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Imperia
Albenga - Imperia
chiesa
parrocchiale
San Giovanni Battista
Parrocchia di San Giovanni Battista
Preesistenze; Pianta; Facciata; Impianto strutturale; Campanile
altare - intervento strutturale (1990)
sec X - sec XV(fondazione intero bene); 1624 - 1653(sostituzione fonte battesimale); 1678 - 1678(passaggio di proprietà intero bene); 1739 - 1739(demolizione campanile); 1739 - 1762(costruzione intero bene); 1743 - 1748(interruzione dei lavori intero bene); 1757 - 1757(demolizione intero bene); 1782 - 1782(realizzazione cappella); 1792 - 1792(danneggiamenti intero bene); 1794 - 1796(danneggiamenti intero bene); 1808 - 1809(sostituzione coro); 1810 - 1810(restauro altare maggiore); 1813 - 1813(realizzazione interno); 1832 - 1838(realizzazione facciata); 1887 - 1887(danneggiamenti intero bene); 1887 - 1889(restauro intero bene); 1940 - 1940(completamento cappella); 1940 - 1940(posa vetrate); 1941 - 1941(demolizione esterno); 1941 - 1941(restauro intero bene); 1950 - 1950(rifacimento copertura); 1956 - 1958(restauro intero bene); 1957 - 1957(sostituzione campanile); 1958 - 1961(sostituzione campanile); 1959 - 1959(restauro sagrato); 1959 - 1959(demolizione esterno); 1961 - 1961(restauro interno); 1961 - 1961(restauro intero bene); 1961 - 1961(illuminazione interno); 1963 - 1964(restauro altari); 1964 - 1964(adeguamento liturgico fonte battesimale); 1985 - 1985(restauro intero bene); 1986 - 1986(restauro intero bene); 1992 - 1993(restauro esterno); 2000 - 2000(restauro transetto); 2001 - 2001(restauro sacrestia); 2002 - 2002(restauro cappelle); 2003 - 2003(restauro sacrestia); 2003 - 2003(restauro intero bene); 2006 - 2008(restauro copertura); 2008 - 2008(restauro avancorpo); 2011 - 2011(restauro coro); 2011 - 2011(restauro cappella); 2012 - 2012(posa campane campanile); 2012 - 2012(restauro sacrestia); 2012 - 2013(restauro cappella); 2014 - 2014(restauro cappella)
Chiesa di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista <Imperia>
Autore (ruolo)
Amoretti, Gaetano (architetto)
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche

sec X - sec XV (fondazione intero bene)

La più antica chiesa intitolata a San Giovanni Battista viene costruita nello stesso sito dell'attuale, ma risulta una costruzione molto più piccola.

1624 - 1653 (sostituzione fonte battesimale)

Posa di un fonte battesimale collocato in fondo alla chiesa dal lato del Vangelo rispetto all'altare maggiore (secondo le disposizioni vescovili) e formato da un vaso ottagonale di marmo, ornato sugli angoli da foglie d'acanto, il quale denotava chiaramente il forte ritardo culturale del nostro territorio, poiché risentiva ancora dello stile tardogotico. Al di sopra doveva esservi dipinto il battesimo di Gesù nel fiume Giordano da parte di Giovanni Battista e doveva essere sormontato da un coperchio ligneo rivestito di tela o seta bianca all'interno (per proteggere l'acqua dalla polvere e per conservare accessori, sempre in base alle disposizioni vescovili).

1678  (passaggio di proprietà intero bene)

Costituzione di patrimonio da Battista e Giovanni fratelli Amoretti al chierico Romulo Amoretti cugino

1739  (demolizione campanile)

Viene demolito il vecchio campanile e l'adiacente oratorio di Santa Maria della Pietà, mentre la vecchia chiesa viene conservata all'interno durante i lavori di edificazione della nuova chiesa per garantire lo svolgimento delle funzioni religiose.

