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Monte
Sant'Ambrogio di Valpolicella
Verona
chiesa
parrocchiale
S. Nicolò
Parrocchia di San Nicolò
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970); altare - intervento strutturale (1965-1970); sede - aggiunta arredo (2000); ambone - aggiunta arredo (2007)
ante 1351 - 1351(origini e costruzione intero bene); XV sec. - 1735(soggezione alla chiesa di S. Zeno in Cavalo carattere generale); 1735 - 1735(erezione in Parrocchia carattere generale); XIX sec. - 1835(costruzione intero bene); 1836 - 1836(consacrazione carattere generale); 2008 - 2010(consolidamento statico intero bene)
Chiesa di San Nicolò
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Nicolò <Monte, Sant'Ambrogio di Valpolicella>
Altre denominazioni S. Nicolò
Autore (ruolo)
Donisi, Massimo (consolidamento statico)
Ambito culturale (ruolo)
romanico (origini e costruzione)
neoclassico (costruzione)
architettura contemporanea (consolidamento statico)
Notizie Storiche

ante 1351 - 1351 (origini e costruzione intero bene)

Benché l'origine della cappella, intitolata a S. Nicolò, non sia al momento conosciuta, essa doveva essere stata eretta almeno fin dai primi anni del XIV secolo, dal momento che gli atti del Capitolo della pieve di S. Giorgio (risalenti al 1351), da cui dipendeva, ne attestano l'esistenza e l'officiatura ad opera di un prete del collegio plebano.

XV sec. - 1735 (soggezione alla chiesa di S. Zeno in Cavalo carattere generale)

Oltre alla soggezione alla pieve di S. Giorgio, le cappella di S. Nicolò in Monte, dipese per tre secoli, da metà del XV sec. al 1735, dalla Parrocchia di S. Zeno in Cavalo.

1735  (erezione in Parrocchia carattere generale)

S. Nicolò in Monte venne svincolata da Cavalo ed eretta in Parrocchia autonoma nel 1735. Il fonte battesimale, tutt'ora visibile, è datato 1732.

XIX sec. - 1835 (costruzione intero bene)

Nei primi anni del XIX sec. gli abitanti del paese decisero di edificare una chiesa più capiente. Il nuovo tempio venne costruito sul precedente. Risultò un edificio, quello attuale, dalle forme neoclassiche, a navata unica con due cappelle laterali.

1836  (consacrazione carattere generale)

La consacrazione della nuova chiesa avvenne nel 1836, ad opera del vescovo Giuseppe Grasser (1828-1839).

2008 - 2010 (consolidamento statico intero bene)

A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, si appurò che la chiesa di S. Nicolò poggiava su masso fondale che, almeno negli strati superficiali, risultava geologicamente instabile. Proprio in quegli anni il fronte franoso subì un lieve scorrimento superficiale verso valle, provocando nella chiesa il movimento delle strutture murarie e, soprattutto, della pesante facciata in pietra. Per risolvere il conseguente dissesto strutturale, tra il 2008 ed il 2010 si attuarono alcuni interventi di consolidamento sia sotto il profilo idrogeologico, che strutturale, in modo da eliminare le cause dello scorrimento del masso fondale ed arrestare il progredente dissesto delle strutture murarie. Progetto a cura dell'ing. Giacomo Paolo Silvestri e dell'arch. Massimo Donisi.
Descrizione

