chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Diano Marina
Albenga - Imperia
chiesa
parrocchiale
Sant'Antonio Abate
Parrocchia di Sant'Antonio Abate
Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
altare - aggiunta arredo (1992)
XV sec - XVI sec(origine intero bene); 1469 - 1469(separazione parrocchia); 1596 - 1596(ampliamento intero bene); 1624 - 1635(citazione intero bene); 1627 - 1627(benedizione intero bene); 1641 - 1641(realizzazione sagrato); 1674 - 1674(ampliamento intero bene); 1743 - 1743(installazione fonte battesimale); 1798 - 1804(ampliamento intero bene); 1852 - 1852(ampliamento parrocchia); 1862 - 1865(ricostruzione intero bene); 1864 - 1865(decorazione intero bene); 1873 - 1873(consacrazione intero bene); 1874 - 1876(costruzione campanile); 1880 - 1881(decorazione presbiterio); 1887 - 1887(danneggiamento intero bene); 1889 - 1890(restauro intero bene); 1903 - 1903(decorazione intero bene); 1923 - 1923(decorazione volta); 1950 - 1956(installazione serramenti); 1992 - 1992(adeguamento altare); 1998 - 1998(restauro copertura); 2002 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio Abate <Diano Marina>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

XV sec - XVI sec (origine intero bene)

Gli scavi archeologici hanno evidenziato fasi architettoniche della chiesa databili tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. L'edificio, a pianta rettangolare absidata, era di dimensioni minori rispetto a quello attuale e aveva il campanile sul lato di levante.

1469  (separazione parrocchia)

La parrocchia di Diano Marina ottiene il distacco dalla chiesa matrice di Castello.

1596  (ampliamento intero bene)

Anche a seguito di ampliamenti condotti negli anni Settanta del '500, nel 1596 la chiesa risulta (dall'inventario del curato R.do Andrea Filiberto, 25 settembre 1596) avere cinque altari e cinque cappelle.

1624 - 1635 (citazione intero bene)

All'inizio del '600 lavori di ammodernamento trasformano la chiesa, che, dal resoconto del Paneri del 1624, risulta essere una chiesa a tre navate, divise da colonnine in pietra nera, "con il Coro a tramontana adorno di sedili in noce", con cupola sopra al presbiterio.

1627  (benedizione intero bene)

Il 11 novembre 1627 si celebra la benedizione della nuova chiesa, che conserva all'interno le colonne in pietra nera della fase precedente ma ha una facciata rielaborata.

1641  (realizzazione sagrato)

Viene ridecorato il sagrato a “risseu” in ciottoli bianchi e neri, e la data viene iscritta nella decorazione, poi ritrovata con gli scavi archeologici di inizio XXI secolo.

1674  (ampliamento intero bene)

Ulteriori rifacimenti della chiesa comportano un ampliamento verso mare e l'innalzamento della pavimentazione.

1743  (installazione fonte battesimale)

Viene installato il nuovo fonte battesimale in marmo bianco realizzato da Gaetano Aschero di Genova.

1798 - 1804 (ampliamento intero bene)

Con ulteriori ampliamenti vengono rinnovate le sei cappelle nelle navate laterali e vengono annesse le piccole sacrestie. Viene rinnovata la pavimentazione "alla genovese" e vengono spostate nella chiesa opere provenienti dalla chiesa soppressa di S. Maria delle Grazie.

1852  (ampliamento parrocchia)

Il territorio parrocchiale viene ampliato con l'assegnazione delle borgate Sant'Anna e Paradisi e lo stesso anno la Vergine del Carmine viene eletta patrona della città.

1862 - 1865 (ricostruzione intero bene)

La vecchia chiesa viene demolita e inizia la ricostruzione, su progetto dell'architetto romano Luigi Crescia. Viene rimosso il colonnato in pietra originario, sostituito con le nuove colonne in muratura d’impronta neoclassica. Viene realizzato il nuovo coro.

1864 - 1865 (decorazione intero bene)

Lo stuccatore Andrea Adami e i pittori Antonio e Francesco Gavetta ridecorano l'aula.

1873  (consacrazione intero bene)

Il 11 maggio 1873 la nuova chiesa ottiene la consacrazione.

1874 - 1876 (costruzione campanile)

Viene costruito il campanile, in posizione più arretrata rispetto al precedente.

1880 - 1881 (decorazione presbiterio)

Andrea Adami decora a stucco il presbiterio.

1887  (danneggiamento intero bene)

Il terremoto del febbraio 1887 danneggia la chiesa, con lesioni in facciata e nella zona absidale.

1889 - 1890 (restauro intero bene)

Il progetto di ristrutturazione dell'ing. Giacomo Pisani prevede l'ampliamento dell'area presbiteriale, spostando a monte l'abide e rinforzando la facciata. Alla fine dell’anno restauro della facciata decorata, gli stucchi del frontone, dei capitelli e del viso di S. Antonio abate collocato al di sopra del rosone centrale sono realizzati da G.B. Cervetto di Savona.

1903  (decorazione intero bene)

I cugini Francesco e Antonio Bertolotto ridecorano il coro. Lo stesso anno Raffaello Resio dipinge il catino absidale con il medaglione raffigurante Sant'Antonio Abate in gloria.

1923  (decorazione volta)

Francesco Bertolotto e Raffaello Resio decorano la volta centrale e dipingono le medaglie e le altre figure nella volta della navata centrale.

1950 - 1956 (installazione serramenti)

Vengono installate le vetrate policrome nel coro e lungo le navate e in facciata e viene realizzato il portale, con 28 formelle in lamina di rame con la raffigurazione della vita di Gesù, ad opera di Eli Riva di Como.

