chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Borghetto Santo Spirito Albenga - Imperia chiesa parrocchiale San Matteo Parrocchia di San Matteo Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture altare - intervento strutturale (1980) XIII sec - XIII sec(costruzione intero bene); 1294 - 1294(costruzione intero bene); 1585 - 1586(citazione intero bene); 1621 - 1621(ricostruzione intero bene); 1643 - 1643(consacrazione intero bene); 1715 - 1715(acquisto altare); 1902 - 1902(realizzazione facciata); 1950 - 1950(realizzazione vetrate); 1965 - 1965(realizzazione vetrate); 1978 - 1978(pulitura interno); 1985 - 1985(restauro campanile); 1991 - 1993(restauro decorazione); 2010 - 2010(restauro interno)
Chiesa di San Matteo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Matteo <Borghetto Santo Spirito>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche
XIII sec (costruzione intero bene)
Alla fine del XIII secolo risale la costruzione della prima chiesa medievale durante l'edificazione della “villanova” di Borghetto.
1294 (costruzione intero bene)
Data tradizionalmente indicata per la conclusione della chiesa, riportata anche sullo stemma comunale raffigurato sulla balaustra dell'organo.
1585 - 1586 (citazione intero bene)
In occasione della visita apostolica Mascardi viene imposto al cappellano della chiesa di rifare il pavimento dell'edificio.
1621 (ricostruzione intero bene)
Secondo quanto scrive Paneri nel “Sacro e Vago Giardinello” iniziano i lavori per la “nuova fabbrica di Chiesa”.
1643 (consacrazione intero bene)
Il 4 e 5 ottobre 1643 il Vescovo d'Albenga Pier Francesco Costa consacra la nuova chiesa e l'altare maggiore, benedice le nuove campane, inaugura la statua di Ns. Signora della Guardia.
1715 (acquisto altare)
Viene acquistato l'altare maggiore in marmi policromi.
1902 (realizzazione facciata)
Viene completata la nuova facciata, su progetto di Giovanni Rocchinotti e con bassorilievi di Antonio Brilla.
1950 (realizzazione vetrate)
La Ditta vetraria “Albano Maccario” di Torino allestisce cinque vetrate artistiche.
1965 (realizzazione vetrate)
Un'ulteriore vetrata artistica viene collocata sopra l’altare di S. Antonio, a metà della navata sinistra; è realizzata dalla Ditta “Albertella” di Genova.
1978 (pulitura interno)
Si compie un intervento di pulitura delle colonne e dell’intonaco interno.
1985 (restauro campanile)
Lavori di restauro e consolidamento interessano il campanile seicentesco.
1991 - 1993 (restauro decorazione)
Il pittore-decoratore Mariano Muratorio restaura le pitture della volta centrale, le decorazioni interne e quelle della facciata.
2010 (restauro interno)
Un intervento di restauro consiste nella ricomposizione dell'apparato a disegno geometrico sito nella parte inferiore ed ai lati degli altari laterali, e nel ristabilimento di piccole zone ubicate nelle navate laterali di strato pittorico superficiale distaccato o polverizzato, riprendendo le cromie esistenti. Inoltre viene rifatta la pavimentazione del coro.
Descrizione
La chiesa parrocchiale di San Matteo sorge nel centro storico di Borghetto Santo Spirito, nel cuore del borgo medievale costruito dal Comune di Albenga alla fine del XIII secolo. La chiesa occupa uno degli isolati delimitati con regolarità dalla pianificazione urbanistica medievale, e si presenta chiusa nella rete dei vicoli ad eccezione dell'abside, che si apre su un piccolo spazio aperto adesso delimitato dalla via Aurelia. La facciata si apre senza sagrato su Via Roma. Nella prima metà del Seicento la chiesa viene completamente rinnovata. Il manufatto edilizio acquista una forma più articolata: dall'esterno del volume traspare la forma tripartita interna, e dai prospetti intonacati e tinteggiati emerge elegantemente il campanile. L'interno è a tre navate, separate da due file di colonne in pietra di Finale, collegate in senso longitudinale da arcate a tutto sesto. Il profondo presbiterio con abside semicircolare è rialzato e vi si accede salendo tre gradini. All'apparato decorativo barocco si sono aggiunti ulteriori interventi dal Settecento ad oggi, come la facciata realizzata dal maestro Giovanni Rocchinotti nei primissimi anni del Novecento. Suddivisa in due spazi da un cornicione aggettante sopra un alto fregio, su quattro lesene a capitelli corinzi, presenta nella parte inferiore tre bassorilievi dello scultore savonese Antonio Brilla (1813-1891) che risaltano sul fondo murario a bande chiaroscure orizzontali. Annessi alla chiesa sono due vani di modeste dimensioni ad uso sacrestia, posti lateralmente al presbiterio: l'ambiente di destra è interamente rivestito in legno di noce intarsiato e impreziosito da caratteristiche "formelle” genovesi in legno massiccio, con disegni “a ragnatela" e geometrici.
