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adeguamento liturgico
San Zenone
Minerbe
Verona
chiesa
parrocchiale
S. Zeno Vescovo
Parrocchia di San Zeno Vescovo
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1965-1970); altare - intervento strutturale (1965-1970); sede - aggiunta arredo (1965-1970); ambone - aggiunta arredo (1965-1970); cappella feriale - intervento strutturale (1995-2000); sacrestia - intervento strutturale (1995-2000); fonte battesimale - aggiunta arredo (1995-2000)
1008 ante - 1155(origini e costruzione intero bene); 1454 ante - 1454(erezione in Parrocchia carattere generale); 1818 - 1818(costruzione intero bene); 1873/11/08 - 1873/11/08(consacrazione carattere generale); 1923 - 1923(ampliamento intero bene); 1938 - 1938(completamento facciata); 1994 - 1994(ricostruzione campanile); 2014 - 2017(restauro conservativo intero bene)
Chiesa di San Zeno Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Zeno Vescovo <San Zenone, Minerbe>
Altre denominazioni Chiesa di San Zenone
S. Zeno Vescovo
Autore (ruolo)
Facchetti, Stefano (intero bene, restauro conservativo)
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (origini e costruzione)
architettura neoclassica (costruzione )
architettura contemporanea (ampliamento)
architettura contemporanea (ampliamento )
architettura contemporanea (facciata, completamento )
architettura contemporanea (campanile, costruzione)
architettura contemporanea (intero bene, restauro conservativo)
Notizie Storiche

1008 ante - 1155 (origini e costruzione intero bene)

Molto antiche le origini della pieve di S. Zenone di Minerbe, edificata in epoca altomedievale su un preesistente tempio pagano dedicato a Minerva (da cui deriva il toponimo del paese Minerbe). I primi documenti inerenti la chiesa risalgono al 1008. La pieve di S. Zenone è successivamente citata nella bolla “Piae Postulatio Voluntatis” di Papa Eugenio III del 1145 (“Plebem Sancti Zenonis cum capellis et decimis et curte”), e in un diploma dell’imperatore Federico Barbarossa datato 1155.

1454 ante - 1454 (erezione in Parrocchia carattere generale)

Nel 1454 la chiesa di S. Zenone in Minerbe risulta eretta in Parrocchia. La data 1454 compare sul fonte battesimale tutt’ora visibile in chiesa.

1818  (costruzione intero bene)

Nel 1818 la chiesa di S. Zenone ed il campanile furono riedificati in forme neoclassiche.

1873/11/08  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo edificio fu consacrato in data 8 novembre 1873 dal vescovo di Verona Luigi di Canossa (1861-1900).

1923  (ampliamento intero bene)

Nel 1923 la chiesa di S. Zenone fu ampliata con la costruzione di due ampie cappelle laterali. Il vecchio presbiterio venne demolito e ricostruito sul lato opposto della chiesa, invertendone di fatto l'orientamento. Contestualmente fu smantellata la facciata rivolta a ponente e ne fu edificata una ex novo orientata a levante.

1938  (completamento facciata)

Risale al 1938 il completamento della facciata nelle forme attuali. L’evento è ricordato da un'epigrafe il cui testo recita: “D.O.M. TRASLATIONI S. ZENONIS A.D. MCMXXXVIII”.

1994  (ricostruzione campanile)

Nel 1994 la torre campanaria fu riedificata nelle forme attuali. L’evento è ricordato da un'epigrafe: “HOC OPUS / TULLIUS FERRARI PROPOSUIT / SERGIUS PERETTA CUM FILIO PAULO AEDIFICAVIT / ATTILIUS NICORA EPISCOPUS VERONENSIS BENEDIXIT / SAC. SAMUEL LOLLATO PAROCHUS / PAROCIAE MUNIFICUS INERIUS AMBROSI DONAVIT / PRIDIE NONAS SEPTEMBRES MCMXCIV”.

