chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Prisco Capua chiesa parrocchiale Santa Maria di Loreto Parrocchia di S. Maria di Loreto Impianto strutturale; Facciata; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1980) 1614 - 1614(Preesistenze intero bene); 1700 - 1700(Costruzione intero bene); 1751 - 1751(Amministrazione laicale intero bene); 1828 - 1828(Amministrazione Confraternita intero bene); 1830 - 1835(Ristrutturazione intero bene); 1835 - 1835(Ufficializzazione status intero bene); 1838 - 1838(nomina primo parroco intero bene); 1891 - 1891(Rifacimento interno); XX sec. - XX sec.(Ristrutturazione intero bene); 1982 - 1982(Restauro interno)
Chiesa di Santa Maria di Loreto
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria di Loreto <San Prisco>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche
1614 (Preesistenze intero bene)
Una Cappella intitolata a S.Maria di Loreto fu fondata per devozione popolare su impulso dei Gesuiti nel 1614. Il monastero dei Gesuiti, insieme alla chiesa, fu soppresso nel 1655.
1700 (Costruzione intero bene)
Nei primi anni del settecento fu edificata la nuova chiesa di S. Maria di Loreto.
1751 (Amministrazione laicale intero bene)
La chiesa, con il dispaccio reale del 26 marzo del 1751, fu retta e amministrata da economi laici.
1828 (Amministrazione Confraternita intero bene)
La chiesa fu amministrata dalla Confraternita dell'Addolorata di S. Maria di Loreto, istituita nell'anno 1814 e riconosciuta con decreto reale il 28 gennaio del 1828.
1830 - 1835 (Ristrutturazione intero bene)
Negli anni fra il 1830 al 1835 la chiesa fu oggetto di consistenti lavori, considerati urgenti. Il Comune contribuì con 300 ducati, ma vi fu anche un grosso intervento del sacerdote Bernardo Ajossa, figlio del medico don Stefano Ajossa, sia con i propri mezzi sia con l'aiuto dei fedeli.
1835 (Ufficializzazione status intero bene)
Nel 1835 la chiesa divenne parrocchia con il decreto arcivescovile del cardinale Serra di Cassano cui seguì il decreto reale di Ferdinando II.
1838 (nomina primo parroco intero bene)
La nomina dei due nuovi parroci fu fatta soltanto nel gennaio del 1838 dal cardinale Serra di Cassano.
1891 (Rifacimento interno)
Nel 1891 il Comune contribuì economicamente al rifacimento del pavimento della chiesa.
XX sec. (Ristrutturazione intero bene)
Alla fine del 1900 vari furono gli interventi sia di consolidamento sia di restauro generale. In questo periodo la struttura fu adeguata alle norme liturgiche postconciliari.
1982 (Restauro interno)
La chiesa, all’interno, fu restaurata nel 1982 in memoria dell’avv. Alfonso Fusco.
Descrizione
Una cappella intitolata a Maria SS. di Loreto in San Prisco fu fondata per devozione popolare, su impulso dei Gesuiti, nella seconda decade del Seicento. Sulle rovine di questa cappella, soppressa nel 1655, si costruì nel settecento la nuova chiesa che divenne parrocchia con il decreto arcivescovile del cardinale Serra di Cassano del 1835. Seguì il decreto reale di Ferdinando II, ma la nomina dei due nuovi parroci fu fatta soltanto nel gennaio del 1838 dallo stesso Arcivescovo. Nell'ottocento la cura del tempio fu affidata alla Confraternita dell'Addolorata di S. Maria di Loreto che, istituita nel 1814, fu riconosciuta con decreto reale nel gennaio del 1828. I più consistenti lavori di ristrutturazione della struttura si ebbero fra il 1830 al 1835, lavori voluti fortemente dal sacerdote Bernardi Ajossa e realizzati grazie alla generosità dei fedeli e al contributo del Comune. Oggi la chiesa presenta facciata a capanna sormontata da un timpano triangolare con oculo aperto. Tinte bicrome, bianco e arancione, caratterizzano il prospetto frontale su cui si apre il portale d’ingresso e un’ampia finestra delineati da una semplice fascia di cornice. Sopra la facciata, al vertice del timpano, svetta un’esile croce in ferro. All'interno, la chiesa è a una sola navata a pianta rettangolare con tre cappelle per lato ornate di altari e dipinti. Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, presenta abside piatto a pianta poligonale voltato. Le pareti sono scandite da paraste che inquadrano gli archi a tutto sesto delle cappelle e sorreggono una trabeazione, che corre lungo tutto il perimetro, con architrave decorato in rilievo con fregio e cornice dipinti. Le pareti sono intonacate in tinte varie; in finto marmo gli elementi architettonici. L'aula è coperta da una volta a botte con unghie che non servono per ospitare le finestre collocate, invece, nella parte più alta della struttura. Nella parete di controfacciata è presente la cantoria che prende luce da un’ampia finestra schermata da vetri policromi raffiguranti la Vergine di Loreto.
