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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Badia Calavena
Verona
chiesa
sussidiaria
S. Pietro Apostolo
Parrocchia dei Santi Vito Modesto e Crescenzia
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (2008); ambone - aggiunta arredo (1995)
1040 - 1145(origini e costruzione intero bene); XII sec. - XIV sec.(trasferimento dei monaci e decadenza del castello carattere generale); 1530 - 1541(visite pastorali del vescovo Giberti carattere generale); 1891 - 1891(lesionamento intero bene); 1891 - 1910(demolizione e ricostruzione intero bene); 2000 - 2000(restauro intero bene)
Chiesa di San Pietro Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Pietro Apostolo <Badia Calavena>
Altre denominazioni S. Pietro Apostolo
Ambito culturale (ruolo)
romanico (origini e costruzione)
architettura contemporanea (lesionamento)
architettura contemporanea (demolizione e ricostruzione)
architettura contemporanea (restauro)
Notizie Storiche

1040 - 1145 (origini e costruzione intero bene)

La chiesa di S. Pietro venne eretta insieme al castello di Calavena dal vescovo di Verona Valterio di Ulma (1037-1055) nel 1040 (la pietra di fondazione del castello reca inciso il seguente testo: "AN. DNI. MXL / SVPTV. WALTEII. EPI / HOC. CASTELLV / EREXIT A SOLO"). Divenne dimora di monaci tedeschi dell’Ordine di S. Benedetto, e si trasformò nel piccolo monastero così menzionato in un documento di regole di affitto del 1133 e in una Bolla Papale di Eugenio III del 1145, dove si cita chiaramente il “Monasterium Sancti Petri de Calavena". Era alle dipendenze del cenobio cittadino di S. Giorgio in Braida, il cui abate, per un certo periodo, fu anche il priore di S. Pietro. Tale monastero, fino al 1202, rappresentò la residenza estiva dei vescovi di Verona, che in seguito venne trasferita al palazzo di Monteforte d'Alpone.

XII sec.  - XIV sec. (trasferimento dei monaci e decadenza del castello carattere generale)

A partire dal XII sec. chiesa e castello persero gradualmente di importanza a vantaggio delle vicine pievi. In seguito al terremoto del 1117, che danneggiò seriamente le strutture del complesso, i monaci cominciarono a spostarsi a valle, verso Badia Calavena, dove già esisteva una chiesetta dedicata a S. Vito, che venne trasformata in abbazia. Il castello venne progressivamente abbandonato fino a scomparire completamente sul finire del XIV sec. La chiesetta di S. Pietro si ridusse ad un luogo sacro abitato da qualche monaco eremita.

1530 - 1541 (visite pastorali del vescovo Giberti carattere generale)

Tra il 1530 ed il 1541 si susseguirono le visite del vescovo Giberti (1524-1543). La chiesa viene chiamata di S. Pietro del Bosco e risulta custodita da tale Perino da Cogollo, frate eremita dei monaci dell'abbazia di S. Vito. L'edificio appare inoltre in cattive condizioni di conservazione in quanto ripetutamente colpito da fulmini.

1891  (lesionamento intero bene)

Nel 1891 la chiesa di S. Pietro Apostolo venne gravemente danneggiata da un violento terremoto.

1891 - 1910 (demolizione e ricostruzione intero bene)

Tra il 1891 ed il 1910 l'edificio venne demolito e ricostruito. Risultò un edificio nuovo e moderno, ampliato nelle dimensioni rispetto alla chiesa precedente, con un'alta torre campanaria orlata con merlature ghibelline, a ricordo dell'antica presenza del castello. Di proprietà della Parrocchia dei SS. Vito e Modesto in Badia Calavena, vi officia saltuariamente il parroco della stessa.

