chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Zibido San Giacomo Milano chiesa sussidiaria B. V. Assunta (ex Chiesa Parr.) Parrocchia di San Giacomo Pianta; Struttura; Campanile; Soffitto; Altare maggiore; Cappelle laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Organo; Coperture; Opere d'arte; Opere d'arte; Opere d'arte; Opere d'arte presbiterio - intervento strutturale (1990) IV - IV(Notizie storiche Carattere generale); IV - XII(Notizie storiche Carattere generale); XIII - XIII(Notizie storiche Intero bene); 1389 - 1466(Notizie storiche Intero bene); 1573 - 1577(Notizie storiche Intero bene); 1584 - 1584(Notizie storiche Intero bene); 1599 - 1599(Ristrutturazione Intero bene); 1599 - 1706(Aggiunte Ala sinistra); 1722 - 1807(Notizie storiche Intero bene); 1980 - 1990(Restauro Presbiterio); 1993 - 2013(Restauro Intero bene); 2006 - 2013(Restauro Interno)
Chiesa della Beata Vergine Assunta (ex Chiesa Parrocchiale)
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Beata Vergine Assunta (ex Chiesa Parrocchiale) <Zibido San Giacomo>
Altre denominazioni
Chiesa della Beata Vergine Assunta (Chiesa già Parrocchiale) B. V. Assunta (ex Chiesa Parr.)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
IV (Notizie storiche Carattere generale)
Nel “Cronicum” della parrocchia di Santa Maria in Zibido nel 1934, il Sacerdote don Celeste Seveso appuntava che in un manoscritto rinchiuso in un quadretto in “Sagrestia risulta che la formazione della Parrocchia di Zibido risale ai tempi di San Simpliciano Arcivescovo di Milano nel 4° secolo. …. La parrocchia comprendeva la popolazione di San Giacomo, Badile, Moirago, San Pietro. Fin allora non vi era che un arciprete a Decimo. Anche il beneficio parrocchiale data da tempo immemorabile assai prima di San Carlo.”
IV - XII (Notizie storiche Carattere generale)
Il territorio di Zibido San Giacomo deve la sua notorietà più che al suo toponimo alla presenza delle chiese di Santa Maria Assunta e di San Giacomo, edificate all’interno del territorio di competenza delle Pievi sorte intorno alla città di Milano tra il IV e il V secolo. Le Pievi altro non erano che un ambito territoriale di dimensione variabile che comprendeva varie comunità civiche ed ecclesiali. La loro localizzazione geografica era individuabile in tre aree concentriche, la prima corrispondente al centro e alle 5 milia romane, la seconda nel raggio di dieci ed infine quelle distanti venti milia dalla città. Fino al XII secolo vi era un’unica parrocchia all’interno del territorio della Pieve, con la successiva nascita dei comuni rurali, le chiese locali raggiungono l’autonomia e si costituiscono le parrocchie con caratteristiche sempre più precise anche a seguito delle decisioni del Concilio di Trento. Zibido apparteneva alla Pieve di Decimo divenuta poi quella di Lacchiarella.
XIII (Notizie storiche Intero bene)
La chiesa di S. Maria Assunta è ipotizzabile fosse già presente sul territorio di Zibido, poiché la prima notizia di una chiesa dedicata a Maria la si trova nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” attribuito a Goffredo da Bussero e scritto prima del 1290, in cui viene indicato “in plebe di Decima, Zibidi, ecclesia Sancte Marie” e “ecclesia Sancti Donati” Le notizie storiche non forniscono indicazioni sulle forme architettoniche di questo primordiale edificio, ma solo sulla presenza di un luogo di culto, dedicato a Maria.
1389 - 1466 (Notizie storiche Intero bene)
La “chiesa di S. Maria” viene probabilmente eretta parrocchia tra il 1389 e il 1466. Nell’anno 1466 nello “Status Ecclesiae Mediolanensi”, risulta presente la Rettoria di Santa Maria in Zibido affidata al parroco Ambrogio de Ratagii, con un regolare tributo.
