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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Finetti
Tregnago
Verona
chiesa
sussidiaria
Beata Vergine della Salute
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970); sede - aggiunta arredo (1965-1970); ambone - aggiunta arredo (1965-1970)
1718 - 1721(origini e costruzione intero bene); 1836 - 1836(ampliamento intero bene); 1946 - 1946(erezione in Parrocchia carattere generale); 1985 - 1985(sussidiarietà alla Parrocchia di Tregnago carattere generale)
Chiesa della Beata Vergine della Salute
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Beata Vergine della Salute <Finetti, Tregnago>
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (origini e costruzione)
neoclassico (ampliamento)
Notizie Storiche

1718 - 1721 (origini e costruzione intero bene)

In data 1718 le poche famiglie del luogo chiesero e ottennero dal vescovo di Verona Marco Gradenigo (1714-1725) il permesso di fabbricare in località Finetti una chiesa o oratorio in onore della Beata Vergine, per comodità della contrada stessa, e delle altre vicine (Viselli, Cavazzi, Antane), tutte molto distanti dalla parrocchiale di Tregnago. Nel 1721 la chiesa era già completata. Nello stesso anno venne consacrata dal vescovo Gradenigo. Giuridicamente era cappella dipendente dalla Parrocchia di Tregnago.

1836  (ampliamento intero bene)

Nel 1836, in considerazione dell'aumento demografico della popolazione locale, il vescovo Giuseppe Grasser (1828-1839) concesse l'ingrandimento della chiesa di Finetti, che raggiunse le dimensioni attuali.

1946  (erezione in Parrocchia carattere generale)

Nel 1946 la chiesa della Beata vergine in Finetti venne eretta in Parrocchia autonoma, su decreto del vescovo Girolamo Cardinale (1923-1954). L'altar maggiore era invece stato rinnovato due anni prima, nel 1944.

1985  (sussidiarietà alla Parrocchia di Tregnago carattere generale)

Su decreto del vescovo Giuseppe Amari (1978-1992), in data 1985 la chiesa di Finetti tornò ad essere cappella soggetta alla Parrocchia di Tregnago.
Descrizione

