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Castel Volturno
Capua
chiesa
parrocchiale
San Gennaro Vescovo e Martire
Parrocchia di S. Gennaro Vescovo e Martire
Contesto; Facciata; Interno; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Pianta; Campanile; Impianto strutturale; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2000)
XVIII - XXI(preesistenze intero bene); 1950 - 1950(edificazione intero bene); 1970 - 1970(ampliamento intero bene); 1986 - 1986(erezione canonica intero bene); 1988 - 1988(sostituzione interno); 1998 - 1998(restauro conservativo intero bene); 2000 - 2000(adeguamento liturgico interno); 2013 - 2013(consolidamento esterno); 2014 - 2014(sostituzione esterno); 2016 - 2016(cambio proprietà intero bene)
Chiesa di San Gennaro Vescovo e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Gennaro Vescovo e Martire <Castel Volturno>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

XVIII - XXI (preesistenze intero bene)

Risale al 18° secolo la costruzione di una Cappella in una delle zone periferiche di Castel Volturno là dove c’era la tenuta di caccia dei Borboni. Durante il Ventennio fascista, contraddistinto dalle storiche opere di bonifica volute da Mussolini nella zona di Castel Volturno, la Cappella nel 1927 fu completamente ristrutturata.

1950  (edificazione intero bene)

Abbattuta la preesistente Cappella, l’Opera Nazionale Combattenti finanziò la costruzione della nuova chiesa in località Martinenza, nella periferia di Castel Volturno, in provincia di Caserta. La costruzione dell’edificio sacro fu, poi, completata con il contributo economico degli abitanti della zona. All'atto dell’erezione la chiesa portava il nome di Sant'Antonio da Padova; successivamente, per il pio desiderio dell’arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Bruno Schettino, essa fu dedicata a S. Gennaro Vescovo e Martire.

1970  (ampliamento intero bene)

La struttura, nel 1970, fu ampliata con l’aggiunta dei locali destinati alle attività parrocchiali.

1986  (erezione canonica intero bene)

La chiesa fu eretta parrocchia con decreto arcivescovile di S.E. mons. Luigi Diligenza, datato 15 settembre 1986.

1988  (sostituzione interno)

L’antico pavimento in cotto, usurato dal tempo e dal calpestio, fu sostituito nel 1988 con l’attuale, grazie alla generosità dei fedeli.

1998  (restauro conservativo intero bene)

Risale al 1998 la sistemazione della copertura della chiesa e la sostituzione dei pluviali. L’intonaco, ammalorato a causa dell’umidità di risalita, fu riparato in più punti. La struttura fu tinteggiata ex novo.

2000  (adeguamento liturgico interno)

Il presbiterio fu modificato nel 2000 in adeguamento alle nuove norme liturgiche successive al Concilio Vaticano II.

2013  (consolidamento esterno)

Il campanile, ormai cadente, fu sottoposto nel 2013 ad un intervento di consolidamento statico. In quest’occasione furono anche elettrificate due campane.

2014  (sostituzione esterno)

Fu sostituito nel 2014 il portale d'ingresso con l'attuale.

2016  (cambio proprietà intero bene)

Fino al 2016 la chiesa ed annessi locali erano di proprietà della Regione; successivamente l’intera area è passata sotto la giurisdizione dell’Arcidiocesi di Capua.
Descrizione

