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Capua
Capua
chiesa
sussidiaria
San Salvatore a Corte
Parrocchia di Maria SS. Assunta in Cielo
Contesto; Facciata; Interno; Pianta; Coperture; Campanile; Struttura; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (2010)
960 - 960(edificazione intero bene); 1060 - 1060(rifacimento intero bene); XII - XII(costruzione campanile esterno); XIII - XIII(ampliamento intero bene); 1934 - 1934(restauro intero bene); 1946 - 1946(ricostruzione intero bene); 1950 - 1950(sostituzione pavimento interno); 1988 - 1988(restauro intero bene); 1990 - 1990(restauro intero bene)
Chiesa di San Salvatore a Corte
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Salvatore a Corte <Capua>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

960  (edificazione intero bene)

La chiesa fu fondata nel 960 dalla principessa longobarda Adelgrima, il cui sarcofago fu sepolto nella chiesa e poi trasferito nel Duomo di Capua. La fondazione è documentata in una pergamena del 1130 e in una carta del 1168 nella quale la chiesa è definita “la cappella dei principi”.

1060  (rifacimento intero bene)

La chiesa fu ristrutturata in epoca normanna.

XII  (costruzione campanile esterno)

Il campanile romanico in pietra e tufo fu realizzato nel XII secolo.

XIII  (ampliamento intero bene)

L’impianto originario fu ampliato in epoca sveva.

1934  (restauro intero bene)

Nel 1934 l’edificio fu oggetto di lavori di restauro che riguardarono sia l’interno sia l’esterno della fabbrica.

1946  (ricostruzione intero bene)

La chiesa subì ingenti danni nel 1943 per cui necessitò di un intervento di ricostruzione post bellum.

1950  (sostituzione pavimento interno)

Nel 1950 fu sostituito il pavimento a causa delle pessime condizioni della pavimentazione originaria.

1988  (restauro intero bene)

Come testimonia una targa marmorea la chiesa fu sottoposta ad intervento di restauro conservativo nel 1988. Nell’occasione fu modificato il portale d’ingresso; s’intervenne anche a recuperare alcuni affreschi presenti in loco.

1990  (restauro intero bene)

Nel 1990 le attività di restauro, che interessarono il complesso, furono orientati soprattutto a combattere l’umidità di risalita.
Descrizione

