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Potenza
Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo
chiesa
parrocchiale
San Rocco
Parrocchia di San Rocco
Impianto strutturale; Pianta; Campanile; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2010)
1400 - 1450(inizio lavori intero bene); 1571 - 1571(notizia documentata intero bene); 1700 - 1750(completamento intero bene); 1832 - 1832(ristrutturazione intero bene); 1860 - 1862(ricostruzione intero bene); 1930 - 1940(ristrutturazione intero bene); 1940 - 1940(erezione parrocchia intorno); 1941 - 1945(restauro intero bene); 1980 - 1983(ristrutturazione intero bene); 2004 - 2010(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Rocco
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Rocco <Potenza>
Altre denominazioni Chiesa di San Rocco Confessore
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucane (costruzione)
Notizie Storiche

1400 - 1450 (inizio lavori intero bene)

La chiesa di S. Rocco ha origini antichissime ed è sorta probabilmente negli anni che corrono dal 1400 al 1450. Fu il vescovo Jacopo Squacquera, di ritorno dal Concilio di Ferrara fra il 1439 e il 1442, che, dopo aver probabilmente assistito al miracolo del Santo in occasione di una epidemia di peste, fece erigere una piccola cappella affidata ad una delle più antiche confraternite della città, che ha dato poi il nome a tutta la zona che circonda la città ad oriente.

1571  (notizia documentata intero bene)

La prima notizia documentata riguardo la chiesa di S. Rocco è del 12 novembre 1571, riportata dalla relazione della visita pastorale del vescovo Carrafa, ma solo perché è la prima visita di cui si è in possesso del testo, nel quale si parla della chiesa di S. Rocco “extra moenia a lo Pasco Grande.

1700 - 1750 (completamento intero bene)

La trama della muratura dice chiaramente che la prima cappella viene inglobata, innalzandola, da una chiesa più grande che arriva a comprendere le attuali tre absidi probabilmente a metà del 1700.

1832  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1832, diventa necessario intervenire sul complesso che necessita di urgenti lavori di ristrutturazione, anche perché la chiesa è coinvolta in problemi di carattere cittadino, in quanto che, fin dal sorgere del cimitero, per la vicinanza al luogo pio, vede legato il suo nome alle vicende della lenta costruzione del nuovo luogo di sepoltura.

1860 - 1862 (ricostruzione intero bene)

Nei secoli, quindi, il manufatto ha subito continue trasformazioni finche, dopo i danni subiti dal terremoto del 1857, fu riedificata nella forma che oggi appare. Nel 1860 la confraternita prende l’iniziativa di far risorgere la chiesa, più vasta e più bella di prima, e, dopo le radicali trasformazioni apportate, viene riaperta al culto nel 1862, rimanendo unicamente in funzione del culto al Santo, e la congrega assume un preciso impegno di provvedere alla manutenzione della chiesa. I lavori vennero coordinati e organizzati dall'ingegnere Vincenzo Marocco.

1930 - 1940 (ristrutturazione intero bene)

Dopo un nuovo periodo di abbandono e di declino, negli anni ’30 del secolo scorso, il vescovo Bertazzoni, che si era reso conto dello stato di emarginazione in cui viveva la popolazione sparsa nella vasta campagna, istituisce una Rettoria nella chiesa di S. Rocco, e gli effetti benefici si notano subito in quanto che provoca un notevole risveglio nella devozione al Santo, e la frequenza dei fedeli ai sacramenti diventa domenicale, quando prima accorrevano solo in occasione della festività e della processione in onore del Santo. Incoraggiati dal risveglio religioso, il priore e i confratelli si sentono spinti a realizzare una nuova ristrutturazione della chiesa, rendendola sempre più decorosa, e provvedono anche a riparare la vecchia dimora esistente nell’attiguo giardino, con il contributo della vendita degli ex-voto, per assicurare una sede dignitosa per il rettore della chiesa.

