chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Isola della Scala Verona chiesa parrocchiale S. Stefano Parrocchia di Santo Stefano Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile presbiterio - intervento strutturale (1965-1970); altare - aggiunta arredo (1965-1970); ambone - aggiunta arredo (1965-1970); sede - aggiunta arredo (1965-1970); custodia dell'eucarestia - aggiunta arredo (1965-1970); cattedra - intervento strutturale (2000-2005) 1074 - 1145(origini e costruzione intero bene); 1561 - 1561(pianta della chiesa romanica carattere generale); 1578 - 1619(ricostruzione intero bene); 1619 - 1619(consacrazione carattere generale); 1625 - 1625(erezione altare dei SS. Carlo Filippo e Giacomo); 1672 - 1672(breve di papa Clemente X carattere generale); 1712 - 1712(rinnovamento altare di S. Caterina); 1781 - 1781(rinnovamento altare del Rosario); 1800 - 1820(posa in opera pavimento); 1868 - 1868(rinnovamento altare di S. Lorenzo); 1896 - 1896(rinnovamento altare della Madonna); 1902 - 1902(collocazione statue in facciata); 2012 - 2013(restauro copertura e facciata)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santo Stefano <Isola della Scala>
Altre denominazioni
S. Stefano
Autore (ruolo)
Trezza, Luigi (altare del Rosario, rinnovamento)
D'Aumiller, Simone (copertura e facciata, restauro)
Ambito culturale (ruolo)
romanico (origini e costruzione)
rinascimentale (ricostruzione)
barocco (altare dei SS. Carlo, Filippo e Giacomo, erezione)
barocco (altare di S. Caterina, rinnovamento)
neoclassico (altare del Rosario)
neoclassico (pavimento, posa in opera)
neoclassico (altare di S. Lorenzo)
arte contemporanea (altare della Madonna)
arte contemporanea (statue in facciata, collocazione)
architettura contemporanea (copertura e facciata, restauro)
Notizie Storiche
1074 - 1145 (origini e costruzione intero bene)
Le origini della pieve di Isola della Scala sono molto antiche. L'intitolazione a S. Stefano protomartire suggerisce una fondazione anteriore al X sec. Il primo documento certo inerente la pieve risale al 1074, anno in cui tale Vulgara detta Vualda, moglie del giudice Senticone, vendette una pezza di terra "in loco et fundo Baniolo" a Giovanni, suddiacono della chiesa di S. Stefano, e al fratello Pietro, abitanti in "Isola Zenese". L'esistenza di un suddiacono è prova che si trattava di pieve collegiata. La pieve di Isola viene poi menzionata nella bolla di Eugenio III del 1145, tra i beni confermati al vescovo di Verona Tebaldo II. Nel documento viene citata come "plebem, Azanensis cum capellis et decimis". Unica struttura superstite dell'edificio originario (con qualche modifica) è la torre campanaria, che reca la seguente iscrizione: "ANN. DNI. MCXXX WARIENTO ET ANO RS HOC INCEPER".
1561 (pianta della chiesa romanica carattere generale)
Da una pianta datata 1561, proveniente dall'Archivio di Stato di Verona, si evince la struttura della chiesa di allora, con impianto planimetrico ad aula unica, delle misure di 34,5 m in lunghezza e 20,3 m in larghezza, con abside rivolta ad oriente (al contrario di quella odierna).
1578 - 1619 (ricostruzione intero bene)
Nella seconda metà del XVI sec., in considerazione delle precarie condizioni statiche del vecchio edificio, che minacciava rovina, si decise di abbatterlo e di edificarlo ex novo in forme rinascimentali. I lavori presero il via nel 1578 e terminarono, tra un'interruzione e l'altra, nel 1619. Della struttura romanica venne mantenuto solo il campanile. Risultò un edificio, quello attuale, ad aula unica di grandi dimensioni (51,7 m in lunghezza e 21,8 m in larghezza). L'orientamento venne invertito, con l'abside rivolta ad occidente. Otto gli altari laterali: l'altare del Rosario, di S. Giuseppe, della Madonna, di S. Lorenzo, di S. Caterina, di S. Biagio e dei SS. Carlo, Filippo e Giacomo, e l'altare del Crocifisso.
