chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Avigliano Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo santuario sussidiario Beata Maria Vergine del Carmine Parrocchia di Santa Maria del Carmine Impianto strutturale; Pianta; Campanile; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (2001) XII - XII(preesistenze intero bene); 1694 - 1696(inizio lavori intero bene); 1696 - 1811(ratifica proclamazione carattere generale); 1892 - 1892(restauro intero bene); XX - XX(restauro intero bene); 1910 - 1935(incoronazione carattere generale); 1967 - 1972(ristrutturazione intorno); 1967 - 1972(ristrutturazione intorno)
Santuario della Beata Maria Vergine del Carmine
Tipologia e qualificazione
santuario sussidiario
Denominazione
Santuario della Beata Maria Vergine del Carmine <Avigliano>
Altre denominazioni
Santuario del Carmine Santuario di Santa Maria del Carmine
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucane (costruzione)
Notizie Storiche
XII (preesistenze intero bene)
Risalgono al XII secolo le prime testimonianze della presenza di una capanna rudimentale nella quale vi era dipinta l'immagine della Madonna, sulla vetta di una montagna "montagnola" di 1228 metri sul livello del mare.
1694 - 1696 (inizio lavori intero bene)
La sua origine è antica ed è legata alla storia e alle vicissitudini del popolo di Avigliano, secondo le quali nel 1694 una terribile carestia, prima, e un violento terremoto, poi, sconvolsero la tranquilla vita della cittadina lucana. Gli abitanti, atterriti, trovarono riparo sulla "Montagnola", una piccola altura poco distante dall’abitato. In quell’occasione fecero un voto alla Madonna che, se li avesse salvati, loro l’avrebbero eletta a protettrice, acquistando una statua lignea e costruendo una cappella sul luogo in cui avevano trovato rifugio. La Madonna li avrebbe ascoltati e miracolati e loro edificarono il santuario dando luogo a grandi celebrazioni in suo onore. Due anni dopo, costruita la Cappella ed acquistata la statua, il sindaco propose che la Beatissima Vergine del Carmine fosse proclamata protettrice di Avigliano: era il 26 settembre del 1696.
La proposta della proclamazione Beatissima Vergine del Carmine a protettrice del paese fu accettata dal popolo con grande entusiasmo, ma si dovette attendere fino al 1811 perché l'autorità ecclesiastica del tempo, rappresentata dall'Ordinario Diocesano, nella persona di Mons. Bartolomeo De Cesare, la ratificasse ufficialmente.
1892 (restauro intero bene)
Per interessamento dei F.lli Stolfi, procuratori della festa del Carmine, nel 1892 furono eseguiti lavori di restauro e ristrutturazione, come attestato da una targa all'interno della chiesa.
XX (restauro intero bene)
Altri lavori di restauro, sempre su interessamento dei procuratori della festa del Carmine, furono eseguiti nel 1915 e riguardarono l'intera chiesa, come attestato da un'altra targa all'interno della chiesa.
1910 - 1935 (incoronazione carattere generale)
Nel 1910, a nome del clero e dei fedeli, l’arciprete Pace di Avigliano aveva inoltrata a Mons. Nicola Monterisi, Vescovo di Potenza, una petizione per l’incoronazione della Madonna, ma soltanto nel 1935 venne data attuazione a questa richiesta. Il 7 maggio di quell’anno l’arciprete Mons. Nicola Loffredo comunicò, in un proclama di devota sensibilità, l’imminente evento religioso. Il 26 maggio del 1935, infatti, con bolla del Capitolo Vaticano, sotto l’episcopato di Mons. Augusto Bertazzoni, la Vergine del Carmine fu incoronata Regina del popolo aviglianese, con l’intervento del Metropolita di Acerenza, Mons. Anselmo Pecci.
