chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Cazzano di Tramigna Verona chiesa parrocchiale S. Giorgio Martire Parrocchia di San Giorgio Martire Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile presbiterio - aggiunta arredo (1965-1975); cappella feriale - intervento strutturale (2008-2009) 920 ante - 1145(origini e costruzione intero bene); XII sec. - XIII sec.(trasferimento della sede pievana carattere generale); XV sec. - XV sec.(ampliamento intero bene); 1460 ante - 1460(erezione in Parrocchia carattere generale); 1865 - 1870(costruzione intero bene); 1903 - 1903(decorazione a tempera lunetta); 1906/09/09 - 1906/09/09(consacrazione carattere generale); 2004 - 2008(restauro intero bene)
Chiesa di San Giorgio Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giorgio Martire <Cazzano di Tramigna>
Altre denominazioni
S. Giorgio Martire
Autore (ruolo)
Gottardi, Angelo (costruzione )
Bolla, Aristide (lunetta, decorazione a tempera )
Bellavite, Mario (restauro)
Ambito culturale (ruolo)
architettura altomedievale (origini e costruzione)
architettura romanica (ampliamento)
architettura neo-romanica (costruzione )
arte contemporanea (lunetta, decorazione a tempera )
architettura contemporanea (restauro)
Notizie Storiche
920 ante - 1145 (origini e costruzione intero bene)
La pieve di S. Giorgio Martire in Cazzano di Tramigna è attestata per la prima volta in un documento del 920. Nel 1004 viene nuovamente citata in un rogito notarile il cui testo recita: “…accepi ad te Moises diaconus de suprascripto castro Ilasi, qui est de plebe Sancti Ieorii sita in vale Treminia”. Un secolo più tardi la pieve di S. Giorgio figura tra le pievi del veronese che Papa Eugenio III confermò nel 1145 al vescovo di Verona Tebaldo II.
XII sec. - XIII sec. (trasferimento della sede pievana carattere generale)
Tra il XII ed il XIII sec., forse a causa di un rifacimento dell’edificio, forse a causa dell’attrazione esercitata dal castello di Illasi, che ebbe come conseguenza un notevole sviluppo del paese, la sede pievana venne trasferita dalla chiesa di S. Giorgio in Cazzano alla chiesa di S. Bartolomeo in Illasi, fino ad allora semplice cappella. In seguito al trasferimento la ex cappella di S. Bartolomeo in Illasi verrà identificata nei documenti come pieve di S. Giorgio in Illasi.
XV sec. (ampliamento intero bene)
Nel corso del XV sec. l’edificio venne ampliato. Di tale fase costruttiva rimane oggi visibile l’altare maggiore, il tabernacolo in tufo raffigurante i SS. Giorgio e Bartolomeo, il fonte battesimale in marmo rosso (privo di iscrizioni), il locale antistante l’attuale sagrestia e qualche altra struttura inglobata nell’edificio ottocentesco.
1460 ante - 1460 (erezione in Parrocchia carattere generale)
Quando nel 1460 giunse a Cazzano in visita pastorale il vescovo Matteo, titolare di Tripoli, per conto del vescovo di Verona Ermolao Barbaro, la chiesa di S. Giorgio era già stata eretta in Parrocchia.
1865 - 1870 (costruzione intero bene)
Tra il 1865 ed il 1870 la chiesa di S. Giorgio venne riedificata nelle forme neo-romaniche attuali su progetto dell’arch. don Angelo Gottardi.
1903 (decorazione a tempera lunetta)
Nella lunetta soprastante il portale un dipinto di Aristide Bolla del 1903 ha sostituito quello precedente, andato perduto, anch’esso raffigurante “S. Giorgio con il drago”.
1906/09/09 (consacrazione carattere generale)
L’edificio fu consacrato il 9 settembre 1906 dal vescovo di Verona Bartolomeo Bacilieri.
