chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Trezzano Rosa Milano chiesa parrocchiale S.Gottardo Parrocchia di San Gottardo Impianto strutturale; Cappelle laterali; Campanile; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni presbiterio - aggiunta arredo (1980) 1834 - 1837(costruzione intero bene); 1855 - 1856(costruzione campanile ); 1890 - 1910(costruzione cappelle interno); 1940 - 1940(costruzione facciata ); 1950 - 1958(ricostruzione campanile)
Chiesa di San Gottardo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Gottardo <Trezzano Rosa>
Altre denominazioni
S.Gottardo
Autore (ruolo)
Pizzagalli, Felice (costruzione edificio )
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
1834 - 1837 (costruzione intero bene)
Costruito sul vecchio sedime dell'originario oratorio di San Gottardo, abbattuto nel 1834, nel medesimo anno fu incaricato di costruire la nuova chiesa l'impresario Andrea Ballerini, lo stesso che aveva realizzato la chiesa di San Giovanni Evangelista in Masate. Verrà consacrata dal cardinale Andrea Ferrari nel 1911.
1855 - 1856 (costruzione campanile )
La torre campanaria originaria fu costruita 20 anni dopo l'edificio principale, ma da subito fu ritenuta mal fondata e non in grado di sostenere dal punto di vista statico un suo rialzo, fino alla quota della nuova facciata della chiesa. Un secolo dopo fu abbattuta.
1890 - 1910 (costruzione cappelle interno)
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento in applicazione ai decreti previsti dalle visite pastorali si aggiungevano all'impianto iniziale della cappella di San Gottardo e di Sant'Antonio, la cappella del Crocefisso e un altare dedicato alla Madonna.
1940 (costruzione facciata )
Nel 1940 l'architetto Barboglio di Bergamo ricevette incarico dal parroco del tempo, don Carlo Galli, di completare la facciata e innalzare la torre del campanile, che così bassa non si poteva notare fin nelle campagne circostanti.
1950 - 1958 (ricostruzione campanile)
Il campanile fu ricostruito leggermente scostato dalla Chiesa, ma in linea con la facciata su innovativo progetto dell'architetto Galesio, che realizzò un pennone rastremato a nervatura di cemento armato. Costruzione che fu ritenuta molto ardita per l'epoca. Fu inaugurato nel 1960 dall'allora arcivescovo Giovanni Battista Montini.
Descrizione
Edificio realizzato in stile neoclassico su progetto dell'architetto Felice Pizzagalli, che propose un impianto architettonico abbastanza tipico per l'epoca: un corpo di fabbrica diviso da tre navate, una centrale ampia e due laterali più strette, sulle quali si affacciavano le cappelle due per lato. La divisione delle navate avveniva tramite gruppi di colonne con capitelli corinzi; la facciata orientata a ponente presentava tre aperture di cui quella centrale più ampia. Il campanile realizzato in mattoni era posto sul lato destro della facciata perfettamente in linea con la stessa. La zona absidale - orientata a levante - era conclusa da un'abside a pianta semicircolare. La particolarità della chiesa era la copertura a volta della navata centrale, realizzata in metodo autoportante, di cui l'architetto Pizzagalli era grande conoscitore e realizzatore. La copertura ha un diametro di imposta pari a 14 m per uno spessore di costruzione di solamente 15 cm in mattoni.
Impianto strutturale
Le fondazioni furono gettate sull'antica chiesa di San Gottardo ovviamente ampliando e orientando diversamente il nuovo edificio. La muratura perimetrale impostava a quota di copertura un ingegnoso sistema di copertura autoportante. La copertura esterna era poi in materiale ligneo finita a coppi.
Cappelle laterali
Sono 4 le cappelle della chiesa: sul lato sinistro una dedicata a San Gottardo e una al Sacro Cuore, mentre a destra una alla Madonna Incoronata e una con posizionato il fonte battesimale.
Campanile
Il campanile, realizzato leggermente staccato dal corpo di fabbrica della chiesa, ha l'ardita forma a stilo rastremato con evidenti nervature in cemento. La copertura, sottilissima in lamine di rame, ne aumenta le forme geometriche moderne.
Elementi decorativi
Le volte e i catini absidali del presbiterio sono rivestiti da formelle floreali decorative, già utilizzate dall'Architetto Felice Pizzagalli nella Chiesa di San Giovanni Evangelista in Masate, che si ispirano alle finiture cassettonate dell'Architetto Luigi Cagnola, realizzate nella vicina Vaprio d'Adda nella chiesa parrocchiale di San Nicolò.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna, sostituita di recente, è in marmette di cemento decorativo disposte a grandi scacchi.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1980)
si posiziona nuova mensa, nuovo ambone e sede del celebrante