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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Zevio
Verona
oratorio
sussidiario
Sant'Antonio di Padova
Parrocchia di San Pietro Apostolo
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
nessuno
1182 - 1526(origini carattere generale); XVI sec. - XVI sec.(restauro intero bene); 1692 - 1692(ampliamento e rinnovamento intero bene); 1746 - 1752(restauro intero bene); 1981 - 1981(restauro facciata)
Oratorio di Sant'Antonio di Padova
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio di Sant'Antonio di Padova <Zevio>
Ambito culturale (ruolo)
architettura rinascimentale (restauro )
architettura barocca (ampliamento e rinnovamento)
architettura barocca (restauro )
architettura contemporanea (facciata, restauro )
Notizie Storiche

1182 - 1526 (origini carattere generale)

Antiche le origini della chiesa di S. Maria. In un documento del 1182 viene ricordata una "ecclesia Sancte Marie in Gebito", presso la quale i Lendinara tennero un placito a cui partecipò anche il podestà di Verona, Sauro di Sambonifacio. Successivamente, nella visita pastorale del 1526, si ricorda: “ecclesiola parva et vetus ac ruinosa et discooperta sub vocabulo sancte Marie”. Nel verbale di visita si specifica inoltre che la chiesa nonostante risulti “ruinosa ac discooperta”, è oggetto di grande devozione, in quanto ritenuta la chiesa matrice di Zevio (“primam ecclesiam matricem constructam in dicta villa”).

XVI sec.  - XVI sec. (restauro intero bene)

Nella seconda metà del XVI sec. l’edificio fu integralmente restaurato. Nella visita pastorale del 1595 risulta “noviter restauratum”.

1692  (ampliamento e rinnovamento intero bene)

Nel 1692 l’edificio fu ampliato a spese della Società delle Sessanta Vergini e della Confraternita della Buona Morte. Tramite la costruzione di un solaio furono ricavati due oratori (al pian terreno dedicato alla Beata Maria Vergine, al piano primo dedicato a S. Antonio di Padova e successivamente a S. Giuseppe).

1746 - 1752 (restauro intero bene)

Nel 1746 l’oratorio di S. Antonio di Padova fu restaurato. Nel 1752 fu realizzata la scalinata esterna di collegamento tra il cortile esterno e l’oratorio.

1981  (restauro facciata)

Risale al 1981 un intervento di restauro della facciata dell’oratorio.
Descrizione

Antiche le origini della chiesa di S. Maria. In un documento del 1182 viene ricordata una "ecclesia Sancte Marie in Gebito", presso la quale i Lendinara tennero un placito a cui partecipò anche il podestà di Verona, Sauro di Sambonifacio. Successivamente, nella visita pastorale del 1526, si ricorda: “ecclesiola parva et vetus ac ruinosa et discooperta sub vocabulo sancte Marie”. Nel verbale di visita si specifica inoltre che la chiesa nonostante risulti “ruinosa ac discooperta”, è oggetto di grande devozione, in quanto ritenuta la chiesa matrice di Zevio. Nel 1692 l’edificio fu ampliato a spese della Società delle Sessanta Vergini e della Confraternita della Buona Morte. Tramite la costruzione di un solaio furono ricavati due oratori sovrapposti. Nel 1813 la Compagnia del SS. Sacramento subentrò alla Confraternita della Buona Morte. L’edificio si presenta con facciata a capanna rivolta a meridione. Torre campanaria addossata al fianco orientale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio absidato emergente a sviluppo poligonale a tre lati. Le pareti interne, intonacate e tinteggiate, sono coronate da una cornice modanata ed ornate con opere pittoriche inserite all’interno di cornici modanate in stucco. L’aula è coperta da una volta a padiglione con ampia specchiatura piana centrale; un catino a cinque vele chiude il presbiterio. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in tavolame ligneo.
Pianta
L’edificio, collocato sul lato meridionale della chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo, si articola su due livelli: al piano terreno si colloca la cappella dedicata in origine alla Beata Maria Vergine, attualmente adibita a sala polifunzionale; al piano primo trova sede l’oratorio di S. Antonio, da alcuni anni in disuso. Entrambi gli ambienti presentano un impianto planimetro ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, e presbiterio absidato emergente a sviluppo poligonale a tre lati. L’ingresso della sala a piano terra si apre al centro della parte di facciata; l’oratorio al primo piano è accessibile con il passaggio all’interno di un corpo di fabbrica di collegamento con l’adiacente chiesa parrocchiale.
Facciata
Facciata a capanna in stile neoclassico. Orientamento a meridione. Rivestimento con intonacatura a base di calce. Due coppie di paraste con capitelli corinzi la tripartiscono. Centralmente si apre il portale d’ingresso timpanato. Sull’architrave dello stesso si legge la seguente iscrizione: "DP. V. S. EXP. VIRG.A D. M.D.CLXXXXII”. Più in alto una finestra di forma rettangolare cieca. Ai lati, all’interno di due nicchie, sono custodite le statue dei SS. Giuseppe e Antonio da Padova. Chiude il prospetto il timpano aggettante, con cornice decorata a denti di sega. Lo coronano quattro statue di angeli ed una croce in ferro.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto legato con malta di calce, composto da mattoni pieni di laterizio e conci di pietra calcarea e tufo. I paramenti murari esterni ed interni presentano un rivestimento ad intonaco.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La sala polivalente a piano terra è coperta dal sovrapposto solaio ligneo con travature portanti disposte trasversalmente e poggianti su mensole in pietra in corrispondenza dell’innesto nelle murature; orditura secondaria costituita da travetti con sovrapposto assito. L’oratorio collocato al piano superiore è coperto da una volta a padiglione con ampia specchiatura piana centrale, realizzata in canniccio intonacato collegato ad un sistema di centinature lignee portanti; un catino a cinque vele con lunetta centrale si sovrappone al presbiterio.
Coperture
Copertura a due falde con presunta struttura portante costituita da capriate lignee; orditura secondaria composta da arcarecci e correntini con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’ambiente a piano terra è realizzata in quadrotte alternate di marmo rosso Verona e marmo biancone posate a corsi diagonali. L’oratorio di S. Antonio è pavimentato con tavolame ligneo.
Prospetti interni
I prospetti interni dell’ambiente a piano terra sono semplicemente intonacati e tinteggiati; un’archeggiatura con contorni in tufo introduce il vano del presbiterio; lungo la parete sinistra si aprono tre modeste finestrature a centina ribassata. La cappella al primo piano, dalle linee sobrie ed equilibrate, presenta le pareti intonacate e tinteggiate, coronate da una cornice modanata ed ornate con opere pittoriche inserite all’interno di cornici modanate in stucco; si conserva l’altare maggiore pre-conciliare in marmi policromi.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, con rivestimento ad intonaco, presentano uno sviluppo sobrio e regolari, e sono coronati da una cornice sottogronda con semplice modanatura a guscia; il fianco meridionale è caratterizzato dal doppio registro di finestrature con imbotte centinato ribassato che illuminano gli ambienti interni.
Campanile
Torre campanaria addossata al fianco orientale della chiesa. Fusto esile e slanciato, edificato in mattoni di laterizio a vista. Cella campanaria caratterizzata dall’apertura di una monofora archiacuta per ciascuno dei quattro lati. Copertura a padiglione con rivestimento in rame.
Adeguamento liturgico

nessuno
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