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Asti
Asti
chiesa
sussidiaria
Madonna delle Grazie e della Misericordia
Parrocchia del Sacro Cuore
Pianta; Facciata; Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (1970 (?)); presbiterio - aggiunta arredo (1970 (?))
XVII - XVII(costruzione intero bene); XVII - XVII(descrizione intero bene); XVIII - XVIII(modifiche intero bene); 1915 - 1970(restauro intero bene); 1986 - 1986(passaggio di proprietà intero bene)
Chiesa della Madonna delle Grazie e della Misericordia
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna delle Grazie e della Misericordia <Asti>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

XVII  (costruzione intero bene)

Costruzione su suolo privato, grazie alle offerte dei borghigiani e in particolare di Pietro Loira e Vercellino Ballada, fabbri di Asti. Le visite pastorali fissano la benedizione della cappella al 15 giugno 1624. Sulla lapide di marmo, posta sulla facciata e ricordata anche dall’Incisa, si legge, tuttavia, che è stata edificata nell’anno della peste 1631 e dedicata al vescovo di Asti Paolo Vincenzo Roero.

XVII  (descrizione intero bene)

Descrizione nella visita pastorale del 1656 con un unico altare ben ornato e in buono stato per quanto riguarda l’edificio. Nel 1669 l’altare risulta ornato di una statua della Vergine; in occasione della visita del 1669 si mostra un progetto di ampliamento della cappella e di restauro del campanile. Alla fine del Secolo la cappella continua ad avere l’unico altare ornato in modo decoroso, ma la struttura della cappella è bisognosa di riparazioni. Il vescovo Migliavacca, durante la visita, decreta anche la costruzione di una stanza attigua alla chiesa in modo che possa soggiornare un eremita, che tenga in custodia la chiesa.

XVIII  (modifiche intero bene)

Descrizione nel 1742 in buono stato, con un unico altare. Sono stati costruiti sia il campanile, sia la piccola abitazione per l’eremita. Un’iscrizione presente anticamente all’interno della chiesa sopra l’altare attesta un restauro e una probabile nuova decorazione nel 1798.

1915 - 1970 (restauro intero bene)

Restauro attestato dai registri contabili degli amministratori della cappella negli anni 1915-1916. Restauro a spese del Municipio e dei Borghigiani nel 1935 come ricorda una lapide affissa in facciata. Altri lavori sono eseguiti nel 1957 perché l’edifico risultava in cattivo stato. Un intervento di notevole rilievo viene eseguito negli anni Settanta del Novecento: l'aspetto interno subisce uno stravolgimento per ampliare la capienza in quanto si procede all'arretramento dell'altare, sistemato nel vano del coro, e all’abbassamento del pavimento del presbiterio.

1986  (passaggio di proprietà intero bene)

Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale di S. Caterina a quello dell’ente Parrocchia di S. Caterina per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.
Descrizione

