chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Erchie Maiori Amalfi - Cava De' Tirreni chiesa parrocchiale S. Maria Assunta Parrocchia Santa Maria Assunta Pianta; Facciata; Campanile; Coperture; Impianto strutturale; Sagrato presbiterio - intervento strutturale (1980); presbiterio - aggiunta arredo (2000) X - XI(preesistenze carattere generale); XI - XII(fondazione intero bene); XII - XII(preesistenze carattere generale); XIV - XVI(preesistenze carattere generale); 1541 - 1654(fondazione della parrocchia intero bene); 1572 - XVI(visita pastorale intero bene); XIX - XIX(ampliamento intero bene); 1900 - 1953(costruzione altari); 1910 - 1910(alluvione intorno); 1911 - 1914(giurisdizione intero bene); 1960 - 1966(ricostruzione intero bene); 1980 - 1990(restauri intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria Assunta <Erchie, Maiori>
Altre denominazioni
Chiesa di S. Maria Chiesa di S. Maria Assunta Chiesa di S. Maria in Cauche Chiesa ex-abazia di S. Maria Assunta S. Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
classicismo (costruzione portale)
neoromanico (ricostruzione)
Notizie Storiche
X - XI (preesistenze carattere generale)
Le fonti riferiscono che verso il 979 fu fondata ad Erchie l'abbazia benedettina di Santa Maria Assunta, per volere del doge amalfitano Mansone III (oppure Giovanni II). Il monastero sorgeva sul lido del mare, probabilmente proprio nel sito dove oggi si erge la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, ed era costituito da sette celle, un refettorio e una cucina, con altri possedimenti. Ebbe tra i primi abati patrizi amalfitani. Lo stesso anno della sua fondazione il doge concesse all'abbazia lo "ius piscariae" (tassa sul pescato) sul tratto di mare tra Cetara e Subarano, diritto perso nel 1058 a favore dell'abazia della Santissima Trinità di Cava. Intorno al monastero si sviluppò un piccolo e fiorente centro abitato. Nel X secolo i villaggi di Erchie, Cetara, Subarano e Fuenti erano sottoposti alla giurisdizione dell'abazia di Erchie.
XI - XII (fondazione intero bene)
Probabilmente la primitiva chiesa monastica sorse insieme all'abazia, o poco dopo, ma non si hanno notizie precise sulla sua fondazione e sulla storia dei suoi primi secoli.
XII (preesistenze carattere generale)
L'abazia di Erchie prosperò fino al 1126, quando il duca normanno Guglielmo la concesse, insieme a tutti i possedimenti e le pertinenze, all'abazia di Cava, ponendo fine alla sua autonomia. Nel giugno 1154 Erchie fu assalita dai Saraceni che saccheggiarono anche il monastero. Da quel momento esso non ebbe più la stessa vitalità e fu sempre più assorbito in quello di Cava.
XIV - XVI (preesistenze carattere generale)
Il 7 agosto 1394 Papa Bonifacio IX dichiarò secolare l'abazia di Santa Maria di Erchie, concedendola in commenda a Benedetto Mirelli di Positano. Da allora essa passò di mano in mano cadendo in uno stato di abbandono, dovuto al disinteresse mostrato dai vari abati commendatari. Inoltre, l'abazia rimase in balia delle frequenti incursioni saracene e, dopo il saccheggio del 21 maggio 1534, finì in completa rovina. Nel gennaio 1541 l'abazia fu soppressa da papa Nicola V e i suoi beni furono incorporati dalla Mensa Arcivescovile di Salerno.
1541 - 1654 (fondazione della parrocchia intero bene)
Nonostante la decadenza del'abazia, la chiesa monastica rimase funzionante a favore del popolo locale. Nel 1541 essa fu eretta in parrocchia soggetta alla diocesi di Salerno. Di qui iniziarono turbolenti conflitti tra le diocesi di Amalfi e Salerno che si contesero a lungo la giurisdizione sulla chiesa. La controversia ebbe fine il 7 agosto 1654 quando la parrocchia fu assegnata definitivamente alla diocesi di Amalfi, pur rimanendo alcune rendite di diritto salernitano.
1572 - XVI (visita pastorale intero bene)
La chiesa venne visitata il 27 ottobre 1571, dal vescovo amalfitano mons. Carlo Montilio, che nella relazione ne riportò una sommaria descrizione e attestò la sua funzione parrocchiale. Successivamente, in epoca imprecisata, la parrocchia fu soppressa per essere annessa a quella di Cetara.
XIX (ampliamento intero bene)
Nella prima metà dell'Ottocento la chiesa fu ristrutturata ed ampliata per volere del vescovo amalfitano mons. Mariano Bianco, che fece riportare il suo stemma all'esterno in facciata (poi spostato sulla facciata della canonica).
1900 - 1953 (costruzione altari)
L'altare maggiore fu costruito nel 1900, mentre l'altare del Santissimo Sacramento nel 1953.
1910 (alluvione intorno)
Una lapide in loco testimonia l'alluvione del 24 ottobre 1910 che distrusse quasi completamente il villaggio di Erchie. I resti dell'antica abazia andarono completamente cancellati e la chiesa riportò molti danni.
