chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Aurigo Albenga - Imperia oratorio sussidiario San Giovanni Battista Parrocchia di Natività di Maria Vergine e San Bernardo Pianta; Elementi decorativi; Arredi; Pavimenti e pavimentazioni; Facciata; Coperture nessuno XV sec - XV sec(citazione intero bene); 1692 - 1692(decorazione altare); 1700 - 1710(uso parrocchiale intero bene); 1762 - 1781(decorazione intero bene); 1763 - 1763(manutenzione intero bene); 1780 - 1780(manutenzione sacrestia); 1785 - 1785(realizzazione tela); 1887 - 1887(ricostruzione volta)
Oratorio di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio di San Giovanni Battista <Aurigo>
Altre denominazioni
Oratorio di San Giovanni Decollato
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche
XV sec (citazione intero bene)
Nessuna traccia sussiste ormai del più antico oratorio dei disciplinanti dedicato al titolo giovanneo e realizzato, forse, nella prima metà del XV secolo poco dopo la fondazione dell'omonima confraternita. Se ne conserva solamente un’essenziale descrizione del 1585.
1692 (decorazione altare)
Completata la decorazione a stucco dell’altare maggiore affidata a Gio Paolo Marvaldi
1700 - 1710 (uso parrocchiale intero bene)
Dal 1700 al 1710 assume il ruolo di Pro Parrocchia a causa della costruzione del nuovo edificio parrocchiale.
1762 - 1781 (decorazione intero bene)
Tardosettecentesco è l’intervento globale di ornamentazione interna che si avvalse dell’opera di artisti già attivi nelle altre chiese del paese, dopo che nel 1762 Filippo Marvaldi era stato chiamato a risolvere con una «ciave» problemi statici dell’edificio determinati dal terremoto di due anni innanzi”. Così, nel 1780-1781, si registra un primo apporto di Gio Andrea Casella (limitato alla sola struttura dell’altar maggiore) mentre il pittore alassino Bernardo Costa riceve l’incarico di dipingere una Santa Caterina per l'omonima compagnia femminile” ed un quinquennio più tardi giunge a compimento il complessivo intervento caselliano esteso agli stucchi dell’arcone e delle pareti del presbiterio con i due altari laterali”.
1763 (manutenzione intero bene)
Nei libri contabili sono registrate spese per l’arch. Marvaldi per il rifacimento dell’altare e dello stucco del frontespizio, per chiappe e riparazione del tetto.
1780 (manutenzione sacrestia)
Si svolgono lavori alla sacrestia ed all’ancona di S. Caterina
1785 (realizzazione tela)
Per l’esecuzione dell’ultima tela ci si rivolge all’atelier sanremasco di Maurizio Carrega, il più prestigioso allora attivo in tutta la Riviera.
1887 (ricostruzione volta)
L’evento sismico del 1887 determinò il crollo della volta dell’oratorio successivamente ricostruita ad un livello più basso.
Descrizione
Situato a destra della chiesa parrocchiale, l'oratorio di San Giovanni Battista è sede della omonima confraternita maschile e di quella femminile di Santa Caterina; semplice nelle linee esterne, internamente è impreziosito dagli stucchi tardo seicenteschi di Gio Paolo Marvaldi. Ha un’unica aula rettangolare con volta a botte; sulla sinistra è posta la sacrestia e oltre all’altare maggiore presenta due altari laterali che precedono il presbiterio. Il semplice prospetto intonacato si conclude a capanna seguendo l’andamento della copertura.
Pianta
Oratorio ad aula unica rettangolare con presbiterio a base quadrata molto più stretto rispetto all’aula, a cui è collegato tramite un basso gradino e l’arco trionfale ornato nel frontone da un medaglione con l’immagine del Battesimo di Cristo, tagliato in parte dalla volta a botte, originariamente più in alto.
Elementi decorativi
Sviluppato scenograficamente attorno alla tela tardoseicentesca della Decollazione del Battista (opera d’ignoto autore rivierasco pronto a recepire e trasferire in ambito provinciale pur con ingenuità e cadute tecniche evidenti la grande quanto localmente poco avvertita lezione prospettica d’un Gio Andrea Ansaldo), l’intervento marvaldiano ripropone un'imponente macchina d’altare a due colonne tortili sorreggenti una massiccia quanto ricca trabeazione cornicionata a padiglioni spezzati sormontati da figure a tutto tondo d’angeli e del Precursore.
Fasce verticali decorate con motivi derivati dalle «candelabre» tardorinascimentali risolvono la funzione riempitiva ricorrendo ad elementi vegeto-metamorfici d’interessante invenzione e di sicuro effetto in considerazione del ristretto quanto inarticolato spazio absidale disponibile. Rimasta a lungo l’unica nota ornamentale d’un vano troppo spoglio, vi pose rimedio a metà dell'ottavo decennio del Settecento un ricco arredo ligneo di panche (0ggi parzialmente ridimensionato)” montato lungo le pareti la cui esecuzione va ascritta ad un noto intagliatore e «mastro lignario» di Rezzo: Gio Batta Dian.
Arredi
L’altare maggiore è caratterizzato da due colonne tortili dipinte a finto marmo rosso, che sorreggono un’importante trabeazione dentellata con fregio decorato a girali vegetali, al di sopra il timpano mistilineo spezzato è sormontato da due grandi angeli in stucco e dalla statua di S. Giovanni Battista al centro.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in piastrelle cementine bianche e nere posate a scacchiera a 45 gradi.
Facciata
La facciata presenta in alto una finestra a serliana, mentre una piccola nicchia che doveva contenere la statua della Vergine si apre al di sopra del semplice portale, il tetto è a due falde.
Coperture
La copertura a due falde ha manto in tegole marsigliesi con gronde in ardesia.