chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Candela
Cerignola - Ascoli Satriano
chiesa
parrocchiale
Purificazione della Beata Vergine Maria
Parrocchia della Purificazione della Beata Vergine Maria
Pianta; Campanile; Facciata principale; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Scale; Arredi
pulpito - intervento strutturale (1980); altare - intervento strutturale (1980)
XIV - XIV(Realizzazione Il coro ligneo); XV - XV(Edificazione Intero bene ); 1456 - 1462(Preesistenza Intero bene ); 1590 - 1590(Realizzazione Portale d'ingresso); 1603 - 1627(Rifacimento Campanile); XVIII - XVIII(Realizzazione Altare maggiore ); XIX - XIX(Crollo Campanile); XIX - XIX(Rifacimento Intero bene); 14/02/1951 - 14/02/1951(Preesistenza Intero bene); 1980 - 1980(Rifacimento Il pulpito); 2003 - 2003(Rifacimento Pavimentazione)
Chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria <Candela>
Altre denominazioni Chiesa di Purificazione della Beata Vergine Maria
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (Edificazione edificio)
Neoclassicismo (Rifacimento edificio)
Scuola Napoletana (Altare maggiore)
maestranze pugliesi (Coro Ligneo)
maestranze pugliesi (Fonte battesimale)
Rinascimento (Portale d'ingresso)
Arte gotica (Statua lignea della Madonna della Purificazione)
Barocco (Altare cappella Sacro Cuore)
Notizie Storiche

XIV  (Realizzazione Il coro ligneo)

Coro in legno di noce realizzato verso la fine del Cinquecento in seguito a importanti lavori di rinnovamento della chiesa. Non si conosce l'autore dell'opera.

XV  (Edificazione Intero bene )

La chiesa attuale è stata costruita nel '400

1456 - 1462 (Preesistenza Intero bene )

La chiesa attuale insiste su un tempi di epoca più antica e distrutto dal terremoto del 1456 e dagli eventi bellici del 1462

1590  (Realizzazione Portale d'ingresso)

Il portale d'Ingresso di epoca rinascimentale, fu realizzata da Laurenzio Fiorentino nel 1590

1603 - 1627 (Rifacimento Campanile)

Rifacimento del campanile, che versava in condizioni pessime, come riferito dalla lapide posta sul lato rivolto verso la piazza del campanile stesso.

XVIII  (Realizzazione Altare maggiore )

Commissione ed acquisto dell'altare maggiore da parte del Capitolo a Vincenzo Cartoiano di Napoli alla fine del Settecento. L'altare, poi danneggiato dal terremoto del 1980, non è viene più ripristinato per una scelta della soprintendenza. Dell'altare oggi resta solo il reimpiego usato per realizzare l'attuale mensa.

XIX  (Crollo Campanile)

Crollo della cupola ottagonale a causa di un terremoto nella metà dell'Ottocento e poi sostituito da un vano con orologio.

XIX  (Rifacimento Intero bene)

Verso la metà dell'Ottocento la chiesa ha subito trasformazioni che hanno parzialmente modificato l'aspetto dell'edificio cinquecentesco.

14/02/1951  (Preesistenza Intero bene)

epigrafe inglobata nel lato sinistro del campanile e redatta in caratteri gotici che rimanda all'antica chiesa di età normanna

1980  (Rifacimento Il pulpito)

Il pulpito, a seguito del terremoto del 1980 che lo ha gravemente danneggiato, non è stato ripristinato. Ne rimane solo la colonna, sulla quale poggia la statua della Madonna, e il medaglione in marmo bianco, raffigurante la Vergine Maria, che decora il leggio.

2003  (Rifacimento Pavimentazione)

