chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Castelvero Vestenanova Verona chiesa parrocchiale Santi Salvatore e Biagio Parrocchia dei Santi Salvatore e Biagio Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970); altare - aggiunta arredo (1965-1970); sede - aggiunta arredo (1965-1970); ambone - aggiunta arredo (2006) XI sec. - 1145(origini e costruzione intero bene); XVI sec. - XVI sec.(costruzione intero bene); 1529 - 1529(erezione in Rettoria carattere generale); 1626 - 1640(demolizione e ricostruzione intero bene); 1834/07/20 - 1834/07/20(consacrazione carattere generale); 1855 - 1856(demolizione e ricostruzione intero bene); 1937 - 1937(consacrazione carattere generale)
Chiesa dei Santi Salvatore e Biagio
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Salvatore e Biagio <Castelvero, Vestenanova>
Ambito culturale (ruolo)
romanico (origini e costruzione)
rinascimentale (costruzione)
neoclassico (demolizione e ricostruzione)
neoclassico (demolizione e ricostruzione)
Notizie Storiche
XI sec. - 1145 (origini e costruzione intero bene)
La prima chiesa storicamente accertata all'interno del Comune di Vestenanova si trovava a Castelvero, nella località ora chiamata "Chiesavecchia", ed era intitolata a S. Salvatore. Un manoscritto del 1145 ne rivela l'esistenza e riferisce di una controversia sorta tra il Priore di S. Mauro di Saline ed i canonici di Calavena per la giurisdizazione sulla chiesa di S. Salvatore. Di essa, oggi, non rimane alcuna struttura superstite.
XVI sec. (costruzione intero bene)
Nel XVI sec. venne abbandonato l'edificio originario, divenuto angusto, per costruire un nuovo edificio, più grande, nel luogo attuale.
1529 (erezione in Rettoria carattere generale)
La nuova chiesa venne elevata al titolo di Rettoria nel 1529 e dedicata ai Santi Salvatore e Biagio.
1626 - 1640 (demolizione e ricostruzione intero bene)
Edificata su una zona franosa e considerata pericolante, la chiesa del XVI sec. venne abbattuta e ricostruita tra il 1626 ed il 1640, per poi essere nuovamente demolita nell'Ottocento. Di tale edificio rimangono visibili oggi alcuni affreschi (raffiguranti S. Pietro e un'Ultima Cena) situati al di là del presbiterio dell'oratorio a lato della chiesa.
1834/07/20 (consacrazione carattere generale)
L'altare della chiesa venne consacrato in data 20 luglio 1834.
1855 - 1856 (demolizione e ricostruzione intero bene)
A causa dell'incremento demografico della popolazione, nel corso dell'Ottocento numerose chiese della zona vennero ingrandite o ricostruite. La chiesa edificata nel Seicento, considerata angusta, tra il 1855 ed il 1856 venne abbattuta e ricostruita nelle forme neoclassiche attuali, e dedicata ai SS. Salvatore e Biagio.
1937 (consacrazione carattere generale)
Il nuovo edificio di culto e l'altare vennero solennemente consacrati nel settembre del 1937 dal vescovo di Verona Girolamo Cardinale (1923-1954).
Descrizione
S. Salvatore in Castelvero è la prima chiesa storicamente accertata nel Comune di Vestenanova (documentata nel 1145 in una controversia tra i canonici di Badia Calavena ed il Priore di S. Mauro in Saline). E' lecito ipotizzare una sua fondazione nell'XI sec. se non nel X. Ricostruita nel XV sec. ed elevata a Rettoria nel 1529, venne abbattuta e riedificata tra il 1626 ed il 1640. Tra il 1855 ed il 1856 venne nuovamente demolita poichè insufficiente a contenere i fedeli, in aumento demografico, e ricostruita nelle forme attuali.
L'edificio presenta una facciata tetrastila a capanna in stile neoclassico. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio quadrangolare rialzato di cinque gradini e concluso con abside semicircolare; lungo i fianchi dell’aula due semi-cappelle laterali accolgono l’altare della Madonna, a sinistra, e l’altare del Sacro Cuore (o di San Biagio) a destra. I prospetti interni sono ritmati da una teoria di lesene con capitelli ionici, sui quali si imposta un’alta trabeazione modanata che raccorda l’intero perimetro interno; il presbiterio, inquadrato da un arco trionfale a tutto sesto, è definito nelle angolate da semipilastri con capitelli ionici; lungo i fianchi laterali si dispongono gli stalli lignei, sormontati da ampie specchiature con cornice a stucco che inquadrano opere pittoriche. L’aula è coperta da una volta a botte ribassata con teste di padiglione e lunette laterali; nella specchiatura centrale è dipinta la “Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor”; il presbiterio è sovrastato da una cupola su pennacchi; una semicalotta sferica chiude il vano absidale. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in lastre di marmo rosso Verona e pietra bianca.
