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Alassio
Albenga - Imperia
oratorio
sussidiario
Santa Caterina
Parrocchia di Sant'Ambrogio
Pianta; Elementi decorativi; Arredi; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
XVI sec - XVI sec(edificazione intero bene); 1628 - 1628(citazione intero bene); XVIII sec - XVIII sec(ricostruzione altare); 1791 - 1791(realizzazione arredo); 1823 - 1897(decorazione facciata); 2009 - 2001(restauro intero bene); 2009 - 2011(restauro intero bene)
Oratorio di Santa Caterina
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio di Santa Caterina <Alassio>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

XVI sec  (edificazione intero bene)

Quando la comunità alassina divenne autonoma, sul sito della chiesetta di S. Ambrogio si decise di costruire un grande edificio che fosse la nuova parrocchia. Atterrata verso la metà del '400 la chiesetta di S. Ambrogio, si potè dunque iniziare la costruzione della nuova S. Ambrogio. I lavori si protrassero fino al 1507, quando la chiesa venne aperta al culto. Nel 1521 lo spazio libero compreso tra il muro perimetrale della navata di sinistra della Chiesa di S. Ambrogio e le vicine mura cittadine venne occupato con la costruzione dell’Oratorio e destinato a sede della confraternita di S. Caterina d’Alessandria, grandemente venerata dai marinai che ne invocavano la protezione.

1628  (citazione intero bene)

L'Oratorio viene descritto nel "Sacro e Vago Giardinello" (visita pastorale). L’Oratorio ha un altare adorno di marmi policromi ed una sontuosa ancona con effigie di Santa Caterina in atto di ricevere la palma. L’altare, eretto per volontà e con le offerte del pio Geronimo Giauna, ha quattro colonne e gradini di marmo bianco e dorato; al centro è posto un piccolo tabernacolo che contiene la reliquia di Santa Caterina ed è ornato da lampade e candelieri d’argento.

XVIII sec  (ricostruzione altare)

Nella metà del Settecento viene ricostruito l’altare maggiore per ospitare il gruppo scultoreo di Anton Maria Maragliano, che andava a sostituire la precedente tela.

1791  (realizzazione arredo)

Vengono realizzati i due raffinati gradini reggicandelabri e il tabernacolo dal genovese Bernardo Saggini.

1823 - 1897 (decorazione facciata)

Il primo progetto per la decorazione della facciata occidentale è datato 30 giugno 1876 ed in data 29 giugno 1895 viene redatto il progetto di restauro delle facciate e della copertura a firma del genovese ing. Emanuele Campanella. Tale restauro, che delineò l’attuale aspetto della facciata fu eseguito dalla Ditta Boscione Andrea di Antonio, terminò nel 1897. Di ispirazione rinascimentale, fino ad allora il prospetto era rimasto romanico.

2009 - 2001 (restauro intero bene)

Con autorizzazione della Soprintendenza il 29/07/2009 sono stati autorizzati i lavori di restauro delle lunette e del coro ligneo terminati il 24/04/2011.

2009 - 2011 (restauro intero bene)

Con autorizzazione della Soprintendenza il 12/08/2009 sono stati autorizzati i lavori di restauro della volta e delle pareti terminati il 09/05/2011. Essi hanno riguardato il recupero della composizione decorativa del catino absidale risalente presumibilmente al secolo XIX della scuola di F. Carrega ed il recupero degli stucchi dorati della volta e delle pareti della navata.
Descrizione

L’Oratorio è articolato in un’unica navata coperta da volta a botte ribassata con unghie. Il fronte principale è posto a sud ovest in continuazione con il prospetto dell’attigua collegiata. La parete lato ovest, confinante con via Leone XIII, sorge sulle originarie mura di cinta della città di Alassio; le pareti dell’abside confinano e delimitano a nord i locali sacrestia che rimangono in aderenza con i locali delle opere parrocchiali della Collegiata di Sant’Ambrogio, e su di essa si apre una porta che mette in comunicazione i due ambienti.
Pianta
Edificio ad aula unica rettangolare leggermente strombata verso l’ingresso, con abside poligonale, coperta da volta a botte con unghie lunettate affrescate.
Elementi decorativi
Le pareti laterali sono ritmate da lesene composite con capitelli dorati, rudentate e dorate nel presbiterio entro le quali sono incassati tredici diverse tele raffiguranti santi, al di sopra un leggero cornicione modanato unifica gli spazi risvoltando nell’abside e nella controfacciata. Sopra il cornicione sono presenti undici tele a tempera semicircolari poste nelle lunette della volta raffiguranti i grandi martiri delle prime persecuzioni. Il catino absidale presenta invece una decorazione pittorica rappresentante l’Apoteosi di S. Caterina, attribuibile a Francesco Carrega (1706-1781) o alla sua scuola.
Arredi
Un lungo coro in legno di noce, formato da tre ordini di banconate, è addossato alle due pareti maggiori. Sulla controfacciata è sospesa la tribuna della cantoria, col parapetto scolpito, esempio di intaglio e doratura dell’età barocca; nel pannello centrale è rappresentato il Mistico sposalizio di S. Caterina, in quelli laterali angioletti musicanti. Della stessa mano è la cassa dell’organo, strumento costruito nella prima metà del Seicento dal celebre maestro organaro Giovanni Oltrachino da Pavia restaurato nel 1985 da Bartolomeo Formentelli di Pedemonte. Sotto la tribuna della cantoria è situato il bancone dove un tempo sedevano i membri del Magnifico Governo della Confraternita. In fondo al presbiterio sorge l’altare maggiore con quattro grandi colonne in marmo nero di Grecia a sostegno del timpano spezzato su cui poggiano le statue in stucco di S. Caterina al centro e ai lati di due robusti angeli; nella grande nicchia absidale un gruppo in legno policromo (cassa processionale) raffigurante il mistico sposalizio di S. Caterina, opera giovanile dello scultore Anton Maria Maragliano (1664 – 1741). Sulla parete nord, di fronte all’ingresso interno da S. Ambrogio, si trova l’altare dedicato a S. Antonio Abate con la statua in marmo del santo dello scultore Taddeo Carlone da Rovio (1543-1613).
Facciata
La facciata neoclassica dell’oratorio è parte integrante di quella della parrocchiale, con cui condivide una lesena dorica, da cui però se ne distacca per il diverso disegno, che permette di riconoscere gli spazi dei due edifici. Il cornicione che suddivide in due aree la facciata della chiesa si spezza infatti in prossimità dell’oratorio, andando a disegnare un arco a tutto sesto al centro del quale si apre una finestra circolare. Al di sopra conclude la composizione un frontone rettangolare che racchiude l’arco, con un cornicione molto aggettante sorretto da mensoline e coronato in alto dalla statua della santa titolare. Nella parte inferiore della facciata si apre il portone di ingresso, con un portale bianco dal timpano semicircolare, sorretto da lesene corinzie.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è costituito da tradizionali lastre quadrate di marmo bianco ed ardesia della tradizione costruttiva ligure
Coperture
La copertura è costituita da una falda con manto in ardesia e struttura portante in legno.
Adeguamento liturgico

nessuno
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