1739 - 1762 (costruzione intero bene)

Nel 1739 ci fu la posa della prima pietra sul sedime della chiesa già esistente, i lavori però si svilupparono a partire dal 1742, conservando all’interno, sino al completamento delle strutture di perimetro, la chiesa vecchia per la celebrazione delle funzioni religiose; venne benedetta il 17 luglio del 1759 e consacrata il 13 giugno del 1762

1743 - 1748 (interruzione dei lavori intero bene)

La fabbrica della nuova chiesa viene interrotta allorché il re di Sardegna, sotto il cui dominio si trovava la città di Oneglia, entrò in guerra contro la Francia e la Spagna a seguito del Trattato di Worms, sancito il 13 settembre 1743 con l'Austria e la Gran Bretagna e viene ripresa solo nel 1748, dopo che fu sottoscritta la Pace di Aquisgrana.

1757  (demolizione intero bene)

Viene demolita la vecchia chiesa (conservata all'interno della nuova in costruzione al fine di garantire lo svolgimento delle funzioni religiose) e si può procedere al completamento della nuova.

1782  (realizzazione cappella)

Costruzione della cappella laterale di San Crispino e Crispiniano (dei calzolai)

1792  (danneggiamenti intero bene)

La chiesa fu profanata e spoliata da parte dei soldati francesi che occuparono la chiesa per rappresaglia.

1794 - 1796 (danneggiamenti intero bene)

La chiesa fu nuovamente occupata da parte dell'esercito francese per trasformarla in ospedale militare, fino al 1796, quando, riaperta e ripulita, venne riconsacrata dal vescovo di Albenga Mons. Paolo Maggiolo.

1808 - 1809 (sostituzione coro)

Acquisto del coro dalla chiesa conventuale domenicana di San Vincenzo Ferrari in Garessio per sostituire quello del 1613 distrutto dalle milizie francesi; nel 1809 viene smontato e trasportato a Loano, arriva a Oneglia a fine maggio, e viene rimontato a metà agosto.

1810  (restauro altare maggiore)

Viene riformato l'altare maggiore, che era della vecchia parrocchia, a cui l'attuale ciborio serviva da cupola sopra i gradini che furono sollevati con i marmi di due portine laterali che lo univano alla parete del presbiterio, e viene aggiunto alla brandella il primo gradino di fondo.

1813  (realizzazione interno)

Viene portata a compimento la cappella di Sant'Isidoro agricoltore, terza nella navata sinistra affidata alla Società degli agricoltori. Ha una volta decorata a stucco ornata con lacunari e rosoni dorati, un altare in stucco dipinto a finto marmo, pilastri ai lati dell'altare su cui poggiano due colonne tortili con capitello corinzio che reggono un'architrave con volute laterali e al centro del frontone uno scudo che reca incise le parole della lettera di San Giacomo Apostolo, una cornice di stucco modanata sovrastata da una ghirlanda che racchiude un quadro; ai lati dell'altare si trovano due cartigli in stucco recanti iscrizioni e due nicchie contenenti statue.

1832 - 1838 (realizzazione facciata)

La facciata venne iniziata nel 1832 e terminata nel 1838. Nel 1838 vennero collocate sul coronamento della facciata le statue dei santi Pietro, Giovanni Battista e Paolo e aggiunti gli stucchi decorativi di gusto neoclassico sul frontone e sopra la finestra centrale lo stemma della città.

1887  (danneggiamenti intero bene)

La chiesa subisce gravi danneggiamenti in seguito al terremoto

1887 - 1889 (restauro intero bene)

La chiesa viene restaurata dai danni conseguenti al terremoto del 1887, come testimoniato dalla lapide posta sul portone centrale.

1940  (completamento cappella)

Realizzazione dell'altare in marmo della cappella laterale di Sant'Isidoro (degli agricoltori).

1940  (posa vetrate)

In occasione del bicentenario della fondazione (1942), vengono ricollocate le vetrate.

1941  (demolizione esterno)

Viene demolito ill magazzino sede della Croce Rossa in Piazza Goito adiacente la chiesa per renderla libera da tutti i lati.

1941  (restauro intero bene)

Restauro degli interni: decorazione della cupola, dei soffitti, dei muri, delle pitture, dei bassorilievi e degli stucchi a cura del prof. Raffaele Albertella e collaboratori con l'impresa Dominoni.