Pianta
Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrata, rialzato di cinque gradini e di larghezza ridotta rispetto l’aula, concluso con un’abside emergente a sviluppo semicircolare. Lungo i fianchi dell’aula, in posizione prossima al presbiterio, si aprono due semicappelle con struttura emergente, una su ciascun lato e fra loro prospicienti, in cui trovano sede l’altare della Madonna, a sinistra, e l’altare del Sacro Cuore (o di San Biagio) a destra. Il locale della sacrestia, ospitato in un corpo di fabbrica che collega il volume del presbiterio al campanile, si colloca in comunicazione diretta con il fianco destro del vano absidale, ed è accessibile dall’aula mediante un ambiente di disimpegno. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata, ed è raggiungibile dal sagrato antistante risalendo una breve scalinata; un ingresso laterale si apre al centro del fianco sinistro dell’aula; sul lato opposto un’apertura consente il collegamento con la cappella feriale, che si sviluppa lungo il fianco dell’aula. A questa si giustappone la casa canonica, con il fronte arretrato rispetto la facciata della chiesa, e con sviluppo in pianta a questa ortogonale.
Facciata
Facciata neoclassica pseudo-tetrastila, orientata a sud-est. Il portale d'ingresso rettangolare, impreziosito da un piccolo frontone e sormontato da una finestratura semicircolare, è incorniciato da due coppie di paraste con capitelli d'ordine corinzio. Queste sostengono l'architrave sul quale si imposta il frontone decorato con una cornice a mensoline; al centro del timpano è inserito un oculo esagonale leggermente modanato; sui vertici laterali campeggiano due piccole statue raffiguranti i Santi patroni; sul vertice sommitale è infissa una croce in pietra.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto allettato con malta di calce, con prevalenza di conci di pietra calcarea locale e presunta organizzazione della sezione muraria a sacco. I paramenti esterni ed interni si presentano intonacati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da una volta a botte ribassata con teste di padiglione e lunette laterali; nella specchiatura centrale è riquadrato da una cornice a stucco un dipinto rappresentante la “Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor”. Il presbiterio è sovrastato da una cupola su pennacchi; una semicalotta sferica chiude il vano absidale. Le strutture voltate sono costituite da una controsoffittatura in canniccio intonacato collegata ad un sistema di centinature lignee portanti.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita da un sistema di capriate lignee, a cui si sovrappone un’orditura secondaria di tipo tradizionale con arcarecci e correntini; manto sottocoppo in tavelle di cotto; manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è attraversata da due fasce tra loro ortogonali in marmo rosso Verona, con bordature laterali in marmo bianco, che segnano gli assi principali della navata; i quattro settori rettangolari risultanti presentano una pavimentazione in quadrotte alternate di marmo rosso Verona e pietra calcarea bianca; bordatura perimetrale in nembro rosato. Il presbiterio presenta una pavimentazione in marmo rosso Verona e fasce laterali in marmo grigio con bordature in marmo bianco. La pavimentazione dell’abside è realizzata in piastrelle di cemento con inerti colorati che disegnano un motivo geometrico policromo.
Prospetti interni
L’ambiente interno della chiesa è caratterizzato da una coerenza compositiva e decorativa che interessa sia gli alzati che le superfici voltate, riprendendo i caratteri stilistici denunciati in facciata. I prospetti sono ritmati da una teoria di lesene con capitelli ionici, sui quali si imposta un’alta trabeazione modanata che raccorda l’intero perimetro interno. I prospetti longitudinali dell’aula, scanditi in cinque campate, sono interessati nelle tre campate centrali da archi a tutto sesto inquadrati dall’ordine; di queste, le due campate laterali prossime al presbiterio ospitano gli altari minori. Il presbiterio, inquadrato da un arco trionfale a tutto sesto con ghiera a semplice modanatura, è definito nelle angolate da semipilastri con capitelli ionici; lungo i fianchi laterali si dispongono gli stalli lignei, sormontati da ampie specchiature con cornice a stucco che inquadrano opere pittoriche. Ampie finestrature con vetrate artistiche si aprono, oltre la cornice della trabeazione sommitale, lungo i fianchi della navata e del presbiterio, diffondendo uniformemente la luce all’interno della chiesa.
Prospetti esterni
I prospetti esterni sono caratterizzati dalle emergenze volumetriche degli ambienti minori (semicappelle), dalle ampie finestrature sommitali che interrompono la continuità muraria, e da una semplice cornice sottogronda in lieve aggetto, trattata con una differente cromia dell’intonacatura superficiale.
Campanile
Torre campanaria collegata al volume edilizio del presbiterio tramite un corpo fabbrica intermedio. Pianta quadrata, fusto in pietra calcarea rivestito da un intonaco color rosso mattone, decorato verticalmente con lesene angolari in blocchetti squadrati anch'essi di pietra calcarea. Orizzontalmente corrono due esili cornici marcapiano prive di decorazioni. Subito al di sopra della seconda, all'interno di una specchiatura (lato sud-ovest) , è inserito un orologio di forma circolare. Cella campanaria ad edicola con archi a tutto sesto sovrastata dalla copertura a pigna in cotto.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustre e l'introduzione del nuovo altare rivolto verso l’aula. Si conserva l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
altare - aggiunta arredo (1965-1970)
Nuovo altare in legno rivolto verso l’aula.
sede - aggiunta arredo (1965-1970)
Sedili mobili in legno collocati ai piedi dell'altare maggiore pre-conciliare.
ambone - aggiunta arredo (2006)
Nuovo leggio ligneo collocato in posizione avanzata verso l'aula, con avancorpo basamentale in legno posizionato sui gradini che separano la navata dal presbiterio.