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Verona
Verona
chiesa
sussidiaria
Santa Maria Rocca Maggiore
Parrocchia di San Tomaso Becket
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
nessuno
1185/06/13 - 1185/06/13(origini carattere generale ); 1442/03/03 - 1442/03/03(aggregazione al monastero dei SS. Nazaro e Celso carattere generale ); 1577 - 1577(ampliamento intero bene ); XVIII sec. - XVIII sec.(rinnovamento facciata ); XX sec. - XX sec. (chiusura al culto carattere generale ); 1997 - 1997(restauro copertura e facciata )
Chiesa di Santa Maria Rocca Maggiore
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria Rocca Maggiore <Verona>
Ambito culturale (ruolo)
architettura rinascimentale (ampliamento)
architettura barocca (facciata, rinnovamento )
architettura contemporanea (copertura e facciata, restauro )
Notizie Storiche

1185/06/13  (origini carattere generale )

La prima citazione inerente la chiesa di S. Maria Rocca Maggiore proviene da una breve di Papa Lucio III, datata 13 giugno 1185, con la quale la chiesa veniva confermata al monastero dei SS. Vito e Modesto in Badia Calavena ("ecclesia Sancte Marie in Insulo Veronae"). Il toponimo deriva forse dal santuario della Madonna esistente nella strada dei pellegrinaggi che da Tolosa conduce a Limoges, dedicato appunto a "Santa Maria Roche Amatoris" o a "Santa Maria De roca Amadore" (una prima raccolta di miracoli di S. Amadore è del 1172 ed una prima redazione della sua leggenda compare nel 1183).

1442/03/03  (aggregazione al monastero dei SS. Nazaro e Celso carattere generale )

Il 3 marzo del 1442 il monastero dei SS. Vito e Modesto, e con esso la chiesa di S. Maria Rocca Maggiore, fu aggregato al monastero dei SS. Nazaro e Celso in Verona (a sua volta soggetto alla Congregazione di S. Giustina in Padova).

1577  (ampliamento intero bene )

Nel 1577 l'edificio fu ampliato in direzione della pubblica via e probabilmente sopraelevato. Contestualmente la facciata fu rinnovata.

XVIII sec.  (rinnovamento facciata )

Nel XVIII sec. la facciata fu rinnovata nelle forme attuali.

XX sec.   (chiusura al culto carattere generale )

Negli anni sessanta del XX sec. la chiesa fu chiusa al culto.

1997  (restauro copertura e facciata )

Risale al 1997 un intervento di restauro della copertura e della facciata.
Descrizione