1940  (erezione parrocchia intorno)

Verso la fine degli anni '40 del secolo scorso, anche a seguito della liberazione della chiesa dalla presenza quasi ininterrotta dei cadaveri di tutta la città, che sostavano nella chiesa prima di essere portati al vicino camposanto, e i benefici spirituali che si riflettevano sugli abitanti del rione, che andava sviluppandosi sempre più, si creano le premesse per l’erezione di una nuova parrocchia, idea che il vescovo Bertazzoni aveva già da tempo accarezzato. Nel 1939 viene inoltrata la richiesta alla Sacra Congregazione del Concilio, la quale l’accetta e la inoltra al Papa. L'1 gennaio 1940 il vescovo Bertazzoni emette il decreto di erezione della nuova parrocchia, che rimane la prima fuori del centro storico, e rompe così la secolare immobilità delle chiese parrocchiali della città. Alla guida ne viene posto il sacerdote Antonio Satriani la cui opera, breve ma intensa, è destinata a produrre benefici spirituali ancor oggi visibili.

1941 - 1945 (restauro intero bene)

La nuova parrocchia, costituita già dagli inizi con il considerevole numero di 4.000 anime tolte dalla cura del capitolo della cattedrale, è subito chiamata ad un severo banco di prova, in quanto che la guerra che sopraggiunge pochi mesi dopo provoca danni alla chiesa di S. Rocco, ma non fiacca l’entusiasmo degli abitanti, i quali, pur nella loro dignitosa povertà, riescono a superare le tante difficoltà inerenti alla riparazione della chiesa e anche all’acquisto della villa di Giuseppe Tordela e di altri vani per migliorare gli ambienti della casa canonica.

1980 - 1983 (ristrutturazione intero bene)

Danneggiato dal sisma del novembre 1980 l'edificio fu ristrutturato nei tre anni successivi a cura di un ente pubblico; i finanziamenti dell'epoca, in realtà, non servirono purtroppo ad eliminare le criticità della struttura che poi venne ulteriormente colpita dal sisma del 1990.

2004 - 2010 (ristrutturazione intero bene)

Nel 2004 la chiesa presenta un quadro fessurativo preoccupante che ne giustifica la chiusura: adeguate verifiche confermano la straordinarietà del fatto che, stanti tali condizioni, non si sia verificato alcun crollo. Parte cosi un intervento più radicale per un consolidamento definitivo e duraturo. La chiesa viene restituita al culto nel marzo del 2010 con la celebrazione inaugurale officiata dall’arcivescovo mons. Agostino Superbo, affiancato dal nuovo parroco don Cesare Covino.
Descrizione

