chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Garlenda Albenga - Imperia chiesa parrocchiale Natività di Maria Santissima Parrocchia di Natività di Maria Santissima Pianta; Elementi decorativi; Arredi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture altare - intervento strutturale (1973) sec XIII - sec XVII(costruzione preesistenza); 1624 - 1653(acquisto quadri); 1627 - 1634(costruzione intero bene); 1796 - 1796(realizzazione campane); 1971 - 1971(elettrificazione campane); 1973 - 1973(rifacimento altare); 1989 - 1989(realizzazione vetrate); 1989 - 1990(restauro campanile); 2013 - 2013(restauro intero bene); 2014 - 2014(rifacimento pavimentazione)
Chiesa della Natività di Maria Santissima
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa della Natività di Maria Santissima <Garlenda>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche
sec XIII - sec XVII (costruzione preesistenza)
L’odierna struttura sorge sul sito che ospitava la prima chiesa parrocchiale demolita nel XVII secolo. La prima volta in cui viene citata è un documento rogato il 04 aprile 1251. Si trattava di una chiesa più modesta, tanto per dimensioni quanto per decoro, a pianta longitudinale rettangolare suddivisa in tre navate e coperta da un soffitto ligneo; le sei cappelle erano disposte asimmetricamente, quattro sul lato destro (dedicate a San Giovanni Battista, Sant’Erasmo, San Mauro e Sant’Apollonia) e due sul sinistro (dedicate a San Sebastiano e al Santissimo Rosario). Le stesse intitolazioni vennero conservate anche nella chiesa nuova. Esternamente l’edificio era circondato dal cimitero e sulla destra, nella stessa posizione in cui si trovano oggi, erano collocate le case canonicali; dal corpo dell’edificio si innalzava la torre campanaria che conteneva le stesse campane che verranno trasportate nella nuova struttura.
1624 - 1653 (acquisto quadri)
A Pier Francesco Costa (vescovo di Albenga dal 1624 al 1653) è dovuto l'acquisto i tre quadri artistici di altissimo pregio. Essi rappresentano San Mauro opera del Domenichino, Sant'. Erasmo attribuito al Poussin o alla sua scuola e la Natività di Maria Vergine a cui è intitolata la chiesa, celebre dipinto del Guercino. Purtroppo i primi due quadri, insieme ad un Battesimo di Gesù del Piola, sono stati rubati nel settembre del 1979 e di essi non si è più avuto notizie, con essi nel furto fu coinvolta anche la tela del Battesimo di Cristo di Domenico Piola
1627 - 1634 (costruzione intero bene)
Una volta demolita l’antica struttura, sullo stesso sito si provvede ad erigere la nuova chiesa per volontà della comunità parrocchiale, con il consenso di Mons. Pier Francesco Costa vescovo di Albenga, su progetto probabilmente di Bernardo Reubado, pittore-cartografo e architetto originario di Triora ma residente ad Albenga. Il 20 giugno 1627 si pone la prima pietra per opera di Mons. Pier Francesco Costa vescovo di Albenga, il quale l’aveva dichiarata il 15 giugno 1627 prepositura. Il 16 agosto 1630 viene benedetta dall’arcidiacono della cattedrale di Albenga e celebrata la prima messa. E’ definitivamente completata nel 1634 con la posa della croce sulla cupola.
1796 (realizzazione campane)
A seguito della rottura della campana nel 1796 si decide di fondere la campana rotte per realizzarne una nuova “con qualche aggiunta di metallo ad effetto di renderla più sensibile alle rispettive troppo disperse borgate del luogo” Il lavoro viene affidato a Giovanni Bertolini.
1971 (elettrificazione campane)
Elettrificazione delle campane
1973 (rifacimento altare)
Sistemazione dell’altare rivolto al popolo mediante reimpiego della mensa e del paliotto e relativo restauro delle tarsie marmoree di un altare cinquecentesco posto in una cappella laterale della chiesa stessa, costruzione ex novo di predella in marmo bianco di Carrara e rifacimento della parte posteriore dell’altare.
1989 (realizzazione vetrate)
Realizzazione della vetrata a mezza luna in facciata e delle vetrate della navata realizzate con vetri soffiati e rilegatura con trafilato di piombo e del portale ad opera di A. Pericoli.