2014 - 2017 (restauro conservativo intero bene)

Tra il 2014 ed il 2016 l'edificio è stato oggetto di un intervento di restauro conservativo che ha interessato in particolare il consolidamento delle fondazioni, il risanamento delle murature dall'umidità di risalita e la manutenzione straordinaria della copertura. Progetto a cura dell’arch. Stefano Facchetti.
Descrizione

Molto antiche le origini della pieve di S. Zenone di Minerbe, edificata in epoca altomedievale su un preesistente tempio pagano dedicato a Minerva (da cui deriva il toponimo del paese Minerbe). I primi documenti inerenti la chiesa risalgono al 1008. La pieve di S. Zenone è successivamente citata nella bolla di Papa Eugenio III del 1145, e in un diploma dell’imperatore Federico Barbarossa del 1155. Nel 1818 la chiesa ed il campanile furono riedificati in forme neoclassiche. Risale al 1938 il completamento della facciata. L’attuale torre campanaria venne eretta nel 1994. L’edificio si presenta con facciata di gusto barocco rivolta ad oriente. Torre campanaria addossata al fianco meridionale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio rialzato di tre gradini, concluso con abside semicircolare; lungo i fianchi della navata si aprono otto semi-cappelle laterali con altare, di cui quelle prossime al presbiterio si configurano come i bracci di uno pseudo-transetto. I prospetti interni sono scanditi da lesene d’ordine corinzio a sostegno dell’alta trabeazione sommitale; le cappelle laterali sono introdotte da archeggiature inquadrate dall’ordine; nel settore superiore delle pareti si svolge un ciclo pittorico con sei dipinti raffiguranti "Storie della vita di S. Zeno". L’aula è coperta da una volta a schifo con lunette laterali, decorata con un affresco raffigurante “S. Zenone in gloria”, opera del pittore Mani (1873), e con dipinti raffiguranti episodi della vita di S. Zeno, realizzati da Adolfo Mattielli (1956); il presbiterio è sovrastato da una cupola ornata con pitture murali realizzate dal Mattielli; dello stesso autore è anche il dipinto di “Gesù Cristo buon pastore” che interessa il catino absidale. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione dell’aula è realizzata in quadrotte di marmo rosso Verona e marmo biancone; il piano del presbiterio è pavimentato con lastre di breccia rosata.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare a marcato sviluppo longitudinale, con presbiterio rialzato complessivamente di tre gradini e articolato su due livelli, concluso con abside emergente di ampiezza ridotta a sviluppo semicircolare. Lungo i fianchi della navata si aprono otto semi-cappelle laterali emergenti con altare, quattro su ciascun lato e fra loro prospicienti, di cui quelle prossime al presbiterio si configurano come i bracci di uno pseudo-transetto di ridotta profondità. Sul lato settentrionale del presbiterio si colloca il locale della sacrestia; sul lato opposto insiste la cappella feriale. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata; è presente un’entrata laterale lungo il fianco sinistro dell’aula. La torre campanaria si eleva isolata a breve distanza dal fianco meridionale della chiesa.
Facciata
Facciata continua di gusto barocco, interamente edificata in mattoni pieni di laterizio a vista, tripartita e scandita in due registri. Al centro del registro inferiore si apre il portale d’ingresso timpanato; ai suoi lati, all’interno di due nicchie, sono custodite le statue dei SS. Benigno e Caro. Al centro del registro superiore un'epigrafe ricorda il completamento della facciata, datato 1938. Corona il prospetto un timpano curvilineo spezzato.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di mattoni pieni di laterizio a tessitura regolare e pietrame misto, legati con malta di calce, con paramento murario esterno a vista; le pareti interne sono intonacate e tinteggiate. Nel corso dei recenti interventi di restauro dell'edificio (2014-2016), è stato realizzato il consolidamento delle fondazioni mediante micropali.