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Mammola
Locri - Gerace
chiesa
sussidiaria
S. Giuseppe
Parrocchia di San Nicola di Bari
Facciata; Pianta; interni; Struttura; pavimentazioni; Presbiterio; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1965-2000)
1728 - 1730(costruzione e fondazione intero bene); 1783 - 1783(terremoto intero bene); 1783 - 1797(parrocchia intero bene); XIX - XIX(giuspatronato intero bene)
Chiesa di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giuseppe <Mammola>
Altre denominazioni S. Giuseppe
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi (costruzione)
Notizie Storiche

1728 - 1730 (costruzione e fondazione intero bene)

fondata e fatta costruire il 1728 dal sacerdote don Giuseppe Reggitano, come riporta un'epigrafe sulla cornice superiore del portale d'ingresso, essa fu dotata di beni dallo stesso Reggitano con autorizzazione del Vicario capitolare Nanni (bolla del 16/01/1730).

1783  (terremoto intero bene)

il terremoto del 1783, che causò centotre morti e fece molti danni e distrusse molte case e chiese a Mammola, non danneggiò molto questa piccola chiesa, che infatti fu rapidamente riparata.

1783 - 1797 (parrocchia intero bene)

essendo l'unica chiesa del paese facilmente riparabile, durante la ricostruzione della chiesa matrice, la chiesa di S. Giuseppe diventò chiesa parrocchiale e lo restò fino al 16 ottobre 1797, come risulta dai libri parrocchiali.

XIX  (giuspatronato intero bene)

il giuspatronato della famiglia Reggitano passò alla famiglia Tigani di Polistena, molto probabilmente tramite il matrimonio tra Giovanni Tigani e Caterina Reggitano (Polistena, Archivio parr. S. Marina, Atto di matrimonio, 14 gen. 1832). I beni legati alla chiesa furono però venduti dagli eredi e la chiesa fu mantenuta a spese dei fedeli e specialmente grazie al signor Raffaele Gentile.
Descrizione

la chiesa di S. Giuseppe, nel centro storico di Mammola, è una piccola chiesa fondata nel 1728-1730 dal sacerdote don Giuseppe Reggitano. Fu di giuspatronato della famiglia Reggitano e poi Tigani di Polistena ed è oggi chiesa sussidiaria della parrocchia di S. Nicola di Bari. Alla chiesa si accede attraverso una stretta gradinata laterale, parallela alla facciata. La sua pianta è ad unica navata con una sobria facciata settecentesca caratterizzata dalla sovrapposizione di un portale lapideo "ad arco di trionfo" (1728), di una finestra rettangolare, e culminante in un timpano spezzato con al centro due celle campanarie. Gli interni non hanno decorazione plastico-architettonica. Un "arco trionfale" divide l'aula rettangolare dal presbiterio quadrato. L'altare originario, in funzione monumentale, molto rimaneggiato, custodisce il simulacro ottocentesco di s. Giuseppe con Gesù Bambino.
Facciata
la facciata è inquadrata da due grandi paraste angolari. Si ha un unico portale d'ingresso centrale, in pietra, molto sobrio e del tipo c.d. "ad arco di trionfo", che presenta un'iscrizione dedicatoria del fondatore Giuseppe Reggitano datata 1728. Sul portale si apre una finestra rettangolare. Gli spazi tra le paraste e l'asse centrale portale-finestra, sono occupati da specchiature rettangolari. La facciata è coronata da un timpano spezzato centralmente da due celle campanarie. Il nesso portale - finestra, concluso da timpani con più o meno complesse strutture campanarie è una delle soluzioni architettoniche attestate nella prima metà del XVIII secolo in Calabria e coerente con la data nell'iscrizione del portale.
Pianta
pianta longitudinale con navata unica, divisa dal presbiterio, a pianta quadrata, tramite un "arco trionfale".
interni
gli interni non presentano particolari decorazioni plastico-architettoniche. Due arcate cieche, ai due lati dei muri perimetrali non sono al momento ben inquadrabili nella loro funzione originaria, ma potrebbero far pensare a riquadri arcuati per collocare dipinti.
Struttura
struttura in muratura continua in pietrame ed inzeppature di laterizi.
pavimentazioni
aula: piastrelle quadrate in gres, in posa a correre. Presbiterio: lastre in granito.
Presbiterio
è presente nel presbiterio, a pianta quadrata, l'altare maggiore antico, con funzione monumentale ed un nuovo altare in marmo, di recente fattura. Nella nicchia dell'altare monumentale è custodito il simulacro ottocentesco di s. Giuseppe con Gesù Bambino.
Coperture
a doppia falda con rivestimento in coppi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-2000)
non databile l'intervento di aggiunta di un altare ed ambone in marmo, secondo le prescrizioni della riforma liturgica post Concilio Vaticano II.
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