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restauro
adeguamento liturgico
Novella
Tramonti
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
parrocchiale
S. Bartolomeo Apostolo
Parrocchia San Bartolomeo Apostolo
Pianta; Facciata; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Sacrestia; Impianto strutturale; Sagrato
presbiterio - intervento strutturale (1990)
XVI - XVI(fondazione intero bene); 1582 - 1593(crollo e trasferimento sede parrocchiale intero bene); 1593 - 1600(ricostruzione intero bene); 1614 - 1632(notizie generali intero bene); XVIII - XVIII(costruzione altare maggiore marmoreo); 1709 - 1709(condizioni generali intero bene); 1876 - 1876(costruzione pavimento); 1883 - 1883(notizie generali intero bene); 1890 - 1919(lavori vari intero bene); 2002 - 2002(restauri intero bene); 2012 - 2012(restauro tetto)
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Bartolomeo Apostolo <Novella, Tramonti>
Altre denominazioni Chiesa dei Santi Bartolomeo e Antonio
Chiesa di S. Antonio da Padova
Chiesa di S. Bartolomeo Apostolo
S. Bartolomeo Apostolo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
barocco napoletano (programma decorativo)
rinascimento (costruzione facciata)
barocco napoletano (completamento facciata)
Notizie Storiche

XVI  (fondazione intero bene)

Non si conosce la data di fondazione della chiesa originaria di San Bartolomeo, ma sappiamo che era già esistente nella seconda metà del XVI secolo, come sede parrocchiale, e situata probabilmente poco più a monte. Nel 1580 essa è menzionata nella visita pastorale del vescovo mons. G. Rossini, che riporta l'esistenza di una confraternita (sotto il titolo del Santissimo Sacramento), con sede presso l'altare maggiore.

1582 - 1593 (crollo e trasferimento sede parrocchiale intero bene)

La chiesa originaria andò distrutta nel 1582 (per cause sconosciute). Nella visita pastorale del 9 agosto 1593, il vescovo mons. G. Rossini riferisce che la sede parrocchiale di San Bartolomeo, dopo la distruzione della chiesa, era stata trasferita nella cappella confraternale dei Santi Francesco ed Antonio.

1593 - 1600 (ricostruzione intero bene)

La chiesa fu ricostruita tra il 1593 e gli inizi del secolo successivo in una posizione più a valle. Si pensa che il nuovo edificio sacro sia sorto per ristrutturazione e ampliamento della preesistente chiesa confraternale (dove era stata trasferita la sede parrocchiale). Da quest'epoca in poi la chiesa confraternale è citata anche col doppio titolo dei Santi Bartolomeo e Antonio.

1614 - 1632 (notizie generali intero bene)

Nella visita pastorale del 1614, effettuata dal vescovo mons. G. Rossini, la chiesa era stata già ricostruita e accoglieva una seconda confraternita (sotto il titolo di San Francesco e Sant'Antonio, probabilmente presente già nella preesistente chiesa). Nella visita del 1632, effettuata dal vescovo mons. G. Teodolo, la chiesa risulta ben amministrata e mantenuta, conservando pregevoli opere d'arte.

XVIII  (costruzione altare maggiore marmoreo)

Al secolo XVIII risale la costruzione del pregevole altare maggiore in marmi policromi.

1709  (condizioni generali intero bene)

Dalla visita pastorale del vescovo mons. M. Bologna (1709) si ricava che le condizioni della chiesa erano alquanto precarie; alcuni dei suoi altari vennero interdetti perché cadenti.

1876  (costruzione pavimento)

Il pavimento fu costruito nel 1876 per iniziativa di tal Giuseppe Francese.

1883  (notizie generali intero bene)

Nella visita del 1883, il vescovo mons. F. Maiorsini trovò la chiesa di San Bartolomeo non in ottime condizioni, tuttavia ordinò il ripristino dell'autonomia parrocchiale (essendo stata, da tempo imprecisabile, soppressa e unita alla vicina parrocchia di Sant'Erasmo) e l'esecuzione di interventi restaurativi.