1573 - 1577 (Notizie storiche Intero bene)
Nel 1573 durante la visita pastorale San Carlo Borromeo, trova una chiesa ad aula rettangolare e unica navata con abside tonda e diede disposizioni di costruire la sacrestia “tra il pollaro e la cappila maggior….e il sacrario di dentro il uro apprisso il Battisterio….”. La comunità parrocchiale provvide subito alla edificazione della sacrestia, infatti in un disegno datato 1577, la pianta della chiesa viene indicata a forma rettangolare con abside semicircolare e annesso locale sacrestia.
1584 (Notizie storiche Intero bene)
Una descrizione più dettagliata del complesso architettonico è rappresentata nella visita di Andrea Pionio del 1584. La chiesa è descritta con soffitto ligneo e tre travi, che ne determinano quattro campi, con la cappella maggiore voltata. La chiesa era dotata di campanile con due campane e battistero delimitato da un recinto. In prossimità dell’ingresso alla chiesa si trovava il cimitero. Viene inoltre indicata, facendo riferimento alla planimetria annessa alla descrizione, una casa parrocchiale con giardino.
1599 (Ristrutturazione Intero bene)
La chiesa sul finire del Cinquecento, probabilmente a causa delle disposizioni impartite da San Carlo nella visita pastorale e delle modifiche introdotte dal Concilio di Trento, circa le modalità di celebrazione, subisce una rilevante modifica: l’abside semicircolare viene trasformata in quadrangolare e costruita la nuova torre campanaria. Tale intervento comporta la modifica delle dimensioni dell’aula. Tali modifiche sono indicate in modo esplicito negli atti di visita di Andrea Pionio del 6 luglio 1599.
1599 - 1706 (Aggiunte Ala sinistra)
Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Settecento, la chiesa subisce ancora una serie di modifiche, di tali trasformazioni si hanno notizie nella visita pastorale del 1706, dove viene descritta con le caratteristiche architettoniche attuali. Il lato sud vincolato dall’esistenza della casa del parroco rimane invariato, mentre il lato nord-ovest, verso il cimitero subisce aggiunte e rifacimenti. A nord vengono aggiunte: la sacrestia, la cappella della Madonna del Rosario e quella del battistero, e un piccolo ossario.
1722 - 1807 (Notizie storiche Intero bene)
La chiesa nel Settecento, come indicato nel Catasto di Carlo VI, (1722) faceva parte di un complesso comprendente oltre alla casa parrocchiale anche una cascina poco distante costituente il beneficio della Parrocchia. Era compresa a nord-ovest dall’antico castro di Zibido, all’epoca proprietà del Monastero delle Monache di San Filippo Neri di Milano e a sud dalle proprietà dei padri di Sant’Eustorgio di Milano, a sud-est erano invece collocate le proprietà del Marchese Corbella (Casiglio) e del Cavalier Busca. Nel 1807, il Regno d’Italia decise di avviare le operazioni censuarie del territorio dello stato; il territorio appartenente alla chiesa di Santa Maria Assunta venne nuovamente censito sotto l’unico comune di Zibido.
1980 - 1990 (Restauro Presbiterio)
Tra il 1980 e il 1990 a seguito dell’avvenuta riforma liturgica espressa dal Concilio Vaticano II, la parrocchia riprogettò la posizione dell’altare all’interno dell’area presbiterale. Trattandosi di uno spazio ridotto nelle sue dimensioni, l’adeguamento venne risolto, come nella prassi diffusa a seguito delle disposizioni postconciliari, con l’eliminazione della balaustra marmorea e il riuso di alcuni suoi elementi per la base della mensa.