2004 - 2008 (restauro intero bene)
Tra il 2004 ed il 2008 l’edificio ha beneficiato di un intervento di restauro della facciata, dei paramenti esterni, degli apparati decorativi interni e degli affreschi del XIII e del XIV sec. (tra cui un S. Giovanni Battista) situati in due locali sul lato orientale dell'aula (oggi chiamati "area archeologica"), corrispondenti ad una cappella laterale della chiesa preesistente. Progetto a cura dell’arch. Mario Bellavite e dell’ing. Vinicio Venturi.
Descrizione
Ignote sono le origini della chiesa di S. Giorgio in Cazzano di Tramigna. Citata per la prima volta in un documento del 920, viene nuovamente nominata in un testamento del 1004 e nella bolla emanata da papa Eugenio III nel 1145. Tra il XII ed il XIII sec., forse a causa di un rifacimento dell’edificio, forse a causa dell’attrazione esercitata dal vicino castello di Illasi, che ebbe come conseguenza un notevole sviluppo del paese, la sede pievana venne trasferita dalla chiesa di S. Giorgio in Cazzano alla chiesa di S. Bartolomeo in Illasi, fino ad allora semplice cappella. In seguito al trasferimento la ex cappella di S. Bartolomeo in Illasi comincerà ad essere indicata nei documenti come pieve di S. Giorgio in Illasi. Nel corso del XV sec. l’edificio venne ampliato in forme romaniche, mentre tra il 1865 ed il 1870 venne totalmente rinnovato in forme neo-romaniche su progetto dell’arch. don Angelo Gottardi. Tra il 2004 ed il 2008 la chiesa ha beneficiato di un organico intervento di restauro dei paramenti esterni e dell’apparato decorativo interno.
L’edificio si presenta con facciata a capanna in stile neo-romanico. Orientamento a sud-ovest. La torre campanaria si eleva addossata al fianco occidentale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con quattro semi-cappelle laterali, in cui trovano sede gli altari dell’Addolorata e della Madonna del Rosario, sul lato settentrionale, e gli altari di S. Giuseppe e del S. Cuore, sul lato opposto; presbiterio rialzato di tre gradini, concluso da un’abside poligonale e tre lati con deambulatorio. La navata è coperta da una volta a botte con unghie laterali decorata con cornici policrome; la crociera del presbiterio ed il catino absidale presentano una decorazione pittorica a stelle su fondo azzurro. I prospetti interni, intonacati e tinteggiati, sono riquadrati da sottili nervature modanate e decorati a tempera con cornici e fasce a motivi geometrici e vegetali. La pavimentazione dell’aula è realizzata in lastre di marmo rosso Verona e pietra calcarea bianca; il piano del presbiterio presenta un disegno pavimentale geometrico in marmi policromi. Copertura a due falde con travature lignee portanti e manto in coppi di laterizio.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare a marcato sviluppo longitudinale e con le pareti longitudinali lievemente convergenti verso il presbiterio, quest’ultimo rialzato di tre gradini e di ampiezza ridotta rispetto la navata, concluso da un’abside poligonale e tre lati con deambulatorio; ai lati del presbiterio sono presenti due vani con sovrapposto loggiato. Lungo i fianchi della navata si aprono quattro semi-cappelle laterali, due su ciascun lato e fra loro prospicienti, ospitanti gli altari dell’Addolorata e della Madonna del Rosario, sul lato settentrionale, e gli altari di S. Giuseppe e del S. Cuore, sul lato opposto; in prossimità dell’ingresso sono presenti due ulteriori cappelline, di cui quella sul lato meridionale accoglie il battistero. Sul fianco meridionale del presbiterio si colloca l’ambiente della sacrestia, collegata a sud con un ambiente in cui sono stati rinvenuti reperti archeologici e pitture risalenti alla prima fase edificatoria della chiesa del XII sec. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata, preceduto da una breve scalinata esterna; è presente un’entrata laterale sul fianco settentrionale dell’aula. Sul lato meridionale della navata insiste l’Oratorio di S. Luigi, con prospetto principale allineato alla facciata della chiesa parrocchiale. La torre campanaria si eleva addossata al fianco settentrionale della chiesa, in prossimità del presbiterio.
