chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Laigueglia Albenga - Imperia chiesa parrocchiale San Matteo Parrocchia di San Matteo Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture nessuno 1531 - 1531(erezione parrocchia intero bene); XVIII sec - XVIII sec(realizzazione stucchi); 1715 - 1723(ricostruzione intero bene); 1754 - 1781(trasformazione intero bene); 1804 - 1805(allestimento altari); 1807 - 1807(consacrazione intero bene); 1846 - 1846(decorazione facciata); 1848 - 1849(intonacatura campanili); 1988 - 1993(restauro intero bene); 2010 - 2010(trasferimento altare); 2013 - 2013(restauro organo); 2017 - 2019(restauro sacrestia)
Chiesa di San Matteo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Matteo <Laigueglia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche
1531 (erezione parrocchia intero bene)
La chiesa di San Matteo di Laigueglia viene insignita del rango di parrocchia, con la separazione dalla chiesa matrice di San Giovanni Battista di Andora. Nella tradizione locale è stata ipotizzata, senza riscontri, la possibile presenza sul sito di una chiesa di epoca paleocristiana.
XVIII sec (realizzazione stucchi)
Durante gli anni Ottanta del '700 vengono realizzati gli stucchi rocaille che arricchiscono le pareti interne.
1715 - 1723 (ricostruzione intero bene)
Avviene la prima ricostruzione barocca sul sedime del precedente edificio. Il progetto, probabilmente di Gio Antonio Ricca, prevede un’aula ottagonale coperta da una cupola con una serie di cappelle sui lati. Nel 1729 l'altare maggiore viene spostato nel braccio di ponente.
1754 - 1781 (trasformazione intero bene)
La seconda trasformazione dell’edificio aggiunge un nuovo presbiterio e un vasto atrio, orientati perpendicolarmente alla chiesa preesistente. Viene creato il prospetto con i due campanili disposti a 45°, su progetto di Gio Domenico Pitto, detto Baguti, costruttore di Genova.
1804 - 1805 (allestimento altari)
Vengono acquistati quattro altari di marmo sei e settecenteschi dalla chiesa di S. Domenico a Genova. Vengono riallestiti nel corso del 1805, insieme a quattro tele sempre di provenienza genovese.
1807 (consacrazione intero bene)
Viene consacrata la nuova chiesa.
1846 (decorazione facciata)
Andrea Adami, ticinese residente a Loano, realizza stucchi e statue della facciata.
1848 - 1849 (intonacatura campanili)
Vengono intonacati i due campanili.
1988 - 1993 (restauro intero bene)
La Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Genova cura un vasto restauro dell'edificio, che interessa la facciata e i campanili; nella stessa occasione viene effettuato il consolidamento statico della parte posteriore della chiesa.
2010 (trasferimento altare)
L'altare postconciliare collocato fuori dal presbiterio viene rimosso e trasferito nella cappella cimiteriale.
2013 (restauro organo)
Viene restaurato l'organo Vegezzi Bozzi del 1932.
2017 - 2019 (restauro sacrestia)
Viene restaurata la casa canonica della chiesa (Aut. Sopr. 23.08.2017) e viene redatto un progetto per la ristrutturazione della sacrestia, a complemento dei lavori di restauro del limitrofo oratorio di Santa Maria Maddalena
Descrizione
La chiesa parrocchiale di San Matteo è situata ai margini di levante del centro storico di Laigueglia (SV). Il sito dove si trova la chiesa è stretto tra il tracciato ferroviario e, a monte, l'incombente collina del Poggio, con un intero versante "tagliato" in verticale per fare spazio all'ampliamento dell'edificio religioso. Una piazzetta ricavata a quota appena superiore rispetto ai binari funge da sagrato e avvolge il profilo curvilineo della facciata, garantendo un minimo di ariosità al grandioso complesso. All'unica navata dell'edificio settecentesco si sono aggiunti l’ampio atrio quadrato e il nuovo presbiterio, ottenendo una pianta a croce greca. L’abside del presbiterio, come quelle delle cappelle del transetto, è semicircolare. L'interno della chiesa è articolato in dieci cappelle, quattro ricavate nell’aula ottagonale e sei nei transetti. A ponente e a levante sono costruiti a contatto con la chiesa gli edifici della sacrestia, dell'oratorio di Santa Maria Maddalena e della casa canonica.
Pianta
L'edificio ha pianta a croce greca, con i bracci innestati in un’aula ottagonale, che originariamente fungeva da navata unica. L'aula è preceduta da un grande atrio quadrato, opposto al nuovo presbiterio. L’aula centrale è coperta da una cupola, il presbiterio da una volta a vela e i bracci laterali da una volta a botte.
