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Leverone
Borghetto d'Arroscia
Albenga - Imperia
oratorio
sussidiario
Nostra Signora della Neve
Parrocchia di San Bernardo
Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
XVI sec - XVI sec(costruzione intero bene); 1624 - 1635(citazione intero bene); 1932 - 1932(restauro copertura); 1961 - 1961(manutenzione intero bene); XXI sec - XXI sec(manutenzione facciata)
Oratorio di Nostra Signora della Neve
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio di Nostra Signora della Neve <Leverone, Borghetto d'Arroscia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

XVI sec  (costruzione intero bene)

La chiesa risulta esistente già dal '500. Nel 1573 la chiesa riceve un lascito testamentario da parte di Antonio Tambone di Leverone.

1624 - 1635 (citazione intero bene)

La chiesa è citata nel "Sacro e Vago Giardinello" come oratorio di "Maria ad Nives"

1932  (restauro copertura)

Si svolgono lavori di restauro del tetto.

1961  (manutenzione intero bene)

Viene tracciata la strada sterrata da Gavenola ai due santuari. Pochi anni dopo la chiesa viene dotata di una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana dalle coperture.

XXI sec  (manutenzione facciata)

Nel corso dei primi anni del secolo viene reintonacata la facciata.
Descrizione

Il santuario della Madonna della Neve, noto anche come Nostra Signora del Monte, o cappella del Monte, o "La Cappelletta", sorge a 1171 m s.l.m. lungo il crinale tra la valle Arroscia e la val Pennavaire, nel territorio del Comune di Aquila d'Arroscia (IM). Dal punto di vista ecclesiastico, la chiesa dipende dalla parrocchia di Santa Reparata di Aquila, ma, dal XVII secolo, un accordo tra le comunità di Aquila e di Leverone prevede che la cura dell'edificio spetti, a turno, per due anni al rettore di Aquila e poi per un anno a quello di Leverone. La chiesa sorge tra boschi e prati a un incrocio di percorsi storici tra le due valli; sono carrozzabili le strade sterrate che salgono da Gazzo e Leverone, passando per il santuario dei Santi Cosma e Damiano. Il piccolo edificio è costituito da un unico, piccolo corpo di fabbrica, dal quale emerge solo il profilo curvilineo dell'abside; le murature esterne si presentano in pietra a vista, ad eccezione della facciata. Anche all'interno si alternano intonaco e pietra a vista, quest'ultima nei pilastri dell'arco trionfale e nel catino absidale.
Pianta
La chiesa è composta da un'auletta rettangolare con abside curvo; la navata è coperta da una volta a botte.
Elementi decorativi
Un cornicione modanato percorre tutto l'interno alla base della volta, interrotto solo dalla nicchia dell'altare. L'altare è un semplice manufatto di stucco con due grezzi gradini portacandelieri.
Facciata
Nella facciata a capanna, liscia e intonacata, priva di decorazioni, si aprono l'ingresso, le due finestrelle laterali "di devozione" e un oculo nel timpano. Sul colmo del tetto è collocata una croce.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in piastrelle.
Coperture
La copertura delle falde del tetto è in tegole in cemento.
Adeguamento liturgico

nessuno
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