1950  (rifacimento copertura)

Il tetto, deteriorato dal tempo e dagli eventi bellici, viene ripristinato sostituendo l'ardesia con le tegole marsigliesi.

1956 - 1958 (restauro intero bene)

Importanti lavori di restauro totale, tutto il corpo della chiesa e la facciata, con rifacimento degli ornati, degli stucchi, degli spioventi, delle statue e fiamme che ne decorano la sommità, fino al piano stradale per la sostituzione della vecchia gradinata (ditta Besso).

1957  (sostituzione campanile)

Acquisto di un nuovo campanone e allestimento dell'attrezzatura elettrica per l'azionamento del concerto campanario.

1958 - 1961 (sostituzione campanile)

Posa di quattro nuovi finestroni, tre dei quali fissi, sulla loggia del campanile (alto 65 m e con 162 scalini) sovrastante la cella campanaria per difenderla dalle intemperie e dalle acque piovane che precipitando sulla cella danneggiavano opere murarie e impianti elettrici delle campane.

1959  (restauro sagrato)

Rinnovo della scalinata di accesso in pietra del Finale e del bellissimo disegno a mosaico eseguito con ciottoli del Ticino da parte di operai specializzati genovesi (ditta Fratelli Bianchi) che ripete nelle sue linee quello esistente, perfezionato dal geometra Teodori del Genio Civile, costituito da tre stelle in corrispondenza delle tre porte di ingresso collegate da una esse perlata che le arricchisce, e inquadrato nella cornice che vi gira tutto intorno e crea uno stacco con la facciata e i gradini.

1959  (demolizione esterno)

Vengono demolite le vecchie e malsane abitazioni di Via San Carlo e Piazza Goito, ruderi del terremoto del 1887 e del bombardamento del 1945, liberando così dalla stretta deturpante la collegiata dalla parte dell'abside, permettendole di svettare da sola.

1961  (restauro interno)

Restauro di colonne e basamenti, rifacimento di murature e ornati (necessità di manutenzione ordinaria a causa di fondamenta profonde fino al livello del mare, poiché la chiesa quando venne costruita distava pochi metri dal mare.

1961  (restauro intero bene)

Sostituzione di pezzi rotti con cristallo bianco comune in attesa della riparazione completa, in conseguenza di una bufera di vento che infranse la vetrata istoriata della cupola sul lato di mezzogiorno disegnata dal prof. Raffaele Albertella.

1961  (illuminazione interno)

Viene realizzato l'impianto nuovo di un cordone di lampade per tutto il cornicione delle navate centrali del transetto del coro e della cupola per un complesso di centinaia di metri e di circa 800 lampade che si possono accendere in sezioni separate dal quadro centrale della sagrestia.

1963 - 1964 (restauro altari)

Sostituzione delle lastre di marmo rotte o eccessivamente logore che costituiscono la gradinata e la grande pedana degli altari laterali ad opera del maestro Denegri, in seguito alla caduta della balaustra dell'altare di San Carlo Borromeo (a causa di una fedele che vi si era appoggiata per rialzarsi dalla genuflessione).

1964  (adeguamento liturgico fonte battesimale)

La grande pila tripartita di gusto già barocco nelle sue linee viene collocata nella Cappella di San Carlo Borromeo. Il fonte è coperto da un'artistica copertura convessa in rame sbalzato ornata con fregi decorativi e acquisito nel 1943.

1985  (restauro intero bene)

Vengono restaurati la facciata principale i prospetti laterali ed il tetto ad opera dell'impresa “Edilizia Imperiese” di Sergio Lanteri.

1986  (restauro intero bene)

Restauro delle vetrate a cura dello Studio Ginelli di Crema

1992 - 1993 (restauro esterno)

Vengono effettuati lavori di restauro del campanile, delle facciate laterali e di quella posteriore ad opera dell'Impresa Papone.