1989 - 1990 (restauro campanile)
Restauro statico ed architettonico del campanile comprendente il rifacimento del tetto in ardesia, il ripristino dell’intonaco e delle tinteggiature e la posa di serramenti. I lavori sono iniziati il 04/09/1989 e sono terminati il 02/02/1990
2013 (restauro intero bene)
Con Autorizzazione della Soprintendenza del 27/02/2013 viene assentita la realizzazione di una cappella feriale entro la chiesa che non è ancora stata realizzata. Attualmente la Chiesa è provvista di un volume posto nel prospetto sud a fianco del transetto, formato da due vani che godono di una certa autonomia avendo altezza minore rispetto al resto dell’edificio e un tetto indipendente dalla copertura principale. Uno di questi vani aveva un ingresso autonomo verso l’esterno, successivamente murato, di cui si distinguono ancora le spalline e l’architrave della bucatura e all’interno il livello della soglia di ingresso.
I due locali, coperti da volte a crociera, attualmente sono divisi da una muratura in pietrame; il primo vano è utilizzato quale nicchia collegata a una cappella laterale per ospitare una scultura lignea rialzata rispetto al livello della chiesa, il secondo vano è accessibile dal transetto ed era utilizzato come locale di sgombero trasformandosi negli anni come ripost
2014 (rifacimento pavimentazione)
Con Autorizzazione della Soprintendenza del 02/07/2014 vengono assentiti i lavori di rifacimento della nuova pavimentazione esterna adiacente la Chiesa Parrocchiale consistenti nella sostituzione di manto bituminoso in asfalto con pavimento in blocchetti di porfido e pietra luserna posata ad opus incertum. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta R.B.H. di Loano; sono iniziati il 04/10/2014 e terminati il 29/12/2014
Descrizione
Sebbene cronologicamente secentesca, la chiesa rivela ancora i caratteri dell'architettura del Cinquecento che vengono assimilati nelle valli del Ponente ligure solo in epoca avanzata. La Chiesa mantiene una struttura a croce latina con un’unica aula dotata di transetto e ampio abside. All’incrocio delle navate è stata realizzata una cupola a pianta ottagonale impostata su un alto tamburo; in adiacenza alla parte absidale è stato posizionato il campanile e sono stati ricavati locali di servizio quali la sacrestia ed un volume posto nel prospetto sud a fianco del transetto, formato da due vani che godono di una certa autonomia avendo una altezza minore rispetto al resto dell’edificio e un tetto indipendente dalla copertura principale. Uno di questi vani aveva un ingresso autonomo verso l’esterno, successivamente murato, di cui si distinguono ancora le spalline e l’architrave della bucatura e all’interno il livello della soglia di ingresso. I due locali, coperti da volte a crociera , attualmente sono divisi da una muratura in pietrame; il primo vano è utilizzato quale nicchia collegata a una cappella laterale per ospitare una scultura lignea rialzata rispetto al livello della chiesa: il secondo vano è accessibile dal transetto ed era utilizzato come locale di sgombero trasformandosi negli anni come ripostiglio di oggetti poco inutilizzati; attualmente è stato sgomberato e presenta un pavimento in battuto di terra e la parte bassa della muratura priva di intonaco.
Pianta
L’edificio presenta una pianta a croce latina; l’interno è costituito da un’unica grande navata coperta da volta a botte. L’interno è illuminato da un’ampia cupola poligonale che si eleva all’incrocio dei due bracci, sostenuta da un alto tamburo nel quale si aprono otto grandi finestre che, assieme alla luce proveniente dalla grande apertura sopra l’altare maggiore e dalle due poste alle estremità del transetto, conferiscono un aureo biancore alle superfici interne.
Nella zona del presbiterio si pare una grande finestra semicircolare; in esso trova posto l’altare maggiore, alle cui spalle è collocato il coro ligneo di forma quadrata; ai lati del presbiterio, con le spalle all’altare maggiore, si trovano due porte, quella di sinistra conduce nella torre campanaria mentre quella di destra porta alla sacrestia. Sui due lati della navata si aprono otto cappelle, le ultime due di maggior grandezza si trovano invece nelle testate del transetto. Le cappelle sono costruite simmetricamente ed in egual dimensione secondo i principi di ordine e proporzione stabiliti dal Concilio Tridentino, che vuole che “le cappelle vengano edificate equidistanti tra loro. Le cappelle minori siano tutte della stessa larghezza, lunghezza e altezza…”. Al di sopra delle cappelle, alla base della volta che copre la struttura, si aprono delle piccole finestre tese ad illuminare la navata. Gli altari delle cappelle sono dedicati, partendo dalla prima a destra, a San Giovanni Evangelista, Santissimo Suffragio delle anime del Purgatorio, San Sebastiano, Spirito Santo, Sant’Erasmo, Santissimo Rosario, Santa Caterina ed Apollonia, Vergine dei Sette Dolori, San Mauro, San Giovanni Battista.
