chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Diano San Pietro Albenga - Imperia oratorio sussidiario San Giuseppe Parrocchia di San Pietro Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture nessuno XVI sec - XVII sec(costruzione intero bene); 1634 - 1634(intitolazione intero bene); 1770 - 1770(ristrutturazione intero bene); 1856 - 1857(manutenzione intero bene); 1863 - 1863(manutenzione intero bene); 1874 - 1874(restauro quadro); 1887 - 1887(restauro campanile e copertura); 1934 - 1934(restauro intero bene)
Oratorio di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio di San Giuseppe <Diano San Pietro>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche
XVI sec - XVII sec (costruzione intero bene)
La chiesa potrebbe essere stata costruita tra gli ultimi anni del '500 e l'inizio del secolo successivo. L' oratorio è citato nel "Sacro e Vago Giardinello".
1634 (intitolazione intero bene)
L'11 dicembre 1634 la chiesa muta la sua intitolazione, e assume il nome di San Giuseppe, in sostituzione della dedicazione originaria all'Assunta.
1770 (ristrutturazione intero bene)
La chiesa viene ristrutturata.
1856 - 1857 (manutenzione intero bene)
Maestro Antonio Zanini ripara il tetto; vengono rendicontati piccoli interventi di manutenzione ordinaria alle strutture e agli infissi.
1863 (manutenzione intero bene)
Raffaele Carrega lavora agli stucchi e all'ancona; viene rifatto il pavimento.
1874 (restauro quadro)
Il "pittore Carrega" restaura il quadro di San Giuseppe.
1887 (restauro campanile e copertura)
Dopo il terremoto, il tetto e il campanile della chiesa vengono restaurati e consolidati.
1934 (restauro intero bene)
Si svolge un ulteriore ciclo di restauri, testimoniato dalla data graffita in facciata.
Descrizione
La cappella di San Giuseppe si trova nel territorio comunale di Diano San Pietro (IM). La chiesa sorge a 174 metri di quota, nascosta tra gli oliveti poco a settentrione del nucleo storico del villaggio di Besta. L'edificio, con l'abside rivolta a nord, è preceduto da uno spiazzo erboso, raggiungibile dalla strada comunale che collega la borgata al fondovalle. La chiesetta è composta dal corpo di fabbrica che contiene aula e presbiterio, al quale si affianca, sulla destra, la sacrestia, collocata a formare un angolo retto con il fianco orientale dell'edificio. Tutti i prospetti si presentano intonacati al grezzo, mentre la facciata è rifinita al fino e tinteggiata. All'interno, illuminato dalle due luminose finestre che si aprono nell'abside, un basso gradino separa l'aula unica dal presbiterio.
Pianta
L'edificio è composto da un’aula unica rettangolare e da un presbiterio delimitato da un’abside semicircolare. La copertura è a botte, con una semicupola sull’abside.
Elementi decorativi
Gli spazi interni sono unificati da un cornicione dentellato in stucco bianco che risvolta anche nel presbiterio, formando un arco al di sopra dell’altare per incorniciare la cappella. Il presbiterio è arricchito da sei lesene ioniche. Lo squadrato altare è di gusto neoclassico, e ha due bassi gradini portacandelieri e una massiccia mensa a sarcofago.
Facciata
La facciata presenta, ai lati del portone di accesso, due finestrelle quadrangolari; al di sopra dell'ingresso vi è un bassorilievo raffigurante la fuga in Egitto, opera di G.B. Ardissone della prima metà del '900. Il frontone a trapezio è ornato da una finestra a mezzaluna, incorniciata da uno zoccolo bianco che la unisce alle estremità della facciata, conclusa da un campanile a vela.
Campanile
Il campanile a vela è stato inserito alla sommità della capanna della facciata, obliterando il vertice superiore del frontone. Si conclude con un frontoncino triangolare, con il timpano delimitato da una cornice.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in lastre di marmo bianco e bardiglio.
Coperture
Il tetto ha la copertura in tegole marsigliesi e abbadini in ardesia.