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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Bianco
Locri - Gerace
chiesa
sussidiaria
S. Marina V. M.
Parrocchia di Tutti i Santi
Facciata; Pianta; aula; Presbiterio; Struttura; pavimentazioni; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1965-2000)
XV - 1791(fondazione - preesitenza intero bene); 1791 - 1827(nuova fondazione e costruzione intero bene); 1907 - 1912(terremoto - ricostruzione intero bene); 1970 - 1973(ricostruzione intero bene); 1986 - 1986(chiesa sussidiaria intero bene); 2013 - 2014(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Santa Marina Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Marina Vergine e Martire <Bianco>
Altre denominazioni S. Marina V. M.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi (costruzione )
Notizie Storiche

XV - 1791 (fondazione - preesitenza intero bene)

a Catamotta, uno dei borghi che costituiva Bianco vecchia, prima del terremoto del 1783, vi era l'antica parrocchia di S. Marina, attestata già nel 1543, ma fondata prima del 1480, quando ancora vigeva in diocesi il rito greco. La parrocchia fu soppressa nel 1791.

1791 - 1827 (nuova fondazione e costruzione intero bene)

in un altro borgo antico di Bianco, Zoparto, dopo il terremoto del 1783, si costruì nuovamente una piccola chiesa dedicata a S. Marina, eretta parrocchia nel 1827 dal vescovo mons. Giuseppe Maria Pellicano (1818-1833), che ereditò i benefici della precedente parrocchia.

1907 - 1912 (terremoto - ricostruzione intero bene)

a causa dei molti danni dovuti al terremoto del 1907, Zoparto fu gradualmente abbandonato e la popolazione si trasferì nella Marina di Bianco, ove fu costruita una nuova "chiesetta baraccata" di S. Marina, su terreno concesso dal Genio Civile il 1912.

1970 - 1973 (ricostruzione intero bene)

l'attuale edificio per il culto è stato costruito nei primi anni settanta del novecento, con successivi rifacimenti. La riapertura al culto è avvenuta nel 1973.

1986  (chiesa sussidiaria intero bene)

con il riordino della diocesi di Locri-Gerace, intorno al 1986, la parrocchia fu soppressa e la chiesa divenne sussidiaria della chiesa matrice di tutti i Santi.

2013 - 2014 (ristrutturazione intero bene)

un intervento di "miglioramento architettonico" che ha previsto la realizzazione del portale d'ingresso in marmo, della pensilina soprastante e rifacimento dell'intonaco dei muri perimetrali è stato effettuato tra la fine del 2013 ed il 2014.
Descrizione

la chiesa è dedicata a S. Marina vergine e martire, ma è portatrice di un'antica devozione per s. Marina di Bitinia (VIII sec.), monaco con il nome di Marino, venerata nell'Oriente cristiano ed in Calabria, in particolare a Polistena (RC). L'attuale parrocchia è erede di una precedente fondata a Bianco vecchia prima del 1480, quando nella diocesi ancora vigeva il rito greco. L'attuale chiesa si trova nella Marina di Bianco, lungo la costa ionica reggina, ed è stata costruita dopo il terremoto del 1907, inizialmente con struttura temporanea a baracca (1912) e molto dopo nell'attuale aspetto. L'edificio è molto semplice e modesto, ha una facciata a capanna con un solo portale rivestito in marmo ed una lunetta entro cui è iscritto il titolo della chiesa e l'anno del restauro (2014). Una tettoia poligonale a tre falde copre l'ingresso e un cornicione a tre cornici digradanti corona la facciata. La chiesa è a pianta rettangolare, unica navata, con tre campate scandite da travi e pilastri a vista e soffitto piano. Nell'ultima campata, appena rialzato rispetto all'aula, si trova il presbiterio con un altare in marmi policromi (XIX sec.) ed un tabernacolo in marmi policromi (XX sec.). Non vi è decorazione plastico-architettonica, e le pareti sono solamente tinteggiate, con la presenza di statue devozionali e quadri per lo più databili al XX secolo.
Facciata
facciata a capanna con un solo portale rivestito in marmo ed una lunetta entro cui è iscritto il titolo della chiesa e l'anno del restauro (2014). Una tettoia poligonale a tre falde copre l'ingresso e un cornicione a tre cornici digradanti corona la facciata, sul cui apice si trova una piccola croce.
Pianta
pianta rettangolare con un corpo di fabbrica per i locali sussidiari, in aderenza, dietro al presbiterio.
aula
aula rettangolare a navata unica, con due campate scandite da travi e pilastri a vista e soffitto piano. Non vi è decorazione plastico-architettonica, e le pareti sono solamente tinteggiate, con la presenza di statue devozionali e quadri per lo più databili al XX secolo. Due finestre arcuate si aprono nella prima campata, a metà delle pareti perimetrali. Un'altra finestra arcuata si apre nella seconda campata, a sinistra, mentre a destra si ha un portale d'accesso laterale.
Presbiterio
nella terza e ultima campata, appena rialzato rispetto all'aula, si trova il presbiterio con un altare in marmi policromi (XIX sec.) ed un tabernacolo in marmi policromi (XX sec.). Sulla sinistra il simulacro di s. Marina (XX sec.), in abiti monastici; a destra il simulacro della Madonna del Rosario (XX sec. ?), festeggiata nel mese di ottobre, con novena e processione; sul tabernacolo si trova un Crocifisso ligneo (XX sec.). L'ambone è mobile, in legno e metallo. Una finestra arcuata si apre in ognuno dei due muri perimetrali laterali, portando luce al presbiterio. Una porta, a sinistra della parete di fondo, dà accesso alla sacrestia.
Struttura
struttura portante a telaio in c.a., tamponature in mattoni, solaio in laterocemento.
pavimentazioni
pavimenti in frammenti di marmo a posa irregolare.
Coperture
copertura a doppia falda con rivestimento in coppi e soffitto piano.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-2000)
un altare in marmi policromi (XIX sec.) è stato collocato al centro del presbiterio, secondo le prescrizioni post Concilio Vaticano II, in data non riscontrabile, allo stato attuale delle ricerche. L'ambone è mobile, in legno e metallo.
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