In Via Principi Longobardi, a Capua (CE), si apre la chiesa di San Salvatore a corte in un'area dove era ubicato il Palazzo dei Principi Longobardi: a questa localizzazione si deve l’attributo “a corte”. Essa fu fondata nel 960 per esplicito volere della principessa longobarda Adelgrima, il cui sarcofago fu sepolto nella chiesa e successivamente trasferito nel Duomo di Capua. La facciata è caratterizzata dalla trifora di ingresso che costituiva l’atrio della chiesa protoromanica. In origine la facciata era preceduta da un portico. Oggi, a causa delle varie stratificazioni succedenti nel corso dei secoli, la chiesa si trova al di sotto del livello stradale di circa un metro. Alla chiesa è annesso un campanile romanico realizzato nel XIII secolo. Sul campanile si aprono due ordini di bifore, la cui configurazione precorre le forme durazzesche presenti in numerosi portali a Capua. Ad esso è affiancato il supportico del Salvatore. La chiesa ha chiare influenze longobarde databili intorno alla seconda metà del X secolo ed evidenti soprattutto nei capitelli del nartece e delle colonne semincassate nei muri laterali. All’interno, l’edificio religioso, restaurato nel 1934 e nel 1990, ha un impianto basilare a tre navate divise da colonne. La copertura è a tetto, con archi a tutto sesto, sostenuti da colonne di spoglio sormontate da capitelli corinzi con intaglio a fogliame. Forse originariamente la chiesa era munita di una copertura più bassa. È ipotizzabile che l’impianto originario fu ampliato in epoca sveva, ciò si deduce dalle trasformazioni visibili, ad esempio, nei pilastri addossati alle colonne, sui quali restano lacerti di affreschi (XI-XII sec.) raffigurati alcuni santi dalla figura allungata, tipica della pittura di impronta gotica.
Contesto
La chiesa di San Salvatore a corte è una delle tre cappelle “ad curtim” insieme a quella di San Giovanni e di San Michele. La denominazione “a corte” indica l’appartenenza al palazzo dei Principi Longobardi, non più esistente. La chiesa “a Corte” aveva funzioni di culto ma anche di “vigilanza” e protezione nei riguardi dei Signori ed era munita di camminamenti sopraelevati che facilitavano la comunicazione con il Sacro Palazzo; costituiva uno spazio protetto, un sistema difensivo a cingere il Sacro Palazzo ove si rispettavano precisi comportamenti. Le tre chiese a Corte hanno la facciata allineata verso il Palazzo e lo circondano a est, ovest e nord.
Facciata
La chiesa, che si colloca sul lato meridionale del vicolo omonimo, presenta una facciata lineare in cui è evidente l’impianto longobardo. Bellissimi i capitelli visibili all’ingresso dell’edificio sacro, caratterizzati dalle foglie di palma, anziché dalle foglie d’acanto tipiche del capitello corinzio classico. Si accede in chiesa attraverso un triforium sorretto da colonne dai capitelli longobardi, caratterizzati da un intaglio geometrico. Altri dettagli architettonici sono presenti nel parametro della facciata costituito da blocchi lapidei regolarmente disposti. Da un rosone molto semplice sormontante la facciata prende luce l'interno. È divisa verticalmente in tre parti: in quella centrale, decisamente più alta e più ampia, e nelle due laterali si apre un oculo cieco con cornice in pietra a vista. L’eleganza della geometria della facciata, dalla tipica forma a salienti, è enfatizzata dal colore bianco delle mura; fasce in pietra a vista sottolineano i contorni della tripartizione del prospetto. Nell’arco centrale del triforium si apre il portale d’ingresso in legno; negli altri due archi vi sono semplici vetri che lasciano intravedere le caratteristiche peculiari dell’interno.
Interno
L’interno della chiesa si colloca in posizione sottostante - circa un metro e mezzo - rispetto al livello stradale. L’edificio sacro fu, probabilmente, di carattere sepolcrale e oggi ha l’aspetto datole in età normanna, quando alla navata unica vennero aggiunte altre due navate laterali. È possibile che, in origine, la chiesa fosse più ampia, ipotesi - questa - suffragata da alcune aperture laterali. Le colonne, incassate nei muri laterali, lasciano ipotizzare una più antica chiesa a cinque navate mentre le finestrelle impostate sugli archi laterali tradirebbero la presenza di matronei; nell’area degli archi si conservano tracce di affreschi quattrocenteschi con figure di santi. La pianta dell’edificio si presenta a tre navate: quella centrale, più grande di quelle laterali, è inquadrata mediante due ordini di colonne dai caratteristici capitelli longobardi di stile corinzio impreziositi da singolari motivi ornamentali a foglie di palma stilizzate invece del tradizionale acanto. Un’abside stretta e allungata domina lo spazio dell’altare caratterizzato da lastra lapidea con chimere rampanti speculari e pulpito con figura leonina marmorea che sembra alludere alla forza dei Principi longobardi. A caratterizzare la parete orientale una bifora con elegante colonnina centrale - il cui capitello costituisce pendant stilistico con gli elementi del nartece - attraverso la quale la luce si irradia all’interno. Il complesso monumentale è di altissimo livello con elegante soffitto a capriate in legno oscuro. All’interno vi sono di verse lapidi a bassorilievo, capitelli e affreschi datati X-XI secolo.
Pianta
La pianta dell’edificio si presenta a tre navate absidata.
Coperture
La copertura è a tetto, con archi a tutto sesto, sostenuti da colonne di spoglio sormontate da capitelli corinzi con intaglio a fogliame. Forse originariamente la chiesa era munita di una copertura più bassa.
Campanile
È strettamente connesso alla chiesa di San Salvatore a Corte il campanile romanico in pietra e tufo, realizzato nel XII secolo. Esso presenta due ordini di bifore e s’impone come matrice per realizzazioni successive; è caratterizzato da forme durazzesche presenti in numerosi portali a Capua. Nel basamento sono presenti elementi antichi di spoglio. Al campanile è affiancato il supportico del Salvatore.
Struttura
La struttura è in pietra e tufo.
Elementi decorativi
Risalente alla metà del secolo X, la chiesa risente di una forte influenza bizantina, riscontrabile soprattutto nei capitelli corinzi abbelliti da foglie di palma. Bella l’architettura longobarda a tre navate con unica abside. All’interno vi sono diverse lapidi a bassorilievo, capitelli e affreschi datati X-XI secolo.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2010)
Non è stato messo in atto un vero e proprio adeguamento liturgico. Infatti è stata posizionata, in area presbiteriale, solo una mensa eucaristica coram populo.
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