chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Santa Maria Capua Vetere Capua chiesa parrocchiale Sant'Agostino Vescovo di Capua Parrocchia di S. Agostino Vescovo Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Facciata; Pareti; Elementi decorativi; Altare; Portale altare - aggiunta arredo (1970); presbiterio - aggiunta arredo (1970); presbiterio - aggiunta arredo (1970) VI - VI(costruzione intero bene); 1604 - 1604(citazione intero bene); 1703 - 1728(restauro intero bene); 1853 - 1853(restauro intero bene); XX - XX(ripristino intero bene); 1925 - 1925(costituzione della parrocchia intero bene); 1960 - 1960(inizio lavori intorno); 1970 - 1970(ristrutturazione intero bene); 1989 - 1989(scavo archeologico fondazioni); XXI - XXI(rifacimento intero bene)
Chiesa di Sant'Agostino Vescovo di Capua
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Sant'Agostino Vescovo di Capua <Santa Maria Capua Vetere>
Altre denominazioni
Chiesa di San'Agostino Vescovo di Capua
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche
VI (costruzione intero bene)
la chiesa fu fatta costruire nel VI secolo con la denominazione “S. Agostino ad Arcum” (per la breve distanza dell’Arco di Adriano) sul posto ove il Santo subì il martirio.
1604 (citazione intero bene)
in un primo tempo la chiesa ha avuto ufficio di Rettoria. Nel 1604 il cardinale Roberto Bellarmino incamerò nei beni del Seminario capuano quelli della Rettoria di S. Agostino
1703 - 1728 (restauro intero bene)
Durante gli anni 1703-1728, l’arcivescovo Niccolò Caracciolo del Principi della Villa fece realizzare un ripristino dell’immobile che cadeva letteralmente in rovina. In quest’occasione fu ritrovato il cimitero citato dal Pratilli.
1853 (restauro intero bene)
nel 1853 fu ripristinata la chiesa che, nel 1799, la chiesa era stata spogliata del culto per farla diventare stazione di monta equina per la cavalleria del Regio esercito. Nei giorni del restauro fu rinvenuta una lapide dedicatoria a Solomina, moglie di Gallieno, per aver tollerato il cimitero dei cristiani.
XX (ripristino intero bene)
Verso la fine degli anni ottanta i locali attigui alla chiesa furono ripristinati affinché fossero utilizzati per le attività ricreative ed assistenziali della parrocchia. Nello stesso tempo il mausoleo divenne oggetto di cure.
1925 (costituzione della parrocchia intero bene)
L’11 novembre 1925 l’arcivescovo Gennaro Cosenza elevò la chiesa a Parrocchia e l’affidò alle cure del sacerdote don Nicola Munno come testimonia la lapide affissa all’interno della chiesa. Alla chiesa si accedeva salendo 3 gradini e attraversando un ponticello in muratura che scavalcava un fosso in cui transitavano acque reflue.
1960 (inizio lavori intorno)
nel 1960 furono eseguiti lavori di copertura del canale suddetto, si eliminarono il ponticello e gli scalini.
1970 (ristrutturazione intero bene)
nel 1970 la chiesa, retta da don Domenico Di Salvia, fu ristrutturata: furono ridipinte le pareti e la volta (un tempo azzurra e trapuntata di stelle); fu aggiunto del marmo alle pareti; fu rifatto il vecchio pavimento (di marmo con piastrelle esagonali) occultando l’apertura (sotto il pavimento) indicata con un segnacolo rosso.
1989 (scavo archeologico fondazioni)
nel 1989 sotto la direzione del prof. Don Nicola Ciavolino, inviato dalla Sovrintendenza archeologica cristiana, coadiuvato dal prof. Giovanni Liccardo, sono stati eseguiti scavi per lo studio del sepolcro e la ricerca della catacomba cristiana. I vari saggi di scavo non hanno dato l’esito sperato: l’ingresso della catacomba non è stato trovato; alcuni modesti risultati sono stati ottenuti dall’esplorazione dei luoghi.