La chiesa di Madonna delle Grazie e della Misericordia sorge nella zona sud-ovest di Asti lungo la strada Borgomale. Vi è qualche incertezza sulla data di fondazione che può essere compresa fra il 1624 e il 1631. L’edificio sorge isolato, comprende locali annessi ad uso di sacrestia e di ricreazione utilizzati da un circolo locale. L’orientamento della chiesa segue l’asse nord-sud. La pianta è a navata unica di forma rettangolare, suddivisa in tre campate intervallate da paraste; le prime due sono occupate dall'aula liturgica, l’ultima dal presbiterio, rialzato di due gradini, che accoglie un altare in scagliola decorato a finto marmo. L’altare è diviso in due, il nucleo con paliotto e mensa posto in posizione frontale all’assemblea e, più indietro, l’alzata con il tabernacolo dotato di sportello, candelabri, un piccolo crocifisso. Dietro l’altare, conservata in una teca lignea fissata al muro di fondo, una statua di Madonna con bambino. Dal lato Vangelo si accede alla base del campanile e a un edificio addossato in parte utilizzato come sacrestia e in parte come spazio di ritrovo per il locale circolo, dotato di ingresso indipendente con affaccio su un cortile recintato. La prima e l'ultima campata hanno volte a botte lunettate a sesto ribassato, quello centrale una volta a vela, come il portico antistante. L'illuminazione naturale viene garantita da cinque finestre di forma rettangolare allungata disposte lungo i perimetrali e due di forma quadrangolare in facciata con funzione votiva. Il prospetto principale intonacato con profilo a capanna coincide in massima parte con il portico. Il vestibolo è libero su tre lati, composto da archi ribassati, sostenuto sul lato strada da due colonne sormontate da capitelli aniconici. Essi accolgono dei pilastri che si estendono sino al coronamento composto da una fascia di elementi scolpiti con temi fitomorfi. Dalla strada, non senza difficoltà per la posizione arretrata nel lotto, è visibile il campanile in mattoni, opera tardo ottocentesca, posizionato a lato Vangelo del presbiterio.
Pianta
Pianta a navata unica rettangolare, orientata rispetto l’asse nord-sud, ingresso in facciata superando due scalini e antistante portico aperto su tre lati. L'interno è diviso in tre campate intervallate da paraste; le prime due sono occupate dall'aula liturgica, l’ultima dal presbiterio, rialzato di due gradini, che accoglie un altare in scagliola decorato a finto marmo. L’altare è diviso in due, il nucleo con paliotto e mensa posto in posizione frontale all’assemblea e, più indietro, l’alzata con il tabernacolo dotato di sportello, candelabri, un piccolo crocifisso. Dietro l’altare, conservata in una teca lignea fissata al muro di fondo, una statua di Madonna con bambino. Dal lato Vangelo si accede alla base del campanile e a un edificio addossato in parte utilizzato come sacrestia e in parte come spazio di ritrovo per il locale circolo, dotato di ingresso indipendente con affaccio su un cortile recintato. L'illuminazione naturale viene garantita da cinque finestre di forma rettangolare allungata lungo i perimetrali, tre a est e due a ovest, e due di forma quadrangolare in facciata. Sopra l’ingresso, vi è una tribuna lignea per il coro.
Facciata
Facciata a capanna, intonacata, occupata in gran parte dal portico, sostenuto sul lato strada da due colonne sormontate da capitelli aniconici. Una fascia a elementi scolpiti con temi fitomorfi segue il profilo della capanna. Al vertice del portico una croce e ai lati due pinnacoli. La porta di ingresso a doppio battente in legno, è sormontata da una lastra in pietra sostenuta da due mensole, sempre in pietra, sopra la quale vi è una nicchia vuota e la lapide con la data di costruzione. Ai lati dell’accesso due finestrelle votive dotate di vetro, telaio ligneo e inferriata
Impianto strutturale
Struttura portante verticale costituita da paraste e pareti in muratura portante terminate con cornicione di imposta del sistema delle volte, che presenta incatenature metalliche. La copertura interna è a botte lunettata, a sesto ribassato, per la prima e l’ultima campata, il modulo centrale e il portico hanno una volta a vela. L’orditura del tetto della chiesa è in legno, composto da due falde che proseguono nell’edificio attiguo, il manto in coppi di laterizio. Il tetto della chiesa continua a coprire anche il fabbricato adiacente; nell’intersezione tra i due si erge la torretta quadrata, in muratura portante a vista, con cella campanaria e orologio, con copertura piramidale in lastre e croce sommitale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970 (?))
Rifacimento della pavimentazione in piastrelle di graniglia di marmo con modifiche dell’altare maggiore in scagliola separato in due elementi: la mensa con la sua struttura resta in posizione centrale e diviene volta a popolo mentre il resto dell’altare viene arretrato occupando parte del coro.
presbiterio - aggiunta arredo (1970 (?))
Collocazione di leggio metallico in posizione laterale per la proclamazione della Parola.
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