1890 - 1919 (lavori vari intero bene)

Al 1890 risale la risistemazione dell'altare di Sant'Antonio (al lato sinistro del nuovo altare), mentre al 1919 risalgono alcuni interventi restaurativi e la realizzazione degli affreschi della volta centrale.

2002  (restauri intero bene)

Nel 2002 la chiesa è stata sottoposta a lavori di restauro e consolidamento, con contributi dei fedeli e della Conferenza Episcopale Italiana (otto per mille).

2012  (restauro tetto)

Di recente, nel 2012, sono stati eseguiti lavori di restauro e consolidamento delle coperture esterne.
Descrizione

Il complesso architettonico di San Bartolomeo, comprendente la chiesa, la sacrestia, la casa canonica e l'ex oratorio di Sant'Antonio (trasformato in locali pastorali), sorge nelle propaggini meridionali del piccolo borgo di Novella in Tramonti, in un contesto dai decisi caratteri rurali, agricoli e collinari, con edificazione a tipologia sparsa. La chiesa si presenta con una facciata rinascimentale a due livelli, di cui il superiore è concluso da un profilo a due spioventi; in esso, inoltre, emerge la grande edicola, che circoscrive la finestra centrale. L'interno dell'edificio sacro mostra una ricca veste barocca, fatta di ornamentazioni in stucco, e uno schema planimetrico longitudinale ad una sola navata absidata, con un ridotto spazio destinato all'aula assembleare ed un presbiterio alquanto ampio. L'aula è coperta da volta a botte, il presbiterio da una cupola su tamburo. Alla controfacciata è accostato un portico ligneo sormontato da cantoria con balaustra ad andamento mistilineo ed articolato, aggettante nel centro. La veste architettonica delle pareti interne mostra un solo livello di solide lesene corinzie, che inquadrano le profonde cappelle laterali, dove sono presenti vati tipi di altari marmorei. Un'accentuata trabeazione corre al di sopra dei capitelli e regge l'imposta della volta di copertura, dove sono presenti finestre arcuate nelle lunette. La navata si innesta nel presbiterio mediante un imponente arco trionfale, che ha il suo simmetrico in fondo, all'ingresso dell'abside; i quattro piloni di tali archi formano gli angoli dell'area presbiteriale, ai cui lati sono disposte le cappelle laterali principali, arricchite di stucchi e marmi decorativi. La stessa veste architettonica dell'aula continua, con variazioni, nel presbiterio e nell'abside.
Pianta
La pianta della chiesa è a sviluppo longitudinale basilicale, a navata unica con abside rettilineo. In essa si possono distinguere quattro campate in sequenza. Le prime due formano la breve navata. Nella prima è situato l'atrio interno ligneo, sotto cui si apre l'ingresso principale (centrale in facciata e in asse alla chiesa) e un passaggio, sul lato sinistro, che immette nella canonica; a metà di tale campata sono presenti due pilastrini lignei sorreggenti la cantoria soprastante. La terza campata, che è quella principale, è delimitata nei quattro angoli dai piloni dell'arco trionfale e dal suo corrispondente in abside; essa ospita l'area presbiteriale con il nuovo altare posto su di una predella libera sui quatto lati. La quarta campata funge da abside; qui si trova l'antico altare maggiore, ai cui lati vi sono due passaggi che immettono nella sacrestia e in ulteriori ambienti. Ciascuna campata è caratterizzata da dilatazioni laterali, alquanto profonde, in cui trovano posto cappelline con altari marmorei, edicole decorate e nicchie.
Facciata
La facciata principale della chiesa, di gusto rinascimentale ma con inserimenti barocchi, è a due registri, suddivisi da lesene in tre spartiti verticali. Quello centrale accoglie l'accesso all'edificio attraverso un ampio portale in legno a piattabanda, sopra il quale si trova un affresco in cornice decorata in stucco. Gli spartiti laterali sono ciechi e definiti da semplici cornici in ringrosso di intonaco. Al di sopra del primo livello corre una cornice aggettante. Anche il livello superiore è scandito verticalmente in tre parti corrispondenti alle partizioni inferiori; quella a sinistra ospita una monofora in posizione eccentrica e corrispondente ad una cripto-cella campanaria retrostante; quella