2000  (restauro transetto)

Restauro della Cappella del S.S. Sacramento, primo altare alla sinistra dell'Altare Maggiore a cura della ditta Donetti-Abibotti

2001  (restauro sacrestia)

Realizzazione del basamento in muratura del lavabo settecentesco lavorato posto nella sacrestia ed eliminazione dell'intonaco corroso

2002  (restauro cappelle)

Restauro conservativo delle cappelle interne di San Carlo Borromeo e della Madonna del Rosario più porzione della volta soprastante

2003  (restauro sacrestia)

Intervento conservativo su pareti e pavimento con piastrelle ottagonali in ardesia e tozzetto di marmo bianco come da disegno originario; rimozione delle lastre tombali non più leggibili e delle lapidi residue leggibili, poi collocate sulle pareti della sagrestia.

2003  (restauro intero bene)

Manutenzione delle decorazioni della facciata, cornicioni, statue, vasi, balaustre a cura della ditta Mesiano.

2006 - 2008 (restauro copertura)

Restauro dell'orditura del tetto e sostituzione del precedente manto in tegole marsigliesi con gli originali abbadini in ardesia posati a calce sul tavolato ligneo per risolvere gravi infiltrazioni; oltre a proporre un tipico sistema costruttivo ligure determina una maggiore protezione delle falde; la grossa orditura in legno di larice viene sostituita per oltre il 50%, media orditura e tavolato sono completamente sostituiti.

2008  (restauro avancorpo)

Ripristino di piccole porzioni di gessi decorativi e intonaco caduti dalla facciata principale nel

2011  (restauro coro)

restauro del coro ligneo

2011  (restauro cappella)

Restauro della cappella laterale di San Giuseppe e Sant'Antonio Abate (prima cappella nella navata sinistra) per mezzo del recupero delle tinte originali della volta e delle pareti laterali (blu cobalto e verde antico) e di ornati e stucco a foglia d'oro, delle volte con decorazioni a stucco con fiorami dorati e raggiera con colomba dello spirito santo; vengono rinsaldate parti marmoree dell'altare e sostituite quelle cadute; rifacimento del pavimento in marmi bianchi e pietra nera secondo disegno originale a quadri e rombi.

2012  (posa campane campanile)

Vengono installate e benedette tre nuove campane.

2012  (restauro sacrestia)

Risanamento degli intonaci, adeguamento e messa a norma impianti, rifacimento del pavimento seguendo materiali e disegno originali (marmi bianchi e pietra nera); porta nuova in noce incorniciata da portale in marmo bianco di Carrara, copia fedele di quella che si può osservare dalla parte opposta del transetto; ritrovamento di una data 1740 incisa nella calce che tiene assieme le pietre, che dimostra che in quel periodo era aperto il cantiere

2012 - 2013 (restauro cappella)

Restauro dell'altare della cappella laterale dei Santi Angeli Custodi e San Luigi Gonzaga in stucco dipinto con mensa in un'unica lastra marmorea con due alzate di gradini e tabernacolo, ai lati due pilastri con volute all'esterno, tutto in marmo bianco, messo in opera nel 1902; il complesso dell'alzata con la cornice del quadro, paraste in marmorino rosso e capitelli stucco riprende nel disegno i tratti dell'altare della Decollazione di San Giovanni dirimpetto. Il frontone presenta un timpano a voluta con conchiglia di stucco in cimasa e con testine d'angeli che fanno da corona alla raggiera dorata al cui centro è raffigurato un cuore fiammante e i tre chiodi della croce di Gesù; nuovo impianto di illuminazione arricchito dal posizionamento di quattro lampadari a 8 candele in legno dorato e vetro restaurati.

2014  (restauro cappella)

Il restauro ha permesso di recuperare i colori originari, consolidare intonaci e reintegrare stucchi; il tutto era stato ricoperto con colori marroni e grigi in una fase antecedente non meglio identificata; nella parte alta della cappella al di sopra del cornicione che sovrasta la pala d'altare è stato necessario provvedere al riempimento di parti cave in cui erano stati ammassati detriti risalenti a vecchi interventi. La scoperta di maggior risalto è stata una bordatura presente tra pala d'altare e colonne tortili di marmorino giallo arancio filettate da bordature nere e bianche, sotto uno strato di pittura grigia, marrone e arancione; sono state ripulite le colonne tortili rimuovendo ritocchi e verniciature fatte nel corso dei secoli; nelle pareti laterali della cappella, coperte con marroni e quadrature grigio scuro, sono state ripristinate le tinte originali verde e rosa arancio; vengono inserite tele contornate da cornici di stucco dipinte a finto marmo al centro delle due pareti
Descrizione