Elementi decorativi
Le pareti sono ritmate da lesene composite, sulle quali è impostato l’alto cornicione aggettante, risvoltato nel presbiterio e nei transetti. Eleganti cartigli rococò ricorrono sulle lesene e sul cornicione. Nelle absidi semicircolari le lesene proseguono oltre il cornicione e diventano costolonature, unite al centro del semicatino di copertura. Negli angoli dell’atrio sono ricavate quattro nicchie per statue, decorate da eleganti cornici in stucco a volute rococò. L'altare maggiore, in marmi policromi, fu realizzato dalla bottega di Domenico Bocciardo e di Andrea Casaregi nel 1793. Gli stucchi della volta e il bassorilievo della parete sinistra raffigurante la Pentecoste sono di Giacomo Baguti, figlio di Gio Domenico. L'altare seicentesco della cappella di Nostra Signora del Sacro Cuore è opera di un anonimo autore lombardo-genovese attivo nell'ultimo quarto del XVII secolo; esso reca scolpite sulla cimasa immagini di Dio Padre e di angeli, e sul paliotto immagini di anime del Purgatorio.L'altare seicentesco della cappella di san Giovanni Battista, invece, proviene dalla chiesa secolarizzata di san Domenico di Genova. La tela raffigurante il Battesimo di Gesù è di Giovanni Battista Merano. Nella cappella del Purgatorio spicca un monumentale altare neoclassico, eretto nel 1791 e realizzato dallo scultore Andrea Casaregi, su disegno dell'architetto Giacomo Pellegrini. Anche l'altare seicentesco della cappella del Crocifisso proviene da Genova; la tela raffigurante Gesù Crocifisso tra san Mauro e santa Maria Maddalena è di Giovanni Battista Carlone. Nella cappella di san Giuseppe si trovano un altare del 1736; la pala, una "Morte di san Giuseppe" è di ignoto autore ligure del XVIII secolo. Appartengono al '700 anche altare e tela della Cappella di san Giacinto. E' più antico l'altare della cappella dell'Assunta, con la tela raffigurante l'Assunta e san Raimondo di Peñafort di Bernardo Strozzi. La cappella di Nostra Signora del Rosario era il presbiterio della chiesa compiuta nel 1723; conserva l'altare del XVIII secolo con l'ancona a timpano spezzato. Ai lati dell'altare sono esposti dipinti provenienti dall'oratorio privato della famiglia Musso: a destra la Samaritana al Pozzo dipinta da Benedetto Musso nel 1864 e, a sinistra, Cristo e l'adultera di Giuseppe Musso, padre di Benedetto e suo primo maestro. Nella cappella della Pentecoste l'altare seicentesco è realizzato in marmi policromi e proviene anch'esso dalla chiesa di san Domenico a Genova. Infine, nella cappella di sant'Erasmo, si trova l'altare opera di autore genovese attivo nella seconda metà del XVIII secolo; esso reca scolpite sulla cimasa immagini delle virtù teologali (Fede, Speranza, Carità). La tela raffigurante Sant'Erasmo è attribuita a Pellegrino Piola. Nella parrocchia è esposto stabilmente un grande cartelame.
Facciata
La facciata si sviluppa su un profilo planimetrico mistilineo, con la parte centrale leggermente concava e aggettante rispetto alle due ali oblique. E' divisa da un ampio cornicione aggettante: le due sezioni sono decorate da paraste composite, disposte a libro negli spigoli laterali e nelle congiunzioni tra la parte centrale e le ali. Il portale di accesso ha un timpano curvilineo decorato da stucchi, al di sopra del quale vi è un ampio medaglione che ne riprende il disegno. Nelle specchiature ai lati vi sono due nicchie per statue. La trabeazione che divide i due ordini è ornata con cherubini, volute vegetomorfe e palmette stilizzate. Al centro si apre un ampio finestrone mistilineo, sopra il quale due angeli in stucco a bassorilievo reggono una corona di alloro. La facciata termina in un cornicione dentellato, coronato al centro da un frontone curvilineo; sopra è collocata la statua di san Matteo e alle estremità due vasi fiammati. Ai lati del frontone, sopra due piccoli fastigi curvilinei, sono sedute due statue, raffiguranti la Fede e la Speranza, mentre al termine delle due ali laterali sono collocate la Giustizia e la Sapienza.
Campanile
Ai lati della facciata, a continuare il movimento obliquo delle ali, vi sono i due campanili. Sono decorati in verde e ocra, e hanno due ordini di lesene. Nelle sezioni inferiori le lesene sono in stile ionico, mentre sono in stile composito nelle seconde sezioni, dove si aprono le celle campanarie. Due cuspidi a bulbo allungato policrome completano la composizione. I due campanili sono di altezze differenti: il campanile di ponente (m. 43,6), costruito grazie all’obolo dei pescatori, è più elevato rispetto al campanile di levante (m. 43), eretto a spese dei "patroni". Secondo la tradizione, si tratterebbe di una decisione voluta per dare maggiore rilevanza alle offerte dei meno abbienti, ma potrebbe trattarsi di una scelta con motivazioni estetiche e prospettiche.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in lastre di marmo.
Coperture
La copertura a cupola ha il manto di lastre di ardesia.