2000  (restauro intero bene)

Chiesa e locali ad essa adiacenti furono restaurati nel 2000 dal gruppo volontari di S. Pietro con il coordinamento della Protezione Civile.
Descrizione

La chiesa di S. Pietro sorge sull'omonimo colle che domina sull'abitato di Badia Calavena. Una prima chiesa venne eretta come cappella contemporaneamente alla costruzione del castello di Calavena, edificato per volere del vescovo di Verona Valterio di Ulma nel 1040. Il complesso divenne dimora di monaci tedeschi dell'Ordine di S. Benedetto e col tempo si trasformò nel "monasterium Sancti Petri" menzionato nella bolla di papa Eugenio III (1145). Tra il XII ed il XIV sec. chiesa e castello persero gradualmente di importanza a vantaggio dell'abbazia di S. Vito, edificata in quegli anni ai piedi del monte. Il castello venne progressivamente abbandonato fino a scomparire del tutto sul finire del XIV sec., mentre la chiesa di S. Pietro si ridusse a luogo sacro abitato da qualche eremita. Tra alterne vicende la chiesetta sopravvisse fino al 1891, anno in cui venne seriamente lesionata da un terremoto. Demolita, venne lentamente ricostruita nelle forme attuali e completata nel 1910. Restaurata nel 2000 ad opera del "gruppo volontari di S. Pietro" con il coordinamento della Protezione Civile, viene saltuariamente officiata dal parroco di Badia Calavena. L'edificio si presenta con facciata neoclassica a capanna tripartita da lesene ioniche a sostegno del frontone sommitale. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio quadrangolare rialzato di due gradini e concluso con abside semicircolare; lungo i fianchi dell’aula trovano sede l’altare della Madonna, a sinistra, e l’altare della S. Famiglia sul lato opposto. I prospetti interni sono scanditi da lesene con capitelli ionici su cui si imposta l’alta trabeazione modanata con fregio iscritto che raccorda la composizione d’insieme; il presbiterio, introdotto da un arco trionfale a tutto sesto, è definito nelle angolate da lesene ioniche composite. L’aula è coperta da una volta a sezione semiellittica con unghie laterali; al centro un affresco raffigurante la "Trinità" e "San Pietro con Angeli"; il presbiterio è sovrastato da una volta a crociera affrescata e decorata con finte costolonature. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione della navata è realizzata con piastrelle di cemento policrome; il piano del presbiterio presenta una pavimentazione in piastrelle di cemento con decorazioni geometriche policrome.
Pianta
Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, di larghezza ridotta rispetto l’aula, rialzato di due gradini e protetto da balaustra; abside emergente a sviluppo semicircolare. Lungo i fianchi dell’aula sono presenti quattro ridotti sfondamenti delle pareti d’ambito, due su ciascun lato, di cui quelli più prossimi al presbiterio accolgono gli altari minori: l’altare della Madonna, a sinistra, e l’altare della S. Famiglia sul lato opposto. Sul fianco desto del presbiterio si colloca l’ambiente della sacrestia, direttamente accessibile dall’aula e posto in comunicazione anche con il vano absidale. L’ingresso principale, con bussola lignea interna e sovrapposta cantoria, è preceduto all’esterno da una scalinata a cinque gradini; al centro delle pareti laterali dell’aula si aprono gli ingressi laterali, entrambi accessibili con il passaggio all’interno dei corpi di fabbrica che si affiancano al corpo edilizio principale. La torre campanaria si eleva addossata al fianco settentrionale del presbiterio.
Facciata
Facciata neoclassica a capanna, rivolta a ponente. Due coppie di paraste non scanalate, di ordine ionico, poggianti su un'alta zoccolatura incorniciano il portale d'ingresso rettangolare, sormontato da un timpano sorretto da due mensolette modanate. Ai lati del portale si aprono due nicchie. Timpano decorato con cornice a dentelli. Sul vertice sommitale, infissa in un supporto in pietra, campeggia una croce in ferro. Sui vertici laterali sono disposte due urne acroteriali terminanti a pigna.