Monte, frazione di Sant'Ambrogio di Valpolicella, è situato a 450 m/slm, sul declivio meridionale del monte Pastello. I primi documenti inerenti la chiesa di S. Nicolò risalgono al 1351, ma è verosimile ipotizzare una fondazione precedente. Inizialmente cappella dipendente dalla pieve di S. Giorgio di Valpolicella, passò poi sotto la giurisdizione di S. Zeno in Cavalo, condizione che perdurò fino al 1735, anno in cui S. Nicolò venne eretta in Parrocchia autonoma. Interamente ricostruita ed ampliata sullo stesso sedime della chiesa precedente, venne consacrata nell'anno 1836. Esternamente presenta facciata dalle forme neoclassiche, rivolta a meridione. Impianto planimetrico a croce latina con ampio transetto, con presbiterio rialzato di tre gradini e concluso con abside semicircolare; nei bracci laterali del transetto trovano sede l’altare di S. Nicolò, a destra, e l’altare della Madonna, sul lato opposto. I prospetti interni sono ritmati da semicolonne corinzie su basi in pietra, sulle quali si imposta l’alta trabeazione modanata che raccorda l’intero perimetro interno; al centro della parete absidale è posta la pala d'altare del pittore Francesco Lorenzi. La navata è coperta da un’ampia volta a profilo ribassato; il presbiterio è sovrastato da una volta a vela su pennacchi; il catino absidale è decorato con un dipinto a tutto campo raffigurante "Gesù Buon Pastore". Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione dell’aula è caratterizzata da un disegno a losanghe in marmo rosso Verona, marmo giallo e biancone; il presbiterio è pavimentato in lastre di nembro rosato, marmo verde Alpi e rosso Verona.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico a croce latina con asse maggiore longitudinale ed ampio transetto con i bracci laterali definiti da due cappelle emergenti a sviluppo semicircolare, ospitanti l’altare di S. Nicolò a destra, e l’altare della Madonna sul lato opposto. Il presbiterio a pianta quadrangolare, ridotto in larghezza rispetto la navata e rialzato di tre gradini, si conclude con l’abside emergente a sviluppo semicircolare. In prossimità dell’ingresso, su entrambi i lati dell’aula, sono ricavate due nicchie, di cui quella posta sul fianco occidentale ospita il fonte battesimale. Sul fianco occidentale del presbiterio si colloca l’ambiente della sacrestria, da cui sono raggiungibili gli ambienti dell’adiacente casa canonica. L’ingresso principale, con bussola lignea interna e sovrapposta cantoria, è preceduto all’esterno da una scalinata a sei gradini. Sono presenti ingressi laterali su entrambi i fianchi dell’aula, di cui quello sul lato destro è accessibile percorrendo un corridoio interno ad un corpo di fabbrica compreso tra il fianco orientale della chiesa e la torre campanaria.
Facciata
Facciata neoclassica, rivolta a meridione. Sei gradoni conducono al portale d'ingresso rettangolare, sormontato da una mensola e incorniciato ai lati da due coppie di lesene di ordine ionico poggianti su alti basamenti. Tra le lesene sono aperte due nicchie ospitanti le staute di S. Nicolò e di S. Giovanni Battista. Poco sopra il portale un'epigrafe ricorda la dedicazione dell'edificio a S. Nicolò e la data MDCCCXXXVI. Più in alto è aperta una finestra semicircolare. Fronteone e timpano non presentano elementi decorativi di rilievo. Sui vertici laterali sono infisse due urnette acroteriali, su quello sommitale una croce in ferro. L'intero prospetto presenta un rivestimento in conci ben squadrati di pietra bianca locale.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietra locale legata con malta di calcia, costituita da elementi eterogenei dal punto di vista geometrico e dimensionale, con tessitura irregolare. Internamente all’edificio le semicolonne in muratura che si affiancano alle pareti d’ambito contribuiscono al sostegno dei carichi provenienti dalla trabeazione sovrastante e dalle strutture voltate. Si rileva la presenza di lunghe tirantature metalliche di controventatura, messe in opera durante interventi di consolidamento realizzati a fine Ottocento, e poste longitudinalmente all’altezza della copertura; sono presenti inoltre staffature metalliche di irrigidimento delle angolate, e tiranti di controventatura in corrispondenza dell’arco trionfale e delle pareti d’ambito delle cappelle laterali. A seguito di ulteriori smottamenti del terreno verificatisi nella seconda metà degli anni Ottanta del Novecento, si appurò che la chiesa poggiava su un masso fondale che, almeno negli strati superficiali, risultava geologicamente instabile. In quel contesto furono quindi attuati interventi di consolidamento strutturale delle fondazioni della facciata con inserimento di pali jet-grounting, mentre nelle murature d’ambito furono posti tiranti permanenti e praticate cuciture con barre armate.