1619 (consacrazione carattere generale)
Il giorno 25 luglio 1619 la nuova chiesa di S. Stefano venne consacrata solennemente dal vescovo di Verona Alberto Valier (1606-1630).
1625 (erezione altare dei SS. Carlo, Filippo e Giacomo)
Nel 1625, a spese di tale Antonio Girardi, venne eretto l'altare dei SS. Carlo, Filippo e Giacomo. Per le spese di manutenzione venne dotato di una pezza di terra.
1672 (breve di papa Clemente X carattere generale)
Nel 1672 papa Clemente X concesse con un suo "breve" il titolo di abate al rettore "pro tempore" della pieve.
1712 (rinnovamento altare di S. Caterina)
L'altare di S. Caterina venne eretto nelle forme attuali dal rettore don Vincenzo Perolli nell'anno 1712.
1781 (rinnovamento altare del Rosario)
Nel 1781 sul lato sinistro del transetto venne rinnovato l'altare del Rosario con l'impiego di marmi policromi, su progetto dell'arch. Luigi Trezza.
1800 - 1820 (posa in opera pavimento)
Tra il 1800 ed il 1820 venne posto in opera in tutta l'aula il pavimento in marmo bianco e rosso.
1868 (rinnovamento altare di S. Lorenzo)
L'altare di S. Lorenzo nel 1868 venne rifatto nelle forme attuali ad opera dei confratelli dell'Eucarestia, con abside sporgente rispetto al perimetro esterno della chiesa.
1896 (rinnovamento altare della Madonna)
L'altare della Madonna venne rinnovato e dotato di reliquie nel 1896. In tale occasione vennero aggiunte le statue di S. Daniele e di S. Apollonia.
1902 (collocazione statue in facciata)
Nel 1902 vennero collocate in facciata le due statue raffiguranti la Vergine ed il Cristo Redentore.
2012 - 2013 (restauro copertura e facciata)
Tra il 2012 ed il 2013 è stato condotto un intervento di manutenzione straordinaria della copertura. Nella stessa occasione si è operato il restauro conservativo della facciata della chiesa. Progetto a cura dell'arch. Simone D'Aumiller.
Descrizione
Le origini della pieve di S. Stefano a Isola della Scala sono molto antiche, da alcuni collocate al X sec. Citata per la prima volta nel 1074, viene poi menzionata nella famosa bolla di papa Eugenio III del 1145. L'edificio di cui parlano i documenti è andato oggi quasi completamente obliterato dalla costruzione della nuova chiesa cinquecentesca.
L'edificio presenta una facciata marcatamente rinascimentale. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio a pianta quadrangolare, rialzato di sei gradini e articolato su due livelli, concluso con abside semicircolare. Lungo i fianchi dell’aula si collocano gli altari laterali, quattro su ciascun lato; due cappelle maggiori a sviluppo semicircolare precedono il presbiterio. L’ambiente interno della chiesa è caratterizzato da una ricercata armoniosità compositiva sottolineata dall’articolata decorazione pittorica prospettica cinquecentesca; i prospetti dell'aula sono regolati, nel registro inferiore, dal ritmo dell’ordine ionico, scanditi da una travata ritmica con lesene che inquadrano archi a tutto sesto; il piano attico del registro superiore è caratterizzato da una decorazione pittorica che disegna una struttura architettonica con finte lesene corinzie, nicchie ed una cornice sommitale a modiglioni. All'interno della chiesa sono conservate una pala del Giolfino (SS. Lorenzo e Agostino, altare di S. Lorenzo) e una del Prunati (SS. Elisabetta e Giovanni Battista, altare di S. Giuseppe). La navata è coperta dalla sovrapposta struttura lignea di copertura a capanna con travature e capriate a vista; il presbiterio è coperto da una volta in muratura decorata con motivi vegetali; nella partitura centrale una finta cornice ottagonale inquadra un dipinto raffigurante la SS. Trinità. La pavimentazione è realizzata in quadrotte di marmo biancone e marmo rosso Verona.