centrale presenta una finestra ad arco ribassato e strombato, inserita in una grande edicola con trabeazione mistilinea "a cappello", con cornice superiore dentellata; quella di destra presenta una monofora cieca, simmetrica a quella di sinistra. La sommità è costituita dal profilo "a capanna" del secondo livello, marcato da una cornice dentellata, a mo' di frontone senza base. La superficie presenta rifinitura ad intonaco civile color giallo a tonalità contrapposte. A destra, la facciata fa angolo retto con l'edificio della canonica, mentre, a sinistra, continua con un piccolo saliente corrispondente agli ambienti pastorali (ex oratorio).
Coperture
La copertura della navata è composta da una grande volta a botte lunettata e decorata, con finestre nelle lunette, e sudivisa da un accentuato sottarco a tutto sesto. La campata principale ha copertura a cupola su tamburo e pennacchi. L'abside ha copertura a catino. La sacrestia è coperta da una volta a crociera. Gli estradossi sono composti da tetto a vari spioventi e manto in cotto tradizionale. La cupola è coperta da tetto a spioventi radiali.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è in marmette a scaglie di marmo colorato, quella del presbiterio è in mattonelle di gres porcellanato con decorazione comune.
Elementi decorativi
Il programma decorativo interno è affidato ad una veste barocca in stucco che ricopre l'intera superficie e le principali membrature architettoniche. In essa si evidenziano anche i rivestimenti marmorei delle lesene nella navata. Sono presenti varie cornici, fasce decorative, volute, motivi floreali in stucco, tondi, ghirlande, cartigli e dipinti figurativi entro cornici mistilinee (alla volta centrale). La cupola e il catino absidale sono ripartiti a settori radiali mediante fasce, cornici e altri elementi scultorei in stucco. Degni di particolare nota sono le decorazioni di alcune cappelle laterali e gli artistici altari in marmo policromo. La superficie è trattata con rifiniture in intonaco civile nelle tonalità del bianco e del celeste.
Sacrestia
La sacrestia, disposta posteriormente all'abside, è costituita da uno spazioso ambiente rettangolare, con la presenza di archi, cornici e due aperture ovali alle pareti.
Impianto strutturale
La struttura in elevazione è di tipo tradizionale, essenzialmente costituita da muratura continua portante, in pietrame e malta; mentre gli orizzontamenti sono costituiti da un insieme di archi, volte e cupola. Il tetto ha struttura a capriate lignee.
Sagrato
Il sagrato è composto da una spazio irregolare, recintato su alcuni lati. Su di esso prospettano, ad angolo retto, la facciata della chiesa e quella dell'adiacente canonica. Il sagrato è pavimentato a grandi lastre di pietra rustica ed ospita un arredo molto vario e non ben ordinato, oltre ad un grande albero (tiglio) al centro ed altre piantumazioni. Il versante sud di tale sagrato offre un'interessante veduta panoramica sulla valle di Tramonti.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1990)
L'adeguamento liturgico, risalente agli anni '90, è stato realizzato senza alterare l'antico altare preconciliare, lasciato in loco, ma eliminandone i relativi gradini e predella e modificando il piano del presbiterio. Il nuovo presbiterio è stato realizzato in posizione avanzata rispetto all'abside, nello spazio della campata che la precede. Questo spazio, posto allo stesso piano dell'aula, ospita una predella centrale libera, su cui è collocato il nuovo altare a paliotto chiuso. L'ambone, ricavato mediante una piccola tribuna con balaustra, è posto all'angolo destro accostato al piedritto dell'arco absidale e si viene, così, a trovare posposto rispetto al nuovo altare. In posizione simmetrica all'ambone, accostata all'altro piedritto, si trova una balaustra simile. La sede provvisoria e movibile, con altre sedute laterali, è sistemata ai piedi dell'antico altare, sopra un gradino. Il nuovo altare si compone di una base a forma di parallelepipedo, chiusa da un paliotto costituito da un pannello marmoreo a bassorilievo, e di una mensa in marmo.
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