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Grotteria
Locri - Gerace
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Facciata; Impianto strutturale; Pianta; Pavimenti
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
1232 - 1232(citazione carattere generale); XV - XV(costruzione cripta); 1458 - 1458(miglioramento intero bene); 1541 - 1541(ricostruzione intero bene); 1543 - 1543(costruzione campanile); XVII - XVII(menzione carattere generale); 1783 - 1783(danneggiamento intero bene); 1788 - 1788(consolidamento intorno); 1795 - 1795(costruzione intero bene); 1797 - 1797(restauro intorno); 1826 - 1826(consacrazione intero bene); 1827 - 1830(miglioramento intero bene); 1854 - 1854(ricostruzione intorno); 1930 - 1930(migliorie intero bene); 1934 - 1934(consacrazione intero bene); 1960 - 1969(migliorie intero bene); 1985 - 1990(restauro tetto); 2002 - 2002(rifacimento e restauro intero bene); 2013 - 2013(restauro organo a canne)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Grotteria>
Altre denominazioni S. Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi (costruzione)
Notizie Storiche

1232  (citazione carattere generale)

Il primo documento storico relativo alla chiesa, sebbene indiretto, risale all’anno 1232 e si tratta di un atto in lingua greca del Monastero di S. Stefano del Bosco. Fra i testimoni che sottoscrissero questo documento, redatto dal notaio grotterese Niceta, figura il nome di Nicola, protopapa di Grotteria.

XV  (costruzione cripta)

Nel primo decennio del Quattrocento viene fondata la cappella dell’Itria (attuale Concezione); era collocata sotto l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Assunta.

1458  (miglioramento intero bene)

Vengono effettuati vari interventi di miglioria alle cappelle della chiesa.

1541  (ricostruzione intero bene)

Durante l’amministrazione di Giovanni De Arena, e precisamente nel periodo compreso fra il 1535 ed il 1540, l’antica chiesa, probabilmente in gran parte crollata, fu demolita per far posto alla nuova, i cui lavori di costruzione risultavano iniziati nel 1541, Terminata la ricostruzione dell’edificio, l’interno venne progressivamente adornato da un gran numero di altari e cappelle istituiti su iniziativa delle principali famiglie nobili e borghesi della città: Striveri, Zolea, Angiletta ecc.

1543  (costruzione campanile)

Il campanile venne ricostruito ed ultimato nel 1543.

XVII  (menzione carattere generale)

Alla fine del Seicento il giuspatronato della chiesa e della cappella passa definitivamente alla famiglia Carafa. Giuseppe Carafa, duca di Bruzzano, e la moglie Maria Ruffo, in seguito alla morte del figlio Paolo Carafa, avvenuta il 21 aprile 1661, ordinano l’esecuzione di un busto da collocare sulla sua tomba posta all’interno della cappella nella chiesa.

1783  (danneggiamento intero bene)

Con il terremoto del 5 febbraio 1783, la chiesa andò completamente distrutta, insieme ad una parte delle catacombe.

1788  (consolidamento intorno)

A partire dal 1788 vennero realizzati lavori di consolidamento della piazza e del piano su cui sorgeva la chiesa.

1795  (costruzione intero bene)

I lavori di riedificazione della chiesa vennero eseguiti dall’ingegnere napoletano A. Mori. Viene costruita in posizione più arretrata allo scopo di fare posto ad un piazzale da realizzare davanti alla nuova facciata. L'orientamento dell'asse longitudinale è cambiato, l'altare maggiore viene spostato a nord e l'accesso principale è a sud. La cripta non coincide più con l'altare maggiore della nuova chiesa e vi si accederà attraverso un accesso indipendente.

1797  (restauro intorno)

Pietro Fabiani, nobiluomo di Grotteria, realizza un restauro nel 1797, attraverso una donazione in beneficio della cappella della Concezione, facendo adattare un altare in marmo policromo al vecchio altare della Madonna della Concezione. Questo altare venne recuperato dalle macerie della vecchia chiesa, era posto nella navata di destra della chiesa ed era dedicato alla Madonna della Consolazione.

1826  (consacrazione intero bene)

Dopo anni di abbandono, ai quali seguirono altri per la ricostruzione, il 12 novembre 1826, il vescovo Pellicano esegue la sua consacrazione.

