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edilizia di culto
restauro
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Aquila Di Arroscia
Albenga - Imperia
chiesa
parrocchiale
Santa Reparata
Parrocchia di Santa Reparata
Pianta; Elementi decorativi; Arredi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
altare - aggiunta arredo (1975)
1582 - 1582(costruzione intero bene); 1585 - 1586(citazione intero bene); 1589 - 1589(consacrazione intero bene); 1610 - 1610(rinnovamento altare); 1842 - 1844(rifacimento copertura ); 1881 - 1881(restauro intero bene); 1951 - 1951(manutenzione orologio); 1952 - 1952(restauro facciata e campanile); 1968 - 1969(restauro intero bene); 1970 - 1970(elettrificazione campane); 1978 - 1978(rifacimento impianto elettrico); 2005 - 2014(restauro campanile)
Chiesa di Santa Reparata
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Reparata <Aquila d'Arroscia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

1582  (costruzione intero bene)

Realizzazione della struttura sulle rovine di un edificio più antico, si presume risalente quanto meno al periodo medioevale

1585 - 1586 (citazione intero bene)

Citazione nella visita apostolica di Nicolò Mascardi Vescovo di Mariana e Accia alla Diocesi di Albenga: è citata la Chiesa Parrocchiale di S. Reparata “Si mettano in ordine le finestre entro due mesi. Si provveda un vaso di marmo decente per l’acqua santa. Il parroco tenga un chierico con cotta. Emetta la professione di fede. Il sodalizio del Corpo di Cristo chieda la bolla a Roma, ed i massari dello stesso rendano conto ogni anno al parroco. Si acquisti un lampadario per il SS.mo Sacramento entro due mesi pena l’interdetto della chiesa. Nella celebrazione del matrimonio il parroco spieghi ai presenti trattarsi di Sacramento.”

1589  (consacrazione intero bene)

Nell'aprile 1589 fu celebrata la prima Messa da sua eccellenza Luca Fieschi, Vescovo di Albenga

1610  (rinnovamento altare)

Sull’altare maggiore vennero collocate le reliquie di San Verano Vescovo

1842 - 1844 (rifacimento copertura )

Riparazione del tetto della Chiesa

1881  (restauro intero bene)

Restauro della Chiesa, riparazione del coro, rifacimento della facciata, rifacimento del tetto in ardesia

1951  (manutenzione orologio)

Manutenzione dell’orologio del campanile ad opera della Ditta Bergallo (Premiata fabbrica di orologi da torre)

1952  (restauro facciata e campanile)

Lavori di restauro del campanile e della facciata

1968 - 1969 (restauro intero bene)

Rifacimento del tetto, restauro della facciata e della Sacrestia. Acquisto di nuovi 14 banchi

1970  (elettrificazione campane)

Elettrificazione dell’intero impianto campanario

1978  (rifacimento impianto elettrico)

Lavori di riparazione dell’impianto elettronico delle campane danneggiate dal fulmine che colpì la torre campanaria il 15 maggio 1977: contestualmente si riparò l’impianto elettrico della chiesa e si ripristinò il tetto

2005 - 2014 (restauro campanile)

Nel 2005 venne presentato il progetto di restauro e risanamento conservativo del campanile della chiesa di S. Reparata, progetto redatto dall’arch. Rosanna Donato. A seguito del provvedimento di tutela D.D.R. del 7/01/2013, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria attestava la necessità di eseguire i lavori ai fini della conservazione e tutela del bene: ne seguirono pertanto i lavori.
Descrizione

