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Capua
Capua
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parrocchiale
Sacro Cuore di Gesù
Parrocchia di Sacro Cuore di Gesù
Struttura; Facciata; Interno; Presbiterio; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1993)
XX - XX(costruzione intero bene); 1958 - 1958(dedicazione intero bene); 1965 - 1965(erezione canonica intero bene); 1989 - 1989(ampliamento corpo laterale); 1993 - 1993(ristrutturazione presbiterio); 2007 - 2007(restauro intero bene); 2014 - 2016(ampliamento intero bene)
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa del Sacro Cuore di Gesù <Capua>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

XX  (costruzione intero bene)

La costruzione della chiesa fu voluta da mons. Umberto d’Aquino per far fronte alle esigenze degli abitanti del rione caratterizzato da residenze edificate dall’Istituto Autonomo Case Popolari.

1958  (dedicazione intero bene)

La chiesa fu dedicata al S.S. Cuore di Cristo dall’arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Salvatore Baccarini, il 2 febbraio 1958. Lo testimonia la lapide marmorea posizionata lateralmente all’ingresso principale.

1965  (erezione canonica intero bene)

L’arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Tommaso Leonetti eresse la chiesa in casa parrocchiale nel 1965.

1989  (ampliamento corpo laterale)

La chiesa fu ampliata di un corpo laterale destro comunicante con l’edificio sacro attraverso varchi praticati nel muro perimetrale della primitiva costruzione.

1993  (ristrutturazione presbiterio)

Il presbiterio fu ristrutturato in base alle norme postconciliari secondo il disegno dell’allora parroco don Paolo Dello Stritto.

2007  (restauro intero bene)

Il parroco don Raffaele Paolucci, per risolvere il problema della continua risalita di umidità, fece sostituire l'intonaco ammalorato e tinteggiare l’interno e l’esterno della chiesa.

2014 - 2016 (ampliamento intero bene)

Nell’intervento del 2016 si è pensò all’ampliamento e alla coesione dei corpi attuali in un volume unico per dare regolarità compositiva all’intero complesso.
Descrizione

