chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Monteleto Gubbio Gubbio chiesa parrocchiale S. Maria Parrocchia di Santa Maria in Monteleto Elementi decorativi altare - aggiunta arredo (1959) XVI - XVI(costruzione carattere generale); XVI - XVII(ristrutturazione carattere generale); 1927 - 1927(ristrutturazione carattere generale); 1963 - 1963(ristrutturazione carattere generale)
Chiesa di Santa Maria
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria <Monteleto, Gubbio>
Altre denominazioni
Chiesa di San Maria Nuova S. Maria
Ambito culturale (ruolo)
maestranze umbre (costruzione)
Notizie Storiche
XVI (costruzione carattere generale)
La chiesa fu edificata dagli abitanti del luogo che ne avevano il patronato. Molto probabilmente questa fu costruita su una cappella già esistente. Data l’assenza di documenti riguardanti l’edificazione della chiesa, si pensa che questa fu realizzata nei primi decenni del 1500.
XVI - XVII (ristrutturazione carattere generale)
Nella visita pastorale del 1572 il vescovo Marino Savelli rilevava la mancanza del campanile e della casa parrocchiale e ne prescriveva la costruzione. In un inventario del 1592 il campanile risulta costruito. La relazione alla visita pastorale del Card. Ulderico Carpegna nel 1636 è descritta una chiesa ristrutturata di recente tanto da giustificare il nome di “Santa Maria Nuova”. La relazione, dopo la descrizione strutturale, continua descrivendo gli altari in numero di quattro, di cui due a destra furono "sospesi", infatti uno fu imbiancato e uno chiuso con un fondello.
1927 (ristrutturazione carattere generale)
Nel 1927 con il parroco Don Domenico Ridolfi venne riaperto l’altare laterale a destra chiuso con un fondello, quindi la chiesa aveva tre altari.
1963 (ristrutturazione carattere generale)
Negli anni sessanta del novecento fu restaurata la chiesa con il nuovo campanile in mattoni e la casa canonica adiacente.
Descrizione
La chiesa ha un primo nucleo costituito da un’aula quadrangolare. Il parametro murario della chiesa è caratterizzato da una tessitura di conci di pietra calcare del luogo. La facciata a Sud, ha un portale rettangolare con cornice modanata in pietra serena, sopra il quale c’è una finestra rettangolare con cornice in palombino.
Entrando all’interno si nota la divisione della navata con un arco a tutto sesto in mattoni, nelle pareti laterali del transetto vi sono due cappelle. Proseguendo vi è l’abside con il presbiterio rialzato, quest’ultima ha una copertura con volta a tutto sesto in pietra a faccia-vista.
Nella chiesa vi sono tre altari. L’altare maggiore ad oggi non ha alcuna rappresentazione iconografica anche se sappiamo che era dedicato alla Madonna del Carmine rappresentata in un quadro, non più presente, sopra l’altare. Le cappelle laterali sono interamente affrescate ma non in buono stato di conservazione, infatti, la cappella di destra è particolarmente degradata.
Elementi decorativi
Nella cappella a sinistra è dipinta l’immagine della Madonna con il Bambino in braccio, posta sotto un arco con cupolino sovrastante, ai lati del quale sono posti due angeli con le tipiche vesti quattrocentesche. Ai lati della Madonna appare S. Francesco e Santa Lucia. Davanti ai due santi sono raffigurati altri due angeli a mezzo busto. Nell’intradosso sono raffigurati a sinistra: S. Antonio abate e S. Antonio di Padova; mentre a destra: S. Illuminata e S. Ambrogio. La cappella a destra viene rappresentata la Vergine all’interno di un trono gotico che allatta il Bambino Gesù seduto sulle ginocchia della madre con lo sguardo rivolto verso i fedeli. La Vergine è seduta su trono inglobato in un baldacchino a cuspide trilobato, intorno al quale sono raffigurati due angeli; i santi al fianco della Vergine sono irriconoscibili e volgono lo sguardo verso i fedeli. Nell’intradosso sono raffigurati S. Rocco, S. Egidio, S. Antonio da Padova e un altro Santo. Gli affreschi sono riconducibili a Orlando Merlini.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1959)
La mensa dell’altare è posta sopra un cippo di altare bizantino in pietra.