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto legato con malta di calce, con prevalenza di conci di pietra calcarea locale. Il corpo absidale è interessato dalla presenza di una controparete in muratura che ne asseconda l’andamento semicircolare. I paramenti esterni si presentano intonacati, ad eccezione del volume absidale in cui è lasciata a vista la tessitura muraria. Sono presenti tiranti metallici trasversali per il collegamento delle strutture murarie.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da un’ampia controsoffittatura voltata a sezione semiellittica con unghie laterali, illuminata dalle due finestrature sommitali che si aprono sul fianco meridionale dell’aula; al centro della volta un affresco con cornice mistilinea raffigurante la "Trinità" e "San Pietro con Angeli"; una cornice decorata segna la geometria della superficie voltata; la controsoffittatura è costituita da una struttura in canniccio intonacato collegata ad un sistema di centinature lignee portanti. Il presbiterio è coperto da una volta a crociera in muratura, affrescata e decorata con finte costolonature; l’ambiente del coro è chiuso da un catino absidale tripartito da costolonature a stucco e con lunetta sferica centrale, anch’esso interamente decorato.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante realizzata con un sistema di capriate lignee; orditura secondaria di tipo tradizionale costituita da arcarecci e travetti lignei con sovrapposte tavelle di cotto; manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è realizzata con piastrelle di cemento policrome (bianche, rosse e nere) disposte a corsi obliqui. Il piano del presbiterio, a cui si accede superando due gradini in pietra calcarea bianca, presenta una pavimentazione in piastrelle di cemento con inerti colorati che disegnano motivi geometrici compositi.
Prospetti interni
L’ambiente interno dell’aula presenta un ampio impianto spaziale, frenato tuttavia nella sua dilatazione verticale dalla volta a forte profilo ribassato; il vano del presbiterio è caratterizzato invece da una ridotta larghezza a vantaggio di un maggiore sviluppo in profondità. I prospetti sono regolati dal ritmo dell’ordine architettonico, scanditi da lesene con capitelli ionici su cui si imposta l’alta trabeazione modanata con fregio iscritto che percorre l’intero perimetro interno raccordando la composizione d’insieme. Nelle campate di maggiore ampiezza dei prospetti longitudinali dell’aula l’ordine inquadrata archi a tutto sesto, due su ciascun lato, che si prolungano in modesti sfondamenti della sezione muraria: nei due vani più prossimi al presbiterio si collocano gli altari laterali; semplici cornici a stucco suddividono in due registri sovrapposti le campate intermedie. Il presbiterio, introdotto da un arco trionfale a tutto sesto, è definito nelle angolate da lesene ioniche composite che si raccordano alla trabeazione sommitale. Il trattamento cromatico piuttosto uniforme delle superfici è tale da porre in lieve risalto gli elementi modanati, conferendo un carattere di sobrietà all’insieme. Ampie finestrature semicircolari si aprono nelle lunette del registro superiore del prospetto meridionale dell’aula e del presbiterio.
Prospetti esterni
I prospetti laterali esterni della navata sono interessati quasi interamente dai corpi di fabbrica che vi si pongono in addossamento; le strutture murarie si concludono con una cornice sottogronda sagomata in mattoni pieni di laterizio; sul fianco meridionale si aprono le finestrature semicircolari che illuminano l’ambiente interno.
Campanile
Della torre campanaria di S. Pietro, quasi totalmente inserita nella struttura della chiesa, emerge solo una piccola porzione del fusto, a pianta quadrata, e la cella campanaria ad edicola terminante con una merlatura ghibellina, a ricordo dell'esistenza in loco in tempi antichi dell'omonimo castello monastico.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2008)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l'introduzione di un nuovo altare in marmo rivolto verso l’aula; si conservano l’antica balaustra in marmo e l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
ambone - aggiunta arredo (1995)
Leggio mobile in ferro battuto collocato sul piano del presbiterio in posizione avanzata verso l'aula.
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