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Paternò
Catania
chiesa
rettoria
S. Maria della Valle di Josaphat
Parrocchia di Santa Maria dell'Alto
Planimetria; Prospetti; Interni; Impianto strutturale
presbiterio - aggiunta arredo (anni '70 del XX secolo)
1092 - 1123(fondazione intero bene); 1445 - 1445(proprietà carattere generale); 1866 - 1866(soppressione del monastero carattere generale); 1951 - 1951(culto della Madonna Assunta carattere generale)
Chiesa di Santa Maria della Valle di Josaphat
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa di Santa Maria della Valle di Josaphat <Paternò>
Altre denominazioni Chiesa della Gangia
S. Maria della Valle di Josaphat
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione del portale)
maestranze siciliane (fondazione)
Notizie Storiche

1092 - 1123 (fondazione intero bene)

La chiesa di Santa Maria della Valle di Josaphat, altrimenti nota come la Gangia, è stata fondata nel 1092 dalla Contessa Adelasia del Vasto, moglie del Gran Conte Ruggero I di Sicilia. L'edificio fu consacrato nel 1123 e assegnato ai monaci benedettini dell'ordine della Valle di Josaphat, che edificarono l'annesso monastero.

1445  (proprietà carattere generale)

Nel 1445, la chiesa e il monastero di Paternò vennero aggregati al convento di S. Nicola l'Arena di Catania, del quale seguiranno le sorti. Nei secoli seguenti il monastero della Gangia perse di importanza e ne iniziò un lento declino.

1866  (soppressione del monastero carattere generale)

Nel 1866 con la soppressione del monastero di S. Nicola l'Arena di Catania, la chiesa e il monastero di S. Maria della Valle di Josaphat vennero acquisiti dallo Stato Italiano. Negli anni seguenti il monastero fu ristrutturato per accogliere l'ospedale civico SS. Salvatore, mentre la chiesa rimaste destinata al culto.

1951  (culto della Madonna Assunta carattere generale)

Dal 1951 la chiesa è stata dedicata al culto della Madonna Assunta in Cielo (15 agosto).
Descrizione

La chiesa di S. Maria della Valle di Josaphat è situata sul versante settentrionale della collina storica di Paternò nelle vicinanze del Castello Normanno. Un tempo facente parte dell'importante Gancia (o Grancia) benedettina, l'edificio risulta molto semplice nelle forme, ma la sua possente mole testimonia dell'originaria coesistenza delle funzioni militari con quelle religiose, come nella gran parte delle architetture civili fondate dai Normanni dopo la conquista dell'Isola. Facciata piana con coronamento merlato e campanile annesso nella parte sinistra. Spazio interno a prevalente sviluppo longitudinale, con aula rettangolare e presbiterio quadrangolare. Volumetria prismatica a pianta rettangolare.
Planimetria
La chiesa ha un impianto planimetrico rettangolare a cui si innesta, con una leggera rotazione degli assi simmetrici, il corpo di fabbrica dell'antico monastero.
Prospetti
Nei prospetti l'elemento normanno è riconoscibile dalla merlatura di coronamento presente sia sulla facciata che nel torrione absidale. La marcata semplicità dei prospetti mette, quindi, ancora più in risalto il portale della facciata, in stile gotico-chiaramontano, successivo alla costruzione della chiesa.
Interni
La copertura dell'aula è realizzata con delle capriate lignee che, sostituite nel tempo, rispettano comunque la sua conformazione originaria. Il presbiterio, invece, è coperto da una volta a crociera. All'interno rimane ben poco dei tanti beni artistici un tempo presenti e allo stato attuale è predominante il carattere austero dell'architettura originaria normanna.
Impianto strutturale
Struttura portante in blocchi di pietra lavica e malta.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (anni '70 del XX secolo)
Il presbiterio è stato adeguato con arredi mobili in metallo e legno.
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