La chiesa parrocchiale, posta lungo la linea di mezza costa che collega Costa Bace¬lega a Gavénola, sorge in Borgata Piazza ed è intitolata a Santa Reparata, una giovane martire di Cesarea di Palestina, la cui venerazione fu molto sentita durante il Medioevo ed, in particolare, in alcune regioni italiane. L’edificio di culto venne edificato per volere del signore di Aquila, poiché la popolazione festeggiava la Santa l’8 del mese di Ottobre nel castello con grande e sentita devozione. La chiesa, la cui prima pietra fu posta da G. Batta Guercio nel 1582 sulle rovine di un edificio preesistente, venne interamente realizzata con il denaro e il lavoro della popolazione di Aquila: l’edificio non subì sostanziali modifiche nel corso della sua storia. La chiesa appare costituita da un volume nitido, separato dal contesto edilizio circostante.
Pianta
La Chiesa di Santa Reparata è a pianta poligonale, presenta un corto presbiterio e un’abside semicircolare, ed è orientata nella direzione Nord Ovest-Sud Est: la pianta circolare ricorda la planimetria di Porto Maurizio e della parrocchiale di Pieve di Teco, tanto che i tre edifici sembrano essere stati realizzati dallo stesso capomastro. Il fronte principale è rivolto a sud ed è affacciato su un piccolo sagrato. Sul prospetto Est, rivolto alla piazza, si trova un secondo ingresso alla Chiesa e l’accesso alla sacrestia, costituita da un piccolo volume addossato all’abside. Nell’aula vi sono quattro cappelle rettangolari, poste diagonalmente fra loro, mentre ai lati della balaustra del presbiterio si aprono due nicchie per statue. L’interno della Chiesa risulta particolarmente luminoso ed arioso grazie alla pianta centrale coperta da una cupola emisferica, decorata da un ampio affresco: il presbiterio e le cappelle presentano volte a botte. La struttura della costruzione è costituita da muratura portante in pietrame.
Elementi decorativi
Un ampio cornicione segue il perimetro interno dell’aula, e risvolta anche nell’abside: è sostenuto da lesene doriche che continuano al di sopra della trabeazione nel catino absidale e nella cupola. Le pareti sulle quali si aprono i piccoli altari laterali risultano arricchite da elementi decorativi a rilievo, dal gusto tipicamente barocco, come le ampie modanature che segnano la quota d’imposta della cupola: lesene sorreggono le cornici, segnano gli angoli dei lati e scandiscono lo spazio.
Arredi
Un ricco altare orientato, di gusto seicentesco, in marmi policromi è collocato nella zona presbiteriale che risulta separata dall’aula dalla tradizionale balaustra in marmo: davanti all’altare si trova un altare (mensa) basilicale, inserito a seguito di adeguamento liturgico. Alle spalle dell’altare si trova un raffinato coro ligneo, realizzato totalmente in legno massiccio di noce e proveniente dal complesso monumentale dei monaci di Sant’Agostino di Pieve di Teco. Sopra il coro si trova una pala d’altare. Alla base dell’arco trionfale, infine, si trovano due pulpiti lignei. Gli altari laterali sono dedicati alla Natività della Beata Vergine Maria, a Santa Rita, alla Madonna del Rosario e al Sacro Cuore: ad essi si alternano nicchie nelle quali sono ospitate le statue di Santa Reparata, San Giovanni e San Vincenzo. Sempre all’interno, al di sopra dell’accesso principale, si trova un grande organo al di sopra del quale si apre il grande rosone polilobato che da luce all’aula: a sinistra dell’ingresso si trova il fonte battesimale
Facciata
La facciata presenta un profilo mistilineo, con la parte centrale aggettante e le due ali rientranti e curvilinee: il fronte principale della chiesa, finito ad intonaco con coloritura sui toni del giallo, presenta elementi compositivi tipici della tradizione tardo seicentesca, quali l’ampia finestra polilobata ed il timpano mistilineo che si raccorda agli estremi con due elementi convessi che delimitano il disegno del prospetto. Dominano la composizione le costolonature presenti su entrambi gli ordini, quello superiore terminante in un frontone mistilineo. I prospetti laterali dell’edificio risultano privi di intonaco, lasciando così scorgere la tessitura della muratura. E’ al contrario finito ad intonaco il piccolo volume della sacrestia che risulta addossato alla chiesa sul prospetto est
Campanile
Il campanile intonacato, posto sul lato ovest della chiesa (sulla sinistra della facciata), è a pianta quadrata e presenta fronti articolati su quattro ordini scanditi da cornici, sorrette in corrispondenza degli angoli da lesene. Il terzo ordine ospita una monofora su tutti i lati e il quadrante dell’orologio sul lato verso il sagrato, mentre il quarto ordine ospita la cella campanaria: al culmine della torre si trova una piccola cupola a bulbo
Pavimenti e pavimentazioni
Di grande impatto visivo il pavimento dell’aula è realizzato con lastre di marmo bianco e nero
Coperture
La copertura è a capanna e si distingue nella forma tra l’aula e il presbiterio con l’abside: la struttura è costituita da elementi lignei, secondo le tecniche costruttive tradizionali, con manto di copertura in tegole marsigliesi e lastre di ardesia sulla linea di gronda
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1975)
Aggiunta di mensa in marmo
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