chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bovolone Verona oratorio sussidiario SS. Biagio Fermo e Rustico Parrocchia di San Giuseppe Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970) 1145 ante - 1145(origini carattere generale); XIV sec. - XIV sec. (oratorio di S. Biagio carattere generale); 1412 - 1454(ampliamento intero bene); 1835 - 1835(diviene oratorio carattere generale); XX sec. - XX sec.(restauro intero bene); 2004 - 2004 (restauro copertura facciate e scalinata)
Oratorio dei Santi Biagio, Fermo e Rustico
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio dei Santi Biagio, Fermo e Rustico <Bovolone>
Altre denominazioni
Oratorio di Santi Biagio, Fermo e Rustico SS. Biagio, Fermo e Rustico
Ambito culturale (ruolo)
architettura rinascimentale (costruzione)
architettura contemporanea (restauro )
architettura contemporanea (restauro)
Notizie Storiche
1145 ante - 1145 (origini carattere generale)
La pieve matrice del territorio di Bovolone è stata di recente identificata con la chiesa di S. Giovanni in Campagna, risalente all'epoca paleocristiana o alto medievale. In epoca romanica la sede plebana fu trasferita presso la chiesa dei SS. Fermo e Rustico, situata in località Castello (antico "castrum"). La prima citazione diretta proviene dalla bolla di papa Eugenio III del 1145 (“plebem Bodoloni cum capellis decimis et curte”).
XIV sec. (oratorio di S. Biagio carattere generale)
Sul finire del XIV sec. il centro cittadino di Bovolone fu trasferito dalla località Crosare o Prato Castello (corrispondente all’antico "castrum") al luogo attuale. Qui esisteva un antico oratorio (XII sec.) di pertinenza vescovile, che fu donato dal vescovo stesso alla comunità, affinché vi si insediasse la nuova pieve. All'originaria intitolazione a S. Biagio fu aggiunta quella degli antichi patroni, i SS. Fermo e Rustico.
1412 - 1454 (ampliamento intero bene)
Nel 1412 l'oratorio, divenuto insufficiente per le esigenze della comunità, fu ampliato con l'allungamento dell'aula. Nel 1454, anno della visita pastorale del vescovo di Verona Ermolao Barbaro (1453-1471), i lavori non erano ancora stati ultimati.
1835 (diviene oratorio carattere generale)
Tra il 1734 ed il 1835 fu edificata la nuova chiesa parrocchiale del paese, dedicata a S. Giuseppe. La chiesa dei SS. Biagio, Fermo e Rustico divenne oratorio parrocchiale.
XX sec. (restauro intero bene)
Negli anni ottanta del XX sec. si registra un intervento di restauro dell’interno dell’edificio.
2004 (restauro copertura, facciate e scalinata)
Risale al 2004 l’intervento di restauro della copertura, delle facciate e della gradinata antistante l’ingresso.
Descrizione
La prima citazione diretta della pieve di Bovolone proviene dalla bolla di papa Eugenio III del 1145, conosciuta sotto il nome di “Piae Postulatio Voluntatis”. Sul finire del XIV sec. il centro cittadino di Bovolone venne trasferito dalla località Crosare o Prato Castello (corrispondente all’antico castrum) al luogo attuale dove venne edificata una nuova parrocchiale, anch’essa dedicata ai SS. Fermo e Rustico. L’antica chiesa, oggi scomparsa, divenne cappella ad essa soggetta. Nel corso del XVI sec. la chiesa, fin dai tempi antichi dedicata ai SS. Fermo e Rustico, fu posta sotto la protezione anche di S. Biagio, già protettore del paese. Tra il 1734 ed il 1835 fu edificata la nuova chiesa parrocchiale del paese, dedicata a S. Giuseppe. La chiesa dei SS. Biagio, Fermo e Rustico divenne oratorio parrocchiale.