XXI (rifacimento intero bene)
Ultimamente la chiesa è stata riparata: è stata ridipinta all’esterno e sono stati eseguiti i lavori previste dalle norme di sicurezza.
Descrizione
Edificata quasi certamente nel VI secolo, era conosciuta – nei secoli XVII e XVIII – come “S. Agostino ad Arcum” per la breve distanza dall’Arco di Adriano. La tradizione vuole che essa sia stata edificata sul posto ove il Santo subì il martirio, insieme alla madre Santa Felicita, il 15 o il 16 novembre verosimilmente del 258. Si ritiene che, dopo il supplizio, i due santi siano stati deposti in un sepolcro romano tuttora esistente dietro l’abside della chiesa. Di dette reliquie, traslate nel 768 a Benevento, si sono perse le tracce. La chiesa diventò parrocchia l’11 novembre 1925 con decreto dell’arcivescovo Gennaro Cosenza.
La chiesa presenta un antico portale d’ingresso con gli stipiti in travertino e tracce di decorazioni che risalgono al XI-X secolo. La lunetta è di piperno; all’interno è affrescata l’immagine di S. Agostino con la mitra in testa. Sul lato sinistro un piccolo campanile ospita due campane. All’interno, l’edificio si presenta con pianta rettangolare leggermente irregolare, con la volta a vela.
Sul piano storico ed archeologico la chiesa ha grande importanza perché custodisce l’ingresso ad una catacomba cristiana così come scrive il Can. Michele Monaco a pag. 128 del suo “Santuario Campano” (edito nel 1630): “Dove ora è la chiesa di S. Agostino in un tempo molto antico c’era un cimitero di cristiani”. Detta notizia fu ripresa e confermata da Francesco Maria Pratilli nella sua “Via Appia” (edita nel 1745 a pag. 266) e dal prof. Alfonso De Franciscis in seguito agli scavi condotti nel 1950 nella città di S. Maria C.V. di cui fa riferimento nella “Rivista di archeologia cristiana”- Volume 26 – pag. 142.
Pianta
La chiesa si presenta con pianta rettangolare, leggermente irregolare, ad unica navata conclusa da un'abside rettangolare.
Coperture
Tetto ad una falda con manto di coperture composto da tegole in terracotta.
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento è segati di marmo con piastrelle monocolare rettangolari.
Impianto strutturale
All'esterno muratura portante in tufo su tutti i lati. In Facciata e all'interno mura intonacate e tinteggiate.
La tessitura interna è connotata da una volte a vela.
Facciata
Sulla facciata principale vi è un antico portale d’ingresso con gli stipiti in travertino e tracce di decorazioni che risalgono al XI-X secolo. La lunetta è di piperno; all’interno è affrescata l’immagine di S. Agostino con la mitra in testa
Pareti
Le pareti interne presentano una zoccolatura in marmo alta circa un metro.
Elementi decorativi
Tra gli elementi presenti all'inetrno della chiesa è possibile notare la presenza in apposite nicchie di due statue: la prima rappresentante la madonna (Immacola Concezione) in gesso; la seconda raffigura Sant'Agostino (Vescovo) in carta pesta.
Altare
L'altrare è costituito da una base cilindrica sulla quale è posta la mensa a forma rettangolare tutto in marmo.
Portale
Il portale d'ingresso è in legno con scomparti in vetro brunito che ha sostituito il precedente nel 1981.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1970)
In relazione alle nuove norme liturgiche prescritte dal concilio vaticano II l'altare preesistente, addossato alla parete del presbiterio, in marmo, di notevoli dimensioni è stato eliminato. Lo ha sostituito una mensa più piccola, rivolta verso l'assemblea.
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
Nel presbiterio trovasi ambone in legno e fonte battesimale removibili.
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
Alla parete del presbiterio si trova il tabernacolo.