Vengono ricostruite le cappelle absidali minori essendo patriarca Antonio Contarini.
1558 (progetto di ricostruzione intero bene)
Il patriarca Antonio Diedo commissiona ad Andrea Palladio il progetto per la ricostruzione della facciata, ma il presule muore e i lavori s'interrompono.
1594 - 1596 (costruzione facciata)
Riprendono i lavori di ricostruzione della chiesa essendo patriarca Lorenzo Priuli: si erige la nuova facciata e i lavori sono seguiti da Francesco Smeraldi detto "il Fracà".
1619 - 1621 (ricostruzione intero bene)
Completamento della ricostruzione della chiesa ad opera di Giovanni Girolamo Grapiglia.
1643 (consacrazione intero bene)
La nuova cattedrale viene consacrata dal Patriarca Federico Correr il 2 settembre 1643 assieme ai vescovi di Chioggia Francesco de' Grassi e di Caorle Vincenzo Milani.
1645 (costruzione cappella Vendramin )
Viene eretta la cappella Vendramin da Baldassarre Longhena.
1649 (costruzione altar maggiore)
Baldassarre Longhena e Clemente Moli erigono l'altar maggiore dedicato a San Lorenzo Giustiniani, primo patriarca di Venezia, per voto del Senato.
1807 - 1821 (spostamento sede patriarcale intero bene)
La sede del Patriarca di Venezia viene spostata da San Pietro di Castello a San Marco nel 1807 per decreto civile e con bolla di papa Pio VII il 24 settembre 1821.
1915 - 1918 (ricostruzione cupola)
La cupola della Basilica viene ricostruita dopo essere stata colpita da bomba incendiaria austriaca durante la Prima Guerra Mondiale.
Descrizione
La chiesa di San Pietro Apostolo fu fondata tra l'817 e l'830 sul luogo del primitivo edificio religioso dedicato ai Santi Sergio e Bacco risalente all'VII sec. Consacrata a cattedrale nell'841 da Orso Partecipazio, fu sede del vescovo di Castello prima e del patriarca di Venezia poi dal 1541 al 1807 ricoprendo un ruolo rilevante nelle cerimonie pubbliche della Venezia ducale e comunale. Sottoposta a numerose modifiche nel corso dei secoli, la fabbrica attuale è frutto di un progetto di Andrea Palladio e del lavoro di Francesco Smeraldi per il parziale rifacimento della facciata e dell'interno, lavori questi portati a termine nel 1621 da Giangirolamo Grapiglia. La chiesa presenta una facciata classicheggiante a un ordine di colonne corinzie con attico e frontone; i volumi delle navate e dei transetti sono contraddistinti dalle ampie finestre termali. L'interno è a croce latina a tre navate su pilastri con semicolonne corinzie, con grandiosa cupola sulla crociera e profonde cappelle al termine delle navate e del braccio sinistro del transetto. Nel presbiterio sorge isolato il grandioso altare, opera barocca che Clemente Moli realizzò su disegno del Longhena (1649): dentro un'urna sostenuta da statue marmoree e sormontata da una statua del santo, sono conservate le spoglie di San Lorenzo Giustiniani, primo patriarca, morto nel 1455. Il campanile rinascimentale è l'unico della città completamente rivestito da lastre di pietra d'Istria.
Impianto strutturale
Edificio in muratura con solai e volte di forma articolata.
Facciata
Palladiana, ad un ordine di semicolonne corinzie reggenti attico e frontone.
Pianta
A croce latina.
Presbiterio
A pianta quadrata con abside semicircolare.
Coperture
A volta.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1985)
Inserimento di altare in legno.
ambone - aggiunta arredo (1985)
Ambone in legno.
cattedra - aggiunta arredo (1985)
Collocate tre sedie, utilizzata in alcune funzioni la cattedra antica.