1993 - 2013 (Restauro Intero bene)
L’edificio sacro, pur essendo utilizzato come chiesa parrocchiale prima e sussidiaria poi, non subì mai trasformazioni o aggiunte nel corso dell’Ottocento e del Novecento. Tra il 1993 e il 2000 venne avviato un accurato studio per il restauro dello storico edificio che prevedeva la revisione del manto di copertura e della sua struttura lignea; la sostituzione della lattoneria delle gronde e dei pluviali; la verifica della staticità delle volte ed elaborato un progetto di consolidamento strutturale. Lavori che non vennero mai realizzati, fatta eccezione per la ricorsa del manto di copertura realizzata nel 2013.
2006 - 2013 (Restauro Interno)
A seguito dello studio svolto nell’ultimo decennio del Novecento, nel 2006 la comunità parrocchiale diede inizio agli approfondimenti per il restauro, degli stucchi e affreschi della cappella cinquecentesca della Madonna del Rosario. I lavori furono affidati al restauratore Luigi Parma e conclusi nel 2013. Vennero recuperati tutti gli apparati decorativi e gli affreschi contenuti nelle cornici in stucco finemente decorate, e la balaustra marmorea.
Descrizione
L’edificio correttamente orientato, si erige all’incrocio tra le antiche vie di comunicazione per San Pietro Cusico, Moirago e San Giacomo, percorsi ancora oggi riconoscibili nel territorio e nella cartografia.
Vi è anteposto il sagrato direttamente collegato con la via di comunicazione, un vuoto urbano a prato assimilabile ad una piazza. L’area verde abbraccia la chiesa anche lungo il fianco settentrionale e orientale, mentre a sud si trova la costruzione della storica proprietà parrocchiale. A est l’area verde è attraversata da una roggia.
Tutta l’area che circonda l’edificio sacro altro non è che un ampio spazio che mette in comunicazione la chiesa, fulcro dell’antico borgo, con la viabilità dell’urbanizzato circostante.
Nello spazio a verde corrispondente al sagrato è presente una colonna settecentesca in serizzo con una croce soprastante, eretta con lo scopo di indicare l’antica presenza di un cimitero nel giardino adiacente alla Chiesa. Inoltre, sempre nello spazio a verde è collocata la lapide migliare, in serizzo del Lario, sulla quale sono indicate le località e le frecce direzionali oltre alle distanze. Questa lapide, rispetto ad altre presenti sul territorio riporta indicazioni fuorvianti poiché venne trasferita dalla sua posizione originale, al lato opposto della strada, in quella attuale.
La facciata principale a capanna di forme neoclassiche molto semplificate, è ripartita da quattro paraste che si concludono con semicapitelli dorici, e che definiscono la dimensione e il ritmo del prospetto principale. Sulle paraste poggia il timpano triangolare di chiaro riferimento neoclassico. Al centro l’unica porta, da cui si accede allo spazio sacro, ha una cornice ed è sovrastata da una trabeazione con cartiglio centrale, definito da elementi decorativi a volute e foglie; al di sopra della trabeazione retta da due peducci a volute si erige un frontone a botte. L’ingresso è sovrastato da uno sfondato, un tempo contenente un affresco in cui vi era rappresentata Maria Assunta, definito da una cornice geometrica decorata con elementi floreali e volute e alla cui base e in chiave trovano collocazione due cherubini. Le due campiture laterali sono caratterizzate dalla presenza di due aperture finestrate disassate rispetto alla porzione delimitata dalle paraste. Tutte le superfici sono trattate con un materiale polimerico di colore giallo, mentre gli aggetti delle cornici del frontone dell’edificio, del portone e della nicchia centrale sono in marmorino tinteggiato.
I prospetti nord e ovest caratterizzati dalla presenza dei mattoni a vista, sono contraddistinti dalla presenza di lacerti di intonaco, la tessitura muraria lascia pertanto intravedere le aggiunte e le varie fasi costruttive. Il prospetto ovest coincidente con la parete absidale è contraddistinto da una finestra rettangolare corrispondente al volume della sacrestia e da una finestra a trifora di grandi dimensioni; mentre nel prospetto nord trova collocazione la porta d’ingresso alla sacrestia e due finestre a semicerchio relativo alle cappelle della Madonna del Rosario e del Battistero.
