chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Loano Albenga - Imperia cappella sussidiaria Nostra Signora di Loreto Parrocchia di San Giovanni Battista Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Campanile; Arredi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture nessuno sec XII - sec XIII(costruzione intero bene); sec XV - sec XV(trasformazione intero bene); 1641 - 1641(trasformazione intero bene); 1657 - 1660(consacrazione intero bene); 1991 - 1991(restauro prospetti)
Cappella di Nostra Signora di Loreto
Tipologia e qualificazione
cappella sussidiaria
Denominazione
Cappella di Nostra Signora di Loreto <Loano>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche
sec XII - sec XIII (costruzione intero bene)
Edificata tra il XII e XIII secolo dai monaci benedettini dell’abbazia di San Pietro in Val Varatella per utilità dei fedeli, che dimoravano lungo la costa ed alcune stanze come deposito di merci per che, arrivate dal mare, venivano poi trasportate alla certosa di Toirano e ospizio per viandanti e monaci, che erano in viaggio per raggiungere il cenobio
sec XV (trasformazione intero bene)
Nel XV secolo fu trasformato in un piccolo oratorio dedicato a Nostra Signora di Loreto
1641 (trasformazione intero bene)
Nel 1641 divenne rifugio dei Frati Cappuccini, che per oltre dieci anni abitarono le stanze sovrastanti l’oratorio, in attesa che fosse portata a termine la costruzione di un loro convento in Loano
1657 - 1660 (consacrazione intero bene)
Nel 1657, durante la terribile peste che infierì a Genova e su tutta la riviera, i Loanesi si rivolsero all’immagine della Madonna di Loreto per impetrare la sua materna protezione.
La principessa Violante Lomellini promosse nel giugno di quell’anno nove giorni di penitenza e pellegrinaggi al santuario della Madonnetta, dandone per prima l’esempio a piedi scalzi e con abito dimesso.
In ringraziamento per lo scampato pericolo, nel 1660 i principi Doria vollero consacrare Loano alla Madonna e le offrirono nel santuario di Loreto le chiavi d’argento, simbolo della sottomissione della città. Un decreto della principessa Violante (15 luglio 1660) formalizzò il voto della città di credere fermamente e di difendere anche con il sangue il privilegio dell’Immacolata Concezione della Gran Madre di Dio.
1991 (restauro prospetti)
Restauro degli intonaci dei prospetti
Descrizione
Sul mare, in angusto spazio, stretto com'è tra la via Aurelia e la ferrovia, sorge a poca distanza dal porto turistico di Loano il santuarietto della Madonna di Loreto, comunemente noto come «la Madonnetta ». La chiesetta, si presenta verso mare come una casetta a due piani addossata alla chiesa, che ha tetto a due spioventi, pinnacoli angolari, un cupolino ed un campaniletto coperto a squame d’ardesia; come in altre costruzioni loanesi, vi si fa uso di architettura dipinta con finte finestre, archetti e fregi. Precede la facciata un protiro asimmetrico rispetto all'asse della chiesa, impostato su tre archi ribassati, sorretti da due pilastri quadrati, dei quali un recente restauro ha rimesso a vista la ghiera in cotto insieme con tutte le vele; il protiro è sormontato da un terrazzo, cui si accede dalla chiesa, ombreggiato da un caratteristico pergolato.
Pianta
Edificio composto da un’unica navata rettangolare e da un presbiterio quadrangolare leggermente più stretto concluso da un’abside semicircolare.
Elementi decorativi
L’interno è abbellito da delicati stucchi e pitture settecentesche, che nella cupola di copertura dell’abside fingono un soffitto a cassettoni; la navata è ornata sui lati da due paraste con capitello di stucco. La volta a botte è caratterizzata dalla decorazione ottocentesca e nel centro campeggia un grande affresco che raffigura la Madonna che salva un piroscafo nella tempesta. Sul presbiterio si innalza una cupola che riceve luce dal lanternino rotondo.
Facciata
Esternamente l’edificio, comprendente anche un piccolo alloggio, ha un portico quadrato che precede l’ingresso della chiesa, rendendo asimmetrica la facciata. Il profilo dell’edificio è a capanna, decorato da archetti pensili goticheggianti e da un finto rosone dipinto. Anche le pareti laterali sono decorate da riquadrature e cornici dipinte attorno alle finestre. Il portico, che mostra una curiosa volta circolare in mattoni, è finito a terrazzo e ricoperto da una vite a pergolato. Un esile protiro, sostenuto da due mensole di pietra di Finale, protegge l’affresco raffigurante la Madonna di Loreto seduta sulla Santa Casa.
Della stessa pietra sono anche i paramenti di due finestrelle quadrate ai lati dell’ingresso e di un pilastro, addossato all’edificio a destra dell’ingresso, che sostiene una grande ancora di nave. Una targa di bronzo ricorda che questo monumento marinaro vi fu posto nel 1978 «in memoria dei naviganti loanesi periti nei mari di tutto il mondo».
Campanile
Dal tetto si innalza a completamento della cupola del presbiterio un cupolino rotondo e sul lato sinistro un campaniletto vela.
Arredi
L’altare maggiore (sec. XVIII), addossato alla parete di fondo e impreziosito di marmi policromi, racchiude la tavola quattrocentesca della Madonna con il Bambino seduta sopra la Santa Casa di Loreto. Entrambi hanno sul capo una corona d’argento.
A sinistra in un incavo della navata è l’altare barocco dell’Immacolata Concezione, finemente intarsiato di marmi policromi, la cui nicchia ne custodisce la preziosa statua.
Alle pareti sono appese modeste tele raffiguranti la Madonna della Misericordia di Savona, Cristo vincitore della morte, S. Pio V, un Crocifisso processionale.