La chiesa nella sua configurazione attuale risale al 1950; essa fu dedicata a San Gennaro Vescovo e Martire secondo il desiderio dell’arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Bruno Schettino. Lo spazio antistante il tempio è circoscritto da una cancellata in ferro battuto essenziale nella struttura e nella forma. La facciata è tripartita con la parte centrale leggermente aggettante ed è caratterizzata da una tettoia in muratura coperta da coppi. Disegnato sul muro, di un bel colore a contrasto, un arco a tutto sesto inquadra il portale d'ingresso. Elemento decorativo di spicco è l’oculo, profondamente incassato nella facciata, impreziosito da una vetrata istoriata. Ancorato al tetto c’è un quadro che riproduce l’immagine di San Gennaro. La torre campanaria, staccata dal corpo di fabbrica della chiesa, ha struttura quadrangolare; sul fusto, verticalmente, tre monofore accolgono altrettante campane in bronzo. L’interno è a navata unica: un ambiente ampio, elegante nella sua struttura circolare che forma un tutt’uno con l’abside. La circolarità della struttura è enfatizzata dalla larga fascia a bassorilievo, colorata a contrasto, che segmenta l’intero perimetro della chiesa. L’ambiente è particolarmente luminoso: la luce naturale piove all’interno dalle cinque monofore che si aprono sulla parete di fondo dell’aula liturgica e da quelle che si trovano nelle ampie e profonde campate laterali. Rispetto alla quota dell’aula liturgica il presbiterio è sopraelevato di due gradini: qui sono collocati l’altare e l’ambone in legno di foggia moderna. A destra di chi guarda, su una pedana rettangolare, trovano posto la poltrona - in legno, con seduta in velluto rosso - destinata al celebrante e le sedie per gli altri ministri liturgici.
Contesto
La chiesa, di nuova erezione, è delimitata dai seguenti confini: a nord dalla via Mezzagni, a est dal Canale di Vena, a sud da Via delle Conchiglie, ad ovest dalla strada Domitiana. La popolazione è quasi tutta di estrazione contadina; vi è solo qualche operatore alberghiero.
Facciata
L’esterno della chiesa ha un aspetto suggestivo. Infatti un cancello in ferro immette nella proprietà che, su tre lati, è delimitata da mura in mattoni crudi di epoca medievale: una serie di archi intervallati da muretti conferisce alla costruzione l’immagine della fortificazione, emblema della storicità urbana e della dominazione borbonica. La chiesa domina l’amplissimo spazio di pertinenza dell’ente ecclesiastico con la sua linea architettonica che ben s’inserisce nel contesto ambientale ricco di verde naturale. La facciata è tripartita: il settore centrale è eminente, i due laterali sono solo due semplici blocchi privi di qualsiasi elemento decorativo. Una tettoia in muratura, con copertura in coppi, sorretta da due pali di sostegno, diventa per l’ingresso non solo un riparo dalla pioggia e dagli agenti esterni ma anche un motivo caratterizzante il prospetto. Un arco a tutto sesto, dipinto sul muro con colore a contrasto, inquadra il portale d'ingresso in bronzo: la nuda lastra metallica porta incisa la scritta "San Gennaro Vescovo e Martire". Lo sovrasta l’oculo profondamente incassato nella facciata e schermato da una vetrata artisticamente raffigurante la discesa dello Spirito Santo. Ancorato al tetto c’è un quadro che riproduce l’immagine di San Gennaro. A destra un secondo corpo di fabbrica, destinato alle attività parrocchiali, sembra essere il prolungamento della chiesa sia per lo stile costruttivo sia per la scelta materica.
Interno
Varcato il portone d’ingresso, si viene accolti da un vasto ambiente che la luce delle vetrate colora suggestivamente. La chiesa si presenta alta, solenne, elegante nelle sue linee essenziali. L’interno, a navata unica, risulta essere un tutt'uno con la forma circolare dell’abside in cui si aprono cinque strette e lunghe monofore, due delle quali sono decorate con vetrate policrome. Da quella centrale domina un grande crocifisso ligneo moderno. La navata ha una struttura modulare: è divisa in ampie e profonde campate in cui si aprono finestre schermate da inferriate e vetri; in alcune di esse trovano posto statue devozionali. Una larga fascia a bassorilievo, colorata a contrasto, segmenta l’intero perimetro della chiesa. Il presbiterio è sopraelevato di due gradini rispetto alla quota dell’aula liturgica: qui sono collocati l’altare e l’ambone in legno di foggia moderna. A destra di chi guarda, su una pedana rettangolare, trovano posto la poltrona - con schienale e braccioli in legno e seduta in velluto rosso - destinata al celebrante e le sedie per gli altri ministri liturgici.
Coperture
Il tetto ha un andamento curvilineo modulato dal profilo dei coppi che lo ricoprono.
Pavimenti e pavimentazioni
Piastrelle rettangolari in segato di marmo coprono il pavimento della navata e del presbiterio.
Pianta
La chiesa ha una pianta rettangolare, con una sola navata ed abside circolare, con presbiterio rialzato di due gradini.
Campanile
La torre campanaria è staccata dal corpo di fabbrica della chiesa, posta a est in corrispondenza dei locali accessori al tempio. La struttura, a base quadrangolare, presenta il fusto in muratura di pietra su cui si aprono, in successione verticale, tre monofore. Delle campane installate nel campanile (tre in tutto) solo due sono state elettrificate. Il tetto a piramide è coperto da coppi in laterizio.
Impianto strutturale
Le strutture portanti verticali sono in muratura di pietrame intonacata e tinteggiata di bianco. La volta è in muratura intonacata e tinteggiata.
Elementi decorativi
In chiesa sono collocate, in una delle cappelle laterali, due statue in gesso modellato e dipinto: una raffigura Sant'Antonio da Padova con Gesù bambino e l’altra l’Immacolata Concezione (entrambe datate 1950). Altre due statue - Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Fatima - in stucco modellato e dipinto, recentemente, sono state spostate in sacrestia. Il tabernacolo, installato nella parete di fondo del presbiterio, è in metallo argentato, stampato. Sui lati della navata sono state posizionate le dodici stazioni della Via Crucis secolo XX in carta stampata su legno.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2000)
I due fuochi liturgici sul presbiterio sono collocati in un giusto rapporto visivo e in una corretta relazione di significati. La sistemazione dello spazio ha visto la realizzazione di un nuovo altare che, in sostituzione del precedente, si qualifica come vero e proprio segno liturgico per la sua collocazione funzionale al rito. La forma dell’ambone, posto in asse con l'altare, è correlata a quella della mensa eucaristica; su un piano in legno sopraelevato sono sistemate la poltrona per il presidente ed adeguate sedi per gli altri ministri. La collocazione della custodia eucaristica è, in posizione dominante, alle spalle dell'altare nuovo. In prossimità dell'ingresso della chiesa si trova il fonte battesimale, in noce, con coperchio concluso alla sommità da una croce. Il Sacramento della Riconciliazione si amministra in sacrestia dato che manca una vera e propria sede confessionale.
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