Nel 2003 è stata realizzata una nuova pavimentazione della chiesa.
Descrizione

Edificata alla fine del 1400 sui resti di una chiesa più antica distrutta dal terremoto del 1456 e dagli eventi bellici del 1462. Delle precedente chiesa resta una epigrafe dai caratteri gotici, datata 14/02/1151, è visibile sulla facciata laterale sinistra. La chiesa è a struttura basilicale composta di tre navate, una centrale e due laterali. Un campanile rifatto nel 1727 è posto sul lato destro della facciata principale. La navata centrale termina con un altare posto ad un livello più alto rispetto alla platea dei fedeli, sul retro del quale si apre una coro ligneo cinquecentesco interno ad un area absidale. Le navate centrale e laterali sono collegate con una serie di 6 arcate cassettonate su pilatri intervallate da paraste con capitelli neoclassici. A metà del 1800 vi furono interventi sostanziali in corrispondenza della copertura, una volta a cassettoni in legno con al centro una grande tela, che rappresentava la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme, oggi andata del tutto perduta. Tale copertura è stata sostituita con una volta a botte unghiata dalle cui unghie si aprono su un lato sei vetrate. La zona absidale del coro ligneo è coperta da una volta a botte aperta in chiave nella quale è inserita una piccola cupola a lanterna.
Pianta
Impianto planimetrico a tre navate del tipo basilicale delle dimensioni di 30 ml di lunghezza e 23,30 ml di larghezza.
Campanile
Il campanile, costruito con conci di pietra ben squadrati, ha tre livelli, di cui il più alto, con ampie aperture sui quattro lati, accoglie la cella campanaria. La struttura, che nel 1603 rischiava il crollo, fu rifatta totalmente nel 1627, come si evince dalla lapide visibile sul lato rivolto verso la piazza. Sappiamo inoltre che la ''torre campanaria'' aveva una cupola ottagonale, crollata per un terremoto verso la metà dell'Ottocento, poi sostituita da un vano con orologio. A completamento della struttura, una croce e una ringhiera di ferro in cui si distingue lo stemma di Candela, ripetuto più volte e con simmetria.
Facciata principale
La facciata corrispondente alla navata centrale presenta un portale neoclassico caratterizzato da due alti basamenti, con sculture raffiguranti San Pietro e San Paolo. Sui plinti due snelle colonne rastremate di stile ionico, che reggono un timpano, avente al centro bassorilievo con Vergine della Purificazione e figure angeliche speculari rispetto alla Madonna. Al di sotto del timpano, architrave con iscrizione recante la data 1601 e lo stemma del vescovo committente Ferdinando Davila. Dai libri dell'archivio capitolare apprendiamo che l'opera in realtà fu realizzata nel 1590 da Laurenzio Fiorentino e che fu collocata dov'è attualmente in un secondo momento. La facciata della chiesa è delimitata da due lesene e completata da un timpano spezzato con aquila, stemma del Comune di Candela. Accanto alla facciata principale, vi è quella laterale, corrispondente alla navata di sinistra (con ingresso autonomo), impreziosita solo da un rosone con vetrata raffigurante il monogramma di Cristo.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata centrale e laterale sinistra e destra è in marmo bianco lucido rifatta negli anni successivi al terremoto dell'Irpinia del 1980. Nel 2003, a seguito dell'adeguamento liturgico, è stata rifatta la pavimentazione. dell'area presbiteriale utilizzando marmi pregiati come il Rosso di Verona.
Coperture
Copertura a doppia falda sulla navata centrale a capriata, con listelli e tavoloni, coperta da coppi in cotto. Le due navate laterali ad una falda sono attualmente coperte da lamiere ondulate in eternit, bloccate da blocchi di tufo.
Scale
Scala campanaria: interna alla struttura del campanile in ferro a pioli per il primo tratto ed a due rampe dal livelli più alti. Scala di accesso alla cantoria del coro ligneo cinquecentesco.
Arredi
Acquasantiere: due, poste all'ingresso, ai lati del tamburo. Realizzate tra la fine del '500 e i primi del '600, sono dello stesso stile e probabilmente dello stesso autore del fonte battesimale. Alte circa un metro, si apprezzano non solo per l'antichità, ma anche per l'eleganza delle forme e dei decori a bassorilievo. Battistero: Nella navata laterale destra, in corrispondenza della prima campata, che coincide con il primo livello della torre campanaria, si trova il Fonte Battesimale. Il manufatto ha un'altezza di due metri e mezzo ed è costituito da una vasca in pietra e da una custodia di legno. La vasca si trova ad un livello leggermente inferiore rispetto al pavimento, la custodia invece svetta verso l'alto e si conclude con una cupola. La vasca lapidea è costituita da una tazza di forma ottagonale, che poggia su un pilastro, avente una base quadrangolare. La decorazione è resa a bassorilievo e vede alternarsi nei vari livelli cornici con elementi vegetali stilizzati, rosette, palmette e teste di cherubini con ali spiegate. Il pilastro, ottagonale e bombato, è decorato con i simboli della passione, infatti si distinguono in progressione: colonna con gallo e flagelli, chiodi, martello e tenaglie, la croce con le scale, i dadi, l'ulivo, la lancia e la corona di spine, infine la stella cometa, il sole e la luna, simboli della vita e della morte. Anche la base presenta una ricca decorazione e il monogramma di Cristo. La custodia ha la forma di un tempietto rinascimentale con cupola e si sviluppa su tre livelli. Nella fascia superiore ci sono gli Evangelisti, al centro scene ispirate al Battesimo di Gesù e una bella immagine della Madonna della Purificazione, nel livello inferiore i Padri della Chiesa d'Oriente e d'Occidente. La decorazione è fitta ed è caratterizzata da figure rese ad intaglio, distribuite su tutta la superficie. La mensa: l'altare maggiore, ora sostituito dalla mensa per il celebrante, negli anni quaranta del Novecento aveva subito una sopraelevazione per l'aggiunta di un'edicola che doveva accogliere la nuova statua della Madonna della Purificazione. Dopo il terremoto del 1980, in seguito ai lavori di restauro dell'edificio, l'altare, che nascondeva il coro ligneo, (per una scelta della Soprintendenza) non fu più ripristinato. Di esso ci restano il paliotto e le volute dei capi altare, riutilizzati rispettivamente per la mensa e per il leggio. Anche le balaustre di marmo, settecentesche, che delimitavano l'area presbiteriale, non sono state più rimontate. L'altare maggiore, commissionato dal Capitolo a Vincenzo Cartolano di Napoli, fu realizzato alla fine del Settecento per una spesa di 800 ducati. Misurava m.4,80 x 2,70 x1,15 ed era caratterizzato da marmi di vari colori resi ad intaglio o intarsiati. Il paliotto (ora utilizzato come mensa) ha la forma di un sarcofago con piedi leonini. Al centro una corona d'alloro, in cui è inscritta una croce ad otto bracci; sul coperchio due grandi volute dalle curve tangenti. Ai lati del paliotto due pannelli rettangolari recanti conchiglia di marmo bianco. Sulla mensa ricco tabernacolo a tempietto; ai lati del tabernacolo una cornice con festoni e capi altare con grandi volute angolari (ora utilizzate per il leggio).
Adeguamento liturgico

pulpito - intervento strutturale (1980)
Danneggiato a seguito del terremoto del 1980 e mai più rimontato
altare - intervento strutturale (1980)
L'altare maggiore del Settecento, in seguito al terremoto del 1980, per una scelta della soprintendenza, non viene più ripristinato e viene sostituito dalla mensa per il celebrante. Tale mensa è frutto del reimpiego dell'altare stesso.
Contatta la diocesi