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare di larghezza ridotta rispetto l’aula, rialzato di sei gradini e articolato su due livelli, concluso da un’abside emergente a sviluppo semicircolare. Lungo i fianchi dell’aula si collocano gli altari laterali, quattro su ciascun lato, alloggiati all’interno di ridotti sfondamenti delle pareti d’ambito, ad eccezione del primo altare sinistro, ospitato in una cappellina in parte emergente, e dei due altari che su entrambi i lati precedono il presbiterio, inseriti in un’ampia cappella laterale absidata a sviluppo semicircolare. Lungo la parete meridionale, a partire dall’ingresso, si trovano gli altari di S. Lorenzo (con il fonte battesimale), del Comune, di S. Giuseppe e l’altare della Madonna in Trono; sul lato opposto: gli altari di S. Caterina d’Alessandria, di S. Luigi, di S. Carlo e l’altare del Crocefisso (o della Carità). Sul fianco settentrionale del presbiterio si colloca la cappella del SS. Sacramento, ora adibita a cappella penitenziale; sul lato opposto si trova l’ambiente della sacrestia vecchia, da cui avviene l’accesso alla sacrestia nuova. Sul lato occidentale della chiesa si sviluppano alcuni ambienti di servizio. L’ingresso principale della chiesa, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata verso l’ampio sagrato antistante; lungo il fianco meridionale della navata è presente un ingresso laterale.
Facciata
Facciata rinascimentale caratterizzata da un ampio e monumentale impaginato, tripartito dell’ordine gigante delle due paraste corinzie che, nella partitura centrale del prospetto, sorreggono un frontone spezzato con cornice a semplice modanatura e pinnacoli sommitali. Una cornice marcapiano suddivide la facciata in due registri sovrapposti: in quello inferiore, compreso tra due paraste corinzie di ordine minore, si aprono quattro alte monofore arcuate e, al centro, il portale di ingresso; il settore centrale del registro superiore è occupato da una trifora ad arcatelle a tutto sesto; un oculo circolare si apre nel timpano del frontone sommitale.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di mattoni pieni di laterizio a tessitura regolare, legati con malta di calce. Nella costruzione della chiesa sono stati impiegati materiali recuperati dal precedente edificio, tra cui laterizi romani. I paramenti esterni, ad eccezione della parete di facciata, si presentano in generale privi di intonacatura (si conservano limitati lacerti di intonaco fortemente degradato). Sono presenti tiranti metallici in corrispondenza dell’imposta degli arconi in muratura che introducono le due cappelle laterali maggiori.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata è coperta dalla sovrapposta struttura lignea di copertura con travature e capriate a vista. Il presbiterio è coperto da una volta a botte in muratura intonacata e decorata con motivi vegetali inseriti all’interno di specchiature; nella partitura centrale una finta cornice ottagonale inquadra un dipinto raffigurante la SS. Trinità. Il vano absidale è chiuso da una semicalotta sferica in muratura, decorata con motivi geometrici e vegetali. Entrambe le cappelle laterali che precedono il presbiterio sono coperte da una semicalotta sferica riccamente decorata.
Coperture
La struttura portante della copertura a due falde sovrapposta all’aula è costituita da quattordici capriate a schema statico composito a tre monaci con sottocatena (o alla Palladiana), che in corrispondenza degli innesti nelle murature poggiano su mensoloni in pietra a semplice modanatura; sono presenti staffature metalliche di collegamento delle membrature lignee; orditura secondaria con arcarecci, correntini e sovrastante assito ligneo; manto di copertura in coppi di laterizio. Il presbiterio presenta una copertura a padiglione con struttura portante costituita da travature lignee, orditura secondaria di tipo tradizionale e manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata, del presbiterio e delle due cappelle laterali maggiori, è realizzata in quadrotte alternate di marmo biancone e marmo rosso Verona posate a corsi diagonali. Il piano del presbiterio, ad eccezione dei primi tre gradini in nembro rosato, si presenta attualmente interamente ricoperto con un tappeto.