La chiesa di S. Rocco di Potenza si trova nell'omonimo borgo, nella parte meridionale della città, in quella che un tempo era la periferia, e sorge in un crocevia di strade che immettono nel cuore della città. L'edificio presenta una commistione di stili, decorazioni e spunti molto interessanti. Essenzialmente in stile neoclassico e caratterizzato da una serie di decorazioni policrome geometriche, sul prospetto principale troviamo lesene giganti negli angoli che sorreggono una trabeazione su cui insiste il timpano con un oculo centrale. Sull’architrave dell’articolato portale in pietra dell’ingresso principale è invece sistemato un bassorilievo raffigurante san Rocco attribuito allo scultore Michele Busciolano e databile al 1857; nella parte superiore si apre un'apertura semicircolare che fa penetrare all'interno dell'edificio di culto la luce. L'interno, caratterizzato da un'abbondanza di stucchi dorati, si presenta a croce latina a tre navate. I due cappelloni laterali e l'abside, di uguali dimensioni, presentano una copertura a calotta emisferica. Il resto della chiesa presenta una copertura a volta a crociera. Sul presbiterio, rialzato di due gradini rispetto al piano di calpestio, è collocata la mensa d'altare e alle spalle, sulla parete dell'abside, un pregevole crocifisso ligneo del XV secolo. Una serie di finestre semicircolari che si aprono lungo le pareti laterali garantiscono l'illuminazione della chiesa. Sono presenti due cappelle laterali: in quella di sinistra, delimitata da una balaustra in metallo, troviamo l'altare in marmo della Madonna di Pompei del XVIII secolo nella cui edicola, finemente decorata, è custodito il dipinto con la Madonna di Pompei databile al secolo scorso; nella cappella di destra, invece, delimitato da un'altra balaustra metallica, troviamo l'altare in marmo di S. Rocco databile al 1926, da poco restaurato, dove è custodita una pregevole statua lignea del Santo, all'interno di un'edicola, anch’essa realizzata nel 1859 dal potentino Michele Busciolano. Sul fondo della navata sinistra troviamo un piccolo altare, la cui mensola è sorretta da un angelo marmoreo, al di sopra del quale è collocato il tabernacolo. Nella parte anteriore della stessa è sistemata, invece, la statua con S. Vito opera del Busciolano e databile al 1859. La navata destra, sul cui fondo si trova l'accesso al locale sagrestia e al resto degli uffici parrocchiali, conserva le statue del Sacro Cuore e dell'Immacolata oltre ad una pregevole lastra in marmo intarsiato del pavimento originale risalente al 1900, appesa a parete immediatamente a ridosso dell'ingresso alla sagrestia. Sull'ingresso dell'aula è collocata una cantoria e un organo a canne firmato di scuola napoletana del 1837. In uno spazio ricavato sul lato sinistro, appena dopo l'ingresso, è presente un affresco del 2016 intitolato "Camminando verso il cielo" opera dell'artista Rocco Smaldone. Esternamente, dove si possono ben osservare le forme e le dimensioni delle varie cappelle che si trovano internamente, sul lato ovest trova collocazione il campanile con tre livelli terminanti con una cuspide piramidale che accoglie un'antica campana ormai non più funzionante; essa risale al 1556 ed era dedicata a san Lorenzo da Padula. La chiesa presenta esternamente varie statue, fra cui una che raffigura san Pio da Pietrelcina. Alla destra della facciata principale si trova un'altra statua in bronzo, fatta realizzare nel 1969 dal parroco Salvatore Vigilante, che raffigura San Rocco. Alla sinistra della statua, conservata in una piccola nicchia, si trova una stele funeraria d'origine romana, datata I secolo d.C. Altri elementi che sembrano risalire all'epoca medievale sono due formelle incassate esternamente nella pietra dei due cappelloni semi-cilindrici. Una sola risulta essere leggibile e pare rappresentare una scena che ha alcune vaghe affinità con la deposizione.
Impianto strutturale
Edificio in muratura portante continua in pietrame locale intonacato e tinteggiato sia internamente che esternamente.
Pianta
Schema planimetrico a croce latina a tre navate ed abside finale; sono presenti anche due grosse cappelle laterali che terminano con abside.
Campanile
Campanile a base ottagonale innestato sulla fiancata sinistra all'altezza dell'abside della navata centrale, con cella campanaria aperta da quattro monofore, cornicione aggettante modanato.
Coperture
Tetto a padiglione sulla navata centrale, sulle due laterali e sull’area absidale; stesso tipo di tetto anche sulle due cappelle laterali e le aree absidali. Copertura di tegole a coppi in cotto.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione interna in marmi di buona fattura.
Elementi decorativi
Nella cappella della navata sinistra è collocato l'altare della Madonna di Pompei del XVIII secolo nella cui edicola, finemente decorata, è custodito il dipinto con la Madonna di Pompei databile al secolo scorso; nella cappella della navata destra, invece, troviamo l'altare di S. Rocco databile al 1926, da poco restaurato, dove è custodita una pregevole statua lignea del Santo, all'interno di un'edicola, anch’essa realizzata nel 1859 dal potentino Michele Busciolano.
Elementi decorativi
Sulle pareti delle navate laterali sono collocate le tavole della Via Crucis in gesso dipinto a bassorilievo databili alla prima metà del XX secolo.
Elementi decorativi
L'interno è caratterizzato da un'abbondanza di stucchi dorati e i soffitti delle absidi, a calotta emisferica, sono decorati da alcuni riquadri ottagonali al cui centro si trova un motivo floreale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2010)
E’ stata prevista l'organizzazione dell'area presbiteriale, con la sistemazione di un altare e un ambone in legno e stucco con decorazioni; la sede della presidenza è anch'essa in legno e stucco con alcune parti in marmo. La custodia eucaristica è costituita da un tabernacolo posto al di sopra del piccolo altare ubicato sul fondo della navata sinistra.
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