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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Acquetico
Pieve di Teco
Albenga - Imperia
cappella
sussidiaria
San Rocco
Parrocchia di San Giacomo Maggiore
Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
1585 - 1586(citazione intero bene); 1873 - 1873(modifiche riti processionali); 1878 - 1878(citazione intero bene); 1885 - 1885(restauro intero bene); 1896 - 1896(restauro intero bene); XXI sec - XXI sec(restauro intero bene)
Cappella di San Rocco
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella di San Rocco <Acquetico, Pieve di Teco>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

1585 - 1586 (citazione intero bene)

Un oratorio dedicato a San Rocco ad Acquetico è citato già nella visita apostolica Mascardi, nell'elenco delle chiese da adeguare ai decreti generali.

1873  (modifiche riti processionali)

Delle modifiche alle regole dei riti processionali tradizionali causano liti tra le borgate inferiori e superiori di Acquetico. Nel 1874 viene stabilito che le “casse” dell'Assunta, di San Giacomo e San Sebastiano debbano essere portate in processione alla cappella di San Rocco il giorno della festa del santo.

1878  (citazione intero bene)

Bartolomeo Fresia e Domenico Gerino vengono nominati massari di San Rocco.

1885  (restauro intero bene)

I massari vengono incaricati di un non precisato “piccolo restauro” alla cappella.

1896  (restauro intero bene)

Durante una riunione della fabbriceria ad ottobre si prende atto che il volto della cappella è rovinato dalle infiltrazioni, e si delibera di iniziare lavori di restauro per la primavera successiva.

XXI sec  (restauro intero bene)

Nel corso del primo decennio del secolo viene fatta manutenzione della copertura e viene intonacato e imbiancato l'interno.
Descrizione

La cappella sorge in posizione isolata, in un'area boscosa a levante di Acquetico, frazione del Comune di Pieve di Teco, ed è raggiungibile percorrendo una strada sterrata dalla borgata superiore della frazione. L'edificio sorge nell'incavo della valletta di un rio, poco a monte della strada, con un lato lungo a ridosso di un pendio piuttosto ripido. E' una piccola costruzione a pianta rettangolare, con copertura a capanna in legno e a crociera sopra l'altare. La muratura dei fronti si presenta in pietra grezza faccia a vista o grossolanamente intonacata; l'interno è intonacato ma privo di decorazioni. Il corpo di fabbrica dell'attuale navata sembra essere nato come un pronao aperto su tre lati: nella muratura sembrano essere leggibili gli archi delle aperture tamponate. La curiosa presenza di due ingressi, uno sulla facciata e l'altro sul lato lungo esposto a valle, sembrerebbe avvalorare questa ipotesi. Anche la risega che attraversa la controfacciata sembra testimoniare il rifacimento ad altezza diversa della volta del corpo di fabbrica occidentale della chiesa.
Pianta
Il sacello è composto da due corpi a pianta rettangolare, il presbiterio e la navata, separati da un arco a tutto sesto ribassato. Il presbiterio è coperto da una volta a crociera, mentre l’aula ha una copertura a capriate lignee.
Elementi decorativi
La semplicissima chiesa ha come apparato decorativo un altare dorsale in muratura e stucco, pitturato con marmorizzazioni e sfondi color “turchinetto” di gusto ottocentesco. La pala d'altare è racchiusa in una semplicissima cornice. Sulla parete sinistra del presbiterio si apre una piccola nicchia da statua.
Facciata
Due semplici ingressi si aprono in controfacciata e su un lato lungo, dove vi è anche una piccola finestrella quadrata.
Campanile
La chiesa è priva di campanile.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in lastre di pietra.
Coperture
Esternamente il tetto è a due falde. La copertura ha il manto in tegole portoghesi con abbadini in ardesia
Adeguamento liturgico

nessuno
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