1911 - 1914 (giurisdizione intero bene)
Sotto l'episcopato di mons. A. M. Dolci (1911-1914) la chiesa fu eretta nuovamente in parrocchia autonoma.
1960 - 1966 (ricostruzione intero bene)
La chiesa è stata completamente ricostruita dopo il 1960, reimpiegando elementi architettonici preesistenti (come il portale lapideo quattrocentesco, l'altare maggiore, le colonne poste in abside e quelle accanto al battistero), nell'aspetto che oggi si conserva. Fu consacrata nel 1966.
1980 - 1990 (restauri intero bene)
Una serie di lavori di ristrutturazione sono stati condotti a più fasi negli anni '80. Tra questi è stato realizzato l'adeguamento liturgico.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria Assunta è ubicata al centro del nucleo urbano di Erchie, piccolo borgo che sorge sul lido del mare, all'estrema periferia est di Maiori. La chiesa, poco distante dalla spiaggia, gode di una ammirevole posizione panoramica e prospetta sull'unica piazza del paese con la sua sobria facciata a due salienti, in cui emerge il portale quattrocentesco. La chiesa è a tre navate absidate, senza transetto. A suddividere le le navate, si innalzano due colonnati, sormontati da archi a tutto sesto. Le coperture sono piane. La navata centrale è segnata a metà altezza da un piccolo marcapiano in pietra, al di sopra del quale si aprono tre finestre sul lato destro. L'abside centrale è abbellita da due delle colonne della primitiva chiesa, incassate agli stipiti. Degno di nota è il ciborio che ricopre il battistero, nella navata destra in prossimità dell'ingresso, opera moderna realizzata, però, con l'impiego delle altre quatto antiche colonne. L'edificio non presenta caratteri decorativi di rilievo. Il complesso parrocchiale comprende anche la sacrestia, la canonica e altri piccoli ambienti.
Pianta
Lo schema planimetrico della chiesa è a tipologia longitudinale, a tre navate terminanti in tre piccole absidi. Le tre navate sono suddivise da colonnati paralleli di tre colonne ciascuno. Manca il transetto. L'ingresso avviene attraverso l'unico portale centrale che immette direttamente nella navata principale. Il presbiterio, rialzato di tre gradini, occupa l'abside centrale e parte della prima campata dell'aula. Le absidi laterali ospitano altari. Dalla navata sinistra si passa alla sacrestia, piccolo ambiente posto in prossimità della facciata.
Facciata
La facciata della chiesa, molto sobria, è a due salienti e trattata interamente ad intonaco civile color ocra chiaro. Lungo l'asse centrale si trovano il portale quattrocentesco in tufo grigio, a piattabanda e mensola superiore, finemente lavorato, e, in alto, una bifora leggermente incassata, con archi a tutto sesto. La conclusione superiore segue l'andamento del tetto a due spioventi. Il saliente destro reca, a metà altezza, una effigie in ceramica raffigurante la Vergine, mentre quello di sinistra è parzialmente occupato dal corpo di fabbrica corrispondente alla sacrestia ed affiancato dalla canonica.
Campanile
Al di sopra della falda destra del tetto è' presente una piccola cella campanaria, parte integrante della copertura, a mo' di abbaino. Essa reca due monofore frontali, ad arco pieno e una copertura a doppia falda con rivestimento in cotto.
Coperture
La copertura delle tre navate è composta da soffittatura piana, con rivestimento a travi lignee trasversali ad interassi regolari. L'estradosso è a doppia falda con manto di copertura in cotto.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale dell'edificio è di tipo misto. Le strutture di elevazione sono in muratura portate in pietrame ricoperto da intonaco civile e colonne in pietra. Gli orizzontamenti sono in muratura archivoltata e solai piani in cemento e laterizi. La struttura del tetto è in legno.
Sagrato
Il sagrato della chiesa è costituito da una grande piazza che si estende ad L dinanzi alla facciata e alla fiancata destra dell'edificio. Esso costituisce lo slargo di arrivo dell'unica strada rotabile del borgo e luogo di raccordo tra le stradine pedonali interne, tra cui quella che conduce alla spiaggia.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980)
L'adeguamento liturgico, realizzato negli anni '80, è consistito nella modifica del calpestio del presbiterio con la realizzazione di un piano sopraelevato di due gradini e la demolizione dell'altare maggiore. Al centro del nuovo spazio presbiteriale e al di sopra di una piccola predella, è stato posto il nuovo altare rivolto al popolo, composto da una base piena, occupata dal paliotto marmoreo proveniente dall'antico altare maggiore, e una soprastante mensa in marmo. L'altare preesistente, smembrato, è stato parzialmente reimpiegato, mentre alcuni suoi elementi sono andati persi. L'intervento è stato attuato in assenza di autorizzazioni.
presbiterio - aggiunta arredo (2000)
Sono stati aggiunti un semplice ambone in marmo sul lato sinistro del presbiterio e una sede in legno, movibile e provvisoria, dietro l'altare.