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata è coperta da un’ampia struttura voltata a profilo ribassato con teste di padiglione e crociere che si raccordano alle modanature del partito architettonico che regola i prospetti interni, definite nella loro geometria da decorazioni pittoriche che disegnano finte costolonature. La volta sovrapposta al presbiterio, compresa tra due coppie di arconi trasversali a tutto sesto, presenta una conformazione a vela su pennacchi sferici, sulla cui sommità si imposta una calotta sferica; la struttura voltata è quindi conclusa dal catino absidale interamente decorato con il dipinto del "Gesù Buon Pastore". Le cappelle laterali sono chiuse superiormente da una semicalotta sferica con decorazione a cassettoni. L’intera struttura voltata è costituita da una struttura in listelli di legno intonacati, collegata ad un sistema di centinature lignee portanti.
Coperture
La copertura a due falde sovrapposta alla navata presenta una struttura portante costituita da sei capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e saette di controventatura; in corrispondenza dell’incastro nelle murature d’ambito, le teste delle catene poggiano su mensoline in pietra. Recenti interventi di consolidamento hanno introdotto elementi di rinforzo delle travature lignee. L’orditura secondaria, di tipo tradizionale, è costituita da arcarecci e correntini, a cui si sovrappone un doppio tavolato ligneo battentato con funzione antisismica. La struttura portante della copertura del presbiterio, dell’abside e delle cappelle laterali, è realizzata mediante travature che si innestano nelle murature d’ambito, con sovrapposta orditura di correntini e pannelli in multistrato fenolico chiodati ai travetti lignei e ancorati tra loro ed alle murature mediante profili metallici. Manto di copertura in coppi di laterizio con sottostante guaina impermeabilizzante ardesiata.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è caratterizzata da un disegno a losanghe realizzato con fasce alternate in marmo rosso Verona e marmo giallo, e campiture centrali in biancone. Tre gradini in marmo rosso Verona introducono il presbiterio, la cui pavimentazione è realizzata in quadrotte di nembro rosato contornate con bordature in marmo verde Alpi e rosso Verona; il vano absidale è pavimentato con lastre rettangolari di pietra calcarea locale. Le cappelle laterali sono rialzate rispetto all’aula con un gradino in marmo rosso Verona e pavimentate con lastre di pietra calcarea della Valpolicella.
Prospetti interni
L’ambiente interno è caratterizzato da un impianto spaziale vasto ed arioso, rallentato nel suo sviluppo longitudinale dalle ampie cappelle laterali; l’articolata composizione architettonica d’insieme si presenta armonica ed omogenea. I prospetti interni sono regolati nella loro scansione dal ritmo dell’ordine, con semicolonne corinzie su basi in pietra, sulle quali si imposta l’alta trabeazione modanata che raccorda l’intero perimetro interno. Il trattamento cromatico delle superfici sottolinea gli elementi modanati in aggetto.
Prospetti esterni
I prospetti esterni della chiesa sono semplicemente intonacati, conclusi da una cornice sottogronda in muratura modanata, e segnati dai volumi emergenti degli ambienti annessi al corpo di fabbrica principale e dalle ampie finestrature semicircolari che si aprono lungo i fianchi longitudinali.
Campanile
Torre campanaria situata a lato della chiesa ed accessibile tramite un corpo di fabbrica di collegamento. Interamente edificata in blocchi squadrati di pietra della Lessinia, presenta pianta quadrata e fusto privo di elementi decorativi, eccezion fatta per un orologio quadrato inserito nel lato meridionale. Cella campanaria a edicola, sovrastata da un piccolo tamburo su cui poggia la copertura a cipolla, anch'essa in lastre di pietra della Lessinia. Sul vertice sommitale, infissa in una sfera di rame, è posta una croce in ferro.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l'introduzione del nuovo altare rivolto verso l’aula; si conservano le antiche balaustre e l'altare maggiore in marmi policromi con il tabernacolo.
altare - intervento strutturale (1965-1970)
Altare mobile in ferro rivolto verso l’aula e rialzato su una pedana lignea.
sede - aggiunta arredo (2000)
Nuovo fonte battesimale in marmo rosso Verona realizzato dagli allievi della “Scuola d’Arte Paolo Brenzoni” di Sant’Ambrogio di Valpolicella, collocato nella nicchia presente sul fianco sinistro dell’aula in prossimità dell’ingresso. L’antico fonte, anch’esso in marmo rosso Verona, è stato collocato sul piano dell’aula, ai piedi dei gradini del presbiterio (lato destro).
ambone - aggiunta arredo (2007)
Leggio mobile in legno collocato sulla balaustra.
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