La storia di Finetti, contrada montana situata ad est del paese di Tregnago, è legata alla peste del 1630 durante la quale la contrada era stata completamente distrutta dall'epidemia. Il primo a riprendere stabile dimora della contrada fu un certo Finetto, un cimbro proveniente dai sette Comuni vicentini dell'altopiano di Asiago. Dopo qualche generazione, nel 1718 le famiglie del luogo ottenero dal vescovo di Verona la licenza per edificare una chiesetta dedicata alla Vergine, dipendente dalla parrocchiale di Tregnago. Nel 1836 l'edificio venne ampliato nelle forme attuali. Dal 1946 la chiesa divenne Parrocchia, mentre a partire dal 1985 tornò ad essere cappella dipendente da S. Maria Assunta in Tregnago. L'edificio si presenta con facciata neoclassica rivolta a ponente. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, presbiterio a pianta quadrangolare rialzato di due gradini concluso con il vano absidale a fondale piatto; lungo i fianchi laterali dell’aula si aprono quattro semi-cappelle laterali, di cui quelle prossime al presbiterio ospitano l’altare della Madonna del Carmine, a sinistra, e l’altare di S. Stanislao Kostka sul lato opposto. L'interno della chiesa è caratterizzato da una composizione architettonica semplice e lineare, e da un trattamento cromatico uniforme delle pareti, privo di elemento modanati di rilievo. Copertura a due falde in latero-cemento; manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in lastre di nembro rosato e marmo biancone.
Pianta
Impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con asse maggiore longitudinale; il presbiterio, a pianta quadrangolare e di larghezza ridotta rispetto la navata, è rialzato di due gradini e si conclude con il vano absidale a fondale piatto. Lungo i fianchi laterali dell’aula si aprono quattro semi-cappelle laterali emergenti, due per lato, di cui quelle poste in prossimità del presbiterio ospitano l’altare della Madonna del Carmine, a sinistra, e l’altare di S. Stanislao Kostka sul lato opposto. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, è preceduto all’esterno da un scalinata; lungo il fianco meridionale dell’aula si apre l’ingresso laterale, preceduto da un modesto vestibolo, anch’esso accessibile risalendo una scalinata. Sul fianco meridionale del presbiterio si colloca l’ambiente della sacrestia, raggiungibile dall’aula e comunicante con l’abside; sul lato opposto si eleva in addossamento la torre campanaria, a cui si affianca un locale di servizio da cui è possibile raggiungere gli ambienti di servizio alla parrocchia, ospitati in un fabbricato adiacente al fianco orientale del presbiterio.
Facciata
Facciata neoclassica, rivolta a ponente, interamente edificata in blocchi squadrati di pietra della Lessinia. Una scalinata a quattro gradoni conduce al portale d'ingresso, di forma rettangolare in pietra bianca locale. Sopra di esso, all'interno di una lunetta, una pittura raffigura un personaggio a passeggio per la contrada, con la chiesa sullo sfondo. Ai lati del portale due coppie di lesene di ordine tuscanico reggono l'architrave su cui poggia la cornice lievemente aggettante del frontone. Nel timpano, all'interno di un oculo a forma di conchiglia, è inserito il simbolo della Società di Maria. Sul vertice sommitale campeggia una croce in pietra.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante costituita da conci di pietra calcarea locale legati con malta di calce, raccordate in sommità da un cordolo perimetrale. Sono presenti quattro tiranti metallici trasversali di collegamento delle strutture murarie longitudinali dell’aula. I paramenti esterni ed interni si presentano intonacati e tinteggiati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
Sia la navata che l’ambiente del presbiterio sono coperti dal solaio di copertura a due falde con travetti in cemento lasciati a vista e intonacati.
Coperture
La struttura portante della copertura a due falde sovrapposta all’aula ed al presbiterio è realizzata con un’orditura di travetti in cemento, innestati in una travatura di colmo centrale e collegati ad un cordolo perimetrale, a sostegno del solaio in latero-cemento; manto di copertura in coppi di laterizio. Un sistema di tiranti metallici trasversali contribuisce a contenere le spinte laterali della struttura di copertura.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula, realizzata in quadrotte alternate in nembro rosato e marmo bianco della Lessinia, è attraversato da due fasce ortogonali che segnano gli assi principali, pavimentate a fasce alternate in calcare bianco e nembro rosato, con un motivo geometrico centrale in marmi policromi. Il piano del presbiterio e del vano absidale è pavimentato in quadrotte alternate di marmo rosso Verona e biancone, posate a corsi obliqui.
Prospetti interni
L’ampio ed arioso impianto spaziale che caratterizza l’ambiente interno della chiesa, è definito da una composizione architettonica semplice e lineare, e da un trattamento cromatico uniforme delle pareti. Lungo i prospetti longitudinali dell’aula si aprono gli archi a tutto sesto, privi di elementi modanati, che introducono le cappelline laterali; alla base una zoccolatura in lastre di marmo rosso Verona; nella porzione superiore si aprono su entrambi i lati tre monofore arcuate che illuminano l’ambiente interno. Il presbiterio è inquadrato da un ampio arco trionfale a tutto sesto, replicato, oltre l’altare maggiore, ad introdurre il vano absidale; sul fianco meridionale si apre una loggia a tre arcate verso l’ambiente della sacrestia posto ad una quota rialzata.
Prospetti esterni
I prospetti laterali della chiesa, intonacati e tinteggiati, sono caratterizzati dall’articolazione dei volumi emergenti corrispondenti agli ambienti annessi alla navata (cappelle laterali, sacrestia); i fianchi longitudinali sono percorsi da una zoccolatura in pietra calcarea locale e da un cordolo sommitale aggettante che segna la linea di gronda; su entrambi i prospetti laterali si aprono una serie di monofore arcuate che illuminano l’ambiente interno.
Campanile
Torre campanaria adiacente alla parete settentrionale della chiesa ed in parte inglobata in essa. Pianta quadrata, fusto interamente eretto in blocchetti irregolari di pietra della Lessinia, con rivestimento ad intonaco. Cella campanaria ad edicola, caratterizzata da quattro monofore a tutto sesto e terminante con una cornice fortemente aggettante sulla quale si imposta la copertura a quattro falde in coppi. Sul vertice sommitale, infissa in un supporto litico, campeggia una croce in ferro.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’aggiunta del nuovo altare mobile rivolto verso l’aula. Si conserva l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
sede - aggiunta arredo (1965-1970)
Sedili mobili con intelaiatura lignea collocati ai piedi dell’altare maggiore pre-conciliare e lungo i fianchi laterali del presbiterio.
ambone - aggiunta arredo (1965-1970)
Leggio mobile in legno collocato sul lato destro dell’altare.
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