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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Trentinara
Vallo della Lucania
chiesa
sussidiaria
Madonna di Loreto
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Coperture; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale
altare - aggiunta arredo (1990); ambone - aggiunta arredo (1990)
1689/10/28 - 1689/10/28(menzione intero bene); 1698/04/17 - 1698/04/17(menzione intero bene); 1711/04/17 - 1711/04/17(menzione intero bene); 1902/05/05 - 1902/05/05(menzione intero bene); 1915/05/08 - 1902/05/05(menzione intero bene); 2000 - 2000(restauro intero bene)
Santuario della Madonna di Loreto
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Santuario della Madonna di Loreto <Trentinara>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1689/10/28  (menzione intero bene)

Il vicario Lelio Fierro menziona nel verbale della visita pastorale la chiesa

1698/04/17  (menzione intero bene)

Il vicario de Pace visita la chiesa informandoci che essa era all'epoca interdetta

1711/04/17  (menzione intero bene)

Sappiamo dalla visita pastorale del vescovo de Nicolai che la chiesa, in cui si celebrava per devozione, aveva un altare spoglio (est denudatum) campanile con due campane

1902/05/05  (menzione intero bene)

Il parroco di Trentinara don Antonio de Ciutiis menziona l'edificio tra le chiese fuori dall'abitato

1915/05/08 - 1902/05/05 (menzione intero bene)

Il vescovo Jacuzio menziona la chiesa al cui interno era presente una statua lignea della Vergine

2000  (restauro intero bene)

In occasione del Giubileo è stato restaurato globalmente l'edificio. In particolare si segnalano la spicconatura dell'intonaco riportando le pietre della facciata a vista e la nuova copertura della chiesa. Sono stati anche restaurati gli affreschi che decorano la copertura voltata interna
Descrizione

Il Santuario della Madonna di Loreto testimonia l’influenza dei monaci basiliani ricordando nella sua stessa struttura, quella del campanile, la tipica architettura dei loro “cenobi”. I monaci legati al culto della Vergine Oidighitria e della Madonna Neram fuggendo dai Balcani, dalla Siria e dall’Asia Minore all’epoca della guerra gotico-bizantina (VI sec.) e, in seguito, alle persecuzioni iconoclaste (VIII sec.) colonizzarono tutta l'Italia meridionale. La chiesa, caratterizzata da un fronte principale alla cui destra è presenta la torre campanaria ed a sinistra alcuni ambienti accessori, si sviluppa internamente in un'unica navata che termina con una piattaforma presbiterale. La chiesa è coperta con una volta a botte decorata da pregevoli affreschi che vengono attribuiti a Fratel Angelo, ultimo eremita e custode del santuario, che - si narra - alloggiasse nella piccola stanza di fianco al portone d’ingresso della chiesa. Diffusa è la leggenda di apparizioni mariane nei pressi del santuario. La leggenda che vuole la Madonna ostinatamente legata a quel sito, tanto da apparire a più riprese a due pastorelli sul tronco di un leccio, su cui sarebbe inamovibilmente assisa, è simile a molte altre leggende a cui è legata la storia dei santuari mariani del Cilento, fondati e spiritualmente governati dai monaci basiliani. Il Pozzo della Madonna, a pochi metri dal Santuario, esalta la sacralità dell’acqua come valore totemico in una civiltà contadina
Coperture
Struttura di copertura in capriate in legno con soprastante manto di tegole in coppi e controcoppi di laterizio
Elementi decorativi
Pregevole soffitto interno affrescato
Pavimenti e pavimentazioni
Antica pavimentazione interna maiolicata
Impianto strutturale
Strutture verticali: muratura portante di pietrame calcareo Struttura di copertura : elementi lignei a capriate Struttura di orizzontamento: volta botte in incannucciata sull'aula sacra
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1990)
Altare mobile in legno costituito da un piedritto a pianta rettangolare con soprastante mensa
ambone - aggiunta arredo (1990)
Leggio metallico collocato nella parte sinistra del presbiterio
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