissima, ispirata alle linee architettoniche dei campanili di Superga, realizzati da Juvarra; l’opera è dell’ingegnere Giuseppe Gallo. Realizzazione dell’attuale sacrestia e ampliamento del coro che assume forma semicircolare.
1929 (modifiche intero bene)
Decorazione della chiesa ad opera del pittore Quirico per volontà di don Luigi Cotto.
1933 (modifiche cella campanaria)
Fusione di due campane in bronzo ad opera della ditta D’Adda.
1941 - 1948 (modifiche presbiterio e coro)
Registrazione di spese per l’altare e altri lavori: trattarsi probabilmente di opere in marmo, altare e balaustra, e degli archi del coro semicircolare.
1980 (restauro intero bene)
Intervento consistente in: manutenzione della copertura; ammodernamento dell’impianto di riscaldamento con sostituzione di caldaia, bruciatore e accessori; installazione di nuovo impianto di amplificazione; restauro di intonaci ammalorati e coloritura di parti interne della chiesa e della sacrestia.
2017 - 2019 (restauro intero bene)
Intervento consistente in: rifacimento della copertura della chiesa con sostituzione dell’impianto termico e relativo adeguamento elettrico; realizzazione di puntuali modifiche ai locali della canonica con interventi alla copertura e ai serramenti; intervento realizzato con il contributo 8X1000 alla Chiesa Cattolica.
Descrizione
La chiesa parrocchiale di Cantarana intitolata ai Santi Giovanni Battista e Dorotea, oggetto di consistenti modifiche nel corso del Novecento, viene costruita nel 1695 sulle preesistenze di un precedente oratorio, ad opera di Antonio Casto, agente del conte Baldovino Malabayla. All’interno la pianta è riconducibile allo schema a tre navate coperte da volte a botte semplici o lunettate; il presbiterio coperto da volta a vela è rialzato di uno scalino rispetto all’aula liturgica e presenta altare maggiore a gradini con ciborio; il retrostante coro semicircolare senza stalli è coperto da semi-cupola con archi di irrigidimento; il presbiterio è fiancheggiato da due coretti, uno dei quali, già sacrestia, comunica con l’attuale sacrestia contigua alla casa canonica. L’ingresso principale alla chiesa avviene oltrepassando una bussola lignea con soprastante tribuna per organo. La facciata intonacata a salienti ad un ordine, è tripartita verticalmente da lesene delle quali quelle centrali reggono una parziale trabeazione con soprastante frontone con timpano triangolare. Sul portale centrale, cui si accede da breve scalinata, è collocata una lapide che ricorda la dedicazione a Santa Dorotea e la data di costruzione. L’imponente campanile, opera dell’ingegnere Giuseppe Gallo, viene realizzato tra il 1914 e il 1916 per volontà del parroco Giovanni Soria in sostituzione del tozzo campanile antico.
Pianta
Pianta riconducibile allo schema a tre navate con altari laterali; il presbiterio, rialzato di uno scalino rispetto all’aula liturgica, presenta altare maggiore a gradini con ciborio e retrostante coro semicircolare senza stalli accessibile dall’esterno; il presbiterio è fiancheggiato da due coretti, uno in adiacenza al campanile accessibile dall’esterno attraverso disimpegno, il secondo, già sacrestia, di ampie dimensioni e comunicante con la nuova sacrestia contigua alla casa canonica. L’ingresso principale alla chiesa avviene oltrepassando una bussola lignea con soprastante tribuna per organo raggiungibile da scaletta lignea laterale; sulla sinistra entrando si trova un vano di controfacciata con al centro il fonte battesimale in marmo e più avanti l’altare latrale dedicato al Sacro Cuore. A destra entrando si trova il vano di accesso alla tribuna e più avanti l’altare laterale dedicato all’Immacolata.
Facciata
Facciata intonacata a salienti ad un ordine, tripartita verticalmente da lesene singole ai lati e lesene binate con capitelli, a delimitazione della campitura centrale, reggenti una parziale trabeazione con soprastante frontone con timpano triangolare. Sul portale centrale, cui si accede da breve scalinata, è collocata una lapide che ricorda la dedicazione a Santa Dorotea e la costruzione nel 1695 ad opera di Antonio Casto, agente del conte Baldovino Malabayla. Ai lati della trifora e del portale, evidenziato da cornice mistilinea, si trovano due sfondati ad arco.
Impianto strutturale
Struttura verticale composta da paraste, pilastri e pareti in muratura di mattoni terminante con cornicione su cui si imposta il sistema delle volte in muratura; in particolare la navata centrale è coperta da volte a botte lunettate, il presbiterio da volta a vela e il coro da semi-cupola con archi di irrigidimento; le campate laterali sono coperte da volte a botte con o senza lunette, il coretto laterale già sacrestia presenta a copertura una volta a botte con teste di padiglione, la sacrestia un orizzontamento con travi in legno e voltini e infine il secondo coretto laterale un orizzontamento piano. Il tetto è a falde con orditura lignea, manto in coppi di laterizio e cordolatura perimetrale. L’imponente campanile a base quadrata è intonacato, si sviluppa in due alti piani di torre, dei quali il primo è passante e il secondo termina con cornici rotonde per gli orologi; la soprastante cella campanaria è ricca di elementi decorativi architettonici e termina con cuspide metallica sagomata.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965 - 2009 (?))
Collocazione di altare a tavolo volto a popolo a struttura metallica con tamponature lignee; ora l’altare è collocato a parete in sacrestia.
aula - aggiunta arredo (1965 - 2007 (?))
Rimozione del pulpito in legno e suo riutilizzo come ambone collocandolo su predella lignea in posizione laterale e avanzata verso l’aula.
presbiterio - aggiunta arredo (2009 (?))
Collocazione di nuovo altare a tavolo volto a popolo in legno con raffigurazione dell’ultima cena.
fonte battesimale - intervento strutturale (1965)
Spostamento del fonte battesimale in marmo da posizione laterale in nicchia a posizione centrale rispetto al vano di controfacciata.