Prospetti interni
L’ambiente interno della chiesa è caratterizzato da un invaso ampio a maestoso, con una ricercata armoniosità compositiva sottolineata dall’articolata decorazione pittorica prospettica cinquecentesca. I prospetti dell'aula sono regolati, nel registro inferiore, dal ritmo dell’ordine ionico, scanditi da una travata ritmica con lesene che inquadrano archi a tutto sesto modanati che, lungo i fianchi longitudinali, si prolungano in modesti sfondamenti delle pareti ad ospitare gli altari laterali. Alla trabeazione con fregio baulato che raccorda la composizione, si sovrappone il piano attico del registro superiore, in cui la decorazione pittorica disegna una struttura architettonica con finte lesene corinzie, nicchie vuote al centro delle specchiature intermedie, e la cornice sommitale a modiglioni. Le cappelle maggiori che precedono il presbiterio sono introdotte da ampie archeggiature a tutto sesto con modanature decorate. L’arco trionfale a tutto sesto che inquadra il presbiterio si eleva su semipilastri ionici polistici ed è sormontato da una trabeazione con frontone decorato da una cornice a dentelli.
Prospetti esterni
I prospetti esterni sono caratterizzati da una geometria regolare e si presentano in generale privi di intonacatura (ad eccezione della facciata), con paramento in mattoni a vista. I fianchi longitudinali sono articolati in due registri, di cui quello inferiore, in lieve aggetto, è interessato da arcatelle cieche a tutto sesto; su entrambi i lati, in prossimità del volume edilizio del presbiterio, emerge la struttura muraria semicilindrica delle cappelle maggiori, interrotta lateralmente da due slanciate monofore a tutto sesto. Lo sporto di gronda della copertura è sostenuto da mensoloni lignei.
Campanile
Torre campanaria in stile romanico, situata sul lato meridionale della facciata principale, da cui risulta separata. Pianta quadrata. Il basamento del fusto a grossi conci di tufo fa pensare ad una costruzione che rispondesse anche a scopi di difesa. Questa parte corrisponde a quella originaria romanica. Il resto del fusto, edificato in mattoncini di laterizio, venne edificato, come la cella, nel 1411. Sul lato est, all'interno di una specchiatura quadrata, è inserito un orologio di forma circolare recante nella parte inferiore due grifoni. Cella campanaria caratterizzata da quattro bifore a tutto sesto ed impreziosita da una decorazione ad archetti nel sottogronda e da quattro pinnacoli collocati nei vertici sommitali. Copertura a pigna in laterizio. Sul vertice sommitale della copertura, così come sui vertici dei quattro pinnacoli, campeggiano cinque esili croci in ferro.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1965-1970)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustre, la completa demolizione dell’antico altare maggiore in marmo, e l’introduzione del nuovo altare rivolto verso l’assemblea.
altare - aggiunta arredo (1965-1970)
Nuovo altare rivolto verso l’aula, realizzato in breccia rosata sorretto da due putti in pietra bianca scolpita, con paliotto in legno intagliato e dorato.
ambone - aggiunta arredo (1965-1970)
L’antico pulpito in legno di noce intagliato, posizionato originariamente lungo la parete meridionale dell’aula (sovrapposto all’ingresso laterale), è stato ricollocato sul fianco sinistro dei gradini del presbiterio.
sede - aggiunta arredo (1965-1970)
La sede del celebrante e dei concelebranti è ricavata negli antichi stalli lignei del coro disposti lungo la parete absidale.
La custodia eucaristica, originariamente collocata nell’altare maggiore demolito contestualmente agli interventi di adeguamento liturgico, è attualmente posizionato nell’altare della Madonna in Trono (cappella maggiore sinistra).
cattedra - intervento strutturale (2000-2005)
L’antica cappella del SS. Sacramento, collocata sul fianco settentrionale del presbiterio, è attualmente adibita a cappella penitenziale.