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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Candela
Cerignola - Ascoli Satriano
chiesa
sussidiaria
San Rocco
Parrocchia della Purificazione della Beata Vergine Maria
Pianta; Preesistenze; Elementi decorativi; Facciata principale; Struttura; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Campanile
altare - aggiunta arredo (1973)
1650 - 1969(Realizzazione Statua Lignea di San Rocco); 1728 - 1930(Preesistenza Intero bene); 1930 - 2014(Ricostruzione Intero bene)
Chiesa di San Rocco
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Rocco <Candela>
Ambito culturale (ruolo)
Neoclassicismo (Progettazione e realizzazione dell'edificio)
maestranze pugliesi (Realizzazione statua lignea)
Notizie Storiche

1650 - 1969 (Realizzazione Statua Lignea di San Rocco)

Statua lignea commissionata e acquistata nella seconda metà del '600, almeno stando alla datazione riferita dal prof. Benvenuto Maniello nella relazione di restauro della statua, avvenuta nel Luglio del 1999.

1728 - 1930 (Preesistenza Intero bene)

Preesistenza citata per la prima volta nel 1728 nella relazione della visita pastorale fatta a Candela dal Vescovo Antonio de Matino nel Dicembre dello stesso anno. Altra citazione si rinviene ne "La descrizione dello Stato delle Anime dal 1841 al 1852" redatta don Vito Argentieri. La chiesa è poi sostiuìtuita dall'attuale a seguito dei danni riportati nel terremoto del 1930.

1930 - 2014 (Ricostruzione Intero bene)

L'intera chiesa fu ricostruita a seguito del terremoto del 1930. La progettazione fu affidata all'ingegnere Pietro De Meo il quale inizialmente propose un progetto di chiara ispirazione neoclassica cui poi però fu preferito un progetto di marcato gusto romanico con la ostruzione di una torre campanaria. L'opera rimase incompiuta, infatti ancora oggi è possibile constatare la mancanza dell'abside nella parte posteriore dell'edificio.
Descrizione

La chiesa di San Rocco è una chiesa edificata fuori dalle mura del borgo cittadino, posta sulla omonima collina e domina dall'alto il paese e la vallata sottostante. Al centro di una pineta, soprattutto nei mesi estivi, è meta di passeggiate, essendo da sempre luogo ambito da tutti per trascorrere un po' di tempo in piena tranquillità. Si racconta di una possibile preesistenza di una cappella antecedente alla data di edificazione della chiesa su cui sarebbe stata costruito l'attuale fabbricato, risalente al 1728, anno della prima visita pastorale nel borgo di Candela dal vescovo Antonio de Matino. L'attuale impianto planimetrico risale agli anni successivi al 1930, anno del terremoto del Vulture, che aveva fortemente danneggiato la chiesa antica di cui oggi non rimane nulla. Per il progetto della chiesa nuova fu dato l'incarico all'ingegnere Pietro De Meo, il quale in un primo momento si concentrò su un modello di edificio neoclassico, perfettamente in linea con i canoni littori. Successivamente fu proposto un progetto in stile romanico, che prevedeva anche la costruzione di una torre campanaria. Fu edificata una chiesa in stile romanico, che per materiali ed aspetto ricorda più modelli del romanico padano-lombardo, che romanico pugliese.
Pianta
Impianto planimetrico rettangolare di lunghezza 10 ml e larghezza 8,00 ml, costituito di una navata centrale terminante su nicchia, e due cappelle per lato, fra loro comunicanti con apertura ad arco a tutto sesto.
Preesistenze
Preesistenza di cui si hanno le prime notizie dal 1728, di cui oggi rimane solo una piccola acquasantiera in pietra, a forma di conchiglia e la statua del santo.
Elementi decorativi
La statua di San Rocco fu commissionata e realizzata nella seconda metà del 1600, restaurata nel 1999 dal prof. B. Maniello. L'acquasantiera è risalente al XVII-XVIII sec., ed è posta sul lato destro dall'ingresso. Sul prospetto principale vi è il mosaico su fondo oro dell'immagine di San Rocco, ritratto a mezzo busto, con mantello da pellegrino e attributi iconografici, donazione della sig.ra Ciampolillo Vasaturo del 1934.
Facciata principale
Il prospetto dell'edificio in stile (neo)romanico è tripartito, ma la parte centrale, in corrispondenza della navata principale, con tetto a due spioventi, è di gran lunga prevalente rispetto alle parti laterali, più piccole e più basse, ma ugualmente caratterizzate da tetto spiovente. Due larghe lesene sporgenti definiscono e dividono la sezione centrale da quelle laterali. La facciata è impreziosita da un bel portale di pietra bianca, formato da archi piatti a tutto sesto, alternati ad altri arrotondati, concentrici e degradanti verso l'interno, che delimitano il portone e la lunetta in cui è contenuto il mosaico del Santo.
Struttura
Strutture verticali: pareti in muratura continua in mattoni pieni, posti sulle facciate anche in alternanza con pietra locale. Strutture di orizzontamento: navata centrale coperta con due volte a crociera, e cappelle laterali destra e sinistra nel numero di due, coperte sempre con volta a crociera.
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua con volte a crociera, e con copertura esterna a falde.
Coperture
La navata centrale presenta una copertura, intervallata da due bifore per lato lungo, composta da due volte a crociera impostate su semicolonne marmoree con capitello del tipo corinzio. La parte estradossata è composta di due falde in cemento armato su struttura a capanna, con manto di tegoli del tipo a coppi. Le cappelle laterali anch'esse coperte con volte a crociera, sono coperte esternamente da falda più bassa sempre con tegoli del tipo coppi e tegoli in cotto.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata centrale e delle quattro cappelle è in cotto a spina di pesce, incorniciate da fasce piene in marmo.
Campanile
Il campanile è posto sul lato destro dal prospetto principale su tre ordini. Una feritoia nel primo livello, una monofora nel secondo ed una bifora con colonnina centrale nel terzo livello.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1973)
Altare degli anni Trenta, dopo riforma della liturgia, nel 1973 è stato smontato e con i pezzi più pregiati è stata costruita la mensa, che ha per base colonnine giallo di Siena e supporti di marmo rosso di Verona.
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