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da un’ampia volta a schifo con lunette laterali, decorata nella specchiatura centrale con un affresco raffigurante “S. Zenone in gloria”, opera del pittore Mani (1873), e con dipinti raffiguranti episodi della vita di S. Zeno, realizzati da Adolfo Mattielli (1956). Il presbiterio è sovrastato da una cupola su pennacchi sferici ornata con pitture murali realizzate dal Mattielli; dello stesso autore è anche il dipinto di “Gesù Cristo buon pastore” che interessa il catino absidale. Le strutture voltate sono realizzate in canniccio intonacato, collegato ad sistema di centinature lignee portanti rinforzate con putrelle e tiranti metallici.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante composta, in corrispondenza della navata, da dieci capriate lignee a schema statico composito con doppio monaco e controcatena; orditura secondaria di tipo tradizionale costituita da arcarecci e correntini con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio. Nel corso dei recenti interventi di restauro dell'edificio, si è provveduto al consolidamento delle testate ammalorate delle incavallature lignee con l'inserimento di barre in acciaio filettato e la ricostituzione delle stesse con betoncino epossidico; le connessioni delle membrature lignee sono state inoltre rinforzate mediante placcaggio realizzato con fazzoletti di acciaio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in quadrotte alternate di marmo rosso Verona e marmo biancone posate a corsi diagonali. Il piano rialzato del presbiterio è pavimentato con lastre di breccia rosata.
Prospetti interni
L’interno della chiesa, caratterizzato da un impianto spaziale a marcato sviluppo longitudinale con visione prospettica conclusa dalla struttura a serliana che inquadra il presbiterio, esibisce un’elegante ed equilibrata composizione architettonica e decorativa. I prospetti sono scanditi da snelle lesene d’ordine corinzio, impostate su un alto basamento e con fusto decorato, a sostegno dell’alta trabeazione modanata che si sviluppa cingendo l’intero perimetro; le cappelle laterali sono introdotte da archeggiature inquadrate dall’ordine; nel settore superiore delle pareti si svolge un ciclo pittorico con sei dipinti raffiguranti storie della vita di S. Zeno; ampie finestrature semicircolari sommitali si aprono lungo i fianchi dell’aula e del presbiterio.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, con paramento murario in laterizio a vista, coronati da una cornice modanata in mattoni, sono modulati lungo i fianchi longitudinali dai volumi emergenti delle cappelle laterali e dei bracci del transetto, con fronte a capanna; lungo il settore superiore dei fianchi longitudinali si aprono le finestrature semicircolari che illuminano l’interno della chiesa.
Campanile
Torre campanaria edificata a breve distanza dal fianco meridionale della chiesa. Pianta quadrangolare. Fusto slanciato. Cella campanaria caratterizzata dall’apertura di una monofora a tutto sesto per ciascuno dei quattro lati. Copertura a cuspide.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-1970)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustre e l’introduzione del nuovo altare rivolto verso l’assemblea. Si conserva l’altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
altare - intervento strutturale (1965-1970)
Altare fisso in marmi policromi rivolto verso l’assemblea, collocato in posizione avanzata verso l’aula.
sede - aggiunta arredo (1965-1970)
Sedili mobili in legno disposti ai piedi dell’altare maggiore pre-conciliare.
ambone - aggiunta arredo (1965-1970)
Ambone in legno intagliato collocato sul piano del presbiterio in posizione avanzata verso l’aula, a lato dell’altare.
cappella feriale - intervento strutturale (1995-2000)
Realizzazione della cappella feriale.
sacrestia - intervento strutturale (1995-2000)
Realizzazione della nuova sacrestia con il recupero funzionale di un locale adibito in precedenza a cappella feriale.
fonte battesimale - aggiunta arredo (1995-2000)
L’antico fonte battesimale in pietra bianca scolpita, posto in precedenza nella cappellina del battistero sul fianco sinistro dell’aula, in prossimità dell’ingresso, è stato collocato sul piano del presbiterio, a lato dell’altare maggiore pre-conciliare.
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