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Verona
Verona
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parrocchiale
Gesù Divino Lavoratore
Parrocchia di Gesù Divino Lavoratore
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1966); presbiterio - intervento strutturale (1988)
1957 - 1966(origini e costruzione intero bene); 1958/12/26 - 1958/12/26(erezione in Parrocchia carattere generale); 1989/10/29 - 1989/10/29(consacrazione carattere generale)
Chiesa di Gesù Divino Lavoratore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Gesù Divino Lavoratore <Verona>
Ambito culturale (ruolo)
architettura contemporanea (origini e costruzione)
Notizie Storiche

1957 - 1966 (origini e costruzione intero bene)

La chiesa di Gesù Divino Lavoratore fu edificata tra il 1964 ed 1966. Prima della costruzione della chiesa per le funzioni religiose veniva utilizzato dapprima uno stanzone di legno (1957-1958) e successivamente tre stanze nel seminterrato della canonica (1958-1966).

1958/12/26  (erezione in Parrocchia carattere generale)

La chiesa di Gesù Divino Lavoratore fu smembrata da Tomba Extra ed eretta in Parrocchia autonoma il 26 dicembre del 1958.

1989/10/29  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo edificio fu consacrato in data 29 ottobre 1989 dal vescovo di Verona Giuseppe Amari (1978-1992).
Descrizione

La Parrocchia di Gesù Divino Lavoratore fu istituita il 26 dicembre del 1958. La chiesa fu edificata tra il 1964 ed il 1968 su progetto dell’arch. Gelindo Giacomello e consacrata in data 9 novembre 1989. Esternamente l’edificio si presenta con facciata rivolta ad oriente. Torre campanaria addossata al fianco settentrionale della chiesa all’altezza della facciata. Impianto planimetrico ad ampia aula rettangolare, fiancheggiata da due strette navatelle, interrotte in corrispondenza di uno pseudo-transetto trasversale; presbiterio quadrangolare rialzato di sei gradini, concluso con abside poligonale e tre lati; nei bracci del transetto trovano sede l’altare della Madonna, a sinistra, e l’altare di S. Giuseppe, sul lato opposto. L’interno della chiesa, ampio e luminoso, esibisce un linguaggio architettonico essenziale e lineare, caratterizzato dalla geometria a parabola rovescia degli arconi che ritmano lo sviluppo longitudinale; le pareti sono intonacate e tinteggiate; i prospetti del presbiterio sono decorati con mosaici realizzati dall’artista veronese Luigi Scapini. Navata e presbiterio sono coperti da volte a crociera in muratura. Copertura a due falde in latero-cemento con manto in lamiera metallica. La pavimentazione è realizzata in lastre di granito.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, fiancheggiata da due strette navatelle laterali, che si interrompono in corrispondenza dell’ultima campata della navata, in cui i bracci laterali di uno pseudo-transetto di ridotta profondità accolgono l’altare della Madonna, sul lato meridionale (sinistro), e l’altare di S. Giuseppe, sul lato opposto; presbiterio quadrangolare rialzato di sei gradini e di ampiezza ridotta, concluso con abside a sviluppo poligonale e tre lati. Ai lati del presbiterio si collocano, sul fianco settentrionale, un’aula minore per i fedeli con il battistero; sul lato opposto insistono la cappella feriale e la sacrestia. Lungo la parete di facciata sono presenti un ingresso centrale principale e due ingressi laterali con vestibolo; lungo entrambi i fianchi dell’aula è presente un’entrata laterale, raggiungibile mediante una rampa esterna coperta. Il campanile si addossa al fianco settentrionale della chiesa, allineato alla facciata principale. La chiesa si colloca al piano rialzato di un complesso edilizio che accoglie al piano inferiore locali di pertinenza della Parrocchia.
Facciata
Facciata composta con stilemi modernisti che ricordano la capanna ancestrale in diretta fusione con il campanile posto in continuità del fronte. L’esito compositivo della facciata si riverbera all’interno dell’aula e diviene tema spaziale incentrato sulla vela strutturale autoportante con evidenti memorie neogotiche. Ogni ingresso, finestratura o complemento perde valore rispetto al tema della geometria a parabola rovescia che nel cemento armato intonacato e dipinto espone il volume ad un esito sobrio ma dinamico.
Strutture di elevazione
Le strutture portanti sono costituite da ampi portali trasversali in cemento armato con sviluppo a parabola rovescia, intervallati da una sequenza di arcate strutturali in scala ridotta e con medesima geometria che scandiscono longitudinalmente le navatelle minori; pareti di tamponamento in laterizio ovvero in blocchetti di cemento. I paramenti murari esterni ed interni sono intonacati e tinteggiati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
Navata, transetto e presbiterio sono coperti da una teoria di volte a crociera in muratura, scandite dalle arcate in cemento armato della struttura portante, intonacate e tinteggiate verso l’intradosso; le campate delle navate laterali sono coperte da strette volte a botte a sezione parabolica.
Coperture
Copertura a due falde in latero-cemento (con terminazione a padiglione a tre falde in corrispondenza dell’abside); copertura ad unica falda lungo le navatelle laterali; manto di copertura in lamiera metallica.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata è pavimentata in lastre di granito grigio-rosato. Il piano del presbiterio, rialzato con una gradinata in granito rosa, è pavimentato con lastre di granito grigio-rosato; la predella dell’altare ed il basamento a gradoni su cui si collocano la sede e la custodia eucaristica, sono in granito rosa.
Prospetti interni
L’interno della chiesa, ampio e luminoso, esibisce un linguaggio architettonico essenziale e lineare, fortemente caratterizzato dalla geometria a parabola rovescia dei portali trasversali della struttura portante che ritmano l’intero sviluppo longitudinale, riproposti in scala ridotta negli arconi che definiscono la scansione delle navetelle laterali. Il presbiterio è decorato con opere a mosaico raffiguranti la "Resurrezione" (a sinistra), "Gesù lavoratore" (al centro dell’abside) e l’"Ultima Cena" (a destra), opera dell’artista veronese Luigi Scapini. Ampie finestrature si aprono lungo i fianchi longitudinali dell’aula e del presbiterio. Le pareti sono intonacate e tinteggiate.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, intonacati e tinteggiati, si presentano articolati in tre registri lungo i fianchi longitudinali dell’aula, corrispondenti alla suddivisione interna in navate e, nel registro inferiore, al porticato coperto caratterizzato da una sequenza di arcate a parabola rovescia; la medesima geometria è riproposta nelle ampie vetrate che si aprono nel settore intermedio (navata minore); di chiara lettura il volume emergente del transetto.
Campanile
Torre campanaria addossata al fianco settentrionale della chiesa all’altezza della facciata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1966)
Edificio post-conciliare costruito secondo le prescrizioni dell’adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
presbiterio - intervento strutturale (1988)
Intervento di riordino definitivo del presbiterio con la realizzazione del nuovo altare, ambone, sede e custodia eucaristica in pietra bianco-rosata scolpita.
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