Facciata
Facciata a salienti rivolta a sud-ovest. Due coppie di lesene la tripartiscono. Al centro si apre il portale d’ingresso di forma rettangolare sormontato da una lunetta decorata con un dipinto raffigurante “S. Giorgio che uccide il drago”, opera di Aristide Bolla. Sopra il portale un’ampia bifora a tutto sesto illumina l’interno dell’edificio. Ai suoi lati due oculi lavorati a mo’ di rosone. Lungo gli spioventi corre una decorazione ad archetti pensili, a rombi e a denti di sega.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto composta da conci di pietra calcarea, tufo e puntuali elementi in cotto legati con malta di calce. Lungo i fianchi longitudinali della navata sono presenti contrafforti murari. I paramenti murari esterni ed interni presentano un rivestimento ad intonaco.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata è coperta da un’ampia volta a botte con unghie laterali segnata da sottili nervature trasversali modanate e decorata a tempera con eleganti cornici a motivi geometrici e vegetali. Il presbiterio è sovrastato da una volta a crociera, decorata come il catino absidale a tre vele sferiche con una decorazione pittorica a stelle su fondo azzurro. Le strutture voltate, intonacate e decorate, sono realizzate in listelli lignei collegati ad un sistema di centinature lignee portanti.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita da otto capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e saette di controventatura (ovvero con trave di colmo centrale e falsi puntoni laterali in corrispondenza del presbiterio); le catene lignee delle capriate sono affiancate da tiranti trasversali in acciaio; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in lastre rettangolari di marmo rosso Verona e pietra calcarea bianca, posate a spina di pesce e disposte a fasce orizzontali a colori alterni. Il piano del presbiterio, rialzato con tre gradini in pietra calcarea bianca, è caratterizzato da un articolato disegno geometrico realizzato con intarsi di marmi policromi (breccia rosata, marmo grigio, marmo giallo, marmo verde Alpi, breccia Pernice e biancone). Il vano absidale con deambulatorio presenta una pavimentazione in lastre di pietra calcarea bianca.
Prospetti interni
L’ampio impianto spaziale della chiesa, con effetto prospettico ottenuto mediante una lieve convergenza dei fianchi longitudinali verso il presbiterio, è caratterizzato da una complessiva armoniosità compositiva e decorativa, arricchita con elementi lessicali di richiamo neo-romanico. I prospetti interni, intonacati e tinteggiati, sono riquadrati da sottili nervature modanate e decorati a tempera con cornici e fasce a motivi geometrici e vegetali; ampie arcate a tutto sesto inquadrano gli altari laterali; le pareti d’ambito del presbiterio si aprono nel registro superiore con un ampio loggiato balaustrato; al centro della parete absidale è posto il dipinto raffigurante il Santo patrono, opera di G. B. Nodari del 1920. Lo spazio interno è diffusamente illuminato dalle ampie finestre semicircolari che si aprono nel settore sommitale delle pareti della navata; alte finestrature a tutto sesto irradiano di luce il vano absidale.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, dalle linee sobrie e regolari, coronati da una cornice sottogronda a semplice modanatura, si articolano lungo i fianchi longitudinali della navata in un doppio registro, di cui quello inferiore corrispondente al modesto volume aggettante che contiene le strutture murarie delle cappelle laterali; nel registro superiore, scandito dai contrafforti murari, si aprono le finestrature circolari che illuminano lo spazio interno; i paramenti murari presentano un rivestimento ad intonaco; in tufo i contorni modanati del portale dell’ingresso laterale.
Campanile
La torre campanaria si eleva addossata al fianco settentrionale della chiesa, in prossimità del presbiterio. Fusto slanciato, con rivestimento ad intonaco. Cella campanaria ad ampie bifore a tutto sesto. Copertura conica in laterizio.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1975)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustre e l’introduzione di un altare mobile in legno intagliato rivolto verso l’assemblea. Si conserva l’altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.