Don Umberto D'Aquino fu il promotore della costruzione di una nuova chiesa nel rione Carlo Santagata che aveva conosciuto, nei primi anni del novecento, un improvviso incremento demografico. Egli si batté a lungo per la realizzazione dell’edificio sacro e, dopo circa 10 anni, nel 1958 la chiesa fu terminata. Il 2 febbraio di quello stesso anno dall’arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Salvatore Baccarini, essa fu dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Le caratteristiche architettonico-costruttive della chiesa si riconducono al periodo degli anni fecondi per l’insediamento residenziale e per far fronte alle esigenze delle classi meno abbienti. La chiesa, circondata da sagrato, all'esterno si presenta piuttosto liscia e piatta. All’interno l’edificio sacro è molto semplice: la navata unica termina con l’abside rettangolare. La spazialità dell’aula è scandita geometricamente da una serie di paraste, inserite nella struttura portante del fabbricato. Tra le paraste sono interposte le finestre collocate sia nell’ordine inferiore sia su quello superiore ed immettono luce all’interno. Tre finestre sono schermate da vetrate policrome decorate con simboli sacri stilizzati. Manca il campanile.
Struttura
La struttura della chiesa è realizzata in muratura portante in tufo e solai latero-cementizi. Il corpo laterale ha struttura a telai in ferro realizzati a contorno. La copertura è realizzata a tetto con strutture lignee e manto di tegole.
Facciata
La chiesa, circondata da sagrato, all'esterno si presenta piuttosto liscia e piatta. La facciata, un poco sacrificata alla vista perché vicina ad altri edifici, presenta al centro un portale dalla linea essenziale sormontato da una finestra ad oblò, decorata con vetri colorati, incassata nel muro, con tanto di cornice in contrasto cromatico con la facciata. Quattro lesene sembrano reggere un architrave, il quale, a sua volta, regge il frontone triangolare, sulla cui sommità c'è una piccola croce in pietra. Il corpo laterale della chiesa presenta volume e altezza limitati ad un solo livello in sintonia con la composizione architettonica generale. Le finiture sono ad intonaco tradizionale. Le parti a corredo degli elementi aggettanti (come soglie, cornicioni e copertine) sono realizzate in pietra naturale. La superficie è delimitata da un muro di sostegno che percorre tutto il perimetro ed è dotato di inferriate.
Interno
Le caratteristiche architettonico-costruttive della chiesa sono molto semplici. L’interno è a navata unica terminante con abside rettangolare. Nella struttura portante dell’aula, geometricamente, è stata inserita una serie di paraste che ne scandiscono la spazialità. Tra le paraste si aprono le finestre collocate sia nell’ordine inferiore sia su quello superiore. Immettono luce all’interno ma costituiscono anche elementi decorativi tre vetrate policrome che abbelliscono le finestre. Entrati in chiesa per la porta centrale, si nota un'antiporta in legno con le porte a due mezzine. Fulcro della chiesa è il presbiterio: due pannelli in cartongesso di media altezza tramezzano l’area presbiteriale; essi si schiudono verso il fondale sul quale è impresso un ricco mosaico dai vivaci colori che fa da sfondo alla statua marmorea del Cristo redentore. Lungo le pareti della navata sono state posizionate le stazioni della Via Crucis, in terracotta, opera dello scultore viterbese Mario Vinci. L’interno dell’edificio è stato reinterpretato dal punto di vista cromatico: l’uso alternato del bianco e del giallo ocra addolcisce la rigida geometria dell’impianto. Due ampie aperture, chiuse da pannelli in vetro opaco, immettono nel corpo laterale destinato a dare spazio all'aula divenuta ormai insufficiente per accogliere la comunità dei fedeli.
Presbiterio
Il presbiterio è sopraelevato rispetto al livello pavimentale della chiesa per mezzo di due gradini: il bordo del primo è squadrato, quello del secondo è arrotondato. Sull’area presbiteriale, in modo funzionale alle varie celebrazioni, sono stati posizionati ambone, mensa eucaristica, sede del presidente. Il pavimento è in quadroni di marmo grigio chiaro sfumato. Crea un effetto modulare la presenza di tre pannelli in cartongesso di diverso formato: i due più bassi fanno da quinta al terzo che è decorato da un mosaico dai vivaci colori su cui è poggiato la statua del Cristo redentore.
Elementi decorativi
All’interno della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù si conservano due statue lignee raffiguranti S. Antonio (regalata da un negoziante locale) e l'Immacolata (regalata da Cembalo Antonio, noto sarto capuano). In cartapesta è la statua del Cuore di Gesù. Decorative sono le vetrate policrome che schermano tre finestre. Si fa notare la strutturazione geometrica dell’area presbiteriale arricchita da tre pannelli in cartongesso dai bordi arrotondati e colorati in contrasto. Artistica è la porta che chiude la custodia del SS. Sacramento: essa, in metallo argentato, è arricchita da raggiera stilizzata e da due angeli a corredo. Dalla linea semplice ma elegante è la statua del Cristo che campeggia sul fondale dell’aula. Lungo le pareti della navata sono state posizionate le stazioni della Via Crucis, in terracotta, opera dello scultore viterbese Mario Vinci.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione, nell’aula e nel presbiterio, segue un disegno classico fondato sui criteri geometrici, rigore costruttivo e semplificazione formale. Il materiale utilizzato: lastre in marmo grigio di forma rettangolare. Elemento di eccezione alla regola, in corrispondenza del centro dell’edificio, un modulo, rappresentante una croce, eseguito in marmo verde.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1993)
Il presbiterio ha subito molte modifiche nel 1993 con la rimozione e l'aggiunta di elementi funzionali alla liturgia. L’altare preesistente, in marmo commesso, è stato sostituito da un “altare a mensa", costituito da una lastra marmorea sostenuta da un supporto centrale. Sullo stesso stile l’ambone in marmo. Per il presidente è stato predisposto un sedile con schienale alto e braccioli, realizzato in legno, con le facce decorate con croci. Il fonte battesimale richiama, invece, l’altare preconciliare: su una colonna in marmo bianco e verde poggia la semplice vasca circolare, in marmo bianco, chiusa da un coperchio marmoreo. Su uno dei due pannelli in cartongesso c’è la custodia del SS. Sacramento ornata di raggiera di metallo argentato; nello stesso metallo due angeli stilizzati e il supporto per la lampada dalla fiamma perenne.
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