Elementi decorativi
Sullo sfondo della nicchia che accoglie il fonte battesimale è presente l’unico dipinto realizzato su muro di tutta la chiesa, dipinto realizzato “a secco” con tempera su intonaco, vi è raffigurato il Battesimo di Cristo dove al centro campeggia la figura del Battista rappresentato con il lungo bastone terminante in una croce e vestito con una veste di peli di cammello coperto in parte da un mantello rosso, simbolo del martirio. Egli si erge in piedi nell’atto di battezzare, per infusione, Gesù Cristo inginocchiato di fronte a lui, vestito di una lunga tunica bianca, colore simbolico dei neobattezzati.
La grande pala d’altare è dedicata alla Natività della Vergine, la tela è collocata alle spalle dell’altare maggiore, nella parte di muro compresa tra il coro ligneo sottostante e la luminosa apertura semicircolare del presbiterio. Il dipinto è attribuito alternativamente al Guercino e ad Annibale Carracci. Nella cappella intitolata a Santa Caterina e Apollonia è collocata la tela raffigurante le Nozze Mistiche di Santa Caterina del XVII ad opera di Orazio De Ferrari. Nella cappella intitolata al Santo Spirito è collocata la tela raffigurante la Trinità attribuita ad Andrea De Ferrari e nella cappella dedicata al Santissimo Suffragio e alle Anime del Purgatorio è posta la tela attribuita a Giulio Benso raffigurante la Vergine con Sant’Antonio da Padova che libera le anime del Purgatorio.
Arredi
Collocato in fondo alla chiesa nella parete di controfacciata, alla sinistra dell’ingresso si trova il fonte battesimale con connesso il sacrario. La vasca in pietra nera è sormontata dalla taberna a prisma a 12 facce, conclusa da una cupola a 12 spicchi, il globo e la croce. Sempre sulla parete di controfacciata è collocato l’organo, anticamente posto sulla parete sinistra della zona presbiterale a fianco all’altare maggiore. L’organo, datato al 1833, è opera di Carlo Giuliani; si tratta di un organo a 25 canne con bocche ad andamento lineare, situato su di una cantoria in legno con un parapetto a tre pannelli dipinti, nel centrale è riportato il monogramma mariano, mentre nei laterali sono raffigurati strumenti musicali; la cassa è realizzata a tempietto.
Facciata
La facciata a capanna, risolta ad oriente, è risolta con molta semplicità e priva di elementi architettonici e decorativi. Al centro si apre un’ampia finestra semicircolare, come contrapposto a quella del presbiterio, mentre nella parte inferiore troviamo il portale di accesso in bronzo; nel riquadro centrale è rappresentata la Nascita della Vergine e ai due lati si trovano dieci scene, cinque per parte, che rappresentano cronologicamente vicende della vita della Vergine: la presentazione della Vergine al tempio, l’Annunciazione, lo sposalizio della Vergine, la Nascita di Gesù, la Presentazione di Gesù al tempio, la Fuga in Egitto, , la Sacra Famiglia della bottega, l’Assunzione e l’Incoronazione
Campanile
Esternamente l’edificio è completato dalla torre campanaria scandita da un cornicione aggettante, sorretto da lesene angolari, che precede la lanterna a cupola concludente la struttura.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in ardesia con tozzetti in marmo bianco.
Coperture
La copertura è a due falde in tegole marsigliesi, la cupola ed il campanile snono coperti in scandole di ardesia.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1973)
Sistemazione dell’altare rivolto al popolo mediante reimpiego della mensa e del paliotto e relativo restauro delle tarsie marmoree di un altare cinquecentesco posto in una cappella laterale della chiesa stessa, costruzione ex novo di predella in marmo bianco di Carrara e rifacimento della parte posteriore dell’altare.