chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Nebida
Iglesias
Iglesias
chiesa
parrocchiale
Santa Barbara Vergine e Martire
Parrocchia di Santa Barbara Vergine Martire
Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (1960)
fine 1890 - iniz. 1995(costruzione intero bene); 1985 - 1985(rifacimento copertura); 2003 - 2006(manutenzione copertura); 2008 - 2009(restauro campanile)
Chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire <Nebida, Iglesias>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Barbara Vergine Martire
Autore (ruolo)
Greber (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze sarde (costruzione)
Notizie Storiche

fine 1890 - iniz. 1995 (costruzione intero bene)

La chiesa e il suo campanile vennero costruiti fra le fine del XIX e l’inizio del XX secolo, probabilmente su progetto di un tecnico (un certo ing. Greber o Reber) che lavorava alle dipendenze della società franco belga Vieille-Montagne, intestataria delle concessioni di scavo per i territori circostanti il centro abitato di Nebida, sorto contestualmente all’inizio dello sfruttamento minerario nella seconda metà dell’Ottocento. Riconosciuta come cappellania dipendente da Iglesias nel 1900, divenne parrocchia autonoma nel 1926.

1985  (rifacimento copertura)

Nel 1985 è stata demolita e ricostruita la copertura

2003 - 2006 (manutenzione copertura)

Fra il 2003 e il 2006 sono stati compiuti interventi di manutenzione alle coperture con il rifacimento dei canali di gronda e pluviali.

2008 - 2009 (restauro campanile)

Fra il 2008 e il 2009 è stato compiuto un intervento di restauro conservativo e consolidamento della struttura muraria sul campanile.
Descrizione

L’edificio, ubicato in posizione panoramica sopra un’altura posta nel cuore dell’insediamento abitato di origine mineraria, è contraddistinto da un assetto planivolumetrico di una certa originalità. Posto in cima ad una scalinata, si affaccia su un piccolo piazzale mediante una sorta di pronao timpanato. L’interno è configurato in pianta alla stregua di un ottagono allungato, i cui lati maggiori coincidono con le pareti perimetrali laterali della chiesa; la presenza di due file di tre pilastri ciascuna, che reggono un tetto a padiglione in latero-cemento, suddivide lo spazio, altrimenti centralizzato, in tre navate, di cui le due laterali altimetricamente più basse rispetto allo spazio centrale. La cappella presbiteriale, di dimensioni equivalenti a quelle del pronao, si innesta sul lato corto opposto a quello d’ingresso. Il campanile, a canna ottagonale, si erge in posizione isolata dietro l’abside, nei pressi del suo versante sinistro; la cella campanaria è definita da una sequenza di colonnine su cui poggia un cupolotto a padiglione.
Impianto strutturale
La struttura, di forma ottagonale con le pareti laterali allungate, è costituita da murature portanti continue in pietra intonacata, aperte sui lati corti, che definiscono l’ottagono allungato della pianta, da finestre semicircolari nel livello inferiore, e da oculi ricavati nel livello superiore. La pianta si sviluppa su tre navate; la principale, posta al centro, e due laterali separate da quella centrale da tre grandi pilastri in muratura, su cui poggiano gli archi che reggono la parte superiore della copertura centrale. La copertura, che si presenta esternamente a falde spioventi sia per quanto riguarda gli spazi inferiori laterali che per quanto riguarda il suo nucleo centrale, è realizzata a padiglione, con solaio inclinato in latero-cemento e manto esterno di copertura realizzato con tegole laterizie.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1960)
Intorno agli anni ’60 del Novecento sono stati svolti alcuni interventi che hanno portato all’eliminazione dell’altare in muratura dipinta, la balaustra e il battistero, dando luogo all'adeguamento del presbiterio alle norme conciliari.
Contatta la diocesi