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restauro
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Zuccarello
Albenga - Imperia
oratorio
sussidiario
Santa Maria Nascente
Parrocchia di San Bartolomeo
Pianta; Struttura; Elementi decorativi; Facciata; Arredi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
sec XIII - sec XIII(costruzione intero bene); 1585 - 1586(citazione intero bene); 1624 - 1653(citazione intero bene); sec XVIII - sec XVIII(rappresentazione intero bene); sec XVIII - sec XIX(allestimento teatro); 1841 - 1847(restauro copertura e campanile); 1888 - 1889(rifacimento copertura)
Oratorio di Santa Maria Nascente
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio di Santa Maria Nascente <Zuccarello>
Altre denominazioni Oratorio della Natività di Maria Vergine
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

sec XIII  (costruzione intero bene)

Al XIII secolo viene fattori salire il primo impianto dell'Oratorio che, doveva configurarsi come “un edificio con funzioni religiose a un solo piano”, identificabile nell'odierno Teatro. Nato come edificio ad un piano con funzioni religiose fu successivamente sopraelevato in 2 fasi successive di cui la prima in corrispondenza della parte presbiteriale, formando un soprastante locale adibito al culto, più arretrato e più luminoso del sottostante, voltato e coperto con tetto a 2 falde, in unica navata senza abside e con ingresso raggiungibile solo dal fianco ove venne costruito anche il piccolo portico. E' probabile che in tale circostanza sia stato abbandonato l'uso religioso del locale originario al livello della strada.

1585 - 1586 (citazione intero bene)

Citazione nella visita apostolica di Nicolò Mascardi vescovo di Mariana e Accia alla Diocesi di Albenga. Citato come Oratorio dei Disciplinati

1624 - 1653 (citazione intero bene)

Nel Sacro e vago Giardinello è attestata l'intitolazione alla Natività di Nostra Signora e l'Oratorio è descritto come “d'un capace e polito vaso, col choro in volta, alla moderna, construtto verso levante, e facciata verso ponente”.

sec XVIII  (rappresentazione intero bene)

Nelle planimetrie settecentesche di Zuccarello l'edificio appare simile a quello odierno, anche se disegnato con abside curvilinea.

sec XVIII - sec XIX (allestimento teatro)

Tra la fine dell'800 e il 1929 Attilio Quinzio Delfino sceglie il locale sottostante l'Oratorio come "sede e scuola di musica e di recitazione”

1841 - 1847 (restauro copertura e campanile)

Spese varie in date diverse per "aver sistemato la porta del campanile ed oratorio "riattamento dell'organo dell'oratorio”, “vetri e fanali dell'Oratorio, chiodi, carbone, ed altri piccoli oggetti", “tavole per aggiustare il coro e panche dell'Oratorio”.

1888 - 1889 (rifacimento copertura)

Rifacimento del tetto dell'Oratorio, con conseguente rialzo della facciata di circa 1,50 metri. La traccia del vecchio tetto a due falde è ancora ben leggibile.
Descrizione