La Chiesa di San Giovanni Battista venne benedetta il 17 luglio del 1759 e consacrata il 13 giugno del 1762. L’affresco sopra l’altare maggiore con San Giovanni battista nel deserto, i quattro evangelisti agli angoli della cupola e gli affreschi della stessa sono di Gaetano Scuri, gli altri quattro affreschi con le storie di San Giovanni battista sono opera invece di Giuseppe Isola. Gli affreschi con l’Assunzione di Maria e la Trasfigurazione di Gesù sono invece stati eseguiti dal pittore Giovanni Borgna. All’interno della chiesa sono conservati: il tabernacolo in marmo opera di Pace Gaggini di Bissone, datato 1516, murato nell’altare maggiore, e il pulpito del XVI secolo, opera di Domenico Stella, acquistato a Genova nel 1715.
Preesistenze
Chiesa molto ampia a tre navate, tutta imbiancata e con coro, demolita (insieme all'attiguo Oratorio di Santa Maria della Pietà) in conseguenza dell'inizio della costruzione della chiesa attuale
Pianta
Chiesa dalla pianta a croce latina, l’interno è a tre navate con un profondo presbiterio con abside schiacciata in prosecuzione della navata centrale, le navate laterali, dotate di quattro cappelle per parte simmetriche tra loro, terminano con due cappelle ai lati del presbiterio. Altre due cappelle sono alle estremità del corto transetto attiguo al presbiterio.
Facciata
All’esterno la facciata si sviluppa su un profilo planimetrico mistilineo: convesso nella parte centrale e rettilineo sulle ali, riprende la facciata di S. Maria della Quercia a Roma. Si compone di due ordini sovrapposti, separati da un robusto cornicione con sottocornice a dentelli, sormontato, nella parte centrale, da una balaustra con colonnine tornite: il primo, strutturato su due coppie di paraste binate ed una di paraste semplici, è articolato da tre varchi di accesso alla chiesa, in corrispondenza delle navate, e da due finestre quadrilobate, con bordo leggermente slabbrato sui lati. Il secondo ordine, limitato in estensione solo alle parti centrali di quello sottostante, mantiene la medesima sagomatura convessa e la strutturazione su una coppia di paraste binate e una di paraste semplici: reca al centro una finestra quadrilobata, sviluppata maggiormente nel senso della larghezza, ed è sormontato da un massiccio frontone semicircolare che conclude la composizione architettonica.
Impianto strutturale
Lo spazio interno è scandito da tre coppie di pilastri e due coppie di semipilastri, collegati da arcate a tutto sesto, in senso longitudinale, e rifiniti da paraste con capitelli di modello corinzio; si chiude in alto con volte a botte e a vela dipinte, dilatandosi notevolmente in una grande cupola semisferica, sorretta da un tamburo ottagonale all’incrocio della navata centrale col transetto e, ancora, in altre otto cupolette, nelle navate laterali, in corrispondenza delle cappelle.
Campanile
Il campanile, a base quadrata, presenta, fino all’altezza del tetto della chiesa, una struttura molto lineare e compatta, priva di significative articolazioni architettoniche. Nella parte superiore, invece, fino al cornicione di coronamento, si compone di due corpi di fabbrica simili tra loro, con gli angoli smussati, strutturati da otto coppie di paraste binate, due per ciascuna cantonata, e articolati da quattro bucature, una per lato. Tali moduli sono anche diffusamente decorati con fregi dipinti e a stucco, di carattere simbolico, e da un’intensa policromia. Al di sotto del coronamento, un corpo di fabbrica a base ottagonale, di dimensioni più contenute, concorre alla formazione della parte più affusolata della torre che si conclude con cuspide piramidale.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1990)
Con l'autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Liguria, è stato effettuato il distacco della mensa dal dossale ed il relativo avanzamento della predella e dei gradini nel presbiterio per la celebrazione coram populo.
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