Pianta
All'interno l'impianto planimetrico tripartito è scandito da colonne in pietra del Finale con capitello dorico: le navate laterali hanno copertura in volta a crociera, la centrale in volta a botte. Nello spessore murario delle pareti longitudinali sono state ricavate piccole cappelle arricchite con statue, tele e altari marmorei ed attualmente intitolate a Santa Lucia ed al Bambino dì Praga, a S. Antonio da Padova, al Sacro Cuore di Gesù e alla Madonna degli Angeli nella navata sinistra, a S. Anna, a N. S. della Guardia, alla Concezione ed a N. S. dei Rosario nella navata destra.
Elementi decorativi
I lavori del '600 comportarono una vera e propria ricostruzione del manufatto, e trasformarono l'austera costruzione medioevale in una ricca chiesa barocca. Alla fine del Settecento si arricchì ulteriormente delle statue di S. M. Maddalena e S. Matteo riposte nel presbiterio e, nel 1715, del nuovo altare maggiore. La Chiesa mostra una facciata artisticamente decorata, frutto di un restauro dei primi del Novecento, realizzato dal maestro Giovanni Rocchinotti: suddivisa in due spazi da un cornicione aggettante sopra un alto fregio, su quattro lesene a capitelli corinzi, presenta nella parte inferiore tre bassorilievi dello scultore savonese Antonio Brilla (1813-1891). Sul portale maggiore è raffigurata la Madonna della Guardia, sui portali minori si vedono San Giuseppe e Sant'Anna. Tali opere risaltano sul fondo murario a bande chiaroscure orizzontali. All'interno la Chiesa mostra superfici parietali e l'intradosso delle volte riccamente decorate a pennello, nonché numerose statue e tele nelle piccole cappelle laterali. Di Giuseppe Badaracco (1605-1657) sono i dipinti "Martirio di San Matteo", "Martirio di Sant'Agata”, "Miracolo della mula”, “Madonna con Bambino e i Santi Pietro, Erasmo e Antonio Abate”, realizzati tra il 1644 ed il 1655 e restaurati tra il 1992 e il 1993. Opere della scuola di Antonio Maria Maragliano sono le statue in legno policromo di San Matteo, titolare e patrono del paese, e di Santa Maria Maddalena, poste rispettivamente nella nicchia laterale destra e sinistra dell'altare maggiore. L’altare in marmo bianco di Carrara e intarsi di marmi policromi ha il paliotto “a vascello” decorato nella fascia inferiore da grandi fiori bianchi e al centro da girali vegetali, con un medaglione recante il cristogramma IHS. Al di sopra della mensa vi sono tre gradini che presentano lo stesso decoro a volute fiorite del paliotto, e sono conclusi alle estremità da cherubini; al centro vi è il tabernacolo architettonico, su cui poggiano due angioletti che sostengono una finta tenda in marmo. Di scultore sconosciuto è il battistero in marmo bianco di Carrara posto nella prima campata della navata di sinistra, così come le acquasantiere del XVIII secolo in prossimità delle prime colonne. Di notevole interesse artistico è anche il coro, realizzato interamente in legno, con "scanno" centrale e dieci posti laterali (cinque per lato), ognuno munito di bracciali con forma ricurva a collo d'anatra.
Facciata
La facciata si compone di due ordini sovrapposti di lesene ioniche, separati da una robusta trabeazione con fregio a grottesche, recante al centro un ovale con la data 1902, con sottocornice a dentelli e con modiglioni. Il primo ordine posto su alti basamenti tripartisce la facciata seguendo la scansione interna delle navate e presenta al centro, ai lati dell’ingresso principale, due coppie di lesene binate con controlesena esterna. Sui lati, invece, si nota una sola lesena per parte. L’ordine superiore, limitato in estensione solo alle parti centrali di quello sottostante, mantiene la strutturazione su una coppia di lesene con controlesene e una di lesene semplici. Al di sopra chiude la composizione un timpano triangolare con sottocornice a dentelli e fregio, decorato da girali vegetali.
Campanile
Il campanile a base quadrata è caratterizzato da un alto tamburo ottagonale che si eleva quanto uno dei sottostanti livelli e sostiene il cupolino con lanterna che chiude la composizione.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è in lastre di marmo bianco e bardiglio, composte a scacchiera, mentre nel presbiterio, sopraelevato e delimitato da balaustre, il motivo si arricchisce, ma sempre con l'impiego degli stessi materiali.
Coperture
Il corpo di fabbrica maggiore, corrispondente alla navata centrale, presenta copertura a due falde con manto in elementi d'ardesia; i due corpi di fabbrica minori invece sono coperti da falde uniche in tegole marsigliesi.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1980)
A seguito della riforma liturgica la mensa è stata staccata dalla struttura originaria per creare un altare orientato versus populum.