Impianto strutturale
La tessitura muraria della fabbrica è in pietra di tufo. All’esterno essa è intonacata e tinteggiata di giallo ocra e bianco. L'interno è intonacato in tinte varie; gli elementi architettonici in finto marmo.
Facciata
Si accede alla chiesa superando tre gradini in pietra viva con corrimano in metallo su entrambi i lati. L’ingresso principale presenta una porta a battente. Il prospetto mostra facciata a capanna che termina con timpano triangolare al cui interno vi è un oculo centrale con tanto di cornice in rilievo. La facciata è disegnata in tinte bicrome di bianco per lo sfondo e arancione per gli elementi a contrasto. La semplicità delle linee architettoniche è interrotta da una larga fascia in pietra che incornicia il portale e la finestra posta al centro della struttura. Al vertice del timpano, sopra la facciata, svetta un’esile croce in ferro battuto.
Interno
La chiesa è a navata unica. L’area absidale, tutta affrescata, è delimitata da un arco a tutto tondo in finto marmo sui toni del rosso scuro e beige chiaro. Tre cappelle per lato, con archi in finto marmo, ospitano statue devozionali. Nonostante tale suddivisione dell’aula, l’esiguità e il numero ridotto dei pilastri concorrono a creare la sensazione di un ampio spazio unico. La volta presenta un grande affresco centrale raffigurante la Madonna trasportata dagli angeli nel territorio di Loreto. A cassettoni, dipinto in finto legno, è decorata la parte restante del soffitto. In fondo, sul lato opposto all’altare maggiore, è posta la cantoria, protetta da un parapetto ornato di stucchi, illuminata da un’ampia finestra i cui vetri di protezione sono decorati con l’effigie della Madonna di Loreto. Molto ampia è l’area presbiterale sopraelevata di qualche gradino: qui trovano posto sia l’altare più antico ornato da marmi policromi sia la mensa eucaristica postconciliare. Sull'altare, in una teca, c’è la statua della Madonna con il Bambino in legno scolpito e dipinto, impreziosita da corone in metallo argentato. Le finestre ad oblò garantiscono grande luminosità all'interno.
Pavimenti e pavimentazioni
La decorazione del pavimento gioca sui toni del rosso e del bianco. Il piano di calpestio della Chiesa è pavimentato con piastrelle rettangolari disposte in diagonale. Lateralmente all’ampia zona centrale corre una fascia in granito nero. Al centro, in un rettangolo, è riportato il motto degli Oblati di Maria Immacolata che recita: “EVANGELIZARE PAUPERIBUS MISIT ME. PAUPERES EVANGELIZANTUR”. Sul presbiterio le mattonelle, rettangolari, sono in marmo chiaro.
Elementi decorativi
La chiesa non è ricca di elementi decorativi se si eccettuano le statue devozionali collocate in nicchie laterali che hanno forma semicircolare, con cornici in marmo scanalato, sormontate da timpano marmoreo. Decorano le pareti laterali dipinti a olio su tela e dipinti murali a tempera su intonaco, datati sec. XVIII. Lungo le pareti della navata principale sono disposte le stazioni della Via Crucis del sec. XX in terracotta a rilievo smaltata. Nella cappella, adiacente al presbiterio della chiesa, è possibile apprezzare il crocifisso le cui proporzioni conferiscono eleganza ed armonia al manufatto. Anche gli altari laterali sono di antica fattura, in marmo commesso, con la porticina del tabernacolo in metallo argentato.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1980)
Nell’area presbiterale, incassato nel muro di fondo, trova posto l’altare più antico in marmo commesso che contiene le specie eucaristiche. La mensa eucaristica postconciliare è sempre in marmo policromo, dalle linee snelle ed essenziali. In legno l’ambone posizionato lateralmente all’altare. Il confessionale, in legno, è situato nell’aula liturgica. Manca il fonte battesimale perché tutti i sacramenti sono amministrati nella chiesa madre.