chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Vietri sul Mare Amalfi - Cava De' Tirreni chiesa parrocchiale S. Giovanni Battista Parrocchia San Giovanni Battista Pianta; Facciata; Cappelle laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi; Campanile; Impianto strutturale; Sagrato presbiterio - aggiunta arredo (2010) 1005 - 1036(chiesa di San Giovanni de Staffilo preesistenze); XII - XIV(funzione parrocchiale preesistenze); 1513 - 1513(passaggio di giurisdizione intero bene); 1560 - 1590(ampliamenti intero bene); XVII - XVII(costruzione cappella del Carmine); XVII - XIX(cura pastorale e amministrativa intero bene); XVIII - XVIII(costruzione cupola e campanile); XVIII - XIX(restauri intero bene); 1732 - 1732(consacrazione intero bene); 1872 - 1873(restauri intero bene); 1902 - 1902(rivestimento maiolicato cupola e campanile); 1956 - 1957(restauri intero bene); 1989 - 1995(restauro intero bene); 2013 - 2013(opere impiantistiche intero bene)
Chiesa di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giovanni Battista <Vietri sul Mare>
Altre denominazioni
Chiesa di S. Giovanni Chiesa San Giovanni Battista S. Giovanni Battista
Autore (ruolo)
Vitale, Matteo (ricostruzione)
Galdo, Domenico (soffitto cassettonato)
Taiani, Domenico (restauri fine Ottocento)
Ambito culturale (ruolo)
barocco napoletano (programma decorativo)
barocco (costruzione campanile (sommità))
maestranze campane (costruzione)
rinascimento (impianto originario)
rinascimento (costruzione facciata)
rinascimento (costruzione campanile (base))
manierismo (costruzione facciata)
barocco (costruzione facciata)
Notizie Storiche
1005 - 1036 (chiesa di San Giovanni de Staffilo preesistenze)
In età altomedievale, la località in cui sorge l'attuale chiesa di San Giovanni Battista era detta "Staffilo". Conosciamo l'esistenza in questo periodo di due chiese che portano questo toponimo: "Santa Maria de Staffilo" e "San Giovanni de Staffilo". Non è chiara però l'esatta attinenza di queste due chiese preesistenti con l'edificio attuale. Probabilmente la chiesa di Santa Maria aveva la funzione parrocchiale, che poi fu trasferita alla chiesa di San Giovanni. Quest'ultima, pare, rappresenti il nucleo origianario dell'attuale chiesa. Del 1005 è la notizia che la chiesa di Santa Maria, distrutta dai saraceni, venne ricostruita nella proprietà di Iannace (o Giovanaccio) d'Orso, proveniente da Atrani, e costituita in parrocchia, di cui Iannace detenne il patronato. Il primo documento che riguarda esplicitamente la chiesa di San Giovanni de Staffilo è del 1036 e riguarda alcune questioni amministrative regolate dai suoi patroni, tutti originari di Atrani.
XII - XIV (funzione parrocchiale preesistenze)
Nel Medioevo si conservano vari documenti che citano la chiesa di San Giovanni de Staffilo. Agli inizi del secolo XII la chiesa passò sotto la proprietà della Badia della Santissima Trinità di Cava. Nei documenti del Trecento appare ormai chiaro che essa abbia assunto la funzione parrocchiale.
1513 (passaggio di giurisdizione intero bene)
Nel 1513, con la costituzione della nuova diocesi di Cava de' Tirreni, la chiesa parrocchiale di San Giovanni passò sotto questa giurisdizione canonica.
1560 - 1590 (ampliamenti intero bene)
Nel 1560 iniziarono lavori di ampliamento della chiesa che proseguirono anche negli anni successivi. Questi lavori si resero necessari per l'accresciuto numero degli abitanti del casale. Sul finire del '500 fu costruita la cappella del Rosario.