1967 - 1972 (ristrutturazione intorno)
I primi tentativi di una ristrutturazione radicale del Carmine risalgono al 1967, come esigenza viva di un'epoca nuova per il Santuario. Se ne fece interprete il signor Mario Giordano, procuratore della festa in quell'anno, il quale si incaricò di dar vita ad un Comitato per la valorizzazione religiosa e turistica del Monte Carmine, chiamandovi a farne parte uomini della cosa pubblica, i parroci della zona e numerosi cittadini che, riunitisi in cima al Monte, stilarono un programma di massima, discussero sull'opportunità di dar vita ad un periodico che servisse come organo del comitato e nel contempo come mezzo per far conoscere la storia della devozione mariana della nostra gente e per divulgarla sempre più tra le giovani generazioni e parlarono pure dei finanziamenti necessari e del come reperirli.
1967 - 1972 (ristrutturazione intorno)
Comunque nel 1972, a cinque anni dalla istituzione del Comitato, erano stati completati i lavori per l'elettrodotto, si era provveduto a circondare il Santuario di un anello stradale, in modo da lasciare isolato nei tempi di maggior afflusso dei pellegrini il piano antistante; si erano iniziati, a cura del parroco don Domenico Mecca, i lavori di restauro e di abbellimento del Tempio; si curò la costruzione della strada che porta alla fontana, detta "della taverna", si fecero saggi per approntare un progetto di sollevamento delle acque della sorgente, detta "dell'occhiene" per portarle in cima al Monte, si interessò infine il dipartimento forestale perché iniziasse un'opera di rimboschimento per cambiare il volto della parte brulla del Monte.
Descrizione
Il santuario, edificato in onore della Vergine del Carmine, dista circa otto chilometri da Avigliano ed è calato in un paesaggio di rara bellezza con vista sul monte Vulture e sui Laghi di Monticchio. Esternamente si presenta con una facciata lineare caratterizzata dalla presenza di un portale in pietra e nella parte superiore una finestra rettangolare. Posteriormente, al centro dell'abside, è innestato un campanile a vela terminante in sommità con un timpano triangolare. Al suo interno un'unica navata, divisa in cinque campate, con copertura voltata e arcate cieche nelle pareti. Nell'abside e` collocato l'altare maggiore secondo l'uso pre Concilio. Sul presbiterio, leggermente rialzato rispetto al piano di calpestio, e` collocata la nuova mensa d'altare. Oltre all'altare maggiore sono presenti sulle pareti della navata altri due altari, quello del Sacro Cuore in marmo policromo e quello del Crocifisso in breccia corallina locale. Al piano inferiore, di recente costruzione, è ubicata una sala liturgica, molto più ampia della chiesa superiore che accoglie un maggior di fedeli durate le cerimonie liturgiche, particolarmente affollate, che si svolgono nel periodo da luglio a settembre quando la Madonna si trova nel Santuario. L'area esterna è caratterizzata dalla presenza di un ampio piazzale pavimentato che corre lungo tutto il perimetro dell'edificio al quale si accede da un percorso pedonale che parte dall'area sottostante dedicata a parcheggi.
Impianto strutturale
Edificio in muratura portante continua in pietrame locale, rinforzata da dodici contrafforti (sei su entrambi le pareti laterali), esternamente a faccia vista e intonacato e tinteggiato internamente.
Pianta
Schema planimetrico a pianta rettangolare ad andamento longitudinale con navata unica, divisa in cinque campate e abside finale.
Campanile
Campanile a vela collocato posteriormente e attaccato all'abside, terminante in sommità con un timpano triangolare.
Coperture
Tetto a due falde sull'unica navata centrale e semiconica sull’area absidale. Copertura di tegole a coppi in cotto.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione interna in graniglia di marmo.
Elementi decorativi
Nell'abside è presente l'altare maggiore, in breccia corallina locale, del 1869 con la statua della Madonna e Gesù Bambino. Sulle pareti laterali della navata sono collocati altri due altari in pietra: quello del Crocifisso sulla parete destra, in breccia corallina locale, con un Crocifisso ligneo del XVIII-XIX secolo e quello del Sacro Cuore, del XVIII secolo, in marmo policromo sulla parete sinistra.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2001)
L'adeguamento liturgico ha previsto l'integrazione dell'area presbiteriale, con l’aggiunta di un altare in struttura metallica e legno davanti l'altare tridentino nel quale si trova la custodia eucaristica; l'ambone e la la sede della presidenza sono in legno.