La prima citazione inerente la chiesa di S. Maria Rocca Maggiore proviene da una breve di Papa Lucio III, datata 13 giugno 1185, con la quale la chiesa veniva confermata al monastero dei SS. Vito e Modesto in Badia Calavena ("ecclesia Sancte Marie in Insulo Veronae"). Il toponimo deriva forse dal santuario della Madonna esistente nella strada dei pellegrinaggi che da Tolosa conduce a Limoges, dedicato appunto a "Santa Maria Roche Amatoris" o a "Santa Maria De roca Amadore". Il 3 marzo del 1442 il monastero dei SS. Vito e Modesto, e con esso la chiesa di S. Maria Rocca Maggiore, fu aggregato al monastero dei SS. Nazaro e Celso in Verona. Nel 1577 l'edificio fu ampliato in direzione della pubblica via e probabilmente sopraelevato. Contestualmente la facciata fu rinnovata. Negli anni sessanta del XX sec. l'edificio fu chiuso al culto. Esternamente si presenta con facciata a capanna. Orientamento ad occidente. Campanile a vela posto sulla falda di copertura meridionale. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio absidato emergente a pianta quadrangolare. I prospetti dell’aula sono ritmati da lesene con capitelli d’ordine ionico a sostegno di un’alta cornice modanata, oltre la quale si eleva un piano attico di altezza ridotta scandito da lesene lisce; l’ordine architettonico inquadra archeggiature modanate in cui originariamente erano ospitati gli altari laterali; nel registro superiore delle campate intermedie si svolge un ciclo pittorico con sette dipinti murali raffiguranti storie dell’Antico Testamento, realizzato dal pittore Luigi Frisoni (1760-1811). L’aula è coperta da una controsoffittatura piana decorata con finte costolonature trasversali e cornici dipinte a tempera; il vano dell’abside è sovrastato da una volta a botte con decorazione a cassettoni. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata con lastre di pietra calcarea.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare a marcato sviluppo longitudinale, con i perimetrali lunghi lievemente rastremati verso la parete di facciata, e con presbiterio absidato emergente a pianta quadrangolare e di ampiezza ridotta. Lungo i fianchi dell’aula, quattro nicchioni ricavati come lieve sfondamento delle pareti d’ambito, due su ciascun lato e fra loro prospicienti, accoglievano un tempo gli altari laterali. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata. Lungo la parete di controfacciata si sviluppa il soppalco ligneo della cantoria.
Facciata
Facciata a capanna. Rivestimento ad intonaco di colore panna. Orientamento ad occidente. Al centro si apre il portale di ingresso timpanato. Oltre il portale due monofore allungate a tutto sesto ed una finestra di forma rettangolare con modanature illuminano l'interno dell'edificio.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto legato con malta di calce, composto presumibilmente da conci di pietra calcarea, tufo, mattoni pieni in cotto e ciottoli. I paramenti murari esterni ed interni presentano un rivestimento ad intonaco a base di calce.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da una controsoffittatura piana in stuoiato di canne palustri intonacato, ancorato ad un’intelaiatura lignea costituita da travetti trasversali, decorato verso l’intradosso con finte costolonature trasversali e cornici modanate dipinte a tempera. Il vano dell’abside è sovrastato da una volta a botte in canniccio, con decorazione a cassettoni.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita, lungo la navata, da un sistema di sei capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio. Coperto a due falde a chiusura dell’abside, con ossatura portante realizzata con trave di colmo centrale e falsi puntoni laterali.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è realizzata con lastre di pietra calcarea; sono presenti lapidi sepolcrali con iscrizioni.
Prospetti interni
Lo spazio interno della chiesa, con impianto spaziale a marcato sviluppo longitudinale, è caratterizzato da un’armonica ed equilibrata composizione architettonica e decorativa d’insieme. I prospetti dell’aula sono ritmati da lesene con capitelli d’ordine ionico a sostegno dell’alta cornice modanata, oltre la quale si eleva un piano attico di altezza ridotta scandito da lesene lisce; l’ordine architettonico inquadra archeggiature modanate in cui originariamente erano ospitati gli altari laterali; nelle campate intermedie una cornice modanata individua un registro superiore lungo il quale si svolge un ciclo pittorico con sette dipinti murali raffiguranti storie dell’Antico Testamento, realizzato dal pittore Luigi Frisoni (1760-1811); nel settore inferiore sono presenti mostre di porte, ora tamponate, con stipiti modanati, e con sovrastanti specchiature che un tempo ospitavano tele dipinte; modeste finestrature semicircolari si aprono nel settore sommitale dei fianchi longitudinali; le pareti presentano un rivestimento ad intonaco.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, dalle linee sobrie e regolari, presentano un rivestimento ad intonaco, e sono articolate lungo i fianchi longitudinali in due registri, separati da una cornice modanata in cotto; nel settore superiore si aprono le modeste finestrature semicircolari che illuminano lo spazio interno; lungo il registro inferiore del fianco meridionale si sviluppa una struttura porticata.
Campanile
Campanile a vela posto sulla falda di copertura meridionale.
Adeguamento liturgico

nessuno
La chiesa, attualmente dismessa e inutilizzata, è priva di altare.
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