1827 - 1830 (miglioramento intero bene)

Dopo il 1826, anno in cui la chiesa viene consacrata, si susseguono lavori di miglioramento agli arredi interni.

1854  (ricostruzione intorno)

Sistemazione della parte riguardante le scale d’accesso alla chiesa matrice.

1930  (migliorie intero bene)

Con il terremoto dei 7 marzo 1927, la chiesa subisce una nuova distruzione; la nuova chiesa verrà ricostruita nel 1930, utilizzando cemento armato sopra le fondamenta della vecchia chiesa.

1934  (consacrazione intero bene)

il 30 maggio 1934 il Vescovo benedice la chiesa appena restaurata.

1960 - 1969 (migliorie intero bene)

Nel corso degli anni Sessanta la chiesa viene ristrutturata e abbellita da pitture a secco raffiguranti episodi della vita di Cristo e scene tratta dall'Antico e dal Nuovo Testamento; il ciclo pittorico venne realizzato da Nik Spatari (Mammola, 1928) nel coro e nelle pareti superiori della navata centrale.

1985 - 1990 (restauro tetto)

Nella seconda metà degli anni ‘80 sono stati realizzati lavori di manutenzione straordinaria che hanno riguardato il rifacimento della copertura, costituito da lastre di eternit, sostituendolo con tegole tipo Portoghesi.

2002  (rifacimento e restauro intero bene)

Interventi vari eseguiti con fondi regionali che hanno riguardato la sistemazione del tetto, la sostituzione di parti strutturali in legno, la messa in opera di lastre onduline sottocoppo, il rifacimento delle gronde e dei pluviali, oltre alla ristrutturazione del locale ripostiglio ed il rifacimento dei servizi igienici.

2013  (restauro organo a canne)

L'organo a canne del 1934 realizzato dalla ditta “ F. Migliorini “ è stato restaurato nel 2013 dalla Fabbrica Artigiana Organi di Michelotto Daniele di Albignasego.
Descrizione

La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Grotteria ha una pianta rettangolare con tre navate, quella centrale è più alta; è conclusa da un'abside semicircolare. Le pareti del presbiterio, della navata centrale e del catino sono ornate da una decorazione pittorica raffigurante episodi della vita di Gesù Cristo, realizzati nel corso degli anni Sessanta dall'artista Nik Spatari. In fondo alle tre navate sono posti altari marmorei policromi di pregio storico-artistico, databili intorno alla seconda metà del Settecento, così come il fonte battesimale in marmo bianco intarsiato. Particolarmente interessanti sono due dipinti a olio su tela: un Crocefisso e quattro Santi, posto sull’altare maggiore e proveniente dal convento dei Domenicani, attribuibile a pittore meridionale del Seicento, e una grande pala d'altare della Madonna delle Grazie con Angeli e Santi realizzata nel 1720 da Gennaro Sarnelli, oggi collocata nella navata sinistra, ma un tempo ubicata nella chiesa parrocchiale di S. Nicola dè Protonotariis. Nelle nicchie poste lungo le navate laterali si conservano alcune pregevoli statue lignee, tra le quali si menziona quella di S. Antonio Abate scolpita dal noto pittore e scultore grotterese Giuseppe Cavaleri. Di pregevole fattura sono anche il pulpito in legno di noce con intarsi e intagli, opera del 1940 di due ebanisti grotteresi, Vincenzo Napoli e Raffaele Scrivo, e l’organo a canne della Ditta Migliorini del 1934, collocato nella cantoria.
Facciata
La facciata a salienti e dalle linee semplici. l'ingresso centrale è costituito da un portale in calcestruzzo sormontato da un timpano spezzato e da una finestra rettangolare. Sul lato sud-ovest è posto l'ingresso secondario.
Impianto strutturale
La struttura dell'edificio è in cemento armato e le pareti esterne sono in mattoni pieni e malta comune
Pianta
La pianta è a tre navate ed è conclusa da un'abside semicircolare
Pavimenti
Nelle navate la pavimentazione è in marmette di cemento e graniglia in marmo; nel presbiterio è in graniglia di marmo di colore rosa
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
L'ambone è in legno, mentre la mensa d'altare è un unico blocco in marmo intarsiato.
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