La chiesa ha un impianto ad unica navata rettangolare con volta a botte, divisa in tre campate i cui pilastri sono nascosti nelle murature e sostengono la volta a botte, le prime due campate corrispondono all’aula liturgica, mentre la terza definita anche dall’arco di trionfo e da un gradino coincide con la zona presbiterale. Sono annessi: sul lato meridionale i fabbricati della casa parrocchiale e dell’accesso al campanile, quest’ultimo è inglobato nella struttura architettonica dell’edificio, si erige nell’angolo sud-ovest all’incrocio tra la navata e l’area absidale e stilisticamente crea un continuum con l’edificio sacro. Sul lato settentrionale trovano invece spazio le cappelle del Battistero, della Madonna del Rosario e la sacrestia.
Pianta
La chiesa ha un impianto ad unica navata rettangolare, risultato delle trasformazioni e ampliamenti avvenute dal 1500 al XVIII secolo, divisa in tre campate i cui pilastri sono nascosti nelle murature e sostengono la volta a botte. Sono annessi sul lato settentrionale la cappella del Battistero e quella della Madonna del Rosario.
Struttura
L'edificio è costituito da muratura continua in laterizio e pietrame. Le superfici esterne della chiesa sono per lo più in laterizio con lacerti di intonaco, mentre la facciata principale è intonacata e tinteggiata con materiali polimerici. L’aula liturgica ad unica navata è divisa in due campate e scandita da lesene che trovano il loro prolungamento lineare negli intradossi delle arcate culminanti nella volta a botte. Su di esse poggia un sistema di trabeazione liscia.
Nella navata in corrispondenza di ciascuna campata, sono aperte due cappelle con due finestre semilunari. La sacrestia è situata alla destra dell’area presbiterale.
Campanile
Il campanile è inglobato nella struttura architettonica dell’edificio, e si erige nell’angolo sud-ovest all’incrocio tra la navata e l’area absidale, un manufatto che nelle sue finiture emerge dal volume della chiesa e che stilisticamente crea un continuum con l’edificio sacro. Completamente realizzato in muratura di laterizio ed intonaco suddiviso in tre ordini. Il primo corrispondente al basamento è in laterizio lasciato a vista, il secondo ripartito in tre quadranti a sfondato, di cui due che svettano al di sopra della quota di imposta della copertura. Il terzo separato dal secondo con una cornice è la vera e propria cella campanaria, definita da quattro pilastri angolari sormontati da una cornice aggettante. La cella campanaria è sormontata da una copertura realizzata a spicchi, sormontati da una croce in ferro. La cella campanaria è dotata di campane.
Soffitto
La superficie della volta a botte della zona del presbiterio è decorata con un ciclo di affreschi contenuti in riquadri definiti da cornici mistilinee. Nel riquadro centrale è raffigurata la Madonna Assunta, ne fanno da cornice quattro riquadri in cui sono rappresentati angeli e arcangeli. All’imposta della volta trovano spazio sei riquadri dove sono raffigurati i dodici apostoli.
La superficie della volta a botte dell’aula liturgica è invece solo tinteggiata.
Altare maggiore
L’altare occupa il centro del presbiterio ed è separato dalla navata da un gradino, al centro è collocata la mensa che venne realizzata nel 1990, a cui fa da sfondo l’altare in legno dipinto caratterizzato da mosse articolazioni barocchette di epoca settecentesca. L’altare a spalla, posto al centro della zona absidale, è composto da una mensa con pagliotto in scagliola policromo su cui poggia il tabernacolo e da cui si innalza sempre in legno decorato, il ciborio a tempietto con colonnine corinzie che reggono eleganti volute a formare un cupolino a nervature al cui apice è applicata una statuetta dell’Agnello sacrificale.