XVII (costruzione cappella del Carmine)
Agli inizi del XVII secolo la chiesa fu ricostruita interamente sotto la direzione dell'architetto Matteo Vitale. Di questa fabbrica si conserva intatta la facciata di stile tardorinascimentale (iniziata nel 1617) e la base del campanile dello stesso stile. A metà del secolo furono costruiti il transetto (con l'altare maggiore in marmo policromo di fattura napoletana) e il soffitto ligneo (con tele della vita del santo patrono) su disegno dell'architetto Domenico Galdo.
XVII - XIX (cura pastorale e amministrativa intero bene)
La parrocchia ricevette dal vescovo Matteo Granito il privilegio di essere servita da tre parroci. Dal 1832, quando questa condizione cessò col vescovo Silvestro Granito, la parrocchia ha normalmente un solo parroco. Verso la fine del Settecento la parrocchia aveva avanzato la richiesta dell'erezione in collegiata, ma senza accoglienza.
XVIII (costruzione cupola e campanile)
Agli inizi del Settecento fu dapprima completato il campanile con l'innalzamento degli ordini quinto e sesto e poi eretta la cupola con lanternino.
XVIII - XIX (restauri intero bene)
Già a metà Settecento vi furono lavori generali di restauro. A cavallo dei secoli XVIII e XIX la chiesa fu di nuovo sottoposta a lavori di restauro che interessarono prevalentemente gli stucchi, la pitturazione interna, il campanile. Negli anni 1815-1818 si intervenne sulle cappelle e in varie altre parti dell'edificio.
1732 (consacrazione intero bene)
In quest'anno la chiesa fu consacrata dal vescovo Domenico De Liguori.
1872 - 1873 (restauri intero bene)
Sul finire dell'Ottocento vi furono generali lavori di restauro, la sostituzione del pavimento ceramico (del 1832), il consolidamento e la ridefinizione del campanile.
1902 (rivestimento maiolicato cupola e campanile)
Nel 1902 la cupola fu rivestita del manto maiolicato policromo costituito da embrici della faenzera Taiani. Nello stesso anno fu rifatta la sommità del campanile (colpito da fulmine nel 1899), sostituendo la precedente forma a cipolla con un cupolino maiolicato.
1956 - 1957 (restauri intero bene)
Negli anni della Seconda Guerra Mondiale la chiesa subì ingenti danni bellici e nel 1954 fu colpita dall'alluvione. Negli anni 1956-1957 fu restaurata e restituita al culto. A questi anni risale l'attuale pavimento marmoreo.
1989 - 1995 (restauro intero bene)
In seguito ai danni del terremoto del 1980, ci sono stati di recente lavori di restauro avviati nell'estate del 1989 e hanno riguardato in particolare il restauro della cupola maiolicata e del campanile, il consolidamento statico di tutto l'edificio, la sostituzione dei tetti, il rifacimento dell'impianto di illuminazione, concludendosi nel 1995.
2013 (opere impiantistiche intero bene)
Nel 2013 sono state eseguite opere impiantistiche con l'installazione degli impianti di sicurezza, anti intrusione e videosorveglianza.
Descrizione
Il complesso monumentale di San Giovanni Battista costituisce l'elemento architettonico di maggiore emergenza, situato nel cuore del centro storico della cittadina di Vietri sul Mare, sorgendo sul poggio più elevato di esso. Fanno parte del complesso l'omonima chiesa parrocchiale, il campanile, la sacrestia, l'oratorio della SS. Annunziata e del SS. Rosario, la cappella della Madonna del Carmine, la canonica ed altri locali pastorali. Il contesto è costituito dalla densissima urbanizzazione del centro fatta per lo più di edifici storici di varia tipologia e di un dedalo di stradine e scalinate che assecondano la complessa orografia del territorio occupante un promontorio a poca distanza dal mare. La chiesa parrocchiale presenta tipologia planimetrica longitudinale, a croce latina, con una sola ampia navata, profondo transetto emergente, cappelle laterali e copertura piana. La partitura architettonica della navata si compone di doppio ordine (ionico il primo, corinzio il secondo), basato su paraste addossate alla muratura. Il primo ordine presenta una alternanza di paraste e arcate a tutto sesto (corrispondenti alla cappelle laterali) sormontate da slanciata trabeazione; il secondo livello mostra un basamento continuo decorato, al di sopra del quale sorge un ritmo di paraste e finestre rettangolari collocate entro cornici ad arco ribassato. Una partitura architettonica stilisticamente analoga con alcune variazioni è presente nel transetto e nel quarto braccio. In controfacciata è presente una cantoria con pregevole balaustra. L'illuminazione naturale è alquanto diffusa. I volumi esterni dell'edificio sono dominati dalla cupola maiolicata e dallo svettante campanile dalle delicate cromie. Su di un piccolo sagrato in pendenza, incastonato nell'edificazione circostante, prospetta la pregevole facciata di stile tardorinascimentale.