L’edificio si presenta con facciata barocca rivolta ad occidente. Torre campanaria addossata al fianco settentrionale del presbiterio. Impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare, con presbiterio quadrangolare rialzato di tre gradini, concluso con un profondo coro con terminazione absidata semicircolare; lungo il fianco sinistro della chiesa si aprono tre cappelle laterali, di cui quella prossima al presbiterio accoglie l’altare della Madonna addolorata. I prospetti dell’aula sono ritmati da lesene ioniche a sostegno dell’alta cornice modanata, oltre la quale si eleva un modesto piano attico scandito da lesene lisce; lungo le pareti si conservano tracce di decorazioni ad affresco; i prospetti del presbiterio sono decorati con opere pittoriche inserite all’interno di cornici modanate in stucco; al centro della parete absidale è posta la pala raffigurante i Santi patroni. L’aula è coperta da una controsoffittatura piana decorata con un dipinto a tutto campo; il vano del presbiterio è sovrastato da una cupolina decorata con pitture murali e rilievi in stucco. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La navata è pavimentata in quadrotte di marmo rosso Verona e marmo biancone; il piano del presbiterio è caratterizzato da un disegno geometrico in marmi policromi.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare a marcato sviluppo longitudinale, con presbiterio quadrangolare rialzato di tre gradini e di ampiezza ridotta, concluso con un profondo coro con terminazione absidata semicircolare. Lungo il fianco sinistro della chiesa si aprono tre cappelle laterali di cui quella prossima al presbiterio, di ampiezza e profondità maggiore, accoglie l’altare della Madonna addolorata; sul lato opposto si contrappongono lievi sfondamenti ricavati nella sezione muraria. Sul fianco sinistro del presbiterio insiste la torre campanaria. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata, preceduta all’esterno da un’alta scalinata.
Facciata
Facciata in stile barocco. Orientamento ad occidente. Rivestimento ad intonaco. La precede un’ampia scalinata. Due i registri. Quello inferiore è tripartito dalla scansione di due coppie di paraste con capitelli ionici. Centralmente si apre il portale d’ingresso timpanato sormontato da una nicchia ospitante la statua di S. Biagio. Al centro del registro superiore un’ampia finestra di forma rettangolare, sormontata da un timpano curvilineo, illumina l’interno dell’edificio. Ai suoi lati due nicchie ospitano le statue dei SS. Fermo e Rustico. Chiude il prospetto il timpano aggettante, coronato da tre croci in ferro.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di mattoni pieni di laterizio legati con malta di calce e con tessitura regolare. I paramenti murari esterni, ad eccezione della facciata principale, si presentano privi di intonacatura; le pareti interne sono intonacate e tinteggiate.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da una controsoffittatura piana in canniccio intonacato, decorata a tempera con un dipinto a tutto campo, ancorata ad un’intelaiatura lignea costituita da travicelli collegati mediante tiranti alla struttura portante di copertura. Il vano del presbiterio è sovrastato da una cupolina impostata su quattro pennacchi sferici, decorata con pitture murali e con rilievi modanati in stucco.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita, lungo la navata, da un sistema di undici capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e saette di controventatura; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti in pendenza con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata è pavimentata in quadrotte alternate in marmo rosso Verona e marmo biancone posate a corsi diagonali; sono presenti lastre sepolcrali in pietra bianca con iscrizioni; ai lati della corsia centrale sono presenti due settori pavimentati in pianelle di cotto. Il piano del presbiterio, rialzato con tre gradini in nembro bianco-rosato, è caratterizzata da un disegno geometrico in marmi policromi (marmo rosso Verona, marmo nero e nembro rosato).
Prospetti interni
Lo spazio interno della chiesa, con impianto spaziale a marcato sviluppo longitudinale, è caratterizzato da un’armonica ed equilibrata composizione architettonica e decorativa d’insieme. I prospetti dell’aula sono ritmati da lesene con capitelli d’ordine ionico a sostegno dell’alta cornice modanata, oltre la quale si eleva un piano attico di altezza ridotta e scandito da lesene lisce; l’ordine architettonico inquadra le archeggiature con contorni modanati che intrudono le cappelle laterali; lungo le pareti si conservano tracce di decorazioni ad affresco; i prospetti del presbiterio, cinti da una cornice sommitale, sono decorati con opere pittoriche inserite all’interno di cornici modanate in stucco; al centro della parete absidale è posta la pala raffigurante i Santi patroni; le pareti sono intonacate e tinteggiate; ampie finestrature a centina ribassata si aprono lungo il settore sommitale delle pareti d’ambito.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, con paramento in mattoni di laterizio a vista, sono coronati da una cornice sottogronda con modanatura a guscia; lungo il settore superiore dei fianchi longitudinali si aprono ampie finestrature rettangolari con centina ribassata; il prospetto destro della navata conserva traccia delle strutture originariamente emergenti delle cappelle laterali.
Campanile
Torre campanaria addossata al fianco settentrionale del presbiterio. Basamento a pianta quadrangolare. Fusto interamente edificato in mattoni di laterizio a vista. Cella campanaria a bifore. Copertura a quatto falde in coppi.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’introduzione di un altare mobile in legno decorato rivolto verso l’assemblea. Si conservano l’altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo e le balaustre.