Cappelle laterali
Entrando a sinistra è ubicata la cappella del fonte battesimale, questa si trova ad una quota inferiore rispetto al pavimento della navata. Lo spazio del Battistero ha la volta a botte e ospita sulla parete di fondo un affresco che raffigura il “Battesimo di Giovanni” di autore ignoto. Il fonte battesimale è costituito da una vasca in granito. La cappella è delimitata da un cancello in ferro battuto.
La seconda cappella sempre sul lato sinistro è la “Cappella della Madonna del Rosario”, a cui si accede mediante un gradino, attraverso un’apertura ricavata in una balaustra marmorea. Tutte le superfici verticali e la volta a botte sono decorate con opere in gesso e stucco che attraverso un gioco di cornici finemente decorate, ad ovuli, elementi vegetali, dentelli, angeli e cherubini definiscono dei riquadri in cui ad affresco sono narrati diversi episodi della vita di Maria. Nella parete di fondo al centro in una nicchia è collocata la statua lignea policroma della Madonna del Rosario, affiancata dagli affreschi di Santa Eurosia con Santa Teresa e Santa Lucia con Sant’Agata. La parete di destra ospita l’affresco di un frate domenicano con ai piedi il modellino della chiesa e un ecclesiastico (forse il parroco dell’epoca) nell’atto di ricevere dalla Madonna il Rosario. Nella parete di sinistra è raffigurata la decapitazione di Giovanni. Nelle paraste sono rappresentati i misteri del Rosario. Al centro della volta a botte nei riquadri supportati dai putti è raffigurato nel tondo centrale Dio Padre e nei laterali “La fuga in Egitto” e “L’adorazione dei Magi”. Nel sottarco sono rappresentate: “La Pentecoste”, ”Maria Assunta in cielo” “La Resurrezione di Cristo”, “L’Ascensione al cielo”, “La gloria di Maria tra Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo”.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione dell'aula liturgica in medoni di cotto 40x20 posate a spina pesce. Nell’area presbiterale e nelle cappelle le soglie dei gradini sono in lastre di pietra naturale in “Macchia Vecchia” e la pavimentazione in piastrelle di cotto come la pavimentazione dell’aula.
Organo
In controfacciata è collocato un organo di origine settecentesca, alloggiato su una balconata con parapetto in legno di disegno neoclassico e di colore bianco, il cui accesso è assicurato dall’esterno.
Coperture
La chiesa presenta un tetto a falde in coppi di laterizio nella sua estensione coincidente con le linee che definiscono la planimetria e che coincidono con i corpi di fabbrica della navata, delle cappelle laterali; della zona del presbiterio e della sacrestia.
Opere d'arte
Nella parete di sinistra dell’area presbiterale è conservato il dipinto su tela in cui è rappresentato il “San Giovanni”, opera di autore ignoto.
Opere d'arte
Nella parete di destra dell’area presbiterale è conservato il dipinto su tela in cui è rappresentata “L’Annunciazione”, opera di autore ignoto.
Opere d'arte
Nella parete di fondo del presbiterio, al di sotto della trabeazione è conservato il dipinto su tela ad olio in cui è rappresentata la “Passione di Gesù nell’orto degli Ulivi”, opera di autore ignoto.
Opere d'arte
Nella parete di destra della navata sono conservati due dipinti ad olio su tela, di scuola seicentesca, in cui sono rappresentate “Le nozze di Maria e Giuseppe”, e “La presentazione di Maria al Tempio” opere di artista ignoto.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1990)
La chiesa nel 1990 è stata adeguata nella zona presbiterale secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
A seguito dell’avvenuta riforma liturgica espressa dal Concilio Vaticano II, venne riprogettata e adeguata la posizione dell’altare all’interno dell’area presbiterale, mantenendo la struttura architettonica esistente del ciborio a tempietto cinquecentesco. Gli elementi della balaustra marmorea vennero smontati e utilizzati per creare la base della nuova mensa, si creò conseguentemente uno spazio più ampio alla zona presbiterale.