Pianta
L'impostazione planimetrica dell'edificio mostra tipologia longitudinale. La pianta è a croce latina, a navata unica affiancata da brevi cappelle laterali, con transetto emergente e quarto braccio alquanto profondo. L'ingresso è unico e centrale e dotato di atrio ligneo interno. La campata mediana del transetto è definita ai quattro angoli da massicci piloni, i primi sorreggenti l'arco trionfale e i secondi l'analogo arco absidale; tale area, in quota con la navata, ospita il nuovo presbiterio. I bracci del transetto fuoriescono dal perimetro di base ed ospitano cappelle ed artistici altari alle testate. Il quarto braccio, delimitato anteriormente da fini balaustre avanzate verso il transetto, è a pianta rettangolare, a fondo retto, rialzato di due gradini; ospita l'antico artistico altare maggiore. Sul lato della navata sinistra sorge la cappella della Madonna del Carmine.
Facciata
La facciata in stile tardorinascimentale è ispirata alla scuola di Giovanni Donadio (detto il Mormando). Essa presenta un gioco di chiaro-scuro dovuto all'uso della pietra di tufo nero di Fiano. La sua partitura architettonica è caratterizzata da due ordini sovrapposti e conclusione a timpano. Sono presenti lesene di ordine ionico al primo livello e corinzio al secondo. Il livello inferiore poggia su una base di pietra chiara di piperno ed è tripartito. Il modulo centrale ospita il portale monumentale in stile classico a tempietto, sormontato da timpano, realizzato anch'esso in pietra di tufo nero e arricchito da due colonne con capitelli corinzi. Nei due squarci ai lati del portale vi sono decorazioni a bassorilievo a motivi floreali. I moduli laterali sono occupati da nicchie con soprastante vano quadrato che incornicia un solido stellare realizzato ad intonaco. Tra il primo e il secondo livello corre un'articolata e alta trabeazione decorata con dentellature. Anche il secondo livello è tripartito. Al centro del modulo mediano campeggia un riquadro con cornice ad angoli prominenti, che racchiude una modanatura circolare all'interno della quale è ospitato un pannello di ceramica raffigurante il santo titolare. I moduli laterali ripropongono gli stessi elementi del livello inferiore. Completa la facciata un timpano in pietra di tufo nera con cornicione lavorato ed al centro un tondo bassorilievo che rappresenta il simbolo cristologico dell'Agnello.
Cappelle laterali
Le pareti perimetrali della chiesa sono caratterizzate da un ritmo regolare di cappelle laterali poco profonde, rialzate di un gradino e ospitanti altari marmorei. La seconda cappella a sinistra dedicata alla Madonna del Rosario è, invece, più ampia e si compone di un ampio vano cruciforme, coperto da cupola; essa funge anche da atrio della Cappella della Madonna del Carmine.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è realizzato in semplici quadroni di marmo bianco e nero, posati a scacchiera obliqua.