Il complesso si compone di due volumi sovrapposti: quello superiore (l’oratorio), destinato al culto, di dimensioni maggiori rispetto al sottostante, adibito a Teatro comunale. L’accesso all’Oratorio avviene dal fianco settentrionale, tramite un portico, voltato a crociera, posto in corrispondenza di un ingresso laterale ora chiuso per motivi di sicurezza. Da qui un corridoio voltato a botte, che si conclude con un piccolo vano ripostiglio, conduce ad un atrio, di minore altezza rispetto al volume principale, su cui si apre un secondo accesso, frontale, fiancheggiato da due finestre devozionali. Il corpo principale ha pianta rettangolare, risultante dalla giustapposizione dell’aula, tripartita da lesene e arconi intradossali, e della parte presbiteriale, entrambe voltate a botte. Tali parti sono distinguibili grazie alla diversa quota del pavimento e alla presenza di un arco trionfale che divide l’aula, intonacata ma priva di decorazioni, dal presbiterio, interamente affrescato. Anche la copertura dell'Oratorio, a doppia falda, si articola su due livelli leggermente sfalsati. Tramite una porta, aperta sulla parete settentrionale, si accede alla sacrestia e a un piccolo vano annesso. AI livello inferiore si trova il Teatro Quinzio Delfino, di pianta rettangolare. Vi si accede da via Garibaldi, tramite una scalinata e un portale sovrastato da lunetta decorata. Sul lato settentrionale del teatro si aprono tre ambienti di servizio: un camerino, i servizi igienici e un corridoio con funzione di uscita di sicurezza.
Pianta
Edificio composto da un’aula rettangolare. La struttura lignea delle coperture è a vista solo nell'atrio mentre tutti gli altri ambienti sono voltati con volte strutturali o meno che manifestano differenze sia nelle forme (botte, crociera, padiglione) sia nei materiali (pietra, laterizio, legno e canniccio).
Struttura
Le murature portanti di tutto il complesso sono costituite da pietra a spacco e ciottoli legati con malta di calce. Materiale e pezzatura degli elementi sono eterogenei ma si riconoscono calcare marnoso, calcare di Val Tanarello, dolomia oltre ad altri litotipi locali. Le pareti interne dell’Oratorio e degli ambienti annessi sono rivestite da intonaco a base di calce, diversamente finito a seconda delle zone (in parte decorate, in parte solo tinteggiate di bianco), mentre esternamente lo strato di intonaco è riservato ai contorni delle bucature, al portico (con due strati di intonaco a calce), ai volumi annessi e rimane visibile per ampi tratti la tessitura muraria. AI di sopra degli scranni lignei che rivestono internamente quasi tutte le pareti dell'Oratorio si aprono finestre rettangolari che, sulla parete Nord, sono state tamponate con blocchi di calcestruzzo alleggerito.
Elementi decorativi
Un elaborato arco di trionfo dà accesso alla zona presbiteriale, con decori interni e un medaglione con il monogramma della Madonna posto al centro di un frontone curvilineo decorato da festoni di fiori che continuano fino all’imposta dell’arco. Lungo le pareti dell’aula corre un sottile cornicione, sorretto agli angoli da strette lesene con controlesene. L’arco di trionfo presenta invece elaborate lesene composite, che si ripetono nella parte interna dell’arco leggermente più basse e dimezzate negli angoli dell’abside. Le più significative decorazioni sono nella controfacciata, nella volta del presbiterio e nella zona dell’altare. I dipinti della volta con l’Assunzione della Vergine, mostrano le caratteristiche di una pittura ad affresco; Il rilevamento dei pigmenti porta a collocare la datazione della decorazione entro il XVIII secolo.
Facciata
La facciata a doppia altezza funge da fronte principale sia per il Teatro sia per l’Oratorio, svelando la suddivisione del manufatto anche attraverso la diversa tipologia e disposizione dei materiali. La facciata è caratterizzata da una finta serliana nella parte superiore, con al centro una finestra quadrilobata e al di sotto la seicentesca nicchia per la statua. Il portale di ingresso è molto semplice ed ha solamente una profilatura in marmo bianco, ai lati si aprono le caratteristiche finestre quadrangolari di devozione.
Arredi
Un ampio altare in stucco policromo campeggia nell’abside, con due colonne corinzie azzurre che sostengono l’ampia trabeazione con decori a ovuli, volute e cherubini, su cui poggia al centro il frontone curvilineo arricchito dal monogramma raggiato della Madonna e da un ricco festone fiorito al di sopra del cornicione di coronamento. Due statue di angeli sono al di sopra della trabeazione, alle due estremità. Al centro dell’ancona si apre la nicchia per la statua della Vergine, con festoni di rose al di sopra dell’arco.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'Oratorio si compone di elementi quadrati di ardesia, mentre quella della sacrestia e del vano annesso è in cotto.
Coperture
I manti di copertura sono costituiti da tegole marsigliesi, tranne nella sacrestia in cui sono stati usati i coppi e nel portico e campanile a vela, coperti da abbadini di ardesia.
Adeguamento liturgico

nessuno
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