chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Grosseto Grosseto palazzo del seminario Seminario Vescovile Monsignor Gian Domenico Mensini Seminario vescovile Gian Domenico Mensini Coperture; Fondazioni; Pavimenti e pavimentazioni; Pianta; Struttura; Impianto strutturale; Elementi decorativi nessuno 1933 - 1934(costruzione intero bene ); 1935 - 1936(inaugurazione intero bene); 1943 - 1944(bombardamento intero bene); 1944 - 1944(allagamento intero bene); 1965 - 1965(ristrutturazione intero bene); 1966 - 1966(ristrutturazione intero bene); 1972 - 1972(chiusura intero bene); 1995 - 1995(riapertura intero bene); 1995 - 1996(ristrutturazione atrio)
Seminario Vescovile Monsignor Gian Domenico Mensini
Tipologia e qualificazione
palazzo del seminario
Denominazione
Seminario Vescovile Monsignor Gian Domenico Mensini <Grosseto>
Autore (ruolo)
Ganelli, Ernesto (costruzione )
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione )
Notizie Storiche
1933 - 1934 (costruzione intero bene )
Nel 1933 monsignor Paolo Galeazzi ripropose l'edificazione di un nuovo seminario in quanto il precedente era poco capiente.
Il 18 febbraio 1934 fu posta la prima pietra in un terreno di via Ferrucci. L'ingegnere Ernesto Ganelli su incarico del vescovo ne curò la progettazione e la costruzione.
1935 - 1936 (inaugurazione intero bene)
Nel 1935 il Vescovo Galeazzi portò a compimento il sogno di mons. Mensini, il 26 ottobre di quell'anno l'edificio venne inaugurato con l'istituzione del corso ginnasiale e successivamente di quello liceale. Già nel 1936 fu aperto il corso teologico.
1943 - 1944 (bombardamento intero bene)
Nel 1943 l'edificio fu bombardato e nell'anno successivo, con l'arrivo degli americani fu destinato ad Ospedale militare per poi divenire dimora dello Squadrone di Aviazione da Bombardamento.
1944 (allagamento intero bene)
Il 2 novembre 1944 a causa dell'esondazione del fiume Ombrone l'edificio fu sommerso per tre metri circa da acqua e fango. Gli scantinati del palazzo rimasero allagati per ventidue giorni mandando in rovina numerosi volumi
della biblioteca.
1965 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1965 monsignor Primo Gasbarri fece aprire un ingresso per separare e distinguere il convitto dal seminario.
Nell'occasione attrezzò il reparto destinato a convitto di cappella e refettorio indipendenti.
1966 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1966 una nuova alluvione colpì la città di Grosseto ed allagò nuovamente gli ambienti seminterrati.
Successivamente monsignor Primo Gasbarri provvide alla rimessa in ordine degli spazi danneggiati, ripristinando l'utilizzo dell'edificio.
1972 (chiusura intero bene)
Finita la guerra il seminario, oltre ad accogliere gli aspiranti al sacerdozio, diventò convitto fino agli anni ’70. Nel 1972 anche i seminaristi della scuola media, ridotti a due, vennero inviati a Pitigliano.
Da quella data il seminario venne affidato alla congregazione della S. Famiglia e poi alla congregazione dei Dottrinari, per divenire infine centro di molteplici iniziative che hanno determinato la chiusura dell'attività seminarista.
1995 (riapertura intero bene)
Per ventitre anni la diocesi non ha più avuto un seminario proprio.
Fu mons. Giacomo Babini, amministratore apostolico, a realizzare l'opera riaprendo i battenti del Seminario Vescovile il 15 ottobre 1995. Il 21 ottobre di quello stesso anno iniziarono anche le lezioni presso il nuovo Istituto Filosofico-Teologico.
1995 - 1996 (ristrutturazione atrio)
A cavallo tra il 1995 e il 1996 l'atrio dell'istituto, con l'occasione della riapertura alle funzioni dell'attività seminarista, venne ristrutturato e recuperato ad opera dell'ingegnere Ernesto Fiorini.
Descrizione
Nel primo decennio del Settecento, per volere del vescovo di Grosseto monsignor Giacomo Falconetti e del Granduca Cosimo III di Toscana fu emanato un editto che prevedeva l'apertura di un seminario-convitto.
La vera storia del Seminario di Grosseto inizia col Vescovo mons. Gian Domenico Mensini (1837-'58), il quale prese a cuore il problema del Seminario; comprese che una Diocesi mancava di qualcosa di essenziale senza questa istituzione, ma non ebbe la possibilità e il tempo di poterlo erigere. Tuttavia nel suo testamento lasciò l'ingente somma di 30.000 scudi per la sua costruzione.
Nel 1935 il Vescovo Galeazzi portò a compimento il sogno di mons. Mensini costruendo il grandioso seminario di via Ferrucci, che fu inaugurato il 26 ottobre di quell'anno.
Oggi l'edificio ospita la scuola media Madonna delle Grazie, il liceo classico, scientifico e linguistico intitolati a Giovanni Chelli, il centro studi teologici, la casa d'accoglienza Casa Betania e la Caritas diocesana.
La cappella di culto che si trova all'interno, si sviluppa sul retro dell'edificio principale. Ha un impianto ad aula unica terminante con abside e deambulatorio illuminato da vetrate colorate, separate da colonnine, risalenti al XXI secolo.
Il pavimento della cappella e parte delle pareti sono rivestite con marmi policromi così come l'altare maggiore.
Esternamente i fronti principali dell'edificio sono decorati con l'accostamento cromatico dei materiali: il travertino utilizzato per i cantonali, i balconi e le cornici, mentre il laterizio per il resto dell'apparecchiatura muraria.
Coperture
Tetti a padiglioni e a falde inclinate con copertura in laterizio.
Fondazioni
Fondazioni continue in muratura.
Pavimenti e pavimentazioni
La cappella ha una pavimentazione in marmi policromi che riproducono disegni geometrici.
Pianta
L'edificio ha un impianto a tre bracci, due dei quali posti perpendicolarmente mentre il terzo apre verso l'esterno, che propone idealmente il profilo di un trapezio. La cappella, con planimetria ad aula unica terminante con deambulatorio poligonale, si innesta nella corte interna perpendicolarmente al braccio principale.
Struttura
Strutture portanti verticali in muratura e pilastri cruciformi, mentre gli orizzontamenti sono configurati da solai in laterocemento e ambienti voltati per la cappella.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è costituito da muratura e pilastri cruciformi che sorreggono i solai di interpiano in laterocemento e la copertura.
Elementi decorativi
Esternamente i fronti principali dell'edificio sono decorati con l'accostamento cromatico dei materiali: il travertino utilizzato per i cantonali, i balconi e le cornici, mentre il laterizio per il resto dell'apparecchiatura muraria.
La cappella internamente è decorata con vetrate e pavimentazioni policrome, il resto è rifinito ad intonaco colorato.