Coperture
L'interno della chiesa (navata, bracci del transetto e presbiterio) ha copertura piana. La soffittatura della navata è costituita da un monumentale cassettonato ligneo con riparti di varia forma e destati ad ospitare dipinti. La campata mediana del transetto ha copertura a cupola a sesto leggermente rialzato. Essa si erge su di un tamburo circolare dotato di ampi finestroni, sorretto da contrafforti esterni e poggiante sui pennacchi del sottostante vano centrale. La sua sommità è realizzata da lanternino finestrato a forma di bulbo. L'intradosso della cupola, al di sopra del cornicione di base, è decorato ad intonaco e costolonature. All'esterno è presente un tetto a varie falde spioventi, in cui si distingue un corpo centrale a doppio spiovente affiancato da spioventi minori. Il manto di protezione è in tegole marsigliesi. L'estradosso della cupola è rivestito di caratteristici embrici maiolicati policromi, di fattura locale.
Elementi decorativi
L'interno della chiesa presenta una sobria decorazione barocca, in cui emergono cornici e riquadri, oltre ornamenti a stucco quali volute, cartigli, motivi naturalistici ed elementi scultorei. Notevoli sono gli apparati decorativi dell'edicola che ospita l'altare maggiore (a timpano a base spezzata) e delle cappelle laterali. Sono presenti, inoltre, dipinti ed affreschi. Le pareti sono rifinite ad intonaco civile, i cui delicati colori vanno sul bianco e rosa salmonato.
Campanile
Il campanile è situato alla sinistra della facciata. E' costituito da sei ordini, quattro inferiori a pianta quadrata e due superiori a pianta esagonale, al cui culmine vi è un cupolino a sesto rialzato, ricoperto in maiolica. Le pareti esterne dei primi due ordini inferiori sono rivestite con bugnato realizzato ad intonaco; il terzo ordine, con spigoli bugnati e dal fondo liscio, ospita l'orologio. Il quarto ordine, sempre con spigoli bugnati, ospita la campana grande. Il penultimo vano è protetto da contrafforti curvilinei; l'ultimo è simile al sottostante. Un ulteriore breve livello separa il sesto dal cupolino. Il terzo e il quarto ordine sono divisi dai soprastanti da cornicioni di pietra con dentellature che richiamano quelli della facciata. Gli ultimi tre piani recano monofore a tutto sesto. Il colore dei fondi è giallo nella parte bassa e rosa ciclamino in alto.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale dell'edificio è costituito da muratura portante in elevazione unita a piedritti di varia sezione; gli orizzontamenti sonoe pilastri con orizzontamenti piani in legno ed archivoltati in muratura. Il tetto ha struttura in capriate in ferro.
Sagrato
Il sagrato della chiesa è composto da un singolare vuoto urbano, di forma molto irregolare ed in pendenza, raccordato alla viabilità circostante mediate un breve viale e circondato interamente da alti edifici. Ha pavimentazione in pietra lavica.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (2010)
Un primo adeguamento liturgico, effettuato negli anni '70, è consistito nell'introdurre i nuovi poli liturgici nell'area del quarto braccio, al di là delle balaustre. L'attuale intervento di adeguamento liturgico è stato realizzato nel 2010 ed ha interessato tutto lo spazio del quarto braccio e della campata mediana del transetto, senza apportare modifiche strutturali e lasciando inalterato e in loco l'altare maggiore preconciliare con i suoi gradini e predella antistanti. Il nuovo altare è collocato dinanzi alle balaustre pressoché al centro della campata del transetto posto al di sopra di una pedana in legno, rialzata di due gradini ed in quota con il piano del quarto braccio, con profilo anteriore a linea mista. L'ambone è collocato sulla sinistra in prossimità del pilone che introduce nel transetto. La sede (composta da tre sedute) è posta alla base dei gradini dell'altare antico, dietro le balaustre. Il nuovo altare ha base realizzata in legno traforato e mensa soprastante; l'ambone è in legno a forma di piccola tribuna elevata; la sede è in legno dorato e tappezzeria. Tutti i nuovi poli liturgici aggiunti sono movibili.