1992  (adeguamento altare)

19 dicembre 1992 I lavori di adeguamento liturgico si concludono con la nuova dedicazione dell’altare maggiore.

1998  (restauro copertura)

Sotto la direzione dell'ingegner Riccardo De Maestri viene ricostruita la copertura del tetto in lastre di ardesia su capriate metalliche in corrispondenza della navata centrale.

2002 - 2004 (restauro intero bene)

La chiesa viene sottoposta a un ampio programma di lavori di restauro, comprendente rifacimento della pavimentazione, tinteggiatura dell'interno, pulizia delle decorazioni e delle marmorizzazioni (autorizzazioni della Soprintendenza del 27 gennaio 2003 e del 18 settembre 2002). La Soprintendenza autorizza (11 marzo 2003) il restauro degli altari della Madonna del Carmine e di San Luigi. Durante i lavori di restauro emergono dagli scavi due lembi dei sagrati seicenteschi eseguiti con la tecnica del risseu e un elemento del colonnato della prima fase del XV secolo. Il 31 luglio 2004 una celebrazione eucaristica e un convegno scientifico festeggiano la conclusione dei restauri della chiesa.
Descrizione

La Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate sorge nel centro della città di Diano Marina (IM), lungo la strada costiera, denominata, nel tratto urbano, corso Garibaldi. La facciata della chiesa, orientata a sud est, si apre verso il mare e il "molo delle tartarughe", che chiude a ponente il porto turistico. L'edificio è contraddistinto dal grandioso impianto neo classico, dalle forme squadrate; le murature esterne si presentano intonate e tinteggiate. Dal stretto sagrato limitato dalla sede stradale, si accede all'interno salendo tre gradini; la chiesa ha anche un ingresso a metà del lato lungo di sinistra. La navata centrale è dominata dal succedersi di colonne bianche con ricchi capitelli corinzi; il colonnato in corrispondenza dell’arco trionfale si restringe e le colonne sono accoppiate a due semipilastri, arricchiti da capitelli corinzi.
Pianta
La pianta è composta da un’aula a tre navate e da un profondo presbiterio con abside semicircolare. Le volte sono a botte, ad eccezione del semicatino sull'abside.
Elementi decorativi
Un ampio cornicione decorato da ovoli e dentelli risvolta anche nel presbiterio, unificando così gli spazi. La volta a botte lunettata è affrescata con medaglioni al centro e figure di santi ai lati. I lavori d’ornato sono eseguiti da Francesco Bertolotto, mentre Raffaello Resio venne incaricato della parte figurativa. E'opera di Resio il grande affresco delle "Storie di Antonio Abate" al centro della volta. Il presbiterio fu decorato nella prima metà del XX secolo da Luigi Morgari con una "Cena in Emmaus" e con l' "Estasi della Beata Margherita Delaquoque". L'altare maggiore marmoreo è stato restaurato negli anni Novanta del '900, come alcuni dei sei altari laterali, tutti ricchi di colonne tortili, tarsie, decorazioni in marmo e stucco. Alcuni provengono dal demolito convento domenicano di Santa Maria delle Grazie. Sulla parete sinistra del presbiterio, all’inizio del coro, vi è un tabernacolo a muro del 1506, in marmo bianco, coronato da cuspidi gotiche ai lati del frontone a fiamma con al centro l’Imago Pietatis. La porticina in semplice legno è decorata da una cornice fiorata, mentre ai lati le due lesene a sostegno del frontone hanno i capitelli mistilinei e il fusto decorato da girali arricchite al centro da fiori. La struttura poggia su due mensoline ornate da due cherubini. Al di sotto un’iscrizione reca i committenti (i massari dell’epoca) e la data. Fino al 1992 il tabernacolo era murato sul retro dell’altare maggiore. Addossato alla sesta colonna della parete sinistra vi è il pulpito ottagonale in marmo bianco di Carrara, realizzato nel 1586 (data incisa sul dado della base) dallo scultore Giovanni Maria Augustallo, opera probabilmente acquistata a Genova nel 1786. Le formelle recano figure di santi, tra i quali S. Antonio. Il fusto a colonna presenta un decoro vegetomorfo.
Facciata
La facciata in stile neo-classico è divisa in due livelli da un alto cornicione, sostenuto da due paraste angolari corinzie. Il registro inferiore è ritmato da archi ciechi a tutto sesto e lesene corinzie. Le lesene affiancano il portale d’ingresso, caratterizzato da un timpano semicircolare sormontato da una corta trabeazione ornata da festoni vegetomorfi, con ai lati due monofore strombate. Il registro superiore presenta un profilo a salienti. Al centro un’ampia finestra circolare ornata da stucchi sormonta una finta balconata, con transenne decorate da festoni che riprendono il disegno della trabeazione sopra l’ingresso. Paraste angolari corinzie con il fusto ornato da festoni vegetali sostengono il cornicione che orna il tetto a due falde.
Campanile
Un alto campanile a base quadrata emerge dalla struttura della chiesa con tre ordini e la lanterna. Si presenta intonacato e tinteggiato in verdolino, con i decori e le architetture che spiccano lasciate in bianco. Il primo ordine, cieco, e il secondo, con aperture a monofora e meccanismo dell'orologio, sono separati da una cornice marcapiano. Una trabeazione più complessa e aggettante separa secondo ordine e cella campanaria. Sulla sommità, un tamburo poligonale sostiene una cupoletta coperta di mattonelle rosse.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in lastre di marmo.
Coperture
La copertura è in lastre di ardesia.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1992)
La chiesa è stata sottoposta ad adeguamento liturgico